Sveltina gay dopo un meeting

Sveltina gay dopo un meeting

Sono Valerio, ho 30 anni e sono imprenditore in una grande azienda di marketing e comunicazione nata da poco. Amo gli uomini, mi piacciono i ragazzi affascinanti, specialmente se sono più piccoli di me, e gli uomini molto intraprendenti. Ammetto che nella mia azienda i dipendenti sono stati scelti in base alle capacità lavorative ma anche dopo un’accurata selezione fisica. La mattina ho il bisogno di recarmi a lavoro sapendo di trovare in ufficio ragazzi che potrebbero farmi perdere letteralmente la testa! Sono un amante nato, ho avuto tantissime relazioni, qualcuna seria, qualcun’altra durata un battito di ciglia e numerosissime botte e via. Naturalmente sono omosessuale dichiarato e la mia famiglia non ha mai visto i miei gusti sessuali come un “guaio” da rimediare. Sono stato accettato da tutti, amici compresi che non hanno mai avuto paura che io potessi infatuarmi di loro, sapevano che preferivo persone ben diverse, magari con le mie stesse ambizioni, i miei stessi gusti musicali o artistici in modo tale da rendere la conoscenza più semplice ed arrivare al dunque immediatamente. La settimana scorsa sono stato chiamato per un meeting, un semplice incontro di aggiornamento a cui potevano partecipare professionisti del settore o chi come me aveva appena intrapreso questa nuova strada. Ho deciso di accettare l’invito perchè non vorrei fare errori, ho il desiderio di crescere, ingrandirmi e di guadagnare un sacco di soldi che al momento sono un grandissimo sogno dato che ho speso tutto ciò che avevo per questo progetto. Mi sono presentato al meeting vestito da vero imprenditore: giacca, camicia, pantalone, cravattino e scarpe lucide. Devo dire la verità, l’abito maschile mi sa molto bene anche perchè dopo anni di palestra ritengo di avere un fisico abbastanza allenato e muscoloso che con la mia pelle olivastra salta ancora di più all’occhio della gente. Arrivato alla riunione mi sono sentito a mio agio, erano tutte persone socievoli e del mio stesso calibro. Finito il tutto mi sono rintanato nella mia stanza stanco morto. Ho deciso di spogliarmi, farmi una doccia e di mettermi a letto. Al momento della doccia però, è sorto un problema! L’acqua usciva solo dal rubinetto del lavandino, ma nella doccia non c’era nessun segnale di vita. Mi sono rivestito e sono sceso giù alla reception per informare tutti del guasto. Ho chiesto un’altra camera, ma essendo un hotel piccolino ed avendo partecipato in 300 persone al meeting tutte le stanze erano state già occupate. Molto imbarazzato il direttore dell’hotel mi ha promesso che per questo grande disagio avrei pagato la metà della cifra che avrei dovuto versare per la camera e non trovando altre soluzioni mi ha invitato a lavarmi nella camera del personale. Ho accettato volentieri, avevo solo voglia di fare una doccia. Arrivato in camera mi sono immediatamente diretto sotto l’acqua bollente. Uscito dalla doccia tutto nudo ho cominciato ad ammirarmi allo specchio, preso dal mio egocentrismo non ho pensato che qualcuno potesse entrare in camera ed accorgersi di me! Improvvisamente ho sentito la porta aprirsi. Sono andato in panico, non sapevo chi fosse e se questo qualcuno era stato avvisato della mia presenza. Uscito dalla doccia in accappatoio incontro Mattia, un ragazzo più piccolo di me che avevo notato al bar dell’hotel. “Tranquillo, so che eri quì” mi ha detto ed io imbarazzato non sono riuscito a dire una parola. I bei ragazzi mi colpiscono subito ma non capivo perchè durante l’orario di lavoro lui era quì. Forse si era accorto della mia omosessualità, forse era anche lui gay? Ho percepito immediatamente qualcosa di strano, sentivo un’attrazione incredibile ed una forte voglia di sesso. Mattia mi fissava con uno sguardo che toglieva il respiro ma io non sapevo se scappare o se provarci. “Sono venuto in camera perchè ho dimenticato di mettere la crema antidolorifica alla schiena. Ho avuto uno strappo ieri, mentre facevo il carico”, si è giustificato. “Vieni quì, so fare un massaggino niente male che farà scomparire ogni dolore” gli ho risposto senza pensarci. Lui si è girato, si è tolto la maglietta e in un attimo mi è apparso avanti una statua greca: muscolo, sodo e con degli addominali di ferro. Ho iniziato a massaggiargli la schiena non riuscendo a tenere fermo il mio cazzo che ha iniziato a palpitare ed indurirsi. Lui ha notato che ero eccitato, ero distante da lui solo qualche centimetro e il mio cazzo in erezione bussava contro la sua parte bassa della schiena. La sua mano improvvisamente ha sfiorato il mio membro.. “E’ già duro?” mi ha detto facendomi un sorrisino malizioso. Da lì ho capito tutto! Gli ho abbassato lentamente il pantalone e con mia grande gioia ho potuto notare che anche il suo cazzo era già in erezione ed era anche enorme! Non volevo andarmene, volevo scopare con Mattia ed avevo voglia di prendere il suo cazzo pulsante in bocca. Mi sono così abbassato avanti al suo cazzo per poter fare tutto alla svelta. Avevamo entrambi il timore che qualcun altro potesse entrare in stanza e trovarci a fare sesso. Ho così preso il suo cazzo in bocca, succhiato tutto, leccato con delicatezza e vigore senza lasciare mai libere le palle. Evidentemente Mattia non scopava da molto, tanto che dopo qualche minuto mi aveva già riempito la bocca del suo caldo sperma che io ho ingoiato tutto. Sono stati pochi minuti che però mi hanno isolato dal mondo. Sentire quel cazzone in bocca e farlo scendere profondamente in gola non ha fatto altro che eccitarmi ancora di più. E quel culo? Magnifico. Dopo aver spompinato il mio dito, gli ho umidificato un pò il buco del culo. Ho penetrato il suo ano prima con il dito, poi con la lingua ed infine ho potuto finalmente infilzarlo con il mio cazzo che stava per esplodere. L’ho cavalcato per un pò di tempo, l’ho posseduto tra i gemiti e gli affannosi respiri. Dovevamo fare in fretta, lui doveva tornare al posto di lavoro. Avevamo la possibilità di dare vita una magia di qualche minuto soltanto. Dopo una decina di minuti sono arrivato, le mie palle si sono svuotate ed il suo ano si è dilatato a tal punto da poterci vedere dentro il mio sperma appena spruzzato. Mi sono subito rivestito, lui ha indossato di nuovo la sua divisa, mi ha dato un bacio ed è scappato via. Una sveltina che mi è rimasta impressa, che mi ha fatto vivere una serata tra paura, eccitazione ed imbarazzo.

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