La padrona di casa/2

La padrona di casa/2

Completo il racconto cominciato qualche tempo fa, racconto vero, poco sesso, emozioni ancora vive, spero poi di convincere Simona a raccontare la storia dal suo punto di vista, chissà…
Dopo quei due incontri con Simona, incontri inaspettati, fortuiti,
“strani”, comunque carichi di passione, di attrazione e di eros, non facevo altro che pensarla e desiderarla, per contro, però, non riuscivo a capire esattamente chi fosse Simona, cosa volesse e perchè fosse stata così disinibita, così spinta con me fin dal primo incontro.
Non ho mai avuto problemi con le ragazze, fin dalle scuole medie piacevo ed ero tra i ragazzi più desiderati dalle mie compagne, ancor di più alle superiori, però non ho mai voluto storie leggere di solo divertimento, se dovevo mettermi con una ragazza lo facevo con l’obiettivo di starci insieme per una storia vera, sarò stupido, sarò romantico ma sono così. E’ per questo che con Simona mi pongo tanti interrogativi.

Ne parlo con due dei miei migliori amici che ben sanno come io la pensi,
per questo mi dicono di lasciarla perdere, per loro è una storia a
breve durata, troppo diversi lei ed io, anche fisicamente, essendo lei così alta, non vedono un futuro insieme.
Rifletto sulle loro considerazioni, forse hanno ragione ma…continuo a
pensare a lei, a desiderarla ed ad eccitarmi facilmente.

Dopo alcuni giorni mio zio mi avverte che la mattina successiva sarei
dovuto andare a casa di Simona dove, con mio cugino, avremmo terminato i
lavori, io in particolare dovevo montare tutti i lampadari e i punti luce.

Così alle 8:30 del mattino vado a casa da lei con la speranza, il
desiderio, di poterla vedere, incontrare, baciare, abbracciare anche se ci
sarebbe stato mio cugino, che in realtà non era solo, ma con lui c’era
anche Lorenzo, un ragazzo giovane che collabora da un po’ con noi, loro
dovevano montare una libreria ed una parete attrezzata, io i lampadari.

