Per fortuna piove

Per fortuna piove

Mi chiamo Ilaria, sono all’ultimo anno universitario di economia e commercio. Sono una persona disinibita ma nei momenti opportuni, non vesto troppo appariscente, sono alta 1e65, fisico slanciato, capelli castani corti, occhi chiari, una seconda di seno molto soda ed un culetto molto sodo che è il mio punto forte.
Devo preparare la tesi ed ho scoperto che il mio amico Marco di qualche anno più vecchio di me ha fatto lo stesso corso ed ha dato la tesi sul mio stesso argomento, così gli ho chiesto se mi dava un po’ di dritte per fare la mia tesi e ci siamo accordati per vederci a casa sua sabato pomeriggio visto che durante la settimana lavora. Lui abita nella cittadina vicino alla mia e, non avendo la macchina, prendo un autobus per raggiungerlo che impiegherà circa 30 minuti per fare il tragitto e poi avrà 10 minuti a piedi. E’ estate, il tempo non è dei migliori ma nemmeno brutto perciò non porto l’ombrello. Prendo l’autobus e pochi minuti dopo mi accorgo che nella direzione dove sto andando il cielo si sta facendo sempre più scuro, speriamo non piova!
A circa 2 minuti dall’arrivo alla fermata inizia a gocciolare, merda! Scendo dall’autobus che gocciola ed inizio ad incamminarmi a passo veloce ma tempo 2 minuti ed inizia a diluviare.
Ero vestita con una maglietta (per fortuna scura) ed un paio di pantaloncini. Corro per arrivare il prima possibile, portici o ripari di qualsiasi genere non ce ne sono.
Arrivo da Marco completamente fradicia.
Suono, mi accoglie in casa e si accorge del mio stato e ridendo mi dice “adesso ti metto in centrifuga così ti assiughi!”. E poi continua “a parte gli scherzi, ti do degli abiti asciutti e nel frattempo mettiamo nell’asciugatrice i tuoi. Mi da un asciugamano ed una canottiera ed un paio di pantaloncini da uomo dicendomi “mi spiace ma non abitano ragazze in casa perciò è il massimo che posso offrirti…”.
Mi ritiro in bagno, tolgo tutti i miei vestiti compreso il reggiseno e le mutandine, completamente zuppi. Mi asciugo ed indosso gli indumenti che mi aveva dato. Non avevo biancheria intima sotto ma l’asciugatrice avrebbe sistemato tutto e dopo aver discusso della tesi mi sarei cambiata di nuovo. La canottiera era abbastanza scollata sia sul collo che lateralmente essendo Marco un po’ più grande di me. Ma il mio carattere disinibito mi ha portato a fare spallucce e sono andata a portare a Marco gli abiti bagnati perché li mettesse nell’asciugatrice.
Avviata l’asciugatrice è tornato da me, mi ha guardata e ridendo mi ha detto “stai proprio bene vestita così!”, poi siamo andati in salotto sul divano e mi ha dato la tesi che aveva fatto ed abbiamo iniziato a discuterne i punti salienti. Muovendomi, sfogliando le pagine, prendendo il mio blocco per scrivere qualche appunto ogni tanto dalla scollatura Marco vedeva il mio seno e mi sono accorta in più di un’occasione che sbirciava e mi sembrava anche con interesse, mi sembrava di vedere un rigonfiamento sui pantaloni della tuta ma era seduto e non potevo esserne certa.
La cosa però mi lusingava e mi incuriosiva così facendo finta di nulla ad un certo punto mi sono chinata in avanti verso la sua direzione per leggere un pezzo della tesi e messa così ero sicura che lui avrebbe visto completamente il mio seno ed avrebbe notato i capezzoli che si erano irrigiditi.
Finito di leggere rimanendo in quella posizione ho alzato la testa cercando i suoi occhi che erano puntati sulle mie tette, lui ha alzato il suo sguardo incrociando il mio e facendo un’espressione come un bambino beccato con le dita nella marmellata e facendo un sorrisino malizioso gli ho chiesto “Stavi guardando qualcosa di interessante?”
