Scopando con la mia professoressa

Scopando con la mia professoressa

Credo che il sogno erotico di tutti i ragazzi è, o è stato, quello di poter scoparsi a sangue la professoressa più bona dell’istituto o semplicemente ammazzarsi di seghe immaginandola magari in abiti succinti o con una mini gonnellina svolazzante mentre ti spiega una noiosa lezione. Premetto che non sono mai stato un grande alunno, a scuola erano più i giorni in cui mancavo che quelli in cui ero presente oppure c’ero fisicamente in classe, seduto nel mio banco, ma totalmente in un altro mondo. Ho frequentato un istituto professionale con indirizzo meccanico, non mi è mai piaciuta la scelta che ho fatto tanto che dopo l’esame di stato ho deciso di iscrivermi ad un corso di cucina per diventare cuoco, mestiere che nella mia famiglia è quasi una tradizione. Mi sono diplomato l’estate scorsa con appena la sufficenza dopo essere stato bocciato due volte, ma il ricordo più bello che ho degli anni di scuola ne è solo uno. Dal primo al quarto anno le mie professoresse erano state tutte signore anziane un pò acide ed il resto erano tutti uomini. L’ultimo anno invece, la mia insegnante di inglese era davvero una bomba. Nei giorni in cui c’erano le lezioni di inglese io non mancavo mai! Passavo quelle due ore guardando le sue labbra carnose e ogni volta che si voltava per scrivere qualcosa alla lavagna o passava tra i banchi e si abbassava per fare delle correzioni non potevo far altro che riprendere il tutto con il cellulare. La professoressa Veronica era la più bella dell’istituto, mora, alta, sulla quarantina, molto prosperosa e soprattutto seducente. Tutti i miei compagni rimanevano incantati quando lei entrava in classe, ma anche i professori ed i bidelli erano stati incantati dalla sua bellezza perchè li sentivo ogni tanto nel corridoio mentre facevano commenti molto piccanti. Le tette della professoressa erano rifatte e lo si vedeva perchè rimanevano sempre sode e alte anche quando non portava il reggiseno. Veniva in classe sempre con dei vestitini corti e leggeri abbinati ad un paio di stivali che arrivavano al ginocchio. Quando si sedeva in cattedra ed accavallava le sue lunghe gambe era il paradiso! A volte pensavo che era poco più giovane di mia madre ma il suo culo sodo mi riportava alla realtà e della sua età poco mi importava. Io ero il più grande della classe, avevo 20 anni e gli altri 18 anni compiuti chi da più chi da meno tempo. La professoressa Veronica mi chiamava sempre alla lavagna per formulare frasi in inglese, mi chiamava sempre per aiutarla a portare le sue cose in un’altra classe e sembrava che mi guardava sempre con una certa continuità. Io di inglese sapevo ben poco, avevo grosse difficoltà e la professoressa in vista dell’esame di maturità si era offerta di propormi delle lezioni private. Io non potevo fare altro che accettare, ero poco interessato alla lezione ed ogni pomeriggio ero solo ed esclusivamente interessato ad osservarle le tette incorniciate da quella lunga chioma di capelli scuri, lisci e con dei boccoli finali. Avevo capito che anche lei era molto eccitata dal pensiero di possedere un suo alunno quando un pomeriggio di ripetizioni ero andato a casa sua e l’avevo trovata vestita con un completino nero in lattice mentre impugnava un piccolo bastone nero che aveva successivamente utilizzato sulle mie mani appena sbagliavo un esercizio. Quella punizione e quella sua voce suadente che mi rimproveravano mi facevo impazzire. Mi eccitava tantissimo anche se la mia mano era rossa e dolorante. Veronica aveva fatto cadere una penna sul pavimento, si era chinata per prenderla e avevo notato che non aveva l’intimo. La sua figa vista da dietro era stupenda ed io grazie a quella posizione avevo avuto il piacere di osservare per bene il suo buco di culo. La mia mente iniziava a volare con la fantasia, lei era lì e non dovevo far altro che tirarla a me, bloccarla nel muro e scoparla violentemente. Mi ero deciso allora di alzarmi da quella sedia che era diventata bollente e con il cazzo arrapato e duro come il marmo presi la mia professoressa e iniziai a baciarla ovunque. Le sfilai senza pensarci due volte quel vestitino che la copriva appena ed avevo notato che i suoi capezzoli erano coperti da due copricapezzoli in pelle nera. Inizia quindi a massaggiare quei due tettoni immensi mentre lei con una mano mi sfiorava il cazzo che non entrava più nei pantaloni. Veronica dopo avermi preso un dito ed averlo leccato per bene, si era abbassata, mi aveva sbottonato i jeans e cacciato il cazzo fuori, mi aveva sbucciato la cappella per poi prenderlo tutto in bocca. Iniziò a leccarmi a partire dalle palle, lungo la mia asta ed infine su tutta la cappella che succhiava ed assaporava come un chupa chups. Volevo montarla, volevo che la sua calda figa accogliesse il mio cazzo che doveva esplodere. Avevo dunque preso la mia professoressa per i fianchi, l’avevo sbattuta al muro e le alzai una gamba. Con un dito cercai prima di farla bagnare ancora di più, le sfrofinavo il clitoride mentre lei teneva stretto il mio cazzo tra le sue mani, le infilai un dito dentro e notai con tanto piacere che era bella larga, pronta per essere infilzata. Avevo così affondato il mio cazzo nella sua meravigliosa vagina dalle labbra immense e ben depilate. I miei movimenti erano prima lenti e profondi per poi diventare sempre più intensi e violenti. La mia professoressa troia gridava come una porca, volevo sborrare e far arrivare lei all’orgasmo, doveva essere indimenticabile. Il mio desiderio erotico che avevo sognato per quasi un anno si era realizzato, spingevo sempre più forte cercando di far penetrare il mio cazzo più in fondo possibile. “Sto arrivando..sto arrivando.. vai così o ti metto tre!!!” ansimava. Io decisi di arrivarle su quelle tette fantastiche, una volta che lei aveva raggiunto l’orgasmo tolsi il mio cazzone e dopo un secondo le arrivai addosso. Lei si spalmò tutta la mia sborra su tutto il corpo, riprese il mio cazzo in bocca e lo pulì per bene. Finito di scopare lei mi chiese di non dire nulla a nessuno o altrimenti non avrei superato la mia tanto aspettata maturità..

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 2 Media: 3]
FavoriteLoadingAggiungi ai tuoi preferiti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *