La partita di calcetto

La partita di calcetto

Il duemiladiciotto è stato un anno particolarmente fortunato per la squadra che ho avuto l’ onore di guidare, ma andiamo con ordine.
Sono Carlo, allenatore di una squadra di calcio a cinque, ai tempi avevo cinquantasette anni e abitavo con mia moglie Laura di quarantasei in una villetta in un comune della provincia di Milano.
Siamo una coppia trasgressiva che frequenta da anni i clubs privé, ed io mi trovo a mio agio nella condizione di cuckold, tuttavia non rinuncio all’ altra mia passione che è il calcio.
Mi ero ritrovato in quella mansione casualmente, ero andato a seguire la squadretta di un comune della provincia nord come spettatore per tutta l’ estate dell’anno prima, ne avevo visto le potenzialità ma la totale disorganizzazione e la mancanza di affiatamento dei cinque giovanissimi giocatori.
Non erano in sintonia tra loro e secondo me la colpa di quello scollamento era del mister, non sapeva come l’ affiatamento prima della partita era importante, anzi, spesso insultava i ragazzi per degli sbagli e una sera addirittura si era incazzato ed aveva abbandonato tutto andandosene.
Mi ero fermato dopo la partita ed avevo chiesto di parlare con i giocatori alquanto disorientati, tre di loro intorno ai vent’anni, i più giovani avevano manifestato l’intenzione di abbandonare il calcetto, gli altri due componenti con qualche anno in più cercavano di mantenere l’unità ma inutilmente, mi ero inserito nella discussione, avevo chiesto loro di andare a farci una pizza e birra a mie spese perchè avevo qualcosa da dire in proposito.
Avevano accettato, li avevo aspettati nelle docce, avevo pensato a mia moglie e a come avrebbe apprezzato quei giovani ragazzi nudi, le avevo telefonato e l’avevo avvertita che avrei ritardato, dopo un’ora eravamo in una pizzeria poco lontano dall’impianto sportivo.
Ero entrato in sintonia con quei cinque ragazzi, loro si erano lasciati andare con pesanti critiche nei confronti del loro allenatore, avevano parlato della mancanza di allenamenti perchè lui non era disponibile alla sera, sua moglie lo voleva a casa e lui ne era succube, tutto questo rendeva impossibile qualsiasi piccolo successo, inoltre la mancanza di tecnica della squadra determinava l’individualismo e lo scollamento.
Mi ero dimostrato comprensivo e da vero appassionato, avevo elencato gli errori della partita, loro mi ascoltavano con molta attenzione ed avevo capito che con una guida diversa questa squadretta avrebbe potuto essere ai vertici della classifica del torneo anzichè tra gli ultimi.
Mi ero proposto come nuovo allenatore ed avevo garantito la mia presenza almeno due sere alla settimana per gli allenamenti, inoltre avevo messo in palio una cena in un noto ristorante se al sabato successivo avessimo portato a casa una vittoria.
Tutti avevano accettato con entusiasmo e Alberto, il capitano, aveva telefonato al mister l’intenzione della squadra di non volerlo più come allenatore.
I ritrovi e gli allenamenti erano cominciati con entusiasmo, avevo portato anche mia moglie, lei che per abitudine veste con minigonne e scollature, aveva accettato e si era trovata bene a ridere e scherzare con quei ragazzi, le regole di campo che avevo impartito erano accettate senza discutere.
Come avevo previsto la partita era stata vinta ed al sabato successivo ci eravamo ritrovati nel famoso ristorante, aveva partecipato anche mia moglie.
Lei per l’occasione si era vestita con un miniabito nero stretto ed elasticizzato che metteva in risalto le sue curve, la scollatura era ampia e i suoi seni della quarta misura erano in bella mostra, le scarpe rosse con tacco alto e la coda di cavallo alta le davano un’ aria da donna facile.
I ragazzi erano euforici per la partita vinta ma la loro euforia non nascondeva gli sguardi allupati su mia moglie, il vino aveva contribuito a rendere tutti allegri, io facevo finta di niente e ridevo delle battute di mia moglie quando aveva sostenuto:
“Sapete cosa pensano le donne del calcio ? Pensano che tutti quelli che giocano al calcio sono dei pessimi amanti perchè si concentrano sullo sport e perdono di vista il sesso e l’amore…. insomma le donne pensano che i giocatori sono pessimi amanti… chissà se è vero ? “
Era stato un coro di urli e di risate, ma Mario il più giovane aveva precisato:
“Dopo ogni partita, forse per la fatica fisica e l’ adrenalina… io mi sento eccitato e se tu entrassi nelle docce dei giocatori dopo una partita vinta vedresti tutti con una certa…. pressione alta ahahahah vero ragazzi ?”
