Notte d’amore

Notte d’amore

NOTTE D’AMORE

Stavo passeggiando sulla strada che da Alassio conduce verso Sanremo, è la via Aurelia, sempre molto trafficata e vivacemente frequentata.
Era il periodo che ancora si poteva girare in costume anche per strada e vi era ancora l’abitudine di sedersi sul famoso muretto.
Ero con un paio di calzoncini corti bianchi con una maglietta a righe azzurre tipo marinaio, portavo zoccoli del dott. Scholl , pratici e comodi.
Alto e biondo con i capelli increspati di riccioli ed un fisico atletico formato in anni di scalate e palestra con muscoli ben pronunciati sui bicipiti e sui quadricipiti , facevo la mia figura.
Riconosco che ero oggetto di sguardi interessati da parte di molte fanciulle che stavano pigramente passeggiando o sedute voluttuosamente sulle poltrone di vimini che i bar del corso esponevano appositamente sui marciapiedi allo scopo di attirare clienti e disturbare i passanti.
Il mio sguardo ad un certo punto e sotto una accecante luce solare si posa su una fanciulla di carnagione scura, sicuramente abbronzata da lunghe esposizioni, indossa un bikini bianco che contrasta magnificamente con la sua pelle che mostra senza timore due seni splendidi e prepotenti che si ergono contro i passanti ed dei fianchi scolpiti nel marmo, ha delle forme da capogiro, nell’osservarla ed augurandomi che si volti nella speranza di valutare un didietro che se tanto mi da tanto è straordinario, lei noncurante mi sorride.
Penso che abbia colto il mio sguardo indagatore ed abbia indovinato i pensieri che dopo si erano formati, e forse li aveva ritenuti degni di interesse.
Ricambio il sorriso e con fare invitante faccio gesto di accomodarsi accanto a me nella poltrona del bar davanti a cui stavo passando.
Non noto timidezza, lei di slancio con belle e lunghe tornite gambe a piedi scalzi si avvicina e senza preamboli mi allunga mollemente una mano dicendo con voce calda e profonda “ Ciao, sono Giulia”
Accolgo nella mia mano la sua così morbida ed indifesa e con fare da uomo navigato, quale non ero, rispondo “ Piacere, sono Raul “
Mi osserva un attimo da capo ai piedi e dandomi un valore approssimativo aggiunge “ Se tanto mi da tanto”
Io ricambio lo sguardo e le rispondo con una certa sfrontatezza “ Sono certo che tu gradiresti”
Senza malintesi e senza giri di parole lei si accomoda e mi dice con una certa dolcezza : “ Ti ho guardato, ti ho squadrato e mi sei piaciuto subito, mi farebbe piacere uscire con te, sempre che a te vada bene”
“ Ne sarei felice, anche tu mi hai fatto impressione, sei veramente una bella ragazza “
“ Non tanto più ragazza, ho già compiuto 22 anni”
“ Sei molto giovane, per come appari pensavo 25”
“ E’ una età che mi danno in molti ma ne ho solo 22”
“ Io ne ho 26 e senza dubbio li dimostro”
“Forse uno o due di più, ma sei un ragazzo molto interessante ed attraente”
“ In cosa sarei attraente “
“ Se questa sera usciamo te lo spiego, hai l’auto per caso?”
“ Certamente Giulia, se mi lasci l’indirizzo ti passo a prendere verso le nove, se va bene”
“ Io sto qui a pensione con una amica molto bellina sino a Settembre in via …..”
“ Ma questa sera puoi uscire sola o devi portartela dietro l’amica bellina?”
“No per questa sera esco sola, lei ha già preso un impegno, per altre volte vedremo”
Beviamo insieme qualcosa e poi ci salutiamo con amicizia, al momento del saluto finale ci scambiamo anche un bacetto sulle guance.
Alla sera puntuale arrivo con la mia auto sportiva, sono vestito con camicia a righini neri verticali e pantaloni lunghi di tela di lino color crema, un goccio di profumo , suono alla porta di ingresso.
Apre lei in abbigliamento a dir poco succinto, ha un bikini trasparente ridotto ai minimi termini che lascia trasparire tutte le sue grazie in maniera inequivocabile e con fare complice mi prende la mano e mi dice “ Entra, sono sola”
Forse sono un po’ stupido o forse solo colto di sorpresa o forse non so cosa mi succede ma balbetto:
“ Non dovevamo uscire ?”
“ Certamente, non ti preoccupare, poi usciamo”
Entro senza esitazione, i suoi argomenti mi hanno convinto.
Mi fa sedere in un comodo divano di stoffa molto morbido e mi dice senza mezzi termini “Incominciamo qui, poi finiamo di là, ho un bel letto grande”
La osservo quasi divertito, non mi sembrava vero che potesse succedere, lo avevo visto nei film, ma nella vita reale appariva impossibile, e per giunta a me.
“ Ti dispiace se mi siedo sulle tue gambe ?”
“Assolutamente “
Si accomoda bene posando il suo splendido sedere sul mio sesso e mi abbraccia con calore dimenandosi dolcemente, sento la sua pelle che trasmette ondate calde, mi bacia sulla bocca facendo sentire un desiderio di amore represso che mi sconcerta.
Le dico “ Considerato che siamo soli allora mi levo la camicia”
“ Va bene Raul, il resto te lo levo io dopo, con calma”
“ Cara Giulia, non ti chiedo nulla, ma sei così con me oppure ..”
