Un beach boy – Seconda parte

Un beach boy – Seconda parte

Seconda parte

Le prime persone che mi salutarono al mio arrivo sulla spiaggia di Fajara furono Diallo, il sorvegliante dall’aspetto britannico e Stephen, come mi aspettavo.

Diallo ha riso. “Fin da lunedì scorso è qui ad ogni arrivo di bus dall’aeroporto.”

Stephen era eccezionale. “Come sta, signore? E la sua famiglia? Come sta sua moglie, e i bambini?” E ha continuato così, nell’infinita maniera africana; si dimenticò solamente di chiedere del cane. Alla fine, incidentalmente, con voce intenzionalmente neutra: “Ha avuto tempo di spedire la mia lettera ad Amburgo? È arrivata?”

“Non mi può mancare il tempo di affrancare una lettera e gettarlo nella buca delle lettere. Ed è arrivata, ho chiamato quell’uomo, come si chiamava? Ma ora sono stanco, ho bisogno di una doccia ed un taxi per il centro.”

“Oh, non possiamo incontrarci stasera, per favore?”

“Bene, se lo desideri veramente. Ci vedremo al nostro solito posto e andremo all’Alligator Bar. È probabile che io sia un po’ in ritardo.”

“Grazie signore, grazie signore” ed è fuggito verso il deposito dei taxi a dare lunghe raccomandazioni al conducente che aveva scelto per me.

Noi siamo stati molto quella sera al bar oltre la baia. Lui mi pressò con domande sul destinatario della lettera, quello che aveva detto, com’era la sua voce, che progetti aveva e quando sarebbe ritornato. Io diedi risposte calmanti e evasive: l’uomo era felicissimo di aver ricevuto la lettera, avrebbe risposto a suo tempo, ma non mi aveva dato dettagli. Stephen respirò di sollievo.

Ritornando verso casa, tra il capo e l’albergo gli ho detto “Quella birra, quella musica, quegli svedesi ed il lungo viaggio, sono in piedi dalle cinque di questa mattina, devo sedermi.” Stephen felice si è detto d’accordo e si è seduto, questa volta molto più vicino della prima volta sulla spiaggia.

Ho cominciato a chiacchierare e poi ho diretto la palla nel campo avversario. “Stephen, nonostante tutto è stata una bella giornata, vuoi venire al bar all’aperto per un whisky?”

“Il bar è chiuso, abbiamo appena passato l’Eldridge sulla spiaggia.”

“Allora possiamo andare al mio bungalow, ne ho una bottiglia piena.”

“No, Paul, non nella sua stanza.”

“Cosa temi?”

“Nulla. Ma non è conveniente; mi stanno aspettando a casa e Diallo non lo permetterebbe, è molto severo.”

“Non ti sta aspettando nessuno, tu sei un uccello notturno. E ho detto a Diallo, dandogli qualcosa in mano, che sei una persona seria e che io sarò responsabile per te. Lui guarderà in un’altra direzione, ora e domani mattina prima dell’alba.”

“Prima che albeggi, lei dice alba? Cosa devo pensare che faremo nella sua stanza fino all’alba?”

“Potremmo goderci qualche cosa di divertente, noi giocheremo a zizi-boum-boum, come usano dire a Dakar, capisci?”

“Temo di capire, ma non accadrà mai, mai, mai. Me ne vado. Buona sera signore!”

“Un momento, non hai mai fatto sesso?”

Si sedette di nuovo. “Sicuro, tutti l’hanno fatto con le ragazze. Ed io l’ho fatto due volte con donne bianche, una signora svedese ed una signora olandese.”

“E come è stato?”

“Ad essere onesto io preferisco le nostre ragazze, è più facile, e loro rispettano l’uomo che giace su di loro. Loro non chiedono mai fai questo, fai quello e poi di nuovo, una volta e sufficiente per le nostre ragazze. Le donne bianche sono complicate, loro dominano e chiedono cose bizzarre. Loro sono molto eccitate ed esauriscono.”

“L’hai fatto nei bungalow di notte?”

“Beh… sì.”

“E Diallo, il sorvegliante terribile? Ti fece entrare ed uscire? Capì quello che stava accadendo?”

“Le signore gli avevano parlato prima. Ed io penso lui capisca, io non sono l’unico ragazzo che entra con le svedesi o le altre ragazze bianche di notte. Lui è solo prudente e vuole mantenere il suo lavoro, ma lui sa quali ragazzi sono affidabili e seri.”

“Quindi lui non obietterà se verrai nella mia stanza?”

“No, lui no, ma io non verrò mai con un uomo. Io voglio rimanere gentile con lei, ma lei finalmente dovrebbe far entrare nei suo piccolo cervello che io non voglio farlo con un uomo e che io non l’ho mai fatto con un uomo, nemmeno con i miei amici da piccolo. È chiaro?”

Ho sorriso. Siamo rimasti seduti a fumare una sigaretta, guardando i riflessi della luna sulle onde.

Alla fine mi sono schiarito la gola. “Stephen, io ho aperto la lettera di Abdullaye Sefing a Heinz Plattner ad Amburgo.”

Stephen è rimasto fermo e silenzioso per un minuto, non aveva sentito le mie parole.

