La capo ufficio

La capo ufficio

Sono stato assunto circa 1 anno fa in un’azienda presso l’ufficio logistico. Siamo in 6, compresa Arianna, che è la capo ufficio. E’ una donna sulla quarantina, alta, rossa di capelli, bella, bel fisico, tette grosse e sempe vestita in maniera elegante visto che il suo ruolo la portava spesso in riunioni con vari dirigenti dell’azienda.
Il suo carattere autoritario mi ha sempre messo un po’ a disagio. Il mio lavoro lo faccio bene ed in ufficio sto abbastanza tranquillo, infatti lei non mi rompe le balle visto che do dei buoni risultati. Però quando mi chiama per chiedermi qualcosa mi sento sempre in soggezione e lei l’ha capito.
Mi descrivo, io sono Mario, 25 anni, alto 1.85, fisico prestante grazie ad anni di palestra.
Mi rendevo conto di piacere ad Arianna e lei piaceva (sessualmente) a me, ma questo non cambiava la situazione del nostro rapporto.
L’estate dell’anno scorso, l’ultima di luglio, eravamo da soli io e Arianna. Gran parte degli impiegati dell’azienda era in vacanza, ci si turnava affinché ci fosse sempre qualcuno presente e quella settimana, oltre al capo, c’ero io.
Era mezza mattina ed alzando la testa pensando ad una cosa di lavoro incrocio il suo sguardo, mi stava guardando in una maniera strana. Non fu lei a distogliere lo sguardo, fui io, un po’ non so se imbarazzato o intimorito.
Lei quel giorno era vestita con una gonna abbastanza corta ed una camicetta scura, era molto bella.
Dopo un po’ mi alzo per andare in bagno e per farlo le passo davanti. Lei è seduta alla sua scrivania, dalla mia angolazione vedo un po’ del suo seno dalla scollatura della camicetta, lei alza gli occhi ed incrocia i miei. Cazzo! Mi ha beccato che le guardavo la scollatura. Non ha una faccia arrabbiata, anzi, sorride ma a me infastidiva che mi avesse beccato a guardarla. Mi affretto ad uscire e vado in bagno.
Quando rientro in ufficio la scena che trovo è più o meno sconvolgente, quello che MAI mi sarei aspettato di vedere: era con la camicetta completamente sbottonata ed aperta senza niente sotto, con le tette al vento, le gambe appoggiate sopra la scrivania spalancate con la figa (completamente depilata) in bella mostra.
Io rimango di sasso, scioccato. Lei mi guarda e con il suo fare autoritario mi dice “beh che aspetti? Leccamela!”. Io ce l’ho già durissimo, obbedire è un immenso piacere!
Le scrivanie del nostro ufficio non hanno nessuna protezione davanti alle gambe, perciò mi accuccio e passo sotto la sua scrivania spuntandole davanti con la faccia proprio davanti la sua figa.
Mi guarda e mi dice “vediamo cosa sai fare”
Inizio baciandole e leccandole l’interno coscia di entrambe le gambe, parto dal ginocchio ed arrivo quasi alla figa per poi indietreggiare di nuovo, per un po’ di volte e poi le appoggio la bocca alle sue grandi labbra che sono spalancate. Il contatto le fa emettere un sospiro. Tiro fuori la lingua ed inizio a leccarle il buchetto, poi vado sempre più su ed arrivo al suo clitoride gonfio, talmente tanto che posso tenerlo con le labbra e giocarci con la lingua. Lei sospira sempre più forte e mi dice “ahhh siii… così… continua…”
Io continuo col suo clitoride ed inizio a penetrarla prima con un dito, poi con due, con tre ed infine con quattro dita. Lei geme sempre più forte, poi si irrigidisce e viene inondandomi il viso.
Mi guarda e mi dice “bravo! Adesso scopami!”
Mi calo subito i pantaloni, l’uccello è talmente duro da farmi quasi male. Lo appoggio all’imboccatura della sua figa e poi le do un colpo secco fino a penetrarla subito di brutto. Non faccio nemmeno un po’ di fatica, averla penetrata con quattro dita l’ha preparata a ricevere il mio cazzo.
La scopo con forza. La sedia è una di quelle con le rotelle, ad ogni affondo andiamo sempre più indietro fin che la sedia non sbatte sul muro. Adesso i miei affondi li sente di brutto.
Poi cambio ritmo, inizio a scoparla lentamente. Le prendo le gambe e le porto sulle mie spalle e con una mano cerco il suo culo. Gli umori che le colano dalla figa le stanno bagnando il buco del culo, bene! La penetro con un dito, lei apprezza e subito passo a due dita e lei “ahh sii! Mi piace sul culo!”
Io “allora girati!”
Si gira e si mette a 90 appoggiata alla scrivania, io da dietro glielo metto nel culo e non faccio fatica nemmeno in quel buco.
Fin che la inculo le massaggio il clitoride con una mano, con l’altra le strizzo un capezzolo.
Lei gode, ansima forte. Non resiste molto e viene di nuovo.
Le dico che sto per venire anch’io e le chiedo dove posso venire. Mi dice di venirle nel culo, non chiedevo altro, aumento il ritmo sferzandole colpi sempre più forti e poco dopo le riempio il culo.
Mi rivesto, lei fa altrettanto. Torno alla mia scrivania, lei viene davanti a me e mi dice “sei stato bravo! Ti è piaciuto?”
Io “si molto”
Lei “bene, domani voglio assaggiarti!” e se ne va dall’ufficio per prendersi un caffè.

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