In treno

In treno

IN TRENO

Sono un atleta che si sta dirigendo a Roma per le gare nazionali di nuoto.
Ho ventiquattro anni, sono alto 1 metro e 86 cm., peso 74 Kg, biondo con gli occhi azzurri, mi chiamo Rudolph, nome ereditato dai nonni di origini inglesi.
Salgo alle undici circa a Genova- Porta Principe sul Rapido Parigi-Roma, ho un posto prenotato su vagone di 1° classe, a sola prenotazione, il prossimo passeggero salirà a Pisa con percorrenza fino a Roma Termini.
Normalmente in questa stagione primaverile vesto con jeans e maglietta, normalmente sotto non porto nulla.
Allungo la poltrona e mi addormento tranquillamente, ho bisogno di avere a disposizione per la prossima settimana tutte le forze disponibili poiché inizieranno le competizioni.
Mi addormento profondamente.
Non sento neppure la fermata avvenuta a Pisa, ascolto solo rumori lontani di qualcuno che cerca di mettere a posto le valigie e annuso un piacevolissimo profumo femminile.
Tengo gli occhi socchiusi, non voglio disturbare le operazioni della nuova venuta.
Tra le ciglia vedo solo un corpo slanciato che alzandosi sui tacchi mostra gambe ben tornite e un fisico dalle forme morbide e ben modellato.
Salgo con lo sguardo e noto una splendida coda di cavallo color castano su due spalle rotonde, che si agita nel moto inferto dalle braccia nel movimento dedicato alla sistemazione delle valigie.
Faccio finta di nulla e come se ancora dormissi ne, seguo i movimenti.
La ragazza, dall’apparente età di ventidue anni, si volta e si accomoda nella poltrona.
Come se qualcosa la infastidisse, dopo aver osservato il mio viso e valutato che stessi dormendo, si toglie la maglietta, slaccia il reggiseno, mostrando un seno pieno e morbido con punte rosa chiare leggermente dure, si passa le mani sulla pelle come se avesse un prurito e poi si riveste tranquillamente.
Purtroppo io facevo finta di dormire ma il mio membro non ha fatto finta di nulla e si è allungato liberamente ingrossandosi sino a metà coscia.
Continuo con indifferenza il mio atteggiamento ma capisco di essere in una posizione d’inferiorità.
La ragazza ha notato tutto il movimento all’interno dei pantaloni e si stava gustando la scena in silenzio, per nulla imbarazzata.
Si allunga leggermente sulla poltrona, si apre la lampo dei pantaloni, infila la mano destra in mezzo alle gambe e inizia a masturbarsi con molta calma, ogni tanto mi guarda in faccia ma io continuo a far finta di dormire.
A un certo momento sento il suo gemere per il godimento raggiunto e dato che lei ha chiuso gli occhi, la guardo con interesse e lui si è fatto più grosso di prima.
Quando apre gli occhi e vede che la sto guardando diventa tutta rossa e ritira la mano dai pantaloni ormai bagnati abbondantemente.
Dalla sua faccia capisco il suo imbarazzo e per rompere il ghiaccio le dico cortesemente “ Spero che abbia fatto tutto bene, senza fretta e non si preoccupi per me che sono giovane e allenato a certe cose”.
“ Io credevo che dormisse e avendo notato un membro così mi sono eccitata molto da non poter fermare i miei orgasmi naturali, così ho dato una mano per aiutare a completare questo momento”.
“Capisco bene cose le è successo e non si preoccupi, per me non è successo nulla”.
“ Lo vedo bene che è ancora in quella posizione e quindi è rimasto all’asciutto, poveretto “.
“Lo so, ma non posso fare come lei, ormai sono abitudini lontane”.
“ Se mi permette, io sono abituata a fare queste cose in questo periodo giovanile”.
“Nella nostra età si fa solo così con i ragazzi che si accontentano a farci con il dito e noi con le mani”.
“ Mi dica e mi permetta questa domanda, ma quanti anni ha, io pensavo intorno ai ventidue anni”.
“ So che ne dimostro di più, ma ne ho solo diciannove”.
“La capisco bene allora, è ancora in quel periodo sessuale”.
“ Deve capire che alla mia età sono ancora vergine e quindi quando sento le tensioni fisiche, ricorro a questi movimenti da sola, se mi trovo in compagnia, me lo fanno i ragazzi con cui esco”.
“Bella età ancora priva di conoscenze spinte in fatto di sesso”.
“ Io penso comunque che se trovassi l’uomo giusto sia giunto il tempo si fare sul serio l’amore fisico completo”.
“Come dovrebbe essere l’uomo giusto per lei”?
“ Dovrebbe assomigliare a lei in tutto”
“Non ha visto ancora nulla per pensare a questo”.
“Mi è bastato notare com’è diventato dopo avermi visto”.
“Io l’ho guardata mentre le sue mani accarezzavano il seno e basta, ma a lui è bastato quel magnifico panorama”.
“Se pensa che a me sia stato sufficiente vederlo attraverso i jeans, non so cosa aggiungere”.
“Allora aggiungo io, prima dimmi come ti chiami”.
“Maria, per servirti”.
“Io sono Rudolph, ma chiamami pure Rod, così facciamo prima”.
“Quanti anni hai Rod”?
“24 e faccio l’atleta”.
“Che cosa fai di bello”?
“Nuoto”.
“Dove nuoti”?
“Mi alleno a Genova, ma ora sto andando a Roma per i campionati di nuoto cui parteciperò la settimana prossima”.
“ Che bello, anch’io vado a vedere i campionati, forse ci incontreremo ancora”.
“ Spero di incontrarti prima e fuori della competizione, vorrei stare un po’ con te da solo”.
