Il culo della mamma del mio amico

Il culo della mamma del mio amico

Io e Andrea siamo amici da una vita. Ci siamo conosciuti all’asilo, abbiamo frequentato le elementari insieme, le medie insieme e le superiori nello stesso istituto. Ci conosciamo praticamente da quando avevamo solo 4 anni, oggi ne abbiamo 25 e sono ben 20 anni che la nostra amicizia non ha mai avuto un cenno di crollo. Andrea è un ragazzo sicuramente più timido di me, io sono sempre quello che lo ha incoraggiato negli incontri con qualche ragazza, che lo ha spinto a trombarsele tutte e che come parole d’ordine usa “figa”. Io sono il tipo sveglio, ma anche quello che però non ha avuto mai il coraggio di dire al proprio migliore amico un segreto, ovvero quello che da quando avevo 14 anni mi segavo pensando a sua madre. Oggi è diventata una MILF nel vero senso della parola, ha due tettone che parlano da sola, due occhi penetranti ed un corpo che farebbe invidia alle ragazzine. Tutto è iniziato quando passai un’estate in vacanza con Andrea, lei nonostante fosse una donna semplice era capace di attirare lo sguardo di tutti e soprattutto l’attenzione di un ragazzino come me. In costume o in canottiera, appena faceva un po’ di vento le si vedevano quei capezzoloni turgidi e come si intirgidivano le sue tettone, a me si induriva il cazzo. Correvo in bagno e immaginavo come fosse stata nuda, con le tette al vento e la figa spalancata, i soliti pensieri di 14enni segaioli insomma. Trascorse qualche anno e Andrea iniziò a chiudersi ancora di più in sè stesso perchè i suoi divorziarono. La mamma non sopportava più quell’uomo che nonostante la sua invidiabile bellezza, continuava a trattarla come schiava e serva. All’età di 21 anni io e Andrea trovammo lavoro in un ristorante come camerieri, lui cambiò subito idea mentre io continuai a lavorare lì. Una sera di ritorno vidi la mamma in auto con un altro ragazzo, poco più grande di me, in atteggiamenti molto intimi. In un primo momento pensai di avvisare il mio migliore amico, ma in effetti nessuno dovrebbe entrare nella vita privata degli altri. Fui subito scosso però, perchè anche io avrei voluto tanto scopare la mamma di Andrea, che con l’età sembrava diventare sempre più bella. Poco dopo riuscì a conoscere questo misterioso ragazzo, che aveva intenzione solo di scoparla e di raccontare a tutti di quanto fosse fortunato a farsi la milf più amata da noi ragazzi. I suoi racconti li vivevo come se fossi io a scoparmela ed ogni sera la sega era immancabile. Ciò che però era chiaro era che la mamma di Andrea era proprio una zoccolona, perchè non provarci? Iniziai a frequentare più spesso la casa di Andrea e di proposito guardavo la mamma con occhi maliziosi. Lei se ne accorgeva, ma non diceva nulla, anzi la vedevo abbastanza soddisfatta. Chi a quasi 47 anni non vuole piacere ad un ventenne? La svolta avvenne un paio di anni dopo, quando anche lei decise che era arrivato il momento di assaggiarmi, nonostante mi avesse visto crescere. Un giorno d’estate io e lei rimanemmo soli in casa, mentre Andrea andò a prendere la sua nuova fidanzata, anche lei un super schianto. Lei mentre apparecchiava la tavola faceva finta di venirmi addosso, di incastrarsi con il suo vestitino negli spigoli dei cassetti e di accendere la voglia in me. Non passarono molti minuti che la presi, mentre era girata a lavare alcune cose e iniziai a baciarla sul collo. Non sono mai stato un tipo romantico e nemmeno in quella occasione lo fui. Volevo solo che con quelle labbra rosse succhiasse il mio cazzo che non vedeva l’ora di sborrare. Nel suo vestitino si intravedeva il perizoma nero, era una zoccola, non ho altre parole per descriverla. Le tolsi il vestito, le tirai subito giù le bretelle del reggiseno per lasciarla solo in perizoma. Le sue tettone sbalzarono fuori come due molle, quei suoi capezzoloni scuri mi facevano morire. Mi appoggiai al piano cucina e la feci abbassare spingendole la testa verso il mio cazzo. Volevo un pompino e la troia doveva assolutamente farmene uno. Non se lo fece ripetere due volte, si inginocchiò meglio, mi tirò giù pantaloni e slip per poi farmi un inaspettato complimento. “Hai un bel cazzo giovanotto”, ma io non volevo ascoltare nulla, avevo solo voglia. “Adesso succhiamelo, credi che non riconosco le zoccolone come te?”. Le sue labbra avvolsero il mio cazzo, la sua lingua era magica. Dal pompino rigoroso che mi fece riuscivo addirittura a sentire il rumore del suo succhione. Riusciva ad infilarselo tutto in bocca, fino alle palle, che leccava da gran maestra mentre io non facevo altro che toccare le sue tettone. Avrei tanto voluto vedere il suo bell’ano e invaderlo di sperma. La feci alzare, la feci appoggiare al tavolo e le spostai il perizoma. Mio dio era un panorama unico. Il suo ano scurso era perfetto, quel suo culo sodo meraviglioso. Il mio cazzo era ben bagnato dalla sua saliva per poter penetrare perfettamente dentro, ma prima dovevo leccare quel fantastico buchino. Mi sono abbassato e con la lingua ho cercato di farmi spazio nell’ano, se ci penso mi viene ancora il cazzo duro. “Dai mettimelo dentro, ho tanta voglia anche io” mi gridava. Iniziò a toccarsi il clitoride, aveva già capito che quello che volevo io era il suo ano. Lo buttai dentro con una foga assurda e lei mi fece capire che aveva più voglia di me. “Sono giorni che non lo prendo così, sbattimi forte”. Giorni? Era una grande zoccolona. L’ho sbattuta con violenza, l’ho fatta godere come non mai e finalmente avevo realizzato il mio sogno. Al momento di arrivare ho lanciato un urlo incredibile, e dopo aver sfilato il mio cazzo dal suo ano, ho potuto ammirare come la mia sborra scendeva lentamente verso la sua figa, che avrei posseduto a breve. E’ stato meraviglioso.

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