Il temporale

Il temporale

Ero appena uscito da scuola e aspettavo l’autobus per tornare a casa quando all’improvviso scoppió un violento temporale che mi costrinse a cercare un riparo ma prima di riuscire ad entrare in un portone aperto dovrtto percorrere in pó di strada sotto l’acqua battente.
Mi accucciai sulle scale bagnato come un pulcino e tremante di freddo.
Dopo un pó un signore entró nell’androne e mi chiese cosa facessi lì, gli spiegai tutta la faccenda.
Non puoi restare in queste condizioni, ti beccherai un malanno, disse e mi fece entrare nel suo appartamento.
Spogliati, vado a prenderti un accappatoio, io obbedii e restai nudo come mamma mi ha fatto esibendo il mio acerbo corpo di adolescente. Lui tornó con l’accappatoio ma prima di infilarmelo resto’ a guardarmi.
Mi infiló l’accappatoio e inizi ad asciugarmi indugiando a lungo sulle mie natiche.
Adesso prendo qualcosa da metterti addosso, disse e andó in camera sua dopo aver portato l’accappatoio in bagno e avermi dato un’ulteriore occhiata.
Mi chiamó dicendo di raggiungerlo, a fai e li trovai con il cazzo in mano.
Che vuol dire, chiesi, ma già sapevo quello che cercava, si avvicinó, mi venne dietro e afferrando o il petto inizió. a far scorrere la cappella del cazzo lungo la fessura tra le mie chiappe.
Quanto sei bono, hai un corpicino femminile e un magnifico culetto a mandolino, sei tutto da scopare. Dai, dimmi che vuoi il mio cazzo.
Io ero senza parole, avvertivo solo il cazzo puntato al mio buco che mi dava una sensazione di piacere e pur non avendo mai fatto niente con un uomo, dovevo ammettere che mi piaceva.
Mi fece voltare e mi disse di mettermi in ginocchio dicendo di fargli una sega, lo devi e dopo un pó venne scaricando la sborra sul mio volto e sul mio petto, istintivamente passai la lingua sul suo cazzo che ancora emetteva le ultime gocce di sperma e ne gustai il sapore.
Vuoi prenderlo in bocca?, voglio che mi fai un bocchino.
Non so come si fa dissi, mi spiegó per filo e per segno come fare.
Presi il cazzo tra le labbra e lentamente iniziai a succhiarlo, scendevo e risalivo lungo tutta l’asta risucchiando rumorosamente e ad ogni risucchio lui mugolava di piacere fino a quando non mi sborró nella bocca facendomi ingoiare tutta la sua crema che gustai con avidità.
A quel punto ero eccitato a tal punto da desiderare il cazzo nel culo anche se avevo paura del dolore.
Inculami dissi, ma cerca di non farmi male, mi guardó con libidine, si, disse voglio il tuo culo mmhhhh.
Mi fece poggiare le mani sul letto facendomi mettere a pecorina e inizió a infilarmi lentamente un dito nel buco del culo facendolo scorrere e roteandolo, un dolore mi pervase ma passó, entró allora con un secondo dito e poi con un terzo, fino a riuscire a infilarmeli tutti e cinque nel culo facendoli scorrere avanti e dietro.
Andó avanti così per un pó di tempo fino a quando non decise di penetrarmi. Puntó la cappella al buco e inizió ad entrare centimetro dopo centimetro impiegando oltre mezz’ora, per entrare completamente dentro di me, mezz’ora che mi regalava sensazioni di piacere Man mano che il mio sfintere andava dilatandosi per la continua entrata della cappella nel mio condotto anale, quando fu completamente dentro, stette per un pó immobile dando modo al mio culo di adattarsi alla forma del suo cazzo, i muscoli rettali gli si strinsero e inizió cossì una lenta ma vigorosa inculata che ruppe il mio fiorellino . Aumentó il ritmo strappandomi grida di piacere accompagnate dai suoi mugolii e dopo averqmi preso nelle piú disparate posizioni scaricó dopo un paio d’ore il suo quantitativo di sborra nel mio ventre facendo godere anche me…

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