Lo scrittore e la studentessa

Lo scrittore e la studentessa

LO SCRITTORE FAMOSO E LA STUDENTESSA (VERGINELLA)

E’ sera. “Pronto?” “E’ lo scrittore ***?” “Sì sono io, chi parla?” “Sono una studentessa di Scienze delle comunicazioni, vorrei fare una Tesi su di lei” “Ah!” “Mi può aiutare?” “Certo, di cosa ha bisogno?” “Io ho letto di tutto e ho scritto duecento pagine, vorrei fargliele vedere….” “Capisco… sa tutto allora…” “Lo spero…” “Come intende procedere?” “So che lei domani ha una conferenza, possiamo vederci lì” “Si, mi pare una buona idea, a domani”.
Non mi era ancora capitato di essere oggetto di tesi…Vado a dormire un po’ eccitato al pensiero di incontrarmi con questa ragazza. Mi alzo di buon’ora e mi preparo per la conferenza ma non riesco a non pensare all’appuntamento con la studentessa. Come sarà? Finalmente arriva l’ora, tutto si svolge come previsto, giornalisti, TV, interviste, firma autografi ecc. Ma non si presenta nessuna studentessa. Sto per andarmene, quando mi sento chiamare, “***?” Mi volto e mi appare una bellissima ragazza di circa ventidue-ventritre anni, minigonna e camicetta che copre il minimo indispensabile. Deglutisco cercando di non far trasparire la sorpresa. “sono ***” “Piacere”. Sorrido, lei ricambia “Prego, mettiamoci qua dietro” (ci accomodiamo su un divano lontano da occhi indiscreti, lei si sistema davanti a me, per un attimo apre le cosce e vedo le mutandine, sono trasparenti perché c’è un fondo scuro, sicuramente la figa, poi lei accavalla le gambe e si chiude la visione) “piaciuta la conferenza?” “si certo…io l’ammiro moltissimo, sono proprio innamorata di lei, delle sue opere intendo…” “grazie (penso che con questa ragazza si può di fare molto di più di una Tesi….) quando possiamo incontrarci con calma?” “Mi dica lei”. Non riesco a staccare gli occhi dalle cosce sperando che le apra di nuovo. Mentre lei non è affatto imbarazzata, anzi si mostra a suo agio. Riprendo il filo del discorso “Se per te va bene domani mattina alle 9 nel mio studio”. “ottimo” mi sorride, si alza, mi dà la mano ed esce. Io la seguo con lo sguardo immaginando il bel culetto nudo sotto la minigonna.
Il giorno passa col pensiero fisso alla studentessa, ormai non penso ad altro. La mattina mi sveglio con una erezione gigantesca. Ho una voglia incontenibile di scoparla, ma lei ci starà? Mi ha fatto vedere le cosce e la figa ma al momento giusto che farà? Mi arrovello e cerco di escogitare una strategia…ma non mi viene in mente niente…per fortuna arrivano le 9, e finalmente suona la porta. Lei entra, questa volta ha un vestito corto traforato, che lascia intravedere il corpo flessuoso, reggiseno senza spalline, le tette son trattenute a stento nel balconcino molto generoso (ogni tanto se le sistema perché escono), sembra proprio una troietta tranne il viso da verginella; “sei bellissima”, “grazie” dice sorridendo; “accomodati”; si siede davanti a me, parla, parla, sembra un fiume in piena, si muove, si china in avanti, si agita, non si preoccupa più di tenere le tette, sono in bell’evidenza, come frutti pronti per essere colti… sprizza sesso da tutti i pori…io cerco di non distrarmi ma sento il mio cazzo che si drizza sempre di più, ”vedo che sei preparatissima” “per me è un sogno stare qui con lei, è tanto che mi preparo, ho fatto di tutto per piacerle, mia sorella mi ha consigliato di vestirmi così…”, ride compiaciuta; “***perché non mi dai del tu?” “va bene***, azzardo una domanda privata: “come uomo mi conosci?”; “penso di sì” risponde tranquillamente: “lei ha 57 anni, è sposato con **** e ha tre figli grandi, ma le si attribuiscono diverse storie…” io: “i giornalisti ne scrivono tante…” lei chiede: “sua moglie non c’è?” “lei preferisce stare in casa, qui viene raramente…” “peccato, mi sarebbe piaciuto conoscerla, deve essere una donna straordinaria, visto che è sua moglie”, “ci sarà occasione…” “ma non è gelosa?” (allargo le braccia, come per dire: tanto non ci può fare niente, mi alzo, prendo del brandy, due bicchieri, li riempio, lo bevo e lo offro a lei) “non bevo” “peccato, è buonissimo”; sono su di giri e azzardo la domanda: “ti piaccio?” lei abbassa lo sguardo “si…” avvicino le mia labbra alle sue per baciarla, ma lei “non voglio…” “perché?” “è meglio che esca…” si alza e fa un passo verso la porta, “e la Tesi?” le chiedo, lei si volta e mi guarda triste, “se ci ripensi, io sono qui, ti aspetto…, però mettiti la minigonna…” le mando un bacio con il gesto , lei apre la porta ed esce; passa del tempo che a me sembra infinito, forse un’oretta, forse due, suona di nuovo la porta, vado ad aprire, è lei, si è messa la minigonna di ieri, lei sorride, questa volta la sollevo e osservo la figa sotto le mutandine trasparenti, poi la prendo per mano e l’accompagno al divano, si siede accanto a me, “ma tu sei fidanzata?” risponde tutto d’un fiato: “no…non ho ancora incontrato un uomo che…che mi piaccia”, allora io la faccio mettere seduta sulle mie ginocchia, alzo la minigonna, così sento il suo dolce culetto, la stringo a me da dietro, lei vorrebbe sottrarsi ma io faccio uscire il cazzo e glie lo faccio sentire sul culetto abbassando le mutandine, lei ha un sobbalzo “che fai?…” , “te lo metto nel culo” “no…!” si sottrae, si alza e si ricompone, a mia volta mi alzo e la bacio ripetutamente sul collo e sulle spalle, questa volta mi lascia fare; “hai fatto mai l’amore***?” si gira e fa cenno con la testa di no; io non mi trattengo più, le afferro con una mano il culetto, poi le cosce, fino alle mutandine e affondo il viso nella figa, lei ha un fremito, io le sussurro a mia volta: “me la dai?” lei con un fil di voce guardandomi intensamente negli occhi: “è tua ma non mi far male” “sarò delicatissimo”, lei va a prendere il bicchiere del brandy, ci mette una pillola e lo trangugia tutto d’un fiato, si sfila le mutandine; io tiro fuori il mio cazzo dritto come un’asticella, lei lo vede, è molto tesa ma non si sottrae, la bacio e la lecco con passione dappertutto, libero finalmente i seni dalla loro gabbia…li succhio, lei comincia ad ansimare, “ti piace?” “continua…ti desidero…” “ora ti farò un po’ male…” quanto?” “chiudi gli occhi, baciami” “ mi stringe forte forte in un bacio mozzafiato”. Il mio cazzo non si trattiene più, irrompe ora nella fighetta vergine, lei ha un gemito lungo ma trattenuto: “aahh”, io entro dentro di lei…mi sento scoppiare per il piacere, vengo finalmente, lo sperma invade impetuoso la figa stretta…che scopata! Un piccolo rivolo di sangue macchia il tappetino…

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