Ospite degli zii

Ospite degli zii

Ciao, questo episodio è avvenuto realmente.
Una sera stavo disteso sul letto di mia cugina e sfogliavo alcune riviste che lei teneva sul comodino. Lei faceva la spola tra la cameretta e il bagno perché si stava preparando per uscire col ragazzo. Si era messa un vestitino cortissimo, un tubino nero che la copriva dalle tette fino a poco poco sotto l’inguine, un abitino striminzito e molto attillato che le risaltava quel culo bello sodo e sporgente che si ritrova. Ad un certo punto ho smesso di guardare le immagini della rivista e di sbieco sbirciavo Veronica che per truccarsi davanti allo specchio sulla cassettiera mi dava le spalle. Da disteso sul lettino basso potevo sbirciare un gran bel vedere: sia le cosce tornite e lisce che l’attaccatura dei glutei, dove questi iniziano a sporgere (e in lei sporgono in un modo favoloso!), a gonfiarsi prendendo quella curvatura morbida che mi fa perdere la testa ogni volta che la guardo o la immagino. Mentre il mio cazzo inizia a crescere faccio scorrere lo sguardo dagli eleganti sandali con la zeppa alle caviglie e ai polpacci ben disegnati e poi più su lungo le gambe belle piene, le cosce lisce e morbide, il culo, i fianchi rotondetti e fino alla schiena, alle spalle scoperte e abbronzate. I capelli nerissimi e lucidi avevano dei riflessi viola ed erano raccolti in una coda alta e quando ci sono arrivato ho visto che lei, dallo specchio, mi guardava divertita.
”Mi piace fare eccitare i maschi,” mi ha detto sorridendo mentre ci guardavamo negli occhi sempre tramite lo specchio. ”E poi fare eccitare un parente stretto mi piace molto di più…”, lo ha detto indicando con gli occhi il rigonfiamento dei miei jeans poi si è girata e si è accostata al letto muovendosi lentamente. Con mosse maliziose ha ancheggiato proprio davanti al mio muso ed ha fatto camminare due dita dal petto fino al mio inguine, facendole salire sul gonfiore tra le gambe mentre con un tono basso e scherzoso mi ha detto: ”Ti faccio eccitare eh? Lo vedo quante volte ti si drizza questo bel cazzone quando io sono nei paraggi…”. Ha prima saggiato la consistenza del mio cazzo tastando da sopra il tessuto, mugugnando soddisfatta, poi ha infilato le due dita e lo ha fatto uscire fuori e lui è svettato dritto e già in tiro. ”Uhmmm…”, ha detto Veronica con fare goloso, ”…che cos’è questo bel boccone qui? Accidenti, devo uscire ma un assaggino non posso non farlo…”. Si è piegata sul mio cazzo, si è leccata le labbra e poi ha imboccato la cappella ed è scesa giù ingoiando golosa l’asta fino ad oltre la metà per poi risalire ma senza sfilarselo dalla bocca. Ha fatto su giù con il mio cazzo in bocca per qualche minuto e mentre me lo pompava faceva dei mugolii di compiacimento, io ho allungato la mano fino ad infilarla sotto la sua minigonna inguinale e, per ricambiare, ho iniziato a stuzzicarle il clitoride da sopra il triangolino di tessuto del tanga. Veronica ha gradito così tanto da spostarsi (restando però piegata e senza farsi uscire la mia verga dalla bocca) ed inforcare la mia testa tra le sue cosce invitandomi a leccargliela la fica che mi ha piazzato sulla bocca. Dal desiderio di farsela trastullare si stava letteralmente sedendo sulla mia faccia; voleva sentire la mia lingua infilarsi tra le labbra della sua fica; spingeva il bacino sulla mia faccia e si muoveva per farsela strofinare e intanto mugolava gaudente senza smettere di succhiarmi l’uccello.

