SESSO PELLE E STIVALI – IVANA FA IL PIENO !

SESSO PELLE E STIVALI – IVANA FA IL PIENO !

Come al solito sono in ufficio durante le ferie natalizie, da solo ed anche il resto degli uffici nel palazzo è semi deserto, quando ricevo una chiamata da Ivana, cui ormai abbiamo soprannominato meritatamente la “Ninfomane dello Stivale”, per la sua enorme voglia di penetrazione: “Ciao Andrea, hai festeggiato degnamente il Natale con Valeria ? Io mi sono divertita moooltooo, ma è un bel po’ che non ci vediamo … “. Le rispondo che si il Natale è stato allegro, anche sessualmente, che purtroppo sono in ufficio a sbrigare qualche faccenda urgente, e Lei: “Ma ci sei solo tu ? E ti fermi ancora un po’ ? Non sei triste tutto solo ? … “ La ragazza è ammiccante e fa le fusa, ma io ho da lavorare e mi sgancio rapidamente, garantendole che ci vedremo presto.
Verso le 18, mentre mi accingo a chiudere, sento suonare … vado ad aprire e mi vedo comparire proprio Ivana, con un altro uomo, di colore, alto e possente, che non conosco. Ivana mi presenta Juliane, un amico inglese che è venuta a trovarla per le feste, mi dice: “Passavamo di qui e sono venuta per alleggerire la tua solitudine e salutarti …” Indossa un largo Trench classico, da cui spuntano solo un paio dei suoi migliori stivaloni e dei guanti di pelle lunghi, i due entrano e Ivana mi prende sottobraccio trascinandomi in sala riunioni, appena entrati spalanca il suo sensuale trench rivelando una guepierre di pelle con reggicalze e calze velate, lo stivalone inguinale bellissimo e null’altro, fica al vento. Difronte al mio stupore ed imbarazzo per la presenza del suo amico, mi dice: “Ti piacciono i regali che mi sono fatta per Natale ? Oramai ho coinvolto anche il mio cornuto marito nella passione per la pelle, che ne dici, mi stanno bene ?”, mentre dice questo mi ha afferrato il pacco attraverso i jeans e premendo sul mio corpo la pelle profumata che la copre sommariamente, mi infila un metro di lingua saettante in bocca, poi: “Non ti preoccupare per Juliane, è qui perché non mi bastava più farmi scopare da lui, anche se è uno stallone instancabile: volevo anche il tuo cazzone duro, muoio dalla voglia di essere scopata e inculata … non potevo aspettare e immaginarti in ufficio a sfondare qualcuna delle mie colleghe troie, mi faceva impazzire dalla voglia. Ho appena incontrato quella zoccola di Antonella, aveva degli stivali nuovi, glie li hai regalati tu in cambio di uno dei suoi pompini ? Magari te la sei pure inculata, porco come sei …” – “Guarda Ivana, che veramente io non la ho neanche vista Antonella, stavo lavorando … non mi pare il caso … sei molto provocante, ma non conosco il tuo amico, mi metti in imbarazzo …” Intanto continuo a palpare il suo corpo e la pelle che indossa sotto al trench aperto; Julian si è tolto il cappotto sotto al quale è a torso nudo con un paio di pantaloni di pelle nera attillati, Ivana mi dice: “Ti tolgo subito dall’imbarazzo, vedrai che ci divertiremo noi tre…” ed estrae il poderoso cazzone di Juliane dalla patta, senza calare i pantaloni, in modo che spunti dalla pelle. E’ un cazzo nero, veramente enorme, quasi una proboscide, che Ivana, accosciandosi prende subito in bocca, ingoiandolo con pompate energiche e rumorose, mentre continua a masturbare il mio che ha tirato fuori dai miei jeans, facendoli calare a mezza coscia. Succhia e masturba col guanto di pelle, masturba e succhia, mentre con l’altra mano guantata si strofina la micina già bagnata; poi inverte le operazioni spompinando me e masturbando il suo amico; dalla sua borsa capiente (ovviamente di morbida nappa) estrae un altro paio di stivali al ginocchio morbidissimi, e senza lasciare noi, a gambe stivalate e divaricate se ne strofina uno sulla passera, per poi arrotolarlo e ficcarselo dentro, mugolando di piacere, pur con la bocca piena.