“Vuoi attentare alla mia verginità”?
“ Assolutamente no, vorrei solo frequentarti e poi se ti va, fare qualcosa insieme”.
“Come ti ho descritto “?
“Vedremo sul momento, non faccio mai programmi in anticipo”.
“Bene, allora scambiamoci il numero di telefonino”.
“OK scrivi Rod”……….
“Ti faccio uno squillo, memorizza come Maria 19, va bene “?
“Benissimo”
“ Ho notato che sei ritornato in posizione di riposo, mi dispiace per te, ma se vuoi, ti faccio con le mani, così forse stai più tranquillo”.
“Non ti preoccupare Maria, ora è passato ed è inutile insistere”.
“Guarda che abbiamo tempo sino a Roma, mancano ancora circa quarantacinque minuti”.
“Dimmi la verità, hai tu la voglia di vederlo da vicino e dal vivo”.
“In tutta onestà mi ha incuriosito la dimensione che ho notato prima e mi farebbe piacere”.
“Se fai tutto da sola ve bene, allora accomodati”.
Mi viene accanto e con semplicità fa scendere la cerniera dei pantaloni, scoprendo il mio sesso completo.
Lo osserva con attenzione, lo tocca con dolcezza, lo fa scorrere tra le dita scoprendolo sin dove è possibile e poi inizia il movimento della mano da giovane inesperta ragazza.
Si diverte a vederlo crescere e con grida di felicità ne saluta la completa estensione.
E’ costretta ad aprire la mano, mi guarda con soddisfazione e mi dice “Lo sai che è proprio un membro interessante, assai lungo e duro, non voglio parlare della grossezza perché non mi sta neppure in una mano”.
Con il suo giocattolo in mano comunque si diverte assai, si aiuta anche con l’altra mano che fa scivolare sotto a palpare le mie rotondità nascoste, fa un lavoro molto speciale e quando nota che si sta inumidendo mi chiede con affetto “ Non l’ho mai fatto Rod, ma se lo facessi finire in bocca cosa succede”?
“Bella mia, non succede nulla, il mio umore maschile ti riempirà la bocca e tu come se bevessi lo ingoi, tutto qui”.
“E se non mi piace il sapore”?
“Lo sputi sciocca ragazzina “
“Non sono una ragazzina, ora ti faccio vedere”.
Se lo introduce in bocca e aspetta che arrivi, ma nulla succede ed io le dico “ Ti ho detto che sei una sciocca ragazzina, se non succhi un poco e non usi la tua linguetta quello aspetta”
Mi fa cenno di avere capito e inizia a muovere la testa, poi lo lascia e inizia a leccarlo come un gelato, mi osserva e mi chiede “ Così va bene “?
“Cara fai come credi, non è questo il posto adatto per insegnarti certe cose”.
“Va bene, poi, però ne parliamo”
Riprende il suo lavoro, ma l’inesperienza comporta un piccolo problema, non ha calcolato l’effetto e lui le spruzza in faccia tutto il liquido possibile, che poi cola sotto il mento, lungo il collo e infine sulla maglietta che s’inumidisce e diventando trasparente mostra nuovamente quelle meravigliose tette da capogiro.
Lei si lecca le labbra inumidite e poi mi dice:
“ Buono ! Mamma mia cosa ho combinato, e ora come faccio”?
“Non ti preoccupare Maria, te la togli e la cambi, ne hai una nella valigia spero”?
“Certo, ma mi devi aiutare”
Apre la valigia che avevo sceso giù, ne toglie un asciugamano e una maglietta pulita, si asciuga come può e poi mi dice “ Ma ho un odore orribile, se arrivo a casa così, i miei zii mi uccidono; dovrei andare in bagno, mi accompagni per favore”.
“Mettiti l’asciugamano addosso ed esci velocemente, il bagno è qui dietro, appena svolti a sinistra”.
Fa coma ho detto e la seguo, non vi è nessuno nel corridoio, meglio così:
Ci chiudiamo nel bagno e lei si spoglia per lavarsi sopra e sotto, ma non ha tenuto conto di quanto mostrava sia ai miei occhi e sia al mio nerboruto membro, che in men che non si dica si alza con fare spavaldo e si mette contro il suo morbido sedere.
Quando lei lo sente così, senza voltarsi, mi dice “ Penso che sia giunto il momento giusto, mi puoi scopare bene dal didietro, facendo attenzione, è la prima volta mi raccomando”.
La penetro con delicatezza, sento una certa resistenza, do un colpetto leggero e sento che penetra senza difficoltà, me la faccio dolcemente e a lungo, quando sto per venire, mi tolgo e faccio in modo da non creare altri problemi.
Il mio membro è leggermente sporco di sangue, lei si era volata e guardava lo spettacolo con piacere, finalmente aveva compiuto il grande passo.
“Baciami per favore”
La abbraccio con tenerezza, sento il suo seno comprimere il mio petto, sento la sua bocca cercare calore e amore.
Mi guarda e mi dice “ Rod penso di essermi innamorata di te, non me ne volere per questo”
“Non ti preoccupare poiché anch’io sento di provare lo stesso sentimento”.
Ci laviamo, ci cambiamo e usciamo da quel luogo non troppo invitante e ci accomodiamo nelle nostre poltrone, nessuno ci ha visto o notato.
Parliamo di molte cose, ma soprattutto del nostro futuro facendo programmi a lunga durata.
Scendiamo a Roma Termini, lei mi saluta baciandomi allegramente come se nulla fosse successo e con un semplice ci sentiamo ci salutiamo con un gesto della mano.
Non ho mai più avuto il piacere di incontrarla.

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