Perdere la corriera e trovare uno stallone

Perdere la corriera e trovare uno stallone

Stava piovendo a catinelle e non avrebbe smesso a breve, per fortuna mi sono portata l’ombrello così mi potrò riparare durante il percorso dall’uscita della fabbrica alla fermata dell’autobus.
Esco dallo spogliatoio e, come si dice dalle mie parti, “ciaccolando” con mia sorella non mi rendo conto che sono in ritardo rispetto al passaggio della corriera perciò chiudo il telefono, senza aprire l’ombrello per non perdere altro tempo, comincio a correre ma quando arrivo alla fermata vedo la corriera che si allontana: è già passata. Sono isterica e rabbiosa, continuo a darmi della cretina finché confusa ed infreddolita per gli abiti bagnati mi metto a piangere allorquando mi sento poggiare una mano sulla spalla e spaventata mi metto a gridare.
Calma! Calma sono Corrado la guardia della sicurezza, ho visto tutto dalla portineria venga di là così aspetta la prossima corriera al caldo.
Lo guardo meglio e rinfrancata lo seguo cercando di spiegare l’accaduto raccontandogli una mezza verità e chiedo: a che ora passa la prossima corriera? Ora sono le 17,35 la prossima alle 20:30 che è anche l’ultima della giornata poi c’è quella di domani mattina alle sei meno un quarto quale prende? Quelle delle venti e trenta mi sembra normale no? certo sto solo scherzando perché vedo che è tutta agitata. Restiamo in silenzio: lui seduto dietro la postazione di lavoro ed io accanto al calorifero; sono infreddolita e gli abiti bagnati mi si attaccano addosso, lui mi guarda e dice: devi avere anche freddo con quei vestiti bagnati perciò vieni qui con me e si avvia verso una porta ma io resto ferma vicino al termosifone della guardiola. OH!! Ma vuoi rimanere li per altre due ore? Questa è una specie di cameretta con finestra e calorifero verticale dove passano anche i tubi dell’acqua calda, ti puoi spogliare e fare asciugare i vestiti c’è anche la chiave se vuoi ti chiudi dentro per la tua privacy, che fai vieni o no?
Resto ferma dove sono: sto riflettendo, lui mi guarda alla fine vado, entro e chiudo a chiave.
C’è un bel caldo ristoratore, mi spoglio e resto nuda, metto tutto ad asciugare sul calorifero e sui tubi dell’acqua calda; sono sfinita mi lascio cadere sulla brandina ed in pochi minuti mi prende il sonno. Sento bussare alla porta e mi sveglio di soprassalto cercando di rendermi conto dove sono poi sento la voce di Corrado il vigilante che mi chiama: Oilà ci sei? guarda che sono le 20 fra mezz’ora passa la corriera se la vuoi prendere preparati ed esci di lì. Mi alzo ancora tutta stordita ma ricado di nuovo sulla brandina: sono svuotata e senza forze; Corrado ritorna e bussa ancora sono le otto ed un quarto ti senti bene? Ohh!! rispondi ti senti bene? hai bisogno di aiuto? se non rispondi apro la porta, infatti, la porta si apre mentre io in piedi e nuda comincio a vestirmi. Ahhhh!!!Ahhh!!!! chiudi mi sto vestendo grido spaventata. Fai pure con calma ormai non ce la fai più a prendere la corriera vai alla finestra e guardala sta partendo adesso. Cazzo! Cazzo!! Cazzo!!! E la seconda che la perdo che stronza che sono! Adesso come torno a casa?
Non ci torni passi la notte qui e domani mattina alle nove timbri fresca come una rosa. Non ti piace l’idea?
Entra chiude la porta e comincia a spogliarsi. No,No, No!! non ci pensare proprio mi devi solo stuprare non vorrai mica farlo vero? Continua a spogliarsi con calma e mi dice : dipende da te se vuoi essere stuprata ti stupro neh?. Si toglie lo slip e resta nudo avanza verso di me. È un uomo che si avvicina ai quaranta, alto e magro, le gambe leggermente pelose e peli sparsi anche sul petto, un naso aquilino e labbra sottili, occhi neri e mobili, un cazzo sicuramente largo che cade su due coglioni grossi. Ormai mi è così vicino che sento il suo respiro caldo, mette la palma della mano sul mio petto, accenna ad una carezza e sento la pelle ruvida delle dita che tengono il capezzolo; all’improvviso lo strizza così forte che grido per il dolore e cado in ginocchio davanti al suo cazzo.
