Quella doccia rinfrescante.

Quella doccia rinfrescante.

Mi chiamo Antonio, ho 48 anni e lavoro come autista per una grossa ditta di trasporti internazionali. La scorsa estate, un giovedì di agosto, tornavo in Italia da Strasburgo e, attraversando la Svizzera, sono rimasto bloccato per tre ore sotto una galleria a causa di un grave incidente stradale. La prima cosa che ci ha ordinato la polizia è stato, ovviamente, quello di spegnere i motori per non restare intossicati. Restare fermi sotto una montagna, può dare l’impressione del fresco, invece faceva un caldo boia. Climatizzatore spento e sudore a catinelle, e poi ti parlano della fresca Svizzera. Dopo questa prolungata sosta, ci fanno ripartire ed io sono sudato da far schifo. Puzzo da schifo, e vorrei riaccendere il climatizzatore, ma sono anche consapevole che, se lo facessi, mi si gelerebbe il sudore addosso e domani resterei bloccato dai dolori e non posso permetterlo. Mi ricordo che, a pochi minuti di viaggio, ci dev’essere una piccola area di sosta. Non quelle con il distributore, ma una piazzola al fresco e con un bagno, dove è consuetudine in questa nazione, vi sia anche una doccia a monete, che si può utilizzare liberamente, in quanto, quando un cliente esce, subito si blocca per igienizzare l’ambiente con un getto di vapore bollente. Mi concentro sulla strada e, dopo alcuni minuti, vedo il cartello che indica quell’area di sosta; mi dirigo immediatamente verso la costruzione adibita ai bagni. Quando mi fermo, noto che anche altri tre colleghi hanno avuto la mia stessa idea. Un bestione parcheggiato un po’ più avanti, ha delle scritte in olandese, dietro di lui c’è uno con la targa rumena e dietro di me si ferma un mezzo con scritte in tedesco. Cazzo! C’è mezza Europa in questo parcheggio! Prendo il necessario per la doccia, scendo e mi incammino verso la costruzione, dove arrivo insieme al collega olandese. Un bel maschio, alto e biondo, con un bel fisico dai lineamenti marcati. Dietro di me, entra il rumeno, anche lui imponente e massiccio, mentre il tedesco, che puzza da morire, è il più basso e il più grassoccio, anzi è il suo adipe da bevitore di birra, che lo rende un falso magro. Appena dentro, ci dirigiamo subito nel locale docce e il tulipano si avvicina a una delle due e, impreca nella sua incomprensibile lingua. Lo guardiamo tutti e, avvicinati alla gettoniera, scopriamo che incassa solo monete svizzere da un franco, mentre l’altra doccia è inservibile, in quanto un genio tanto tonto, vi ha incastrato una moneta da un euro che è di spessore più grosso. Gli altri due cercano nelle loro tasche le monete. Apro il mio porta spiccioli e scopro che ho cinque monete da un franco e una sola da due, occorrente per poter utilizzare gli armadietti, dove si conservano gli effetti personali. Si mette la moneta e con la chiave si chiude; poi, quando si rimette la chiave per aprire, il meccanismo ti restituisce la moneta. Tutti e tre si voltano verso di me, che mi sono seduto su di una panca di metallo posta nel mezzo della stanza e mi chiedono, ciascuno nella sua lingua, di eseguire il cambio. Li guardo e mi sento uno strano fremito lungo il corpo. Sono quattro giorni che non scopo e, dopo quasi venticinque anni di questo lavoro, ho imparato che quando hai voglia, va bene di tutto, maschi/femmine, trans/trav o gay, basta che si goda, e l’olandese ha un bel fisico molto invitante. Gli passo la moneta per la doccia e gli spiego che metteremo quella da due franchi nell’armadietto che lui utilizzerà per conservare la sua roba e, quando avrà finito, mi restituirà la moneta che, a turno, utilizzeremo ciascuno di noi, finché tutti avremo fatto una doccia rinfrescante. Il rumeno mi ringrazia nella mia lingua con parole semplici, ma comprensibili e intanto il tulipano si spoglia e mette in evidenza un bel fisico con un bel culo tondo ed invitante. Quando si gira verso di noi, dopo aver depositato le sue cose dentro l’armadietto, notiamo che ha anche una dotazione di tutto rispetto. Il tedesco, che puzza peggio di tutti noi messi assieme, fa un cenno di compiacimento, mentre si tocca il pacco, subito imitato anche da noi. L’olandese si chiude dentro la doccia ed io comincio a spogliarmi, imitato dal rumeno, mentre il tedesco si è seduto di lato. Mi eccita il suo fetore e, all’improvviso, quando siamo nudi, lui si allunga verso il mio cazzo e lo impugna, mentre il rumeno che sta in piedi davanti a me, mi offre da succhiare un bel cazzo di generose proporzioni, decisamente il più dotato di tutti noi, sia in lunghezza, ben oltre i ventidue, che in circonferenza. Lo porto vicino alla bocca e aspiro l’odore di piscio, sudore e secrezioni bianche che ricoprono la cappella, indice di una scarsa igiene che, anziché farmi indietreggiare, mi eccitano ancora di più. Lo imbocco fra le labbra e comincio a succhiarlo, mentre lo sento crescere e diventare molto