Ripetizioni dalla nuova vicina

Ripetizioni dalla nuova vicina

Avevo 18 anni, stavo finendo il licelo. Avevo una media abbastanza alta in quasi tutte le materie ma ce n’era una in cui andavo parecchio male: la matematica. Vedendo che in tutte le altre materie andavo bene, i miei capirono che probabilmente era colpa della nuova insegnante di matematica che ci era stata cambiata all’ultimo anno, perciò mi proposero di prendere ripetizioni da qualcuno e, visto che loro non conoscevano nessuno in grado di darmele, di provare a vedere io se trovavo qualcuno.
Io ero in difficoltà perché ragazzi più grandi che andassero bene in matematica non ne conoscevo e sapevo che se mi fossi rivolto a qualche ragazza avrei passato le ore di ripetizione a cercare di guardarle le gambe o la scollatura, avendo gli ormoni in uno stato più o meno esplosivo.
Dopo un paio di giorni sentimmo dei movimenti sul pianerottolo e, sapendo che l’appartamento era vuoto, andammo a vedere. Era una nuova inquilina che l’aveva preso in affitto e stavano portando dentrole sue cose. Cazzo che vicina!
Avrà avuto si e no 30 anni, era alta più o meno 1.75 (come me), capelli lunghi biondi e lisci, occhi azzurri. Era vestita pesante data la stagione ma si capiva che era messa bene a tette. Il culo non l’ho visto perché il giaccone lo copriva.
Mia madre si presentò subito e così feci anch’io, si chiamava Roberta. Mia madre le disse che, visto il trambusto in cui si trovava, se aveva bisogno di qualche cosa bastava che ci suonasse il campanello.
E così successe: verso le 19 i rumori erano finiti da un bel po’ e suonò il campanello. Era lei, chiedeva se avevamo del sale perché il suo era nei pacchi del trasloco e si era scordata di tenerne da parte un po’ per le primissime necessità. Era in tuta da ginnastica, vestita molto leggera e potevo con piacere constatare che era messa davvero bene di tette, avrà avuto una terza abbondante. Dopo che le diedi il sale si girò per rientrare in casa e quello che vidi fu un culo da urlo coperto da una tuta da ginnastica fina.
Il giorno seguente suonò il campanello, aprì mia madre ed era di nuovo lei. Mia madre la fece accomodare. Era venuta a restituirci il pacco di sale che aveva trovato. Le offrimmo un caffè e parlando del più e del meno venne fuori che era una insegnante di matematica. Io non dissi nulla, ci pensò mia madre: “Signorina Roberta, Paolo (sarei io) a scuola è all’ultimo anno del liceo e va molto bene in quasi tutte le materie ma ha grosse difficoltà in matematica. Siamo convinti che dipenda dall’insegnante perché è il primo anno che succede. Lei non è che sia disposta a dare ripetizioni?”
Roberta: “si volentieri! Tra l’altro si può iniziare già da domani, in questi giorni sono in ferie per via del trasloco. Ma non mi sarà difficile tenermi libere 3 ore a settimana da dedicare a suo figlio.” E guardandomi mi disse “ti va bene iniziare domani pomeriggio alle 15?”
Io annuii e dentro di me pensai “e chi riesce a concentrarsi sulla matematica con questa qua?”
Il giorno seguente ero pronto, suonai e mi fece accomodare. Cavolo! Dentro quell’appartamento c’era una montagna di scatoloni e faceva un caldo bestiale! Lei era vestita con una tuta da ginnastica fina ed aveva i capelli raccolti.
Io: “fa parecchio caldo qui da te”
Roberta: “non trovo gli indumenti invernali per stare in casa e di cose comode per il momento ho solo un paio di tute da ginnastica leggere, perciò sono costretta a tenere il riscaldamento alto altrimenti mi congelo. Appena aprirò gli scatoloni potrò abbassare la temperatura. Se hai caldo togliti pure il maglioncino”
Me lo tolsi ed in testa me la immaginavo già totalmente nuda sotto quella tuta da ginnastica leggera. In effetti però non si vedeva alcun segno del reggiseno…
Ci accomodammo sul tavolo ed iniziammo dai primi argomenti del programma del quinto anno. Lei fin che parlavamo giocherellava con la zip, ad un tratto se l’aprì un po’ di più, evidentemente aveva caldo anche con la tuta leggera. Poco dopo le cadde la penna ed io approfittai per curiosare nella scollatura. Non vidi molto, una piccola porzione del seno sinistro. Lei invece alzandosi puntò gli occhi sui miei e vide che le stavo guardando la scollatura.
Io arrossii e feci finta di niente.
Ad un tratto lei disse: “cavolo, l’ho alzata troppo la temperatura, ho un caldo bestiale anche se sono vestita poco. Scusami un momento che vado a calarla un po’.”
