Mammina porca scopata dall’insegnante di suo figlio

Mammina porca scopata dall’insegnante di suo figlio

Era l’insegnante di matematica di mio figlio, un uomo colto e affascinante, aveva due occhi scuri e un sorriso disarmante, non era sposato, aveva convissuto molti anni con una donna, aveva 43 anni e ne dimostrava molti meno, insomma, era irresistibile. Ogni volta che accompagnavo mio figlio a scuola mi capitava di vederlo, mi salutava con un sorriso, a volte si avvicinava e parlavamo un po’. Io sono separata da mio marito, il nostro matrimonio è stato un vero flop, l’unica cosa buona è nostro figlio che amiamo incondizionatamente ed è il nostro unico punto in comune. Tante volte mi è capitato di sognarmi quell’uomo, a volte la sera mi toccavo pensando a lui, da quando mi ero separata non facevo più sesso e il bisogno di avere qualcuno a soddisfarmi era sempre più forte. Una mattina dopo aver accompagnato mio figlio a scuola, mi sono fermata al bar vicino all’istituto, per fare di corsa non avevo fatto colazione, così ordinai un caffè e un cornetto. Sentii la sua voce da dietro salutarmi e chiamarmi per nome, non lo aveva mai fatto prima di quel momento, rimasi leggermente sorpresa, mi chiese se poteva unirsi a me e accettai. La colazione durò un‘oretta, poi lui guardò l’orologio, doveva scappare perché aveva lezione, mi lasciò il suo numero di telefono e andò via. A quanto pare mi aveva notato anche lui e in qualche modo gli interessavo, felice presi quel numero e lo registrai nel mio telefono, aspettati tutto il giorno prima di scrivergli un messaggio. Lui fu abbastanza veloce nel rispondermi, mi disse che non ci sperava più, continuammo a parlare un po’ così, poi mi propose di vederci la sera stessa per bere un bicchiere di vino insieme, mi invitò a casa sua. Avevo capito che la serata sarebbe finita tra le sue lenzuola, feci attenzione alla scelta dell’intimo rigorosamente rosso di pizzo, un bel vestito attillato e sexy, un filo di trucco e andai a casa sua. Mio figlio era con il padre, non avevo preoccupazioni, solo l’emozione di quel momento, mi aprì che aveva in mano una bottiglia di vino che stava cercando di aprire. Quella sera parlammo, voleva conoscermi, sembrava interessato davvero a sapere di più di me, mentre parlava lo osservavo, era bello da far paura, indossava un pantalone nero e una camicia grigia che gli stava benissimo. Era molto attraente, la sua voce arrivava al mio orecchio come calda e sensuale, quando si alzò per prendere un’altra bottiglia di vino non riuscii a fare a meno di fissargli il pacco, avevo immaginato da tanto come potesse essere. Si accorse che i miei occhi erano finiti li, non si mosse, posò la bottiglia vuota e aprì il bottone dei pantaloni, ci misi meno di un secondo a tirargli fuori il cazzo e a prenderlo in bocca, lui chiuse gli occhi e mi disse che ero fantastica. E lo ero in quel momento, avevo desiderato così tanto sentire il suo cazzo in bocca e nella mia figa che ci stavo mettendo tutta me stessa in quel pompino, volevo diventasse durissimo e pronto per farmi godere. Intanto mi aveva chiesto di togliermi il vestito e rimanere in intimo, scoprii che aveva un debole per le tette grosse come le mie, le tirò fuori e succhiò i capezzoli mentre io continuavo a succhiargli l’uccello e le palle. Mi ha preso di forza e mi ha messa sul tavolo, stavo seduta a gambe aperte, la mia figa aperta e grondante di umori, anche io riuscivo a sentirne l’odore, lui affondò la sua lingua tra le grandi labbra e leccò lentamente. Le sue labbra si strinsero intorno al mio clitoride, succhiò e leccò diversi minuti fino a farmi avere un paio di orgasmi. L’unica cosa che desideravo in quel momento era sentirmi piena del suo cazzo, lo avevo immaginato per mesi e adesso finalmente lo avevo li, pronto a farmi godere. Si sollevò, mi guardò negli occhi, mi baciò, la sua lingua scivolò prima nella mia bocca, poi lungo il collo, fino al seno, leccò ancora una volta i capezzoli, li strinse tra le dita, poi mi attirò a se e mi penetrò nella figa, lo infilò tutto dentro, mi aggrappai al tavolo e lui cominciò a sbattermi forte. Ogni colpo era un piacere sempre più forte, il suo cazzo entrava e usciva dalla mia figa con estrema velocità, con le dita mi toccò anche il clitoride velocemente, era impossibile non avere un altro orgasmo. Mi prese di peso senza uscire dalla mia figa e mi portò fino al letto, li abbiamo scopato come non mai, ricordo di essermi trovata con la faccia contro il muro e lui da dietro che mi teneva bloccata e mi dava affondi dai cazzo sempre più forti. Abbiamo anche fatto la 69, mi piaceva il sapore del suo cazzo e come lui muoveva la lingua nella mia figa, sembrava conoscesse i punti che mi facevano impazzire e ogni leccata per me era piacere assurdo. Quando mi ha messo distesa su di un fianco e lui dietro col suo bel cazzo infilato nel mio culo non ho capito più nulla, ero completamente invasa dal piacere, godevo e non c’era altro, nemmeno il dolore per quel tipo di penetrazione che non ricevevo da tanto tempo. Mi ha messo anche a pecorina e mi ha fottuto per bene, poi mi sono seduta su di lui e l’ho cavalcato io tenendo il cazzo dentro al culo e continuando a sbattermi forte. Quando è venuto mi ha schizzato dentro, aveva tanto sperma da regalarmi, io l’ho preso tutto e me lo sono goduta assaporandolo con le dita. Una notte di sesso davvero appagante. Abbiamo continuano a sentirci e vederci, non stiamo insieme per ora, ma il desiderio che si è accesso è un qualcosa che non riusciamo e non vogliamo controllare.

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