Una sega fatta dalla cugina troia

Una sega fatta dalla cugina troia

Mia cugina Amalia doveva finalmente tornare nella sua città d’origine per trascorrere le vacanze di Pasquale insieme. Io e lei abbiamo da sempre un rapporto speciale. Siamo coetanei, siamo letteralmente cresciuti insieme ed abbiamo fatto insieme esperienze che solitamente si fanno con altre persone. Il suo primo rapporto sessuale lo ha avuto proprio con me. Lei si era fidanzata a 16 anni con un ragazzo più grande che cercava in ogni modo di portarla a letto. Formosa da ragazzina, bella e sempre sorridente non passava di certo inosservata. Ricordo che un giorno venne da me e mi chiese come avrebbe dovuto comportarsi con il suo fidanzato. Non aveva mai fatto sesso e la cosa la preoccupava molto. Iniziammo così a parlare e nonostante le dicessi di essere sè stessa e di godersi l’attimo, lei non riusciva a capire perchè fosse così speciale e bello avere un rapporto sessuale. Spiegarlo a parole era sicuramente difficile, anche io avevo 16 anni ma molta più esperienza di lei. Dopo qualche attimo di dubbi, mille domande e risposte troppo difficili da darle, le dissi: “Proviamo, ora”. Non se lo fece ripetere due volte e con un imbarazzo unico, facemmo sesso. Vedere mia cugina nuda, con le sue forme già da donna e vederla godere con gemiti timidi, mi fece arrapare di brutto. Fui delicato solo perchè era la sua prima volta e volevo che fosse indimenticabile. E beh, farlo con il proprio cugino lo è per chiunque. Io e Amalia dopo la prima scopata siamo stati diverse volte insieme. Lei voleva capire come poter far impazzire un uomo ed io con i bollori dell’età non potevo assolutamente rifiutare una passera ottenuta così facilmente. Le cose sono cambiate quando lei è partita per lavoro. Da quel momento abbiamo dimenticato tutto e continuato a sentirci sempre di meno. Era passato quasi un anno da quando non la vedevo. Pasqua è stato il momento perfetto per festeggiare il suo arrivo e, sapendo che è tanto golosona, le ho fatto trovare un uovo di pasqua da 1 kilo. Lei è stata felicissima e ha deciso di ricambiare ritagliando un momento solo per noi. Mi ha regalato un biglietto per le terme, dato che qui, nel nostro paese, sono molto conosciute. All’arrivo alle terme è stato tutto eccezionale. Ci hanno accolti alla grande e una volta arrivati alle terme vere e proprie mi sono sentito un fuoco dentro che non sentivo da tempo. Ho visto mia cugina in costume, uno di quelli striminziti che dietro coprono ben poco, e non potevo fare altro che guardarle il culo e le tette. Quei suoi capelli biondi che cadevano sul seno bagnato mi hanno fatto fare pensieri assurdi. Dopo aver trascorso un’intera mattinata tra i percorsi inclusi nel pacchetto, sempre con il solito pallino siamo tornati in stanza. Amalia aveva comprato al negozietto delle terme una crema rassodante, anche se in realtà aveva ben poco da rassodare, dura e in forma com’era. Mi ha chiesto dunque di spalmare la crema miracolosa sul suo culetto e da lì non ci ho capito più niente. Vederla distesa sul letto, con quel culo da urlo coperto da un centimetro di stoffa avrebbe fatto impazzire chiunque. Ho iniziato comunque a spalmare la crema sul culo, come lei mi aveva chiesto. Ho perso quasi dieci minuti a mettere quella crema, volevo che non si assorbiva mai. Mentre spalmavo la crema ero completamente andato in tilt, non riuscivo a staccare lo sguardo da quel culo e il mio cazzo non faceva altro che spingere contro il mio costume a boxer. Mentre continuavo a spalmare decisi di rischiare e di spingermi un po’ oltre. Dai glutei passai all’interno coscia, le feci aprire leggermente le gambe, e passavo dal culo all’interno coscia con delicatezza. Facendolo sicuramente di proposito, mentre massaggiavo cercavo di sfiorare la sua fighetta, che già immaginavo ben depilata e soda. Massaggiando cercai di spostare il costumino che la copriva. Uno spettacolo che non riesco a commentare. Vidi che era abbastanza bagnata, e avevo capito che quel massaggio le stava facendo lo stesso effetto che aveva già fatto a me. Avrei voluto penetrarla subito, succhiare quel suo liquido e prenderla da dietro in quel suo culo che nemmeno un terremoto avrebbe fatto muovere. Lei per fortuna si gira e mi dice: “Lo so che hai voglia, proprio come qualche anno fa”. Mi mette un dito sulla bocca, in segno di silenzio, e mi afferra il cazzo, toccandolo prima dal costume. In un nano secondo infila la mano dentro e facendosi spazio tra il fastidioso elastico, arriva fino alle palle. Mi massaggia, inizia a stringere le palle, sale sopra su tutta l’asta ormai dura come il ferro, poi riscende per toccare meglio. Arriva poi alla cappella ed io faccio un salto di goduria. Mi libera poi dal costume, prende un goccio di crema che aveva appena comprato, se la spalma bene sulle mani ed inizia a massaggiarmi. La sua mano scivola su e giù, con una sega piena di passione. Lei nel frattempo mi sussurrava frasi che avrebbero fatto eccitare anche un centenario. “Voglio vederti sborrare”, aveva voglia di farmi godere, di farmi capire quanto era diventata brava e donna. Ci era riuscita. Mi sono goduto la mia sega, pensando al suo culo e alla sua passera bagnata. Sono arrivato in quattro – cinque schizzi che potevano raggiungere il soffitto. E lei sempre con estrema delicatezza, ha ben pensato di pulire le ultime gocce di sborra con una slinguazzata assurda sulla cappella, sull’asta e sulle palle. Non pensavo che una sega così potesse equivalere ad una scopata. Credevo che il momento fosse finito lì ed invece.. “Ora tocca a te”, mi ha detto con aria da porcona maliziosa. Si è slacciata il costume ed io le sono saltato addosso.

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