Ovviamente tutti avevano urlato il loro assenso, la tavolata era alquanto rumorosa, mia moglie ridendo forte e da provocatrice quale è aveva detto ridendo:
“Ahahahah…. allora se una volta mi ritrovo a vedere una partita vengo a vedere se è vero ahahahah, amore posso ? Mi dai il permesso o devo stare sempre a casa sola ?”
Sapevo che mia moglie voleva provocare e io le avevo dato corda:
“Che problema c’è ? Io ho visto tante squadre nelle docce e non ho mai visto cazzi duri… ma forse bisogna impugnarli per capire…. e io non me la sento ahahahah …. però a pensarci bene quando giocavo da giovane…. se fosse entrata la moglie dell’ allenatore che era una bonazza e anche un po’ troia…ahahah”
Giorgio era intervenuto parlando della moglie dell’ altro allenatore dicendo:
“Se entrava la moglie di Mauro sicuramente non succedeva niente ahahahah è un cesso ahahah”
Non era d’accordo Giulio che aveva precisato:
“Beh ma bisogna vederla se entrasse vestita con un abbigliamento provocante, noi quelle poche volte l’abbiamo vista con pantaloni e maglie di lana… bisogna vedere…. non si può dire….”
Mia moglie aveva preso la palla al balzo, si era avvicinata a Sandro che era seduto vicino a lei cingendogli le spalle e appoggiandole il seno sul braccio:
“E tu Sandro che non parli, pensi anche tu che dopo la partita la pressione della parte bassa si alza ? “
Lui era arrossito e aveva detto:
“Si, anche secondo me se la partita è andata bene ci si sente…. pieni di energie e se entrasse una donna nelle docce, anche un cesso se vestita sexi succederebbe di tutto….”
Il caffè e il conto avevano concluso la cena, mia moglie aveva detto:
“Però se vincete spesso, non si può sempre andare al ristorante, le prossime vincite le festeggeremo a casa nostra, la tavernetta si presta per questo tipo di feste, inoltre non disturbiamo nessuno e possiamo prolungare la serata…. se vincerete sabato prossimo vi aspetto a casa nostra, vero amore ?”
Ero stato d’accordo con mia moglie e avevo incitato la squadra a dare il massimo, ci eravamo salutati e mia moglie aveva abbracciato e baciato tutti cinque sulle guance.
In auto ero eccitato, avevo toccato mia moglie tra le cosce, le avevo detto :
“Bella troia…. ti sarebbe piaciuto scoparteli tutti a turno vero ? Mi è venuto duro quando li provocavi con i tuoi discorsi…. li hai invitati a casa nostra per fartene qualcuno di loro ? Non vedo l’ora di arrivare a casa…”
Lei allargava le cosce e mugulando vogliosa diceva:
“Mmmmhhh me li scoperei tutti cinque… non a turno… tutti insieme… me li fai provare cornuto….???”
Non avevamo potuto resistere con quelle fantasie, ci eravamo fermati in una area di sosta e ci eravamo sfogati, io le dicevo: “Si troia…. ti voglio guardare chiavata da cinque ragazzi…. voglio vederti se ce la fai ad accontenterli tutti…. mi piaci quando fai la troia con i giovani….” Lei eccitata rispondeva: “Siiihhh li accontento tutti davanti a te…. me li faccio sborrare addosso per farti vedere come posso essere troia…mi piace fare la troia davanti a te…. cornuto…. guardone….. mi piace che mio marito si fa le seghe e io chiavo con gli altri…. fottimi cornuto…. più forte segaiolo… dai che mi fai venire… godo… godo… godo…”
Il sabato sera dopo la seconda vittoria consecutiva, mia moglie aveva organizzato da noi, era rimasta ad aspettarci a casa e per l’occasione si era vestita in un modo osceno, gonnellina rossa a pieghine cortissima, camicetta bianca sbottonata per tre bottoni che lasciava vedere il suo abbondante seno sostenuto da un push up della misura inferiore che lasciava intravedere i capezzoli, calze a rete e scarpe rosse con tacco alto, immancabile coda di cavallo alta e trucco da puttana, ci aveva accolto abbracciando i ragazzi e dando loro un casto bacio sulle labbra, la pizza e le numerose birre avevano messo una certa euforia addosso a tutti, lei l’ unica donna della serata si sentiva al centro dell’attenzione e ben presto i suoi discorsi si erano farri provocatori, i suoi sguardi andavano da uno all’altro e infine aveva esordito:
“Ma scusate ragazzi, quale è il premio che otterrete dopo tutti questi sacrifici ? Giocate una partita e rinunciate alla discoteca con le ragazze, alla fine vi fate una pizza con il mister e sua moglie e alla fine del torneo se va bene vincerete una coppa e se va male neanche quella…. ma chi ve lo fa fare ?”