Arrivo, li saluto e comincio a lavorare, dopo circa una mezz’ora sento
aprire la porta di casa, è lei, Simona, che entra e saluta, senza però vedermi. Il cuore comincia a battermi più forte, continuo comunque a lavorare facendo finta di niente mentro sento lei, e i due ragazzi, che parlano dei mobili perchè, forse, c’è qualche problema. Dopo qualche minuto scendo dalla scala e, senza farmi sentire ne vedere, mi affaccio nella sala dove stavano tutti e tre, loro sono di spalle, tutti vicini, che guardavano la libreria, Simona al solito in pantaloncini, maglietta e scarpe da basket, vista da dietro, e vicino ai due ragazzi, ha delle gambe lunghissime, fantastiche, certo è grossa per essere una ragazza, ma la vedo bella, armonica, comunque proporzionata. Vicino a loro è imponente, più alta di entrambi, anche di mio cugino che certo non è basso, per non parlare di Lorenzo, con lui la differenza è netta, ed io sono anche più basso di lui… Avranno ragione i miei amici nel dirmi che non stiamo bene insieme?
Torno ai lampadari che stavo montando e mi concentro sul lavoro, dopo una decina di minuti ecco che entra Simona nella sala dove stavo lavorando e, a bassa voce per non farsi sentire dagli altri, mi dice <<sbrigati a scendere dalla scala e abbracciami >> e così faccio, lei ha un sorriso solare, gli occhi le brillano, ci stringiamo forte e ci baciamo tre, quattro volte poi lei mi allontana <<fermiamici qui prima che ci sentano, e poi devo andare via… >> un ultimo bacio e prima di andare ci scambiamo, finalmente, i nostri telefoni.
Un po’ frastornato mi affaccio dalla finestra per vederla uscire dal palazzo, e lei, una volta in strada, si gira verso le finestre, le faccio un cenno di saluto al quale risponde con ampi gesti delle braccia e con un bacio.
Faccio fatica a riprendere il lavoro, così chiedo ai ragazzi se volessero scendere con me al bar, qualche minuto e siamo giù, si parla di varie cose poi, mentre Lorenzo si fuma una sigaretta, mio cugino mi chiede <<ma che ne pensi di questa, come la trovi?>> io faccio il finto tonto, chissà poi perché, e chiedo a chi si riferisse <<ma dai a lei la padrona di casa, la spilungona>> <<beh dai è una bella ragazza, un po’ particolare…>> rispondo poco convinto << oh regà, pe me è la prima volta che sto vicino ad una così alta, me faceva strano però… oh che ve devo di’, un po’m’eccitava sta storia, sai, me stavo a fa’ n’film con lei nuda, io più piccolo che mi perdo nel suo abbraccio e poi…>> << a Lorenzo e dai, mo fatte pure na sega>> lo interrompe mio cugino, che poi continua <<no, a me non piace, troppo alta, non è femminile>> <<ma prima stavo a scherzà, forse veramente solo una botta e via, poi che ce faccio co’una che sarà almeno 10 cm più alta, do vado…>> io stavo in silenzio ad ascoltarli e poi dico << vabbè però è carina di viso, poi comunque ha un bel corpo proporzionato, e che significa che è troppo alta, anche voi siete più alti di me, ma non siete troppo alti…>> <<ma che cazzo stai a di’ Walter>> mi interrompono entrambi << lei è una ragazza, noi siamo uomini, è normale che noi siamo alti ma lei è anche più alta di noi, è troppo alta…>> e Lorenzo per chiudere <<e poi te piccoletto come sei ce sparisci vicino, n’do vai…>> E dopo questi incoraggiamenti torniamo tutti al lavoro.
La sera, in relax dopo aver mangiato, penso e ripenso a Simona, alle battute dei miei amici, dei miei colleghi, ma non riesco a togliermela di mente. Non so bene per quale motivo, decido però che dovrà essere lei a contattarmi, io non farò nulla, aspetterò. E così passano altri tre giorni prima che mi chiami lei, una sera, sul tardi quando ero già sul letto assorto nei miei pensieri, << ma che fine hai fatto? Perchè sei sparito? possibile che se non ti chiamo io tu sparisci?>> il suo tono è un po’contrariato e preoccupato, cerco di tranqullizzarla, di giustificarmi e scusarmi in qualche modo, poi la telefonata diventa più tranquilla, dolce, piacevole, mi chiede dove fossi <<a casa, sdraiato sul letto, al buio, con tutte le finestre aperte, sto bene…>> mi chiede se fossi solo <<ma certo che sì, chi vuoi che ci sia?>> <<allora potresti venire da me…>> mi provoca, ma rifiuto! E lei continua con la provocazione chiedendomi se fossi nudo o in pigiama << solo in boxer, e la notte metto quelli larghi, non aderenti>> <<MMhh allora potrei venire da te, accarezzarti e massaggiartii piedi, le belle gambe pelose e muscolose e poi…salendo…potrei accarezzarti quei pettorali lisci e ben definiti, giocare con i capezzoli, riscender un po’ ed infilarmi nei tuoi boxer e giocare con il tuo bel coso…>> io sono già eccitato, lei ha il potere di farmelo diventare subito duro…<<lo troveresti già pronto, dritto e tosto…tutto per te>> <<Sì, tutto per me, tutto da leccare, baciare, ci giocherei un po’ con la cappella e poi…>> io non resisto, mi fa impazzire, me lo sento durissimo e mi faccio una sega con lei al telefono << AAAAAhhh!!!>> e lei <<che ti succede?>> << succede che se vieni trovi un bel po’ del mio succo schizzato sul mio petto>> E così la telefonata prosegue un’altro po’ finchè ci diamo appuntamento dopo un paio di giorni, ma solo per un aperitivo e una cena, metto in chiaro che ci vedremo solo in pubblico, tra altra gente, quindi non a casa, voglio conoscerla meglio, parlarci, capirla, scoprirla come ragazza, come persona, visto che, sessualmente parlando, tutto funziona.
Così dopo un paio di giorni eccomi sotto casa sua, provo un mix di paure, di eccitazione, di emozione all’idea di vederla tra poco, la chiamo e, come ogni brava ragazza, mi dice di aspettarla che si sta finendo di preparare… Nell’attesa passeggio nervosamente davanti al cancello esterno di casa, cacello che si apre su un breve vialetto, circondato da piccolo ma curato giardino, vialetto che poi porta ad una piccola scala di 7 / 8 gradini che introduce all’interno dello stabile. Piccola descrizione dell’area esterna per dire che il percorso dal portone al cancello, seppur breve, mi è sembrato lunghissimo quando Simona si è affacciata dal portone. Ci vediamo, lei si ferma un attimo poi mi viene incontro sorridendo.