Comincio ad avere la vulva umida mentre il suo membro lungo il giusto ma tanto troppo largo si erge duro, lui mi titilla tutti e due i capezzoli: comincio a godere, me li strizza ancora tanto forte da farmi gridare ma non riesco a farlo perché lui mi ha infilato la sua cappella in bocca e me la spinge dentro; mi viene un conato di vomito, il suo pene è tutto coperto della mia saliva, poggia una mano sul mio capo e guida la testa nel movimento. Adesso il succhiare diventa fluido e lui spinge sempre più in fondo, non riesco a respirare e gli occhi mi si riempiono di lacrime, continuo a sbavare e lui continua a spingere, una mano mi ripiega indietro la testa e l’altra mi stringe le narici: la sua cappella passa oltre il palato e scende giù: mi manca l’aria mi sento morire ma nello stesso tempo ho un orgasmo. Mi riempie di sperma la bocca e quello che non trattengo me lo spalma sul viso e sui capezzoli che sono così duri da farmi male.
Sei venuta? Si!!. Mi distendo sulla brandina ad una piazza e mezza, lui mi si mette al fianco; sei stata fantastica mi hai tirato fuori tutto o quasi tutto mi sbiascica nell’orecchio. Il suo alito sa di tabacco ma non mi disturba anzi mi attira, lo guardo e lo trovo particolarmente arrapante e poi quel membro così largo mi fa contrarre la figa. Lui mi guarda, mi scruta e mi dice sei una bella donna, sei sposata?, hai un uomo con cui vivi?
sono stata sposata fino a due anni fa ora mi sono ripresa la mia libertà e tu ? sono sposato ho due bambini perché mi guardi così che cosa c’è? sei il solito maschio puttaniere non hai rispetto per tua moglie vero? Senti non fare la predica e non rompermi i coglioni OK? questa è solo una botta di vita, quando te lo sei succhiato ti è piaciuto o no? è piaciuto a te è piaciuto a me allora punto e basta! adesso vediamo se mi hai lasciato qualche cosa nelle palle. Si alza e va a mettersi ai piedi del letto, mi tira verso di lui e si inginocchia, mi slarga le gambe e le sue dita ruvide cominciano a carezzarmi le la vagina: ho un fremito; le dita carezzano e cercano il clitoride lo trovano facile perché è talmente duro che spunta fuori, me lo prende lo stringe tra le labbra, la lingua lo lecca: mi fai venire!!!, me lo morde ed io fremo, mi abbranca con forza una mammella: mi fa male ma mi eccita, la schiaffeggia e la stringe come se volesse mungerla, mi tortura i capezzoli e mi contorco come una serpe mentre lui mi fissa con i suoi occhi neri, ti piace? stringe e tira ancora? NO!! sicuro? No! ma il mio è un no molto debole, afferra la mammella e la stringe, infila un dito all’interno della vulva bagnata ne infila un altro e poi un altro ancora ora ne ho tre dentro e sta mimando una penetrazione, mi succhia il clitoride ed io godo una’ altra volta; ho la figa fradicia lui si alza mi punta il pene e lo affonda dentro con una botta sola: lo sento. Sono eccitata, mi bacia la sua lingua e secca ma la mia bocca piena di saliva gliela inumidisce, il suo cazzo è piantato nella mia figa duro ed immobile, gli cingo i fianchi con le mie gambe e mi offro completamente a lui. Mi chiava con maestria, con passione, con calore, con forza, mi fa provare diverse posizioni, mi sborra dentro sento il calore dello sperma. Rimaniamo fermi uno sull’altra il suo membro rimane duro nella vagina; ho un altro orgasmo e lui riprende a muoversi, mi sussurra sei una bella bestia da monta; lo tira fuori e lo lascia scivolare lungo il mio culo, sta per tentare ma lo fermo ma lui insiste la sua cappella resta inchiodata al mio buco di culo. Mi rigira come un fuscello; sono supina, mi solleva le gambe e se le poggia al petto, afferra la mammella e la stringe : mi fai male! si ma ti piace toccati la figa è piena di liquidi e così dicendo mi morde il capezzolo, lo succhia: aiuto!! mi sento male!! stai venendo ancora? SI!!!!
Adesso ci divertiamo stai ferma e rilassati OK? NO nel culo NO!!!! non voglio non l’ho preso mai, mi fa male, il tuo cazzo è troppo grosso ma non finisco di parlare che lui mi appoggia la cappella la cappella sul buco del culo, lascia scendere dalla bocca un grosso grumo di saliva che si posa sul suo cazzo; mi azzittisco nel vedere quel lungo filo di saliva spezzarsi e sentirmi quella bava lubrificarmi. Il colpo è secco come il mio grido é lacerante: ce l’ho nel culo. Ora che si è assestato me lo tira fuori con un colpo solo lo mette nella vagina per lubrificarlo con i miei umori per infilarmelo tutto nel culo.
Hai visto che ti piace maiala!, vuoi che mi fermo? me lo tira di colpo fuori mi sento svuotata: Bastardo!! Allora lo vuoi ? si sventrami bastardo!!! aprimi come tu vuoi, fottimi a lungo non ti fermare subito.
È stato un fantastico stallone Corrado il suo sperma era sulla mia pancia, sul suo dito che io succhiavo.
Perdere la corriera in fondo non è stato un dispiacere.

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