Io stavo quasi per ripetere quando lui improvvisamente balzò in aria e fuggì nella notte. Si colpiva la testa coi pugni e gridò, suoni inumani come un animale a cui stiano tagliando la gola. Non smetteva di colpirsi e gridare, rrhaah, rrhaahh. Senza fiato e con dolore fisico. Poi gridò parole in Mandingo, evidentemente di collera e maledizione. Io capii “Allah”, e “toubabou”, gli uomini bianchi. Quando ha sentito che mi ero inginocchiato vicino a lui, si è seduto e ha sibilato, singhiozzando, “Non si avvicini, non mi tocchi o io l’ucciderò e scaverò un buco profondo qui nella sabbia con le mie mani, sporco traditore. Io ho avuto fiducia in lei, ho pensato che fosse una persona fidata, ed ora lei ha ammesso di essere uno sporco traditore. Perché mi ha umiliato come non lo sono mai stato in vita mia? Un uomo senza onore è un uomo morto, un morto vivente. Perché mi ha ucciso?” Cominciò a piangere a calde lacrime, uuhuuu-uu, uuhuu-uu. Il moccio gli stava colando sul mento. Poi ho capito che la vetta della sua emozione era passata e le lacrime hanno rallentato.

“Se lei vuole fottere il culo di un giovane, c’è n’è abbastanza in giro, dia un’occhiata al cancello dell’albergo o magari chieda a Diallo. Se lei paga, ne può avere tanti quanti ne vuole.”

“Ora parliamo tranquillamente, Stephen, ed io ti dirò tutta la verità. Soffrirai, ma io spero che capirai, ora o più tardi. Domani tu non sarai la stessa persona, ma un adulto, con più esperienza e meno illusioni. Non interrompermi. Quando avrò finito potrai mostrarmi il punto sulla spiaggia dove scaverai quel buco per me, piccolo buco di culo.

“Prima di tutto, io non trasporto cose che potrebbero essere pericolose. Io apro involucri sospetti che potrebbero provocarmi guai. Io so il perché, ma ora non è il momento di raccontarti quella lunga storia.

“Secondo” ho proseguito “io ho letto la tua lettera, ma, e puoi credermi o no, con rispetto. Non ho riso. Sono stato profondamente entusiasmato da quell’amore profondo, sincero che avevi espresso.

“Io ho capito tre cose: avevi fatto sesso con Heinz; ti piace quel genere di sesso; e sei veramente innamorato di quell’uomo, in maniera così pura come solo una ragazza vergine può amare il suo sposo. Questa era la tua prima esperienza?”

Ha accennato col capo.

“È duro dirti la verità, devi essere molto forte. È finita. Heinz è rimasto imbarazzato quando l’ho chiamato. Ha ammesso di avere ricevuto la lettera ma non manterrà le sue promesse e non t’inviterà ad Amburgo perché sua moglie ha cura della loro famiglia. Vuoi sapere tutta la verità?”

Il ragazzo scosse vigorosamente la testa e borbottò qualche cosa sui “toubabou” che sembrava una maledizione.

“Io sono sicuro che tu lo facevi solo per amore e che tu non puoi provare lo stesso amore per nessun’altra persona ed in particolare non per me, ma tu sai quello che voglio. Sì, io posso avere molti altri ragazzi solo per fare sesso; sai meglio di me quanti ragazzi ci sono per questo qui ed in Senegal. Ma io voglio fare l’amore con te, non per il tuo culo o per il tuo cazzo, ma per il tuo carattere affascinante, la tua bella personalità e la tua istruzione, per il tuo sorriso. Questo è quello che noi consideriamo come amore: non sentimentalismi e non sudore nel fottere un culo.”

Siamo rimasti di nuovo in silenzio. Dopo molto lui si è alzato e ha detto con voce senza tono “Va bene, verrò con lei, farò quello che lei mi obbliga a fare e non farò guai e rumore. Quando verrò nella sua stanza, lei mi darà 300 Dalasi, lo considero un prezzo onesto. Lei non mi provocherà problemi ed io non provocherò problemi. Ma lei mi deve garantire che Diallo mi farà uscire quando lei avrà finito di usarmi, che lui non voglia soldi da me come sono usi fare alcuni sorveglianti negli altri alberghi, o che parli di quello che faccio.”

“Questo è già concordato con lui” l’ho assicurato. “Ha avuto la sua parte e puoi contare su di lui, anche in altre occasioni.”

Sono rimasto stupito del prezzo che il ragazzo aveva richiesto, la tassa normale in Africa Occidentale per un buon lavoro notturno, tutto incluso, era di 50 Dalasi, circa 25 Euro. L’innocente, inesperto e sottomesso ragazzo aveva chiesto quanto un ragazzo squillo deluxe. La sua situazione disperata non gli permetteva di esagerare la richiesta. Voleva scoraggiarmi, si aspettava che io mi umiliassi e contrattassi uno sconto? Comunque il prezzo non mi avrebbe ucciso: Avrei sempre potuto pagare con la carta American Express.

