Giovane, gravida e sottomessa: la mia relazione fetish con un uomo maturo

Giovane, gravida e sottomessa: la mia relazione fetish con un uomo maturo

Ero una studentessa vergine quando conobbi l’uomo che mi avrebbe sottomessa. Avevo 21 anni, lui quasi 66 e la nostra differenza di età mi eccita tuttora da morire. Mi eccita vedere lo sgomento nello sguardo di chi scopre che una bella ragazza giovane come me, che al momento ho quasi 23 anni, sta con un uomo che ne ha già compiuti 68. A queste persone vorrei dire che non solo sto con lui, ma che gli sono anche sottomessa e che lui mi scopa come un padrone scopa la sua puttana. Si prese la mia verginità al terzo appuntamento. Eravamo sul divano di casa sua, ci stavamo baciando con la lingua, leccandoci le labbra in modo osceno, lui spingeva il bacino contro il mio fianco, facendomi sentire la sua eccitazione. Mi sfilò le mutandine senza togliermi il vestitino corto né calze autoreggenti nere che avevo messo per provocarlo. Mi masturbò, godendosi la morbidezza della mia fichetta inviolata, depilata appositamente per lui, poi si mise sopra di me, mi allargò le cosce e mi penetrò. Da quel giorno mi faccio scopare regolarmente ogni qualvolta lui voglia. A volte mi scrive mentre è al lavoro e io, da brava sottomessa, lo raggiungo in ufficio e gli succhio il cazzo sotto la scrivania mentre lui si occupa delle sue scartoffie.

Ma credo che la parