Una scopata con una misteriosa sconosciuta

Una scopata con una misteriosa sconosciuta

Avevo bisogno di cambiare aria, ero stufo della solita gente e dei soliti posti, così una mattina, senza dire niente a nessuno, feci un borsone con un po’ di cose, mi misi in macchina e mi diressi fuori città.
Non avevo una meta, solo il bisogno di dare un taglio netto per un paio di giorni: ho 28 anni, lavoro in pizzeria con mio padre, ho una fidanzata di nome Vittoria con la quale sto da 5 anni e un bel po’ di amici intorno.
Tutto sembrerebbe perfetto ma in realtà non è proprio così, gli affari in pizzeria non vanno benissimo, la mia famiglia preme perché io trovi un altro lavoro e Vittoria inizia a chiedermi quando ho intenzione di fare un passo più importante nella nostra relazione. Anche mia madre continua a dirmi che sarebbe arrivata l’ora che io mi sistemassi e facessi dei figli, il solo pensiero mi manda in crisi e mi fa venir voglia di scappare, ed è quello che stavo facendo.
Mi ritrovai in una piccola cittadina, in realtà c’erano poche abitazioni e molti locali, forse un posto di passaggio o di sosta, c’erano molti camion e auto parcheggiate in giro, decisi di entrare in un bar a bere qualcosa.
Entrando, in effetti, mi resi conto di avere ragione, la gente all’interno era per lo più composta da camionisti, bikers e qualche ragazzo, magari in cerca di tranquillità come me.
C’era anche diverse ragazze, alcune sembravano essere li per cercare compagnia altre per darla, la mia attenzione fu attirata da una in particolare che vestiva con un abito succinto, mini gonna molto corto, un top scollatissimo che metteva in mostra un seno grosso e dei tacchi a spillo che la slanciavano ancora di più.
Non riuscii a fare a meno di fissarla, era bellissima, nel suo viso c’era qualcosa che mi piaceva, la vidi notare il mio sguardo, mi sorrise, tornai a bere. Del resto, ero fidanzato e non avrei dovuto guardare in quel modo un’altra donna. Vittoria era una bella ragazza, molti miei amici mi invidiavano, io ultimamente non riesco più ad apprezzarla come dovrei. Il sesso non va benissimo, lo facciamo una volta a settimana e in quei momenti lei è sempre molto rigida, in cinque anni non hai mai voluto acconsentire a sperimentare qualche mia fantasia.
Io ho sempre lasciato stare perché l’amavo ma adesso avevo dubbi anche su quello, buttai giù un bicchiere di vodka, poi un altro e un altro ancora, qualche minuto dopo vidi quella ragazza avvicinarsi e salutarmi.
Le offrii da bere e iniziammo a parlare, mi disse che lavorava in quel posto, accoglieva i clienti e li consolava, era chiaro che fosse una sorta di escort, le dissi che non avevo bisogno di quel tipo di compagnia e mi allontanai.
Andai alla ricerca del bagno, imboccai un piccolo corridoio buio che mi portò ai servizi, dopo aver fatto ritornai nel corridoio, mi sentii afferrare e sbattere contro il muro, era buio e non vedevo niente.
Due mani frettolose mi aprirono i pantaloni e mi tirarono fuori il cazzo, subito dopo avvertii il calore di una bocca e di una lingua che leccava avidamente la cappella.
Le dissi che non potevo, che ero fidanzato e più gli dicevo di smettere e più intensificava il contatto ficcandosi l’asta fino in gola, mi stava facendo impazzire, non riuscivo a vederla ma la sua bocca si muoveva perfettamente sul mio cazzo, leccava e succhiava e in poco tempo divenne durissimo.
La presi per i capelli e la tenni ferma, decisi di non pensare a niente, nessuno lo sarebbe venuto a sapere, tanto meno la mia ragazza, diedi varie spinte e le scopai la bocca, la sentii gemere.
Sentivo il bisogno assurdo di sbattermela, iniziai a pensare che potesse essere la ragazza di prima, chi altrimenti? Non aveva accettato il mio rifiuto ed ora voleva essere scopata da me.
La misi contro la parete, le allargai le gambe, anche lei aveva una gonna, scostai le mutandine, le toccai la fica, era completamente bagnata, stimolai il clitoride con le dita, la sentii gemere e ansimare, le piaceva essere toccata in quel modo rude e violento.
Non ce la facevo più, dovevo assolutamente penetrarla col mio uccello, la piegai leggermente e le entrai dentro con un solo colpo fino in fondo, facendole sentire tutta la lunghezza del cazzo, lei trattenne a stento un urlo di piacere.
Me la scopai, diedi spinte forti e decise alternandole ad altre più veloci, ero completamente fuori di me, la feci girare, la sollevai contro il muro, mi avvolse la vita con i fianchi e le conficcai nuovamente il cazzo, sbattendomela come se non ci fosse un domani.
Ci stavo mettendo tutto me stesso, pensai che era troppo tempo che non scopavo in quel modo, quella donna stava godendo grazie a me e sembrava non averne mai abbastanza. La sentii raggiungere l’orgasmo per ben due volte, io dovetti fermarmi un attimino per evitare di venire, volevo godermela ancora un po’.
Glielo feci succhiare un altro po’, sapeva fare dei pompini fantastici, poi le penetrai il culo e ci diedi dentro, scopai forte fino a farle male, ad un certo punto mi supplicò di smettere e fu lì che raggiunsi l’orgasmo riempendole il culo del mio sperma.
Non mi disse niente, non parlò ed io continuavo a non vederla, la sentii sistemarsi e poi andare via, io aspettai qualche minuto per riprendere fiato e poi rientrai nel locale.
Quando mi avvicinai nuovamente al bancone per bere altro, mi bloccai di colpo, Vittoria era li che mi stava aspettando, scoprì che mi aveva seguita quella mattina.
Avevo paura avesse potuto vedermi con quella donna misteriosa ma tutti i miei dubbi vennero sciolti quando mi chiese se mi era piaciuto scopare poco fa, era lei la donna che mi ero sbattuto contro il muro.
Non pensavo che la mia Vittoria fosse capace di tanto, mi chiese se avevo intenzione di restare li oppure di tornare a casa con lei per ripetere quella scopata, inutile dire che dopo mezz’ora lo stavamo facendo selvaggiamente sul nostro letto.

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