Quando siamo entrati nel raggio di luci della spiaggia Diallo era là col suo bastone di mandriano, si è girato ed è andato verso l’entrata principale sull’altro lato. Siamo entrati nel mio bungalow e ho acceso il condizionatore d’aria per coprire le nostre voci. Ho riempito due bicchieri di whisky. Il ragazzo non ha toccato il suo; è rimasto in piedi, immobile, apparentemente senza emozioni, con una faccia di chi si limita ad aspettare. Ho cercato la chiave della semplice cassaforte di legno che era nell’armadio e ho preso trenta banconote di Dalasi. Lui li mise senza una parola nella tasca posteriore dei jeans. Singhiozzò, prese il suo bicchiere e cominciò a sorridere; poi si sedette sul letto.

“Stephen, hai avuto i soldi, puoi andartene, io non ti tratterrò.”

“Cosa devo fare?”

“La decisione è tua, siamo d’accordo? Togliti tutti i vestiti.”

“Come lei desidera.”

Si è tolto la giacca d’argento, le calze e tutto il resto, rimanendo in piedi nudo, senza alcun segnale di imbarazzo o vergogna. Era piuttosto magro, con grandi spalle ed anche incredibilmente strette, pettorali e pancia ben muscolosi ed un bel membro grosso che pendeva.

“Cosa devo fare poi?”

“Io mi spoglierò e faremo una doccia insieme. Tu mi insaponerai ed io t’insaponerò.”

“Come lei desidera.”

“Ti stai annoiando, voglio invece che ti piaccia. Ora viene un problema per me; io sono un europeo adulto e noi ci vergogniamo talvolta quando ci confrontiamo con un ragazzo nero e nudo con muscoli perfetti e quella bella pelle. Ecco perché spegnerò la luce e terrò solo quella del bagno.”

“Io ora posso dirle che mi piace la pelle bianca, è così tenera, mi piace leccarla. La pelle di un compagno nero sarebbe per me come quella di un pesce freddo. I corpi bianchi sono sexy. Mi piace fare l’amore con le nostre ragazze, ma sento solamente la sensazione sul mio “foto”, lei lo chiama cazzo? e mi eccitano anche le grida di desiderio delle ragazze. Ma con i bianchi tutto il mio corpo si eccita.”

La nostra doccia è durata molto, le nostre mani sono diventate più audaci e quando alla fine ci siamo sdraiati nudi sul letto, abbiamo mantenuto la rigidezza dei nostri membri accarezzandoci l’un l’altro con tenerezza.

Dopo un momento Stephen scivolò verso il basso e prese senza esitazione il mio cazzo eretto nella sua bocca, succhiando vigorosamente su e giù. La sua fellatio sembrava decisa, in qualche modo disperata, ma il torso ben sagomato del ragazzo dove il sudore cominciò a luccicare quando si chinava nei suoi movimenti e la presa fissa della sua bocca e della sua gola mi eccitavano. Il mio cazzo stava bruciando, con i lunghi colpi dalle labbra del ragazzo giù alla sua gola, sembrava essere più grosso e più lungo del solito. Quando ho sentito che stavo venendo l’ho accarezzato leggermente sulla testa e ho tolto l’uccello lucente della sua saliva. Ha aspirato profondamente per un po’ come un tuffatore che viene alla superficie, poi mi ha chiesto “Non ero abbastanza bravo?”

“Eri troppo bravo. Stavo per esplodere e non volevo venirti in bocca.”

“No, lei può; nessun problema per me. Io lo prenderò, lo prenderò tutto.” Chi aveva parlato di innocenza?

“No” ho detto. “Non voglio. Voglio fare qualche cosa d’altro.”

“Oh. Capisco quello che ora sta arrivando!”

Si è inclinato sulla sedia dove aveva messo disordinatamente i suoi vestiti e ha preso qualche cosa dalla tasca dei jeans, poi si è precipitato di nuovo sul letto. Ho sentito un pacchetto di plastica nella mia mano. “Qui. Per Lei. Un mio cugino tassista li trova in farmacia e noi sappiamo che è meglio per ambedue, in particolare per le ragazze.”

“Perché me lo dai?” Ero sconcertato, perché tutti i ragazzi e gli uomini che contattavo in Africa sulle strade, sulle spiagge, nei vicoli scuri si aspettavano soldi e di farlo duramente nel modo di un macho con una ragazza.

“So cosa sta per accadere” e si è voltato mettendosi in ginocchio. “Venga, mi prenda!”

L’ho spinto su una spalla e lui si è messo faccia a faccia con me. “Stephen, sei omosessuale?”

“Dio me ne guardi, Paul, il cugino mi ha spiegato di cosa si tratta. A Serrekunda c’è un uomo che è sempre vestito come una donna, vende stoffe cerate, parla solamente con donne e parla come una di loro. Noi lo chiamiamo Miss Awa ed i bambini gli ridono dietro. Io non sono come Miss Awa.”

“Vedi, Stephen, io sono abituato ad uomini, anche uomini sposati che si aspettano che io succhi il loro… “foto” o che mi faccia fottere. Quindi io sono rimasto molto stupito quando tu mi hai succhiato ed ora che mi presenti il tuo didietro. Io non capisco.”

“Quello è ciò che gli uomini bianchi si aspettano da uno come me.”

“Hai fatto sesso con molti uomini bianchi?”

Nessuna risposta.

“Quindi l’hai fatto solamente con Heinz, vero?”

Nessuna risposta, ma io ho capito.

