Scopata con una bella mora vogliosa di cazzo

Scopata con una bella mora vogliosa di cazzo

Erano giorni che la stavo osservando, una ragazza dai capelli lunghi e neri, occhi verdi, alta, vestita sempre molto femminile, con un paio di tacchi alti, come fossero un’estensione del suo corpo. Abitava davanti al negozio dove lavoravo, un’agenzia immobiliare, avevo iniziato da un paio di mesi, due giorni dopo avevo visto questa splendida visione uscire dal portone di casa. Non credo avesse un fidanzato, usciva da sola e rientrava da sola, la osservavo attentamente, quando iniziavo a intravederla, con una scusa prendevo una sigaretta e mi mettevo a fumare fuori. Mentre aspiravo la sigaretta, la fissavo, guardavo i suoi movimenti, aveva delle gambe bellissime, le muoveva in un modo assolutamente sensuale, il suo culo era sinuoso e aveva una bella forma. La guardavo salire i due scalini prima di entrare nel portone, in quel movimento il suo sedere si notava di più, il vestito aderiva perfettamente, sembrava una seconda pelle. Non vi nascondo che il solo guardarla me lo faceva diventare duro, dopo aver finito la sigaretta mi rifugiavo in bagno e mi facevo una sega, ci mettevo ben dieci minuti pensandola e immaginando tutto quello che avrei potuto farle. Dopo un mese ho provato ad avvicinarmi, ho fatto finta di non conoscere una via e le ho chiesto di indicarmi dove andare, lei mi sorrise e mi rispose, sapeva che era strano che un’agente immobiliare non conoscesse le strade ed aveva perfettamente capito che la mia era solo una scusa per poterle parlare. Qualche giorno dopo trovai il coraggio di fermarla appositamente per attaccare bottone, a lei non dispiacque, sorrideva e rispondeva alle mie domande, insomma, facevamo conversazione. Poi un giorno ha smesso di fermarsi, mi vedeva, mi salutava velocemente e se ne andava dentro casa, non ne capivo il perché, poi un pomeriggio la vidi salire con un ragazzo, probabilmente il suo fidanzato o un amico. Ero geloso, non di lei, ma di lui, perché era riuscito a fare quello che non avevo fatto io, pensai a come se la stesse sbattendo, probabilmente se la scopava in tutte le posizioni e la faceva urlare, mi sembrava proprio una grande porcona. Desideravo tanto salire in casa e unirmi a loro due, magari per una cosa a tre, tutti e due che le facevamo succhiare il cazzo e poi a turno glielo infilavamo nella figa. A questi pensieri mi si fece duro di nuovo, mi toccai da sopra i pantaloni, ero dietro la scrivania, mi segai velocemente e mi feci schizzare tutto lo sperma sulle mani. Andai a lavarmi e ritornai alla scrivania, il pensiero di loro due continuò a farmi compagnia per tutto il resto del giorno. Comunque il mio momento fu solo rimandato di poco, infatti, qualche giorno dopo riuscii a fermarla, le feci la battuta che l’avevo vista in compagnia, lei si limitò a dirmi che era un amico, io le chiesi se anche io potevo esserle amico. Mi guardò negli occhi, un sorriso malizioso comparve sulle sue labbra, mi chiese quando avrei finito di lavorare e mi invitò a salire a casa, ne fui felice, forse quella sarebbe stata la volta buona, pensai. Chiusi l’agenzia alle sette e mezza, mi diedi una sistemata e alle otto ero già sotto casa sua, suonai il campanello, dopo un po’ mi aprì e mi invitò a salire. Aveva un appartamento molto carino e moderno, c’era un grande divano al centro del salotto e la cucina era open space, inutile dire che pensai subito a farmela ovunque. Indossava un vestito attillato rosso e un paio di tacchi neri, sembrava uscita da un film erotico italiano, era così bella che poteva tranquillamente essere scambiata per un’attrice. Mi offrì da bere, feci qualche sorso di tequila, la osservai muoversi per casa, parlammo del più e del meno, mi chiese se volessi cenare, io mi avvicinai e l’attirai a me da dietro. Le mie mani erano sui suoi fianchi, la spinsi di più per farle sentire il mio cazzo duro strusciare sul suo bel culo; la sentii gemere, si piegò istintivamente a novanta gradi, le spostai le mutandine, erano bagnatissime, non aveva bisogno di essere lubrificata. Tirai fuori il cazzo, me lo segai un po’, poi lo misi subito nella sua figa, la penetrai fino in fondo, la tenni per i fianchi, lei si era aggrappata al piano cottura della cucina, me la sbattevo velocemente, le tirai fuori le tette dal vestito. Mentre la scopavo, quelle tette ballavano avanti e indietro, le strinsi i capezzoli, poi le schiaffeggiai il culo, le piaceva perché urlava a ogni colpo che le davo. La guardai dimenarsi, avevo il cazzo durissimo, si voltò per prenderlo in bocca, lo succhiò per bene, poi tornai a infilarglielo nella figa, ma il mio pensiero fisso era il suo culo. Le sollevai il vestito e le strappai quelle piccole mutandine che indossava, l’accesso al suo ano era libero, inoltre, sembrava ben aperto, prova di quanti cazzi aveva già preso. Sputai nell’ingresso, poi la penetrai, il mio uccello scivolò dentro senza problemi, la sentii trattenere un urlo, a quel punto cominciai a sbatterla forte, veloce, con violenza e sicurezza. Le mie palle sbattevano e schiaffeggiavano il suo culo, la punta del cazzo toccava il fondo del suo retto, lei godeva, io ero molto vicino a venire. Mi sentii invadere dalla voglia di esplodere, stavo pensando bene a dove schizzare tutto il mio sperma caldo, lei era una vera troietta e ne ebbi la conferma quando tra un gemito e l’altro mi disse di spruzzarglielo in bocca. Si voltò, prese il cazzo in mano e iniziò a segarlo velocemente mentre la cappella era appoggiata sulla punta della lingua. Lo mosse velocemente senza fermarsi, poi esplosi con tanto sperma succoso che le riempì la bocca, mi guardò prima di mandare tutto giù. Quella chiavata è stata stupenda, a fine serata mi disse che ogni tanto potevo salire per fare una scopata, inutile dirvi che non ho intenzione di perdere questa occasione di fare sesso con una bella troia quando voglio.

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