Marco “scusami ma in quella posizione la scollatura si è aperta e non ho saputo resistere perché hai due tette bellissime. Colpa mia che ti ho dato una canottiera senza pensarci…”
Io “non ti preoccupare, anzi sono lusingata del complimento, davvero le trovi bellissime?”
Marco “si e se sono sode quanto sono belle allora sono stupende”
Il rigonfiamento sui suoi pantaloni adesso era molto evidente. La situazione che si stava creando intrigava anche me, avevo i capezzoli duri e sentivo che iniziavo a bagnarmi.
Io “certo che sono sode!” e tirando su la canottiera gli dico “vuoi verificare?”
Marco si è praticamente tuffato sui miei seni palpandoli con le mani e strizzandomi i capezzoli. Mi dice “che belle che sono, adesso le voglio assaggiare!” ed ha iniziato a succhiarmele con grande maestria e mi stavo eccitando sempre più.
Mi ha sfilato la canottiera e fatta alzare in piedi, si è inginocchiato davanti a me ed ha iniziato a baciarmi la pancia scendendo verso il bordo dell’elastico dei pantaloni. Arrivato sipra il bordo dei pantaloni ha iniziato a calarli molto lentamente ed a leccare i centimetri che scopriva fin che è arrivato al monte di venere, che ha trovato completamente privo di peli. Ha tirato giù il resto dei pantaloni ed ha iniziato a leccarmela. Per andar meglio mi ha fatto sedere sul bordo del divano mettendo la schiena all’indietro e le cambe sulle sue spalle. Me la leccava come nessuno me l’aveva leccata prima, era qualcosa di spettacolare e dopo pochissimo sono venuta tenendogli la faccia schiacciata sulla mia figa.
Adesso era il mio turno per scoprire cosa nascondevano quei pantaloni, il rigonfiamento era bello voluminoso, sicuramente sarebbe stato un cazzo di belle dimensioni.
L’ho fatto mettere in piedi, gli ho tolto la maglietta ed ho iniziato a baciargli il petto scendendo sempre più. Mi sono inginocchiata davanti a lui e la mia faccia arrivava giusta all’altezza del suo cazzo. Ho preso per i fianchi sia l’elastico della tuta che quello delle mutande ed ho calato tutto. Mi è svettato davanti al naso un cazzo bello grande, sarà sato 20 cm! Non ho perso tempo ed ho iniziato a leccarlo e succhiarlo. Sono molto brava a fare pompini e i suoi mugolii me lo confermavano. Non ha resistito più di tanto e dopo un po’ mi ha avvertito che non ce la faceva più e doveva venire, allora mi sono succhiata l’indice, poi ho rimesso il cazzo in bocca e allungando una mano per dietro ho iniziato a fare pressione con l’indice sul suo buco del culo fin che continuavo a spompinarlo. Pochi secondi dopo è venuto emettendo dei grugniti molto forti e riempendomi la bocca. L’ho guardato negli occhi ed ho ingoiato tutto.
Poi ho riguardato il suo cazzo che non accennava ad afflosciarsi e gli ho detto “wow che resistenza!”
Marco “adesso ti scopo in ogni buco!”
Non aspettavo altro! Mi sono messa sul divano a pecorina ed ha iniziato a fottermi alla grande. Ero bagnatissima, gli umori mi colavano sulle cosce. Approfittando della grande lubrificazione che avevo messo sul suo cazzo l’ha estratto dalla figa e l’ha puntato sul mio culetto. A me piace prenderlo nel culo! Ho allargato le natiche con le mani e lui ha iniziato a premere entrando del tutto.
Mi sentivo bella piena con quel bel cazzo tutto dentro!
Ha iniziato a fottermi e contemporaneamente mi stimolava un capezzolo con una mano ed il clitoride con l’altra. Stavo godendo come una matta e lo incitavo a fottermi sempre più forte.
Sono venuta 3 o 4 volte prima che fosse il suo turno.
Ad un certo momento mi chiede “dove lo vuoi?” ed io gli ho risposto “continua dove sei, riempimi il culo!”
E così ha fatto, dopo altri 2-3 colpi è venuto riempendomi.
Ci siamo adagiati sul divano, lui mi guarda e mi dice “devo aiutarti a fare bene la tesi, ti darò ripetizioni ogni giorno!” e ci siamo messi a ridere

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