“Dimmi quello che è accaduto precisamente con Heinz, dimmi cosa facevate. Tra due uomini nudi che si accarezzano su un letto, non c’è spazio per la vergogna.”

“Oh Paul non è una storia divertente. Fin dalla morte di mio padre, cinque anni fa, mia madre e le mie sorelline vivono nella casa di mio zio.” Sapevo il resto della storia, la grande famiglia, senza abbastanza risorse per il domani che guarda coi grandi occhi affamati.

“Mio zio ha moglie e bambini e dà cibo a tutti noi. Ha un amico inglese alla John Holt Company che gli dà soldi a settembre per pagare i miei libri e la mia università. Ma lo zio permette di vivere a tutti noi. Lavora come saldatore al piccolo cantiere navale dove vi ho visto per la prima volta. In maggio lo zio è precipitato da una scala e si è rotto la gamba destra, qui.” E mi ha mostrato il punto. Le nostre erezioni, il nostro desiderio erano diminuiti ed io l’ho abbracciato solo con amore e commiserazione. “Lo zio non è più giovane, la sua gamba sta guarendo, ma lentamente. Il focolare nella cucina si sta raffreddando e noi siamo in nove. Lo zio mi obbliga a continuare l’università invece di trovare un lavoro, dice che Allah è sempre accanto ai suoi servi. Quando sono libero di pomeriggio passeggio sulla spiaggia guardando le donne svedesi. Ho avuto successo due volte: mi hanno portato nella loro camera d’albergo e, lei capisce… mi sono spogliato nudo; quando la loro bocca stava per essere annaffiata e loro si toccavano, ho detto che se volevano proseguire, dovevano aiutarmi, noi avevamo bisogno di soldi. Ho chiesto molto, intendo molto per noi ma io so quanto costa un giorno all’albergo, per non parlare delle loro altre spese in città.”

Ha sospirato. “Vi ho detto che avevo fatto quello che loro ordinavano che io facessi. Era quasi sempre ridicolo o disgustoso; ma per la cosa principale, io sono forte e posso andare avanti fino all’alba. Per i soldi che mi ha dato lei può chiedermi di fare qualunque cosa lei voglia, e finché lei voglia.”

Ha continuato. “Quando arrivò un nuovo gruppo per le seguenti due settimane, non ho avuto fortuna. Le donne alle quali mi sono offerto, con molta decenza vi assicuro, mi dissero che ero troppo giovane, preferivano uomini adulti e forti come i pescatori, i fabbri o i lottatori. E le ragazze giovani mi derisero, forse avevano già fatto la loro scelta fra i ragazzi che aspettano il bus dell’aeroporto sull’altro lato dell’albergo, all’ingresso principale o che erano vestiti così bene da avere il permesso di prendere un drink al bar dell’albergo.”

Il ragazzo abbassò gli occhi. “Poi incontrai quell’uomo sulla spiaggia. Per farla breve mi offrì molti soldi per fare sesso, cento Dalasi a dire la verità, almeno la prima volta. L’ho seguito nella sua stanza, lui mi ha mostrato i soldi, un vero pacco di banconote di Dalasi e mi ha detto che era mio se l’avessi soddisfatto proprio come lui voleva. Ora io so come si fa con gli uomini bianchi.”

Improvvisamente Stephen, caldo e nudo nelle mie braccia, col cazzo molle tra le mie cosce, cominciò violentemente a spasimare, singhiozzava disperato. “Mi ha preso come una ragazza.”

I singhiozzi divennero più forti ed io sentii gocce bagnate che precipitavano sulla mia spalla. “Ora io sono una ragazza, io non sono più uomo, ora io sono un omosessuale come Miss Awa, ora io sono una prostituta dentro cui tutti gli uomini possono vuotare il loro succo. Un cesso pubblico.”

Ho portato una mano sotto la sua pancia e gli ho afferrato il membro. L’ho accarezzato e ha cominciato ad alzare la testa. “È questa l’attrezzatura di una ragazza? Ti devi sedere per pisciare?”

Stephen è scoppiato in una risata sotto le lacrime, ma il riso gli è morto sulle labbra. “C’è di più, e di peggio. Ho amato Heinz quando ha messo il suo “foto” nella mia bocca e l’ho amato in particolare quando mi ha penetrato. L’avevo già fatto con ragazze, come tutti i ragazzi, ed io so come a loro piace, come diventano calde ed eccitate quanto più veloce e più forte lo faccio, ed alla fine crollano ed un caldo, odoroso succo scende tra le loro gambe e loro implorano per avere sempre di più. La stessa cosa è accaduta a me: perdevo sborra dal didietro come una ragazza. Ero in estasi come una ragazza e volevo sempre più Heinz, io l’amo e voglio stare vicino a lui come sua moglie e lui può prendermi giorno e notte sempre quando ha desiderio del mio corpo. Ma ora smettiamo di parlare e mi prenda, prenda la sua ragazza, profondamente, con forza brutale.”

Io mi ero aspettato che un gioioso party di chiavata con un bel ragazzo divertente, ed ora avevo della piangente miseria tra le mie braccia per la quale io dovevo temere il problema peggiore, come minimo la degradazione sociale completa dove unica medicina è la droga solamente. Io non avevo la più pallida idea di come risolvere questo caso senza speranza.