Quando tornò la zip era abbassata un altro po, acesso l’apertura le arrivava quasi alla fine dei seni. Quando si sedette era quasi di profilo e dalla mia posizione le vedevo quasi interamente il seno destro. Avevo il cazzo durissimo.
Dovevo stare attento a non farmi scoprire che la stavo guardando. Ovviamente in quello stato seguii male la lezione e quando mi fece una domanda non riuscii a rispondere così mi disse: “ma te l’ho appena spiegato, com’è che non ti ricordi quello che ti ho appena detto? Mi ascoltavi o eri troppo impegnato a guardarmi le tette?”
Io sono diventato rosso come un peperone, ero imbarazzatissimo e le chiesi scusa.
Lei: “non fa niente dai… E’ anche colpa mia che sono messa così, ma fa davvero troppo caldo…” e poi mi chiese se avevo la ragazza.
Io: “no… non ce l’ho”
Lei: “ma l’hai mai avuta?”
Io ero un po’ imbarazzato e le risposi “ripongo molto tempo nello studio e me ne resta pochissimo per la vita privata…”
Lei: “così non hai mai avuto una ragazza con cui sfogarti… Ci credo che appena vedi una tetta non capisci più nulla! Adesso provo ad aiutarti io”
Che cosa voleva dire?
Si alzò, si aprì del tutto la zip e si sfilò la maglia della tuta. Sotto aveva solo il reggiseno, di quelli a balconcino. Mi chiese “ti piaccio?”, io arrossendo le risposi di si.
Lei girandosi e dandomi le spalle mi disse: “aiutami, mollami il gancetto del reggiesno”.
Io lo mollai, lei si girò e mi disse di sfilarglielo io. Presi le spalline e le tirai già silandoglielo. Aveva due tette bellissime.
Lei: “avanti dai, toccale, senti come sono sode”
Avvicinai le mani ed iniziai a palparle le tette, erano bellissime, calde, soffici e sode. Sentivo i capezzoli che diventavano sempre più duri sotto il miei palmi. Con una mano continuai a palparle la tetta, l’altra la staccai ed iniziai a giocherellare con il suo capezzolo tra le dita. Le uscì un “uhmmm…”
Poi mi disse: “perché adesso non me le succhi?”
Mi sono praticamente fiondato su quelle tette favolose, le baciavo, le leccavo, succhiavo quei capezzoli con molta passione. Poi feci una cosa che ho visto fare su un film, le ho mordicchiato un capezzolo e le è scappato un gridolino. Le ho chiesto scusa per averle fatto male ma lei mi ha detto che non le avevo fatto male, le era piaciuto ma non se l’aspettava.
Poi con una voce molto calda da vera maiala mi disse “che ne dici di vedere il resto?”
Io: “oh si!” Le ho messo le mani sui fianchi per tirarle giù i pantaloni ma mi ha farmato dicendomi “non qui, andiamo in camera”
Arrivati davanti al letto si mette di fronte a me e guardando negli occhi con uno sguardo da maialona mi dice “ecco, ora scopri pure il resto”
Le ho infilato le dita sui fianchi dei pantaloni, mi sono inginocchiato davanti a lei ed ho iniziato a calarli lentamente. Dopo i primi centimetri ho sentito che assieme ai pantaloni stavo calando anche le mutande. Ho tirato giù tutto lentamente, poco a poco mi è comparso davanti il monte di venere, bellissimo, senza l’ombra di un pelo e poi hanno fatto seguito le grandi labbra. Era completamente depilata, era bellissima. Con la faccia le ero molto vicina e sentivo il suo profumo che mi inebriava.
Aveva le gambe quasi chiuse, ho iniziato a baciarle il monte di venere ed a darle dei colpetti con la lingua, lei è indietreggiata un po’, si è seduta sul bordo del letto appoggiandosi all’indietro con i gomiti e spalancando le gambe appoggiando i talloni sul bordo del letto e con la stessa voce di prima mi disse “così vai meglio, non credi?”
Mi sono riavvicinato, aveva la figa spalancata e umida. Ho immerso la mia faccia tra le sue cosce ed ho iniziato a leccargliela insinuando la lingua tra le grandi labbra. Lei mi ha detto “sali leggermente fin che trovi il clitoride”, ho seguito il suo consiglio e quando la mia lingua è entrata in contatto col suo clitoride ed ho iniziato a leccarglielo lei ha iniziato a mugolare ed a dirmi che per essere un principiante me la cavavo davvero bene.
Dopo un po’ che gliela leccavo mi ha preso la testa per i fianchi e alzandomi leggermente mi ha detto “aspetta, tu sei ancora vestito, rimediamo subito!” ed ho iniziato a spogliarmi. Mi ha tolto la maglietta e sono rimasto a petto nudo. Ha iniziato a passarmi le unghie sul petto dandomi dei piccolo graffietti ma senza farmi male, poi ha iniziato ad accarezzarmi un po’ i capezzoli ed a leccarmeli. Mi piaceva, non credevo che potesse essere piacevole anche per un uomo.