Veronica, piegata a 69 su di me, come un’invasata succhiava il mio cazzo e strofinava il pube sulla mia faccia; dalla foga con cui me lo succhiava e mugolava pareva non avesse intenzione di staccarsi prima di farsi una gran bella ingoiata di sborra, intanto sentivo il mio cazzo ingrandirsi sempre più sotto le leccate e le succhiate di mia cugina, stavo godendo alla grande quando il suono di uno squillo di cellulare è risuonato nella stanzetta e il mugolare di Veronica si è trasformato da voluttuoso a scocciato. Era il suo ragazzo che l’avvisava che stava venendo a prenderla però lei, la mia golosa cuginetta, non accennava a staccare la bocca dalla mia cappella, anzi ha preso a muovere la testa con più frenesia, andava su e giù e succhiava con avidità poi abbiamo sentito un clacson strombazzare e Veronica ha di nuovo sospirato scocciata: lui era sotto casa. A quel punto è avvenuta una cosa che lì per lì mi ha raggelato: zia è entrata nella cameretta come se niente fosse dicendo alla figlia: ”Su su, dai che è arrivato! Non senti quanto strombazza? Dai, che a lui ci penso io!”, ha concluso indicandomi. Veronica a malavoglia si è scostata, sollevando i glutei, l’interno cosce e la fica dalla mia faccia e allontanandosi sbuffando. Ha preso dalla borsetta uno spray che si è spruzzata in bocca, ha salutato con un ”Ciao” di delusione ed è uscita mentre si dava un’aggiustatina al tubino un po’ sgualcito.
Zia ha 51 anni, è bassina quanto la figlia, intorno al metro e cinquanta pure lei, e, come la Vero, è un tipetto tosto e puntiglioso tanto che zio etichetta mamma e figlia come ”le scassacazzi” e quando in casa ci sono delle decisioni da prendere gliele dà vinte tutte fin da subito, evitando così delle lunghe discussioni dalle quali comunque non ricaverebbe nulla. Fisicamente è meno fornita della figlia che ha tutte le rotondità al punto giusto, anche nel viso; quello di zia è più smagrito e duro (sarà per le sigarette, visto che è un’incallita fumatrice); al posto delle sopracciglia ha due sottili tratti di matita che, accostati al piglio severo che ha sempre, la fanno sembrare un’arcigna strega perennemente incazzata. Zia poi è più modesta di seno (porta una 2a misura scarsina); quando indossa canottiere o magliette scollacciate si nota un petto piatto ed il gonfiore delle tettine è appena accennato, mentre invece nelle scollacciature di Veronica il gonfiore del petto fa capire che più sotto, coperte dal tessuto, ci stanno due tette niente male. E’ più secca di fianchi e più spigolosa, ha però anche lei delle gambe belle tornite perché cammina molto e due chiappe belle rassodate. Una volta, durante un pranzo di famiglia e dopo dei bicchieri di vino, l’argomento era caduto sulle palestre e l’attività fisica e lei ridacchiando un po’ brilla si è voltata di schiena ed ha sporto il culo dandosi due belle pacche sulle chiappe lasciate abbondantemente scoperte da degli striminziti short di jeans sotto gli sguardi sorpresi e lupigni di noi maschi, questo per significarci che in barba alle palestre lei quel bel culo se l’era messo su facendo le rampe di scale più volte al giorno.