Tuttavia l’idea di una soluzione si presentò alla fine: Dovevo provare con il metodo più violento. So a quale grado di isteria, principalmente isterismo collettivo sono soggetti gli africani, ma hanno la facoltà di recuperare in fretta.

Il mio bungalow era situato vicino alla lido ed abbastanza lontano dagli altri.

Mi sono alzato, l’ho preso per il collo e ho cominciato a colpirlo. Schiaffi su schiaffi sulla sua faccia bagnata di lacrime. Sotto i colpi è precipitò sul pavimento, mi ha afferrato le ginocchia e ha cominciò a frignare. “Mi ha pagato per fare sesso ed ora mi picchia, è un pazzo assassino? Ci sono film di assassini ammalati mentali che stuprano donne e poi tagliarono loro la gola con un coltello da macellaio! È per questo che mi ha dato un mucchio di soldi?”

L’ho alzato. “Non sei una ragazza? Quindi possiamo tagliarti le palle perché non ne hai più bisogno?”

Ero molto impaurito e temevo che non sarebbe successo, ma finalmente ho visto i suoi occhi contrarsi in strette fessure che gli hanno dato lo spietato, odioso aspetto del lupo prima che lui salti alla gola della sua preda. Un pesante pugno al mio stomaco mi ha gettato sul pavimento e ha messo un piede sulla mia vita; la sensazione del piede nudo di un giovanotto nero sul mio corpo mi ha fatto rabbrividire d’estasi. Ma non era il momento, ahimè. Ho respirato forte e poi sono riuscito rotolare da parte ed alzarmi.

L’ho schiaffeggiato di nuovo, evitando di fare rumore o ferirlo. L’affascinante, divertente Stephen era cambiato completamente. Nel colpire il giovane animale era molto più forte di me: un pugno e lui mi gettò sul letto, mi bloccò le braccia con le mani e mise un ginocchio sul collo.

“Come osi colpire un ‘massa’ bianco?”

“Tu non sei un ‘massa’, tu non sei un bianco, sei solo un bastardo ammalato che vuole umiliarmi ed uccidermi, uomo! Questo buco di culo mi chiama ragazza e mi vuole tagliare i testicoli! Chi ha mai sentito una cosa come questa? Ma tu non hai mai incontrato prima un vero Mandingo, ti dico, i Mandingo sono i peggiori di tutti!”

Il ginocchio ha aumentato la sua pressione sul mio collo. Col rimanente della mia forza sono riuscito a liberare il braccio sinistro e batterlo sul materasso, come avevo visto una volta in una competizione di lotta a Serrekunda.

Con voce strangolata ho gemuto “La commedia è finita, Stephen, ora puoi rilasciarmi.”

Ha esitò, ma alla fine mi ha rilasciato e si è seduto all’angolo opposto del letto. Il suo petto era agitato dal respiro ansante. Il forte odore del suo sudore, probabilmente mescolato al mio, riempiva la stanza e mi guardava silenzioso ma con un freddo sguardo provocatore. Aveva mascella e muscoli tesi.

“Stephen, è difficile capirmi perché è tutto molto semplice. Non mi interrompere. Una domanda: hai perso la tua virilità, ora sei una ragazza, una vera o falsa ragazza? Le ragazze colpiscono uomini adulti, adulti bianchi, ospiti, come hai fatto tu? Tu hai la risposta. Heinz ha fottuto il tuo culo e ti è piaciuto. Ma tu pensavi di amare Heinz. In realtà amavi la sensazione profonda dentro di te, e chiunque possa dartela. Infatti tu sei un uomo che ama fottere e che ama essere fottuto. Devi capire che quello sdraiato sopra non è superiore e l’altro che giace sotto non è una puttana o uno schiavo. Permettimi di concludere: è normale fottere un uomo, è normale fottere una donna. L’unica cosa di cui preoccuparsi è quello che l’uomo dice mentre ti fotte: se ti tratta come una puttana, buttalo giù e poi fuori della porta. Fare sesso con un bello ed attraente essere umano è bello e normale. Ad una condizione: rispettare il tuo partner. Altrimenti è troppo pericoloso.”

Ho smesso, esaurito dal lungo discorso e dalle botte. È seguito un silenzio, il ragazzo cercava le parole.

“Tu sei arrabbiato, Paul, ma io ti capisco. Ed io ora voglio fare sesso. Ed io voglio che tu mi dia quello che amo.”

“Di cosa sei innamorato, di me o della chiavata?”

“No, taci. Ora limitati a fottermi.”

“Come desideri, purché dopo tu mi fotta, e tu mi farai fare tutte le cose che quello stupido Heinz e le signore svedesi ti hanno obbligato a fare. Così le cose torneranno a posto.”

Mi ha dato di nuovo il condom, dopo che l’ho messo, mi è venuto vicino sulle ginocchia e sui gomiti ed ha alzato il culo. Ho voluto che avesse piacere ho infilato un dito nella fessura, ho accarezzato il bocciolo nero e poi ho cominciato a leccarlo, a stuzzicarlo con la punta della lingua ed a bagnarlo con la saliva. Sono sceso sulle sue palle e gli ho riservato lo stesso trattamento, senza la pietà per il povero ragazzo che si lamentava ed agitava le anche fino a che uno spruzzo di crema bianca non è sprizzato sulla coperta del letto e lui non è precipitato su di un fianco.

Non ci volle molto prima che la sua asta si erigesse di nuovo e tornasse nella sua posizione di favorita. “Per favore, dammi quello di cui ho bisogno. Dammelo, dammelo, veloce” si è lamentato.

L’ho risospinto su di un fianco. “Non te lo darò. Prendilo; fottiti da solo. Non pensarci, non a me, pensa solo a godere.”

Mi sono sdraiato sulla schiena e l’ho fatto sedere sulla mia pancia. Ha emesso un lungo “ooohh” di felice sorpresa quando si è abbassato sulla mia asta e lentamente ha spinto verso il basso finché le sue natiche non hanno toccato le mie cosce. “Ohh che bee… llooo…”

“Vedi, tu sei l’uomo di sopra, ed io sono la puttana sotto.”

Mi ha dato un piccolo ceffone sulla guancia e poi ha cominciato a cavalcarmi sempre più selvaggiamente. “Immagina degli indiani selvaggi che inseguono il cowboy solitario per torturarlo e stuprarlo nel loro campo davanti alle donne.” Lui si scatenò in un galoppo estatico e selvaggio sul mio palo, tenendosi il cazzo eretto come briglia. A quel ritmo non potevo resistere a lungo ed infatti riempii il preservativo. Quando ha sentito il mio membro ritirarsi è caduto esaurito al mio fianco, poi si è sdraiato su di me, baciandomi con colpi pesanti come un grande corvo nero che sceglie il grano.

Quando ci siamo calmati ho suggerito di fare un’altra doccia, piuttosto rapida questa volta. Dopo essere stati un po’ sdraiati sul letto, il terribile pervertito si è svegliato dentro di me: “Cos’altro facevi per i soldi?”

“Lo stavo facendo con te, ma mi hai interrotto.”

“Ti piaceva?”

“Sì, mi piaceva, ma solamente con Heinz. E con te. Ho sentito di donne bianche che lo fanno con uomini quando temono di rimanere incinte.”

“Di nuovo una cosa da ragazze. Sei ancora una ragazza?”

“No, io sono un uomo che ama…”

L’ho interrotto. “Heinz?”

“Oh no, taci! Se sei stupido non pensare che anch’io lo sia. Io sono un uomo a cui piace succhiare il… cazzo, come dici tu, senza molte domande inutili.”

“Non sai come ci si sente ad essere succhiati?”

Mi ha guardato con le labbra bagnate e gli occhi pieni di desiderio ed attesa, ha avvicinato lo stomaco alla mia testa. Ho preso il suo membro, quel caldo pezzo di ebano, l’ho preso lentamente e poi sempre più forte, per l’ intera lunghezza. Lui si è lamentò e ho sentito che non era lontano dall’orgasmo. Improvvisamente si è girato facendo perno sul suo cazzo nella mia bocca, si è messo a gambe divaricate con le ginocchia vicino alle mie orecchie e ha preso il mio membro dolorante nella sua bocca. Il giovincello innocente aveva inventato il sessantanove: domani gli raccomanderò di registrarlo all’Ufficio Brevetti! Con lievi ceffoni sulla sua schiena gli ho detto di andare lento per farlo durare. Stando sotto di lui riuscivo a fare delle escursioni lascive alle sue palle ed al suo piccolo cancello del desiderio che sembrò rispondere alla mia impertinente aggressione. Lui non ha esitato a seguire il mio vizioso esempio. Questo ora era troppo: sono rotolato per sdraiarmi sopra di lui e ho tolto il mio membro dalla sua bocca affamata sputando il mio seme sulla sua gola e sul suo petto. Se lo è strofinato con una mano come fosse un olio cosmetico; questo era troppo anche per lui ed io sono stato in grado di far cadere la bella e calda crema giovanile nell’asciugamano che tengo sempre sotto il cuscino per qualche ospite inaspettato.

Ci siamo sdraiati fianco a fianco e ci siamo abbracciati e baciati. Dopo un po’ ho leccato l’interno del suo orecchio. Lui tentò di cacciarmi via alzando culo e gambe, ma io l’ho tenuto con mano ferrea. Mi dovevo ricordare di quella zona segreta nel caso dovessi eccitarlo velocemente. Lo stesso titillante effetto lo ottenni soffiando il mio alito caldo nel suo orecchio. “Pronto per la prova finale che sei un vero uomo ed io, forse, la tua puttana?”

I suoi occhi si sono illuminati di desiderio. “Ma io ora sono un po’ stanco, ho bisogno di tempo per riprendermi.”

L’ho accarezzato e stuzzicato e lentamente lo stanco guerriero cominciò ad alzare di nuovo la sua testa. C’era anche un altro metodo. Stephen portava al braccio un anello d’argento, del genere che molti uomini africani portano. Questi anelli sono fatti di bronzo o argento; i fabbri li martellano da sbarre o nastri lunghi 10 cm; li fanno in maniera che sia possibile adattarli a qualsiasi tipo di braccio, grosso o magro. Gliel’ho tolto, l’ho allargato un po’, gliel’ho spinto al pube oltre il pene che si stava irrigidendo e l’ho girato per far entrare le palle. Dopo di che ho stretto le due estremità.