duro e grosso, tanto che le dita della mia mano non riescono più a cingerlo in circonferenza. Il tedesco intanto si è disteso ed ha accolto il mio in gola, succhiandolo come se non ci fosse un domani. Godo nel fare una pompa colossale, mentre mi succhiano il cazzo in maniera sconvolgente! Mentre mi dedico alla trave che ho in gola, il rumeno mette una gamba sulla panca e mi fa capire, con un movimento della mano sul mio capo, che desidererebbe che gli leccassi anche il culo. Mi abbasso e sento il fetore del sudore; mi eccito ancora di più e lecco il suo culo, invero non troppo pulito. Sento il tedesco che mi sta succhiando anche l’anima, sono quasi sul punto di sborrare, quando si riapre la porta della doccia, che ha una durata di solo due minuti di erogazione d’acqua. Ne esce il tulipano che dice delle cose in olandese, che nessuno capisce, ma tutti comprendiamo benissimo che ciò che vede è di suo gradimento, tanto che si mette a succhiare il tedesco. Quando il puzzolente sente che gli succhiano il cazzo, aumenta la suzione del mio e mi porta inesorabilmente a godere nella sua bocca. Emetto un grido che dovrebbe farlo smettere, ma, in realtà, lo incita a ingoiare tutto quello che gli scarico in gola.
«…hhhaaaaaa!… sborro! cazzo! sborro!»
Mi spreme tutto il mio succo e poi si dedica al cazzo del tulipano, che adesso si è disteso sotto di lui in un 69 da infarto, mentre il rumeno si posiziona dietro al tedesco e lo incula. Me ne vado a fare la doccia sconvolto dal piacere provato e un po’ barcollante. Prendo la moneta, deposito i miei averi nell’armadietto, ed entro nella doccia. Appena sento l’acqua scorrere sul mio corpo, mi sembra di essere in paradiso, tanto è il piacere che mi procura. Sento ancora il mio cazzo duro e ho i capezzoli tesi; mi sento ancora molto eccitato per tutto quello che ho lasciato fuori. Mi lavo mentre sul display i secondi da 120 scorrono velocemente verso lo zero. Quando si riapre la porta della doccia, la scena che vedo è molto arrapante. Il rumeno sfonda il culo al tedesco, mentre il tulipano gli lecca le palle e, da sotto, succhia il cazzo del tedesco. Mi avvicino ed osservo il rumeno che sta sfondando quel culo con immenso piacere. Mi masturbo per farlo rimanere duro; intanto il rumeno, con un grugnito incomprensibile, si scarica nel culo sfondato del tedesco, che trema dal piacere. Dopo averlo farcito a dovere il bestione, prende la moneta ed entra nella doccia, mentre io resto in compagnia dei due che, adesso, si scambiano di posto. Il tedesco si sposta e permette all’olandese di leccargli il culo, da cui sgorga la sborrata del rumeno, e, così facendo, mi ritrovo il bel culo olandese davanti al cazzo, cosicché, dopo averlo lubrificato con un poco di saliva, lo spingo tutto dentro. Lo sento caldo e morbido. Lo pompo con vigore tenendolo fermo per i fianchi e il tedesco, che adesso sembra puzzare ancora di più, si sdraia sotto di lui e gli rende il piacere, succhiando il cazzo mentre io lo sfondo con colpi sempre più forti. Lo scopo energicamente ed egli, alla fine, sborra in bocca al tedesco, che si ingoia anche questa ricca schizzata. Lo pulisce tutto e, quando si riapre la porta della doccia e ne esce il rumeno, è la volta del tedesco che va a farsi la doccia, mentre il rumeno lo mette in bocca all’olandese, che lo succhia con molta forza e lo ingoia tutto, dal momento che al rumeno non è rimasto duro, ma solo barzotto. Mi rendo conto che adesso lo vorrei assaggiare pure io in culo e, quindi, spero che riesca a tornare bello grosso, come prima. Godiamo più intensamente ognuno di quello che l’altro fa e, poi, torna il tedesco, che si mette a succhiare il cazzo del rumeno, mentre io inculo il tulipano. Nonostante che ci siano due lingue a succhiarlo, non gli si indurisce e allora, con gesto del capo, mi invita ad incularlo. Lo guardo sorpreso e poi mi metto dietro di lui e, dopo aver bagnato la cappella con un poco di saliva, lo affondo deciso dentro il suo culo, che lo accoglie alla grande. Lo pompo deciso e intanto il tedesco si incula il tulipano, intento a succhiare il cazzo al rumeno che, per effetto della mia pompata, adesso è di nuovo eccitato e dopo un po’ di tempo, gli sborra in bocca.
Quando si svuota nella bocca di chi lo succhia, contrae i muscoli anali e questo mi provoca un’immediata sborrata che scarico nel suo retto, mentre lui cerca di divincolarsi ma, preso fra chi lo succhia e io che lo inculo, rimane ben fermo e quando mi sfilo, noto che è un po’ contrariato.
Ci guardiamo in faccia ed una risata con applauso scioglie la tensione erotica che si è creata. Il tedesco, che ha sudato di nuovo, continua a puzzare e lentamente se ne vanno lasciandomi da solo. Prendo il franco rimasto e mi infilo di nuovo dentro la doccia, per un ennesimo momento di puro piacere, prima di riprendere il mio cammino.

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