Il capitano, Alberto, aveva riso e risposto:
“A parte che la serata con Carlo e te è squisita, noi siamo senza ragazze eppoi… è la passione che ci lega…”
Laura con una risata aveva abbracciato Luca, il vicino di sedia appoggiandogli il seno sul braccio dicendo:
“Aaaaaahhh … ho capito… la passione…. tra voi, ma passione un par di palle, niente premi… niente donne… ma questo è masochismo…. inoltre, se è vero che dopo la vittoria il giocatore è eccitato… deve provvedere da se…. questa volta dopo la seconda vittoria consecutiva chissà la pressione cosa vi ha fatto fare…”
Le risate si susseguivano, l’ambiente era molto allegro e io avevo una certa eccitazione per quella atmosfera, avevo colto l’eccitazione di mia moglie e dei ragazzi e avevo detto:
“Laura ha ragione, una pizza è ben poco, ma la passione per il calcetto è una cosa seria ed io mi sono appassionato quanto voi per il torneo, con il vostro nuovo allenatore, il sottoscritto, due partite e due vittorie, il primo premio è stata la cena, il secondo premio la pizza a casa nostra… se vinceremo la prossima partita sarò così contento che vi farò scopare mia moglie ahahahahah che ne dite ahahahah”
Tutti avevano riso considerandola una battuta ma mia moglie si era alzata ed era andata a sedersi sulle ginocchia di Sandro che la intrigava più di tutti e abbracciandolo e stringendolo guardando verso di me e verso gli altri aveva chiesto:
“E se perderanno ? Niente pizza e niente Laura ? Inoltre, il mio parere non conta ? No no no, il premio si da per i risultati ottenuti, non per quelli che verranno, questa sera hanno vinto e spetta a loro il premio, vero Sandro ? Se ti do il premio questa volta ti impegnerai ancora per vincere ? “
Lo aveva limonato lungamente destando la sua sorpresa e quella degli altri, io non mi ero scomposto e rivolgendomi agli altri avevo sollecitato le loro reazioni dicendo:
“Oh ragazzi…. ma avete visto che troia ? Vuole premiare solo Sandro e voi non protestate ?”
Lei si era staccata e ridendo dello sconcerto di tutti aveva tirato fuori una scatola di preservativi dicendo:
“Tranquilli ragazzi, il mister ha detto che devo premiare la squadra e io non voglio lasciare fuori nessuno, quello è un divano letto matrimoniale, se mio marito lo apre vi do il premio di ingaggio…spogliatevi tutti.”
Pareva un ordine, io avevo aperto il divano e in un baleno tutti erano nudi, mia moglie si strusciava su tutti a turno a li baciava, poi si era stesa sul letto attirandone due mentre gli altri si avvicinavano alla sua bocca, in breve era stata sommersa da quei giovani corpi atletici, i pompini e le seghe rendevano quei giovani cazzi tesi e duri, io mi limitavo a guardare e a menarmi l’uccello lei veniva masturbata e squirtava ora da uno ora da un altro, staccava la bocca da un cazzo solo per imboccarne un altro, poi allargò le cosce e fece entrare il primo mentre gli altri si alternavano tra mani e bocca.
La serata si era conclusa al mattino seguente alle quattro, quando se ne erano andati lei mi aveva attirato sul divano letto, ci eravamo denudati rapidamente e mi aveva attirato tra le sue cosce aperte dicendomi:
“Povero cornuto… hai visto quante sborrate ? Senti che gusto di cazzi nella mia bocca… ti piace vedermi fottere i cazzi duri dei ragazzi ? Ti piace vedermi chiavare ? Dai cornuto…. fottimi anche tu…. fotti la tua troia…. la prossima volta voglio farmeli di nuovo e tu ti sborri in mano… mi piace vedere che ti seghi mentre godo… più forte cornuto… dai fottimi di più che sto di nuovo godendo dai… dai… daiiiiiii…. siiii…. godo… godo… godo… godo cornuto porco…. guardone… segaiolo…”
Avevo lasciato defluire il mio piacere gridando:
“Vengo troia….. godo troiona… puttana….”
Era stata una nottata molto movimentata e ci eravamo lasciati prendere dal sonno sul divano letto della tavernetta, non avevamo trovato la forza di salire nella camera da letto.
La squadra di calcetto ha continuato a vincere e a chiavare mia moglie per due anni, poi nel duemilaventi le cause di forza maggiore ci hanno fatto dividere e perdere di vista.

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