“Cosa fai? Per cosa? È stretto, ma… mi piace… è bello.” Il guerriero stanco ora era davanti a me nella sua pienezza, pronto per il suo dovere.

“In Europa, nei sexy shop puoi comprare questi anelli di taglie diverse, noi li chiamiamo cockring. Servono ad aumentare il piacere, soprattutto quando ti masturbi.”

La sua faccia era interrogativa. Ho fatto una dimostrazione sul mio. “Questo va bene quando sei da solo o per uomini che sono sposati da più di dieci anni.”

Ha sorriso felice. “Oh, io conosco dai libri quello che chiamate masturbazione. Noi abbiamo un’altra parola per definirla, qualche cosa come sfregamento. Tutti i ragazzini lo fanno, qualche volta loro vanno nei cespugli in due o tre, ma lo fanno da soli, nessuno ne parla mai. Sembra che anche le ragazze facciano quello sfregamento. Un ragazzo comunque non può mai farlo alla presenza di una ragazza.”

“Bene, ora puoi chiudere la tua enciclopedia. Hai un altro preservativo in tasca?”

“Sempre.”

Non avrei potuto resistere oltre, tutto l’esercizio fatto ed il nostro discorrere mi avevano eccitato ad un punto tale che, nella mia disperazione, avrei abusato del manico di una scopa. Quella sera, comunque, avevo la fortuna incredibile di un cazzo d’ebano e duro, un maschio caldo e tenero mi avrebbe riempito.

L’ho fatto inginocchiare sul letto, mi sono sistemato e ho alzato le gambe sulle sue spalle. I suoi occhi si sono illuminati. “Ooohhh…”

Questa posizione permette la penetrazione più profonda ed inoltre preso dalla parte posteriore, un ragazzo può sembrare distaccato, come i ragazzi arabi che si sacrificano per un compagno che ha un bisogno urgente; ci sono etero che dicono “io preferisco fotterlo da dietro, così non sono obbligato a fare una faccia amichevole.”

Stephen cominciò a fottere. Ora noi condividevamo completamente le nostre sensazioni, io capivo perché lui desiderava tanto fottere e lui, ora, era nella condizione di capire la mia eccitazione attraverso la sua. Il suo sorriso ed i suoi occhi erano immersi nei miei, lui mi vide, ed io diventai consapevole della mia esistenza. Per tutto il giorno io sono praticamente invisibile nella folla, un numero, una terza persona, un estraneo a me stesso.

Essendo quella la sua terza o quarta esibizione quella sera, avevo la fortuna di godere una chiavata durevole invece di una cosa frustrante fatta alla svelta come un coniglio. La sua eccitazione ed il cockring improvvisato comunque hanno avuto il loro effetto: i suoi colpi sono diventati più forti. Alla fine si è piegato, le mie gambe sono scivolate dalle sue spalle alla curva delle sue braccia e le mie ginocchia erano accanto alle mie orecchie, faceva un male dannato, ma io stavo volando sulle nubi. Lui invase la mia bocca con un bacio profondo e, durante quel bacio, si versò dentro di me, nel mio culo e nella mia mente.

Ho avevo avuto molte esperienze nella mia vita, se se ne sapesse il numero potrei essere disprezzato come immondizia. Io ne conosco il numero e pressoché tutti gli incontri sono stati estremamente soddisfacenti. Ma quando sfoglio i miei ricordi, la penetrazione di questo ispirato amante è stata una delle più eccitanti perché lui ha versato la sua anima dentro di me. Il sesso può gettare un ponte tra corpo ed anima.

Da quel momento in poi nessuna parola avrebbe dovuto essere detta poiché la parola ‘amore’ l’aveva adoperata tanto nel corso di quella notte. Le nostre uniche espressioni dovevano essere i lamenti e dovevano essere i gemiti di delizia e concupiscenza lasciva.

Abbiamo fatto un’ultima doccia rapida e poi ci siamo vestititi. Dopo essersi messo la giacca d’argento, ha portato una mano alla tasca posteriore dei jeans, ha preso il pacco di Dalasis e l’ha messo sulla scrivania.

Ho aperto la bocca per protestare, ma lui mi ha interrotto molto bruscamente “Hai parlato tutta la notte, ora tocca a me. Io ho ascoltato e ho capito, addirittura troppo. Ora sta zitto e tenta di capire le tue stesse idee. Io sono un uomo; io sono un Mandingo. Io non sono una prostituta, io non sono un pezzo di merda. Il mio onore è intatto ed intangibile. In caso di necessità io lo farò di nuovo, per soldi e non per spiccioli. Ma da ora in poi sarà diverso. Io non posso spiegare bene, ma lo vedo chiaramente. Nessuno più potrà comprare il mio culo, nessuno più potrà comprare il mio onore. Io non sarò mai lo schiavo di un uomo bianco. Tu non sei un uomo bianco; tu sei il mio amico. Se sono fortunato incontrerò altri amici come te. Amore? Solo per una buona fottuta? Ridicolo. È chiaro, uomo?”

Non c’era niente da rispondere, ho chiuso i soldi nel cassetto del mio armadio, vergognoso ma anche orgoglioso. Nel giardino l’alba stava presentandosi ed un uccello solitario che aveva puntato troppo presto la sua sveglia, cantava la gloria del giorno che stava arrivando. Non so se Diallo ci ha visto uscire e darci il nostro ultimo bacio sulla spiaggia, oltre il raggio delle luci, io non l’ho visto. Quella mattina mancai al mio dovere e non andai a Banjul.