Prima di chiudersi la porta alle spalle Veronica ha potuto vedere, con la coda dell’occhio, sua madre imitarla divaricando le cosce, sistemandosi a cavallo della mia faccia e piegandosi per arrivare a prendere il mio cazzo in bocca. Il mio cazzo che, se mia cugina aveva fatto drizzare, ora l’entrata a soorpresa di mia zia e il suo mettersi a 69 su di me ha fatto ingrossare e intostare all’inverosimile! E così senza dire niente e nel modo più disinvolto possibile zia si è ficcata il mio randello tosto in bocca ed ha preso a succhiarmelo continuando il lavoretto della figlia, ma al contrario di Veronica, che succhiava con foga e avidità, le succhiate di zia erano più lente; si vedeva subito che lei era più esperta, e da come mugolava si capiva che le piaceva anche molto lavorarsi il bel cazzo grosso e pulsante di suo nipote mentre spingendo e strusciando anche lei col bacino mi faceva capire che voleva le leccassi la fica. Io ho scostato la minigonna di jeans. ”Cazzo, zia… ma tu giri per casa in minigonna senza mutande???”, le ho detto con la voce languida per il piacere. Lei si è sfilata il cazzo di bocca giusto il tempo di ribattere: ”No, sciocco… me le sono levate quando vi ho visti sbirciando dalla porta… sapevo che la Vero doveva interrompere e andare, e non vedevo l’ora che Mauro arrivasse per portarsela via…”, disse sogghignando, poi ha immediatamente tuffato la faccia tra le mie gambe e la bocca sul mio cazzo. Io avevo la sua fica premuta sulle labbra e ci ho infilato la lingua e l’ho fatta scorrere all’interno a mo di pennellate tra le pieghe lisce, calde e bagnatissime di quella fichetta stretta e dal sapore molto intenso. La fica di mia zia era favolosa, una vera delizia; e mentre ci slinguavo dentro ero incredulo per la situazione che stavamo vivendo e mentre leccavo e assaporavo quella calda fica trovavo anche il tempo di pensare a quanto fosse fortunato mio zio per tutte le volte che poteva stantuffarci dentro beato.
E’ stato favoloso: zia succhiava e si sentiva il rumore del risucchio nella sua bocca e le guance si incavavano per la foga con cui ha preso a ciucciarmi l’uccello dopo l’inizio più lento e delicato. Si era data sul mio cazzo con tanta avidità da sembrare volesse ficcarselo fino in gola; da sembrare decisa a tirarmi fuori tanta sborra da prosciugarmi i coglioni! Io rispondevo affondando la lingua il più possibile nella sua fica ed afferratele le chiappe gliele ho spinte per premermi ancor più addosso il suo bacino. Quando zia ha ritenuto che il mio cazzo fosse pronto se lo è sfilato dalla bocca e si alzata, smettendo di starmi a cavallo, e si è spostata mettendosi di nuovo a cavallo ma stavolta sul mio bacino e tenendo il cazzo dritto e fermo se lo è impalato nella fica. E’ stato fantastico sentire mia zia abbassarsi su di me, sentire la mia perna entrarle dentro e guadagnare centimetri nel suo ventre caldo. E non era una scopata con una donna qualunque; era la mia cara zietta quella che stava cavalcando il mio cazzo, mugolando e dondolando con vero godimento.
Si era seduta su di me dandomi la schiena, io ho tenuto le mani sulle sue spalle e guardavo i suoi fianchi e le sue chiappe agitarsi, poi ho preso a palparle le tettine e sfriculiarle i capezzoli duri e tesi. Abbiamo continuato questa cavalcata stupenda e quando ho mugolato, preannunciandole che fossi prossimo a venire, lei continuando imperterrita a sussultare ed ansimare mi ha detto: ”Sborrami dentro nipotino bello… sborrami! dai!!!”, e ho liberato tutta la sborra che avevo, riempiendole la pancia. Zia poi, provata ma soddisfatta, si è alzata ed è corsa in bagno, con una mano a coprirsi la fica per non rilasciare sborra e con nell’altra la minigonna di jeans raccolta da terra.
Cazzo che goduria, mai lontanamente pensato di avere una zia così porca! Con mia cugina la cosa si può dire fosse nell’aria da tempo; nutrendo io, da anni, un affetto per lei, affetto che vedendola crescere e farsi donna era diventata una vera passione che mi ha portato, col tempo, a provarci più o meno sfacciatamente fino a farci ritrovare in quel rapporto osceno e proibito ma tanto intrigante; mai però mi sarei aspettato di guadagnarci perfino una scopata con una zia che si è rivelata tanto infoiata e golosa. Ci siamo sistemati e quando zio è rientrato a casa ci ha trovati seduti composti sul divano a guardare la tv. Ci ha sorriso contento mentre io ho iniziai a cullare il pensiero che le cose in quella casa sarebbero diventate sempre più interessanti.

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