La masturbatrice

La masturbatrice

Nella metà degli anni novanta in alcuni sexi shop erano in funzione le videocabine; erano delle cabine chiuse, all’interno delle quali vi era un sedile a due posti imbottito, un monitor, e l’immancabile carta tipo asciugatutto oltre ad un cestino gettacarta. Si poteva noleggiare una videocassetta, il gestore dalla sua postazione la inseriva e nella intimità della cabina il cliente poteva guardarla senza essere disturbato e segarsi in pace. I fruitori erano perlopiù le persone che non possedevano il videoregistratore, che all’epoca costavano molto, o che a casa non volevano farsi vedere pornofili. Io e mia moglie vivevamo a Milano, eravamo (e siamo) una coppia molto aperta e trasgressiva, eravamo anche una bella coppia relativamente giovane, frequentavamo un club privé che in collaborazione con un sexi shop organizzava delle sfilate per promuovere dei capi di abbigliamento erotici oltre a gadget e giochi erotici. Le modelle erano alcune socie del club che si prestavano per la sfilata e poi venivano omaggiate di un capo di abbigliamento o qualche oggetto del sexi shop. Mia moglie era tra le modelle prescelte delle serate, avevamo conosciuto Franco il gestore del sexi shop, un bel ragazzo sui trentacinque anni che dopo ogni sfilata si fermava a giocare, mia moglie con lui si trovava molto bene perchè era un gran scopatore, era anche stata chiamata a volte per delle sfilate nel suo negozio, e lei che ama esibirsi con abiti da troia, si era sempre divertita a sfilare davanti a tutti quegli uomini segaioli. Una sera ci aveva invitati in negozio a vedere il nuovo investimento che aveva fatto qualche mese prima, le videocabine appunto, e aveva chiesto se potevamo andare un giorno durante la pausa pranzo per parlare tranquillamente. Eravamo passati ed eravamo stati a pranzo insieme, ci aveva spiegato di aver fatto un investimento che stentava a dare riscontri economici, il noleggio del film in cabina costava diecimila lire, i noleggi erano troppo pochi e non bastavano a ripagare la somma investita, ora però non poteva tornare indietro e doveva escogitare una promozione per far decollare gli affari e aveva detto: “Laura, so che sei insegnante e che da giugno sarai in vacanza, che ne pensi se io ti assumessi per due mesi con un buon stipendio e tu venissi a promuovere le cabine ?” Mia moglie aveva riso chiedendo quale era il modo di promuovere il sistema, lui con un sorriso malizioso aveva spiegato: ” Sai… li dentro ci vanno i segaioli… uno di questi un giorno mi ha detto che sarebbe stato bello avere la compagnia di una donna che desse una mano durante la proiezione, mi si è accesa una lampadina… ho pensato che se io noleggiassi il film con la compagnia… e la sega per un mese o due, il gioco sarebbe fatto… e quì ho pensato a te… si tratterebbe di fare un paio di mesi e lo stipendio che ti propongo… chiedilo tu, ma sono disposto a darti il doppio del tuo stipendio qualunque esso sia, si tratta di arrivare al mattino, indossi un vestito sexi e se uno vuol noleggiare, tu inserisci la cassetta e lo accompagni in cabina… non lo devi scopare… se ti chiede una mano…” Avevamo riso tutti tre, io avevo detto: “Ahahahah vieni inquadrata come segatrice… ahahahah ” Dopo qualche battuta lei aveva detto: “Mi piace l’idea del vestito sexi da indossare tutto il giorno… mi piace l’idea ” Aveva accettato provando un mese, al mattino la accompagnavo al lavoro e alla sera passavo a prenderla, mi facevo raccontare gli episodi curiosi e lei era generosa nelle spiegazioni, spesso a casa mi eccitavo ai suoi racconti, il primo giorno mi aveva spiegato che verso le dieci era arrivato un ragazzo bruttino Aldo, lei lo aveva assistito nella scelta del film ed era entrata con lui che le aveva chiesto: “Sei sposata ? Tuo marito sa che fai la commessa quì dentro e guardi i film porno con i clienti ? Se ti faccio vedere il mio pene ti spiace ?” Lei aveva risposto: “Si, sono sposata… mio marito sa che faccio la commessa… ma non sa che guardo i film porno con i ragazzi… a me piace se mi fai vedere il tuo cazzo… mi piacciono i cazzi duri… ooohhh come è bello… fammelo toccare… voglio segarlo…” Lui era già in piena eccitazione e continuava a parlare: “Adesso lui lavora e non sa che sua moglie ha in mano il cazzo di un altro… come sei bella… che belle tette hai e che belle cosce… ti piace fare cornuto tuo marito ?” Lei capiva che si eccitava sempre più e lo aveva assecondato: “Siii… mi piace tanto fare le corna a mio marito con il cazzo di un altro… senti come è duro… voglio vedere se esce la sborra ooohhh ma è già uscita… uuuhh quanta ne avevi… prendi la carta e asciugati…vado in bagno, ti aspetto fuori per salutarti” Praticamente il film non lo aveva neanche visto e in dieci minuti scarsi era venuto, nel frattempo vista la promozione erano arrivati altri due clienti che erano già all’interno delle rispettive cabine, capiva che doveva sbrigarsi e aveva usato la spiegazione del marito che non sapeva del mestiere della moglie, che lei amava fare seghe e che quello era un bel cazzo duro, i clienti duravano veramente pochi minuti e alla fine del primo giorno le masturbazioni erano state quindici, la promo pareva funzionare e il mio cazzo quella sera chiedeva la sua parte, mia moglie mi aveva gratificato di una sega. Nei giorni seguenti, i clienti erano aumentati grazie al passaparola, mia moglie la sera mi raccontava episodi sempre più divertenti, qualcuno dei clienti si limitava a guardarle le tette che mia moglie si scopriva e veniva da solo, a qualcun’altro bastava toccarle le tette o le cosce e veniva qualcono le chiedeva di scopare e se il ragazzo era carino e pulito, lei gli si sedeva sopra e lo scopava. Durante tutto il mese di prova, mia moglie oltre alle seghe che spesso la eccitavano, scopava quasi ogni giorno con Franco, il titolare, mi diceva che ne sentiva il bisogno e a casa mi faceva scopare o mi accontentava masturbandomi se era sazia. Dopo il mese di prova, aveva accettato di fare il secondo mese, aveva preso il lavoro come un diversivo, ma data la sua diligenza lavorativa, aveva contato i cazzi masturbati che erano mediamente quindici al giorno e ne aveva totalizzati oltre ottocento. Lo stipendio era stato notevole, si era divertita lavorando, nel mese di settembre eravamo andati a fare un lungo viaggio e lei ridendo mi diceva che lo aveva pagato con il sudore delle sue mani. Il sistema della promo delle videocabine era stato adottato anche da altri sexi shop, poi la moda è tramontata ed oggi quei videosistemi ed anche molti di quei sexi shop, sono un lontano ricordo. Quando lo ricordiamo con mia moglie ridiamo, lei mi dice di avermi fatto passare ottocento volte da cornuto, io le rispondo che è stata ottocento volte troia, ci abbracciamo e ci baciamo.

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