Il tempo di percorrere quei pochi passi mi è stato sufficiente per inquadrarla: Finalmente i capelli sono liberi, mossi, sciolti fino sotto le spalle e non legati con piccola coda come sempre, finalmente un po’ di trucco, non molto ma quel tanto che basta ad esaltare i lineamenti del viso e degli occhi, finalmente niente maglietta e pantaloncini sportivi ma un vestitino aderente che mette in ulterire risalto la sua silhouette, vestito che termina con una mini gonna lasciando libere quelle spettacolari, lunghissime gambe, finalmente niente scarpe da basket ma eleganti scarpe con tacco! In una parola uno schianto! Pochi istanti e siamo abbracciati, ha un profumo inebriante, mi viene voglia di stringerla forte, di baciarla. Certo che oggi si è messa anche i tacchi e la differenza è veramente tanta, non basta che io mi metta in punta di piedi, è lei che si deve abbassare! Questa cosa un po’ mi imbarazza, camminando per strada quasi tutti quelli che incontriamo la fissano, qualcuno fa qualche battuta su di lei, e su di me, qualche risata e, addirittura, qualche richiesta di selfie da parte di ragazzi. Lei è sempre disponibile, calma, sorridente con tutti.
L’imbarazzo iniziale, che provavo per la tanta differenza di altezza tra di noi, l’ho superato con il passare delle ore, ed ora mi sembra assolutamente normale guardarla dal basso,ho poi la conferma che è più alta di quanto mi avesse detto, ora dice di essere 1,91 esattamente 20cm.più di me, <<mi abbasso sempre un po’ per non mettere in soggezione le persone che mi chiedono quanto sono alta, sopratutto con i ragazzi>> Le ore trascorse, velocemente purtroppo, mi hanno dato anche una prima risposta, sì, Simona potrebbe essere veramente la ragazza giusta per me, parlando, confidandoci, affrontando temi che potrebbero essere difficili siamo riusciti a trovare la giusta intesa e la giusta voglia di rivederci, e poi, sessualmente parlando, ci sono tutti i presupposti positivi.
Sono quasi le due di notte quando siamo tornati davanti al suo palazzo, ci guardiamo profondamente, le accarezzo il viso e ci baciamo più volte, lei mi chiede di salire, di dormire insieme ma io le ricordo i patti iniziali: solo tra la gente, no a casa! Lei sbruffa si fa seria, le chiedo di rivederci domani e provo a baciarla, lei fa la sostenuta irrigidendosi, così che io non riuscissi baciarla, allora la prendo per mano, la porto vicino al muretto che delimita l’aiuola e ci salgo sopra, così riesco ad essere anche leggermente più alto di lei ed è fantastico abbracciarci, baciarci e stringerci forte guardandoci direttamente negli occhi. Qualche istante, altri baci e scendo dal muretto, lei mi guarda poi scoppia a ridere <<certo che sei proprio basso…>> mi dice, sorrido, e mentre l’accompagno al portone, le dico che è ancor più bella quando fa la stronzetta approfittando della sua superiorità fisica.
Sul portone lei si fa nuovamente seria, mi chiede di fermarmi a dormire con lei, solo dormire vista la stanchezza, ora diventa dolcissima e non riesco proprio a dirle di no.
Saliamo e lei subito mi prepara le infradito, 2 asciugamani e uno spazzolino da denti, sinceramente sono emozionato e contento di dormire insieme, fatto in bagno ci troviamo in camera, lei mi indica da quale parte mettermi e poi mi chiede se possiamo dormire nudi, non sono abituato a questo ma accetto volentieri, cosi mi spoglio mentre lei mi guarda poi mi avvicino e l’aiuto a togliersi il vestito e poi l’intimo, ora siamo nudi uno di fronte all’altro, lei mi guarda e dice che sono bellissimo, <<sei proprio bono.. >>, sorrido mentre ho una mezza erezione, lei ride e si mette a letto ricordandomi che sono lì solo per dormire, mi sdraio vicino a lei e ci abbracciamo, lei si addormenta poco dopo, io mi soffermo a guardarla, è bellissima, il suo corpo nudo, la sua pelle abbronzata e vellutata, mi sembra un sogno!
Al mattino mi sveglio verso le 8:30, lei dorme ancora, facendo piano mi alzo, mi vesto e vado a comprare qualcosa per la colazione, rientro che lei continua a dormire, mi faccio una doccia e poi vado a svegliarla, mi sdraio vicino a lei, nuovamente nudo, comincio ad accarezzarla, il contatto con la sua pelle mi fa impazzire, cominciamo a baciarci, gioco con i suoi capezzoli, già duri, li mordicchio, poi scendo più giù, la stimolo la eccito con le dita, lei è già umida, gioco con il clitoride, lei geme, assaporo i suoi umori, poi, messo un preservativo, mi appoggio delicatamente, lei dapprima oppone una piccola resistenza poi si rilassa, mi piace giocare con la cappella sulla sua vulva, poi faccio entrare solo la cappella, faccio un dentro-fuori che mi, ci fa impazzire, poi in modo più deciso penetro dentro di lei, più e più volte Simona gode, mi abbraccia e mi blocca a lei, grida di piacere e mi pianta le unghie nella schiena, io continuo a penetrarla finchè, prima lei e subito dopo io non veniamo. Stiamo ancora un po’ sul letto poi ci facciamo una doccia prima della colazione. Per due giorni non siamo più usciti di casa, due giorni durante i quali siamo stati spesso nudi, eccitamoci facilmente e, altrettanto frequentemente abbiamo fatto l’amore. Da quel momento mi sono praticamente trasferito da lei, di giorno in giorno ho scoperto la vera Simona ed è lei la donna con cui voglio stare, sì, la padrona di casa, la spilungona alta 20 cm più di me ed anche questa differenza, tanto criticata dagli altri, la rende per me unica.

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