Non mi lascia finire “ Non, guarda che non sono una di quelle, anzi sono piuttosto riservata e “
Su questa frase scoppio in una risata: continua “ se faccio così è perché mi sei piaciuto tanto e subito, mi sono resa conto che non potevo farne a meno di te “
“ Mi piaci molto, anche io avevo notato il tuo splendido corpo e mi avevi molto eccitato, senza sperare naturalmente in nulla, ma ora che vorresti fare?”
“ Lascia fare un po’ a me, poi mi dici come va e cosa vorresti che faccia”
“ Hai problemi?”
“Assolutamente, ti posso fare qualsiasi cosa e tu me la puoi fare dove e come vuoi”
“Acciderba, senza mezzi termini”
“ Non ne vedo ragione considerato che stai per forare i pantaloni ed io ti sto bagnando”
Detto questo si libera del niente che indossava e con fare fare rapido e preciso libera il mio membro da ogni possibile clausura.
Una volta spogliati, mi osserva e mi dice “ Santo cielo Raul, sei proprio ben fornito”
Con fare disinvolto “ Cerco di essere alla tua altezza “
“ Posso fare ?”
“Quello che ti aggrada”
Inizia un lavoro di bocca che denota una certa esperienza, ma tengo per me l’osservazione , lascio che continui con la dolcezza che infonde in questo atto, non finisce come pensavo, si alza e mi si siede addosso ed aiutandosi con le mani se lo introduce lentamente e con calma facendolo scivolare in modo da sentire ogni emozione sessuale e poi si muove lentamente, roteando dolcemente e dando ogni tanto piccoli colpi secchi.
Prosegue per alcuni minuti, poi con frenesia sempre più velocemente sino a che non geme di piacere, il suo fare mi ha fatto terminare e lei si alza dopo un poco quando sente che la presenza è andata scemando: “ Mio Raul, mi hai fatto impazzire, sei il ragazzo più dotato ed attraente che abbia mai avuto”
La stupidità permane “ Ne hai avuti molti, mia cara ?”
“ Cosa vuoi dire?”
“ Chiedevo in base a quanto hai detto”
“ Facevo per dire, io, forse tre o quattro considerando il ragazzetto quando avevo 16 anni”
“ Ascolta, non mi interessa quante volte hai scopato o fatto altro, so di avere fatto una domanda sciocca, perdonami”
“ Va bene, tutto passato, come ti senti?”
“Benissimo”
“Che ne diresti di provare il letto?”
“ Ne avresti ancora voglia?”
“ Io ne ho sempre voglia se ho un uomo che mi vuole e per giunta con le tue doti”
“Ma io ti voglio, senza esagerare però”
“ Possiamo fare con calma, prendiamo un po’ di tempo, poi ti lascio fare quello che vuoi, se ti va me lo puoi mettere anche dietro, a me non dispiace”
Parlando così e muovendo quello splendido seno ha ottenuto l’effetto desiderato.
“ Mamma mia Raul, è più grosso e lungo di prima ora”
“Allora ti ritiri?
“ No, fai pure come vuoi, facevo per dire, vuoi che assuma una posizione che ti piace o faccio io?”
“ Fai pure, per questo non vi sono molte posizioni da scegliere”
“ Io ne conosco una, ti metto le gambe sulle spalle e tu dal davanti mi entri”
“Ho paura di farti male, così andrebbe bene bene con una misura più corta, ma se vuoi proviamo come hai detto”
Si propone come aveva indicato, facciamo un po’ di fatica, cerco di non spingere a fondo e quando sento che si sta accomodando per riceverlo tutto, entro.
Sento in lei una certa tensione, in effetti è molto grosso , lungo e duro, inizio un lento movimento avanti e indietro, lei mi aiuta come può così impalata, poi piano piano il movimento diventa più disinvolto, andiamo aventi per circa dieci minuti a poi finisco con sommo godimento personale.
“Sei stata felice di questo?”
“Sono felice per te, mio caro Raul”
“ Volevo dire se sei venuta o hai goduto”
“ Non proprio, ma ho visto che ti divertivi ed ho voluto che finissi così”
“ Sei molto cara Giulia e sei una femmina rara non solo come appari ma come ti comporti”
“ Anche tu”
“Visto che non hai avuto la tua parte di soddisfazione, stavo pensando che se mi aiuti ti soddisfo completamente”
“ Faresti ancora questo per me ?”
“ Certamente cara, ma mi devi aiutare un pò”
“ Stai tranquillo so come fare”
Impiega circa mezz’ora, infine gioisce del risultato e “ Ora mi fai bene se non ti dispiace, io mi metto sotto però e fai tutto tu “
Accontento Giulia con una scopata storica che dura oltre quaranta minuti e sento che lei è venuta almeno tre volte, infine mi abbraccia e mi dice con una certa commozione “ Sei stato meraviglioso, quando vuoi sarò sempre disponibile”
Ora però siamo stanchi e decidiamo di non uscire, lei si addormenta quasi subito, il suo sguardo intenso lentamente si spegne, un corpo completamente soddisfatto, io la osservo è la femmina più bella che ho incontrato, chiudo dolcemente la porta dietro di me ed esco per la via aspirando con piacere la fresca aria della notte.
Non ci siamo più rivisti, non conosco neppure il suo nome per poterla rintracciare, non so neppure da dove viene, non so nulla di lei, so solo con certezza che una femmina che fa l’amore come lei difficilmente la ritroverò.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]
FavoriteLoadingAggiungi ai tuoi preferiti