La scena non mi lascia ovviamente indifferente: “Ivana, sei diventata una troia ninfomane, ma se è questo che cerchi, qui c’è PENE per i tuoi denti … e anche per tutti i tuoi buchi famelici … “ . La prendo e la sbatto a 90 sul tavolo, sollevo l’ampio trench scoprendole il culo, l’afferro saldamente per le tette dai capezzoli ritti e duri e le sbatto il mio cazzo ormai teso e ben insalivato nel buco del culo, senza esitazione, iniziando a pomparla forte, lei gradisce: “Siiiii porco, è questo che volevo, sfondami in culo, sbattimi forte che lo sfintere è già bello sfondato dalla proboscide di Juliane: sono tre giorni che mi faccio inculare da questo mandingo nero davanti a quel cornuto di mio marito; dai inculami, fottimi nel culo che goooodoooo … “ Dopo il primo violento orgasmo, senza smettere di masturbare l’amico col guanto di pelle. Ivana si stacca da me, sbatte Juliane a terra e con una sforbiciata dei suoi stivaloni, facendo ondeggiare i lembi del sensuale trench, si inasta in fica l’asta nera che svetta dai calzoni di pelle, nero su nero. Juliane, sempre senza dire una parola, la impala scopandola violentemente, mentre io raccolgo i due stivali morbidi e ne ficco uno nel culo aperto di Ivana e l’altro, grondante dei suoi umori di fica glie lo faccio spompinare. Ivama, mentre si gode quel mostro in fica mi dice: “cosa ci faccio di uno stivaletto nel culo, aggiungi il tuo cazzo allo stivale con cui mi stai inculando e poi a quello che mi sto spompinando, voglio essere sfondata, voglio il culo rotto, la fica piena, la bocca piena di pelle e di sborraaaa, allargami bene lo sfintere che voglio prendere tutto il bastone di Juliane che è grosso come il tuo più lo stivaleeee“
La ragazza è veramente indemoniata, dopo il trattamento richiesto, passando a far scivolare il mio cazzone dallo stivale nel culo a quello nella bocca, e dopo un suo interminabile orgasmo con abbondante squirtata, invertiamo i ruoli, Juliana la gira come un pupazzo e inasta la sua enorme verga nel culo sfondato, io mi metto sopra Ivana e portati i suoi stivaloni sulle spalle, a contatto col mio naso e la mia lingua, le pianto il cazzo nella fregna grondante di squirt. La scopiamo poderosamente nei due buchi per mezzora, avvolta nella guepierre di pelle e nel trench, finché non la lasciamo a terra esausta per cominciare a sborrare schizzi di sperma bollente sulla pelle, sul trench e sulla faccia, mentre lei la spalma ovunque coi quanti di pelle.
Ivana, gongolante come un gatto sornione, coi buchi veramente spanati e la faccia coperta di sperma, sembra finalmente soddisfatta. Dopo aver ripulito i nostri cazzi, si ricompone, allaccia la cintura del Trench, prende letteralmente Juliane per la “coda” e si avvia alla porta: “Grazie Andrea, ne avevo proprio bisogno di questa grande scopata in pelle, adesso vado a farmi leccare la fica spanata dal cornutone, mentre spompino Juliane, anche lui merita la sua parte di questa troia che mi hai fatto diventare col tuo feticismo per la pelle … salutami Valeria, se ti è rimasto ancora un po’ di seme per lei … A prestissimo.”
La vedo mentre si chiude l’ascensore, che piegata ingoia l’asta molla del suo amico, ci sono 12 piani per farla sborrare ancora nella sua gola ! Mentre io resto lì con il cazzo indolenzito e le palle prosciugate !

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