Verso la fine del pomeriggio un sarto passava per i cinque alberghi di Fajara per prendere le misure agli ospiti che volevano fare accappatoi o camicie coi batik che avevano comprato sui mercati, o che si permettevano per una cifra ridicola il lusso di una camicia bianca fatta a mano. Il sarto aveva dei campioni di stoffa sempre con se. Ho scelto un classico Tergal grigio, il sarto annotò il suo indirizzo su un pezzo di carta ed io pagai in anticipo, un poco più del solito perché il lavoro doveva essere pronto prima della mattina seguente.

Quando Stephen si mostrò più tardi quel pomeriggio sulla spiaggia e cominciò a prendermi in giro “Presto la tua pelle sarà più scura e notevolmente più brutta della mia” io mi sono rivestito in fretta e l’ho trascinato per un braccio al posteggio dei taxi, ho dato l’indirizzo del sarto a Bakau dove gli avrei fatto prendere le misure.

La mattina seguente io ero ancora seduto a tavola per la colazione quando Diallo, il cui turno era appena finito, venne verso di me con un grande sogghigno, insolito in uomini Fulani tanto austeri. “’ngiorno, credo ci sia un gentiluomo che vuole parlarle.” Ho accennato col capo e ho sentito dietro di me, “Per favore Massa la sto aspettando.”

Un giovane uomo d’affari, sicuro di sé, sorridendo si è seduto alla mia tavola, era vestito a come il signore di Detroit. “Penso che lei stia cercando un grazioso un beach boy!” Ha afferrato il bicchiere di succo di arancia, quello che avevo riservato per la fine, e lo ha vuotato in un sorso.

Da quel momento Stephen mi accompagnò ogni giorno alla Biblioteca Nazionale ed all’Archivio, dal grande produttore di verdura da esportazione che dovevo contattare e dai capitani dei pescherecci. Il prezzo da puttana che aveva reso al suo cliente gli ritornò moltiplicato; la posizione di un assistente locale poteva essere giustificata facilmente sui miei conti finali perché la sua scarsa esperienza tecnica era compensata da una naturale intelligenza e da una capacità di veloce apprendimento delle mie informazioni e da una conoscenza del posto.

Per esempio diresse la mia attenzione verso il cosiddetto ‘Tè di Gambia’, un infuso eccezionale contro raffreddori di testa. Quando scrissi, alcuni anni più tardi, un libro sulle 257 piante medicinali ed aromatiche del Gambia, praticamente tutte le informazioni pratiche erano venute dal mio beach boy.

Il suo ingaggio era più che limitato in durata, ma i pochi giorni gli avevano permesso di superare la sua timidezza per entrare in ministeri, consolati stranieri o uffici di società. Ora dipendeva da lui sviluppare questo primo ingresso nel mondo degli affari.

Dopo il lavoro ci incontravamo a fine pomeriggio sulla spiaggia o di sera all’Alligator Bar. Il corteggiamento ed il tentativo di persuasione, la falsa ritrosia e l’accordo esitante così come la differenza di età era svanita. Noi parlavamo di Dio e del mondo, ma soprattutto sulle sue opportunità di carriera dopo la laurea. Quando ritornavamo all’albergo, accadeva che lui dicesse semplicemente: “Possiamo divertirci un po’ adesso?” e noi facevamo sesso, ma ora senza conflitti, con felicità, il miglior tipo di sesso: l’amore tra amici.

E di nuovo il bus dell’aeroporto spietato era nel cortile dell’albergo. Diallo portò il mio bagaglio all’autobus; io ero l’unico ospite a cui lui accordava questo diritto. La mia giacca d’argento era già in attesa. L’ho trascinato dietro all’autobus.

“Bene Stephen, ora ci separeremo. Io non so, onestamente, quando ritornerò in Gambia o in Senegal. Ma tu sarai sempre presente nei miei pensieri, ed io spero di esserlo nei tuoi. Io ho il tuo indirizzo, qui c’è il mio in Olanda. Che genere di lettera mi scriverai?”

Ha sorriso tristemente, ora aveva un atteggiamento adulto, sicuro di sé.

“Non temere. Io non mi posso immaginare come la moglie di un uomo, scopando il pavimento di giorno ed offrendogli il mio corpo di notte. Ora io so chi sono. Farò l’amore se capiterà e lo farò per buoni soldi, ma nessuno mi ferirà più. Non scriverò lettere d’amore da bambino sciocco che possono essere fotocopiate, hm… hmm… Le scriverò sui miei successi all’università, sui miei progetti e spero un giorno, inch’Allah, sull’inizio di una carriera. Io non sono infatuato di te; io ti amo. Tu sei il mio amico ed io sono il tuo amico. Prendi!”

Ha spinto un piccolo braccialetto di argento sul mio braccio e l’ha aggiustato. Io non l’ho mai tolto dal mio braccio da quel giorno. I nostri occhi erano colmi di lacrime. Niente più parole.

L’ultima immagine incisa nella mia mente e quella di una giacca d’argento. Diallo stava dietro di lui, un braccio sulla spalla di Stephen.

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