Poi mi ha guardato negli occhi, si è avvicinata al mio viso ed ha appoggiato le sue labbra alle mie, ha iniziato con un tenero bacio per poi aprire le labbra, io ne ho approfittato subito e le ho infilato la mia lingua ed abbiamo iniziato a baciarci molto appassionatamente. Fin che la baciavo le palpavo il culo. Era molto sodo, glielo palpavo e glielo tastavo dappertutto fin che una mia mano si è insinuata tra le chiappe e con le dita sono arrivato a toccarle il buco del culo. Ha emesso un leggero mugolio fin che mi baciava. Si è staccata e con la voce molto calda mi ha detto “porcellino, ti piace il mio culetto? Vedremo cosa si può fare…” poi si è inginocchiata, mi ha aperto i pantaloni e li ha fatti cadere a terra. Davanti alla sua faccia c’era il mio cazzo coperto solo dai boxer. Ha tirato giù i boxer ed il mio cazzo le è svettato davanti il viso. Dicendomi “però, sei messo bene!” ha iniziato prima a toccarmelo per poi prenderlo in bocca. L’ha ingoiato tutto, ma come faceva? Ho 19 centimetri di cazzo, e ce li aveva tutti in bocca! E fin che lo teneva in bocca sentivo la sua lingua che si muoveva facendomi impazzire. Poi ha preso adandare avanti e indietro con la bocca. Sarà stata l’inesperienza ma sentivo che dovevo già venire, gliel’ho detto e lei ha continuato a spompinarmi aiutandosi anche con le mani fin che le ho sborrato in bocca. Ha ingoiato tutto e me l’ha ripulito bene.
Ero troppo eccitato ed il cazzo era rimasto in tiro. Lei mi ha fatto stendere sul letto a pancia all’insù, mi è montata a cavalcioni e poi se l’è infilato dentro. Che sensazione fantastica! Era la prima volta che avevo un rapporto sessuale e lo stavo facendo con una strafiga!
Ha iniziato a cavalcarmi, era bellissimo. Fin che mi cavalcava le potevo toccare le tette.
Però dopo ho voluto prendere io l’iniziativa, l’ho girata e le sono salito sopra, adesso ero io a penetrarla! Più le davo colpi possenti e più le piaceva fin che dopo poco ha detto “siii continuaaa! vengo!!!”
Era la prima volta che facevo godere una donna, era stato bellissimo.
Appena ripresasi dall’orgasmo mi ha detto “come tua prima volta non c’è davvero male! Però sento che sei ancora in tiro… Che ne dici? Proviamo il lato b?”
Si è stesa a pancia sotto e mi ha detto, va lubrificato bene. Che culo meraviglioso che aveva! Era uno di quei culi parlanti che di dicono “aprimi!”. Con le mani le ho allargato le natiche ed ho iniziato a leccarle il buco del culo. Era molto eccitante e dai mugolii ho capito che piaceva molto anche a lei. Dopo un po’ ho sentito che il buco era molto meno rigido di prima. Lei si è messa a pecorina e mi ha detto di leccarglielo un altro po’. Messa così era da infarto! Ho continuato a leccarglielo, facevo pressione e ogni tanto le infilavo dentro la punta della lingua. Poi l’istinto mi ha guidato, le ho messo un dito nella figa bagnandomelo e poi gliel’ho inserito nel culo. E’ entrato senza fatica.
Ho inserito un secondo dito nella figa e poi l’ho aggiunto a quell’altro nel culo. La resistenza è stata minima. Ho capito che era ora.
Le ho messo il cazzo nella figa, le ho dato un paio di colpi per bagnarlo per bene e poi ho puntato la cappella al buco del culo. Lei mi ha detto di fare piano. Io ho provato e l’ho inserito un po’ per volta fin che sono arrivato a sbattere con il ventre sulle sue natiche. Ho aspettato un momento ed appena ho sentito che la morsa era leggermente calata ho iniziato a muovermi avanti ed indietro. Era bellissimo, mi piaceva un sacco e piaceva anche a lei perché ha iniziato a mugolare e si è portata una mano sulla figa tintillandosi il clitoride.
Dopo un po’ dovevo venire, le ho detto che dovevo venire e lei mi ha detto di venirle nel culo. Ho iniziato così a darle colpi più possenti e poi le ho scaricato tutto il mio sperma nel culo.
Ci siamo ripuliti e poi ci siamo accorti che ero rimasto la per 2 ore e non una. Mi ha suggerito di dire a mia madre che ci eravamo accordati che invece di pagare le ripetizioni a soldi le avrei dato una mano a sistemare gli scatoloni. Strizzandomi l’occhio mi ha detto “così starai più tempo qua con me”.
Poi prima di salutarmi mi ha detto “appena arriviamo alla scatola dei sex toys vedrai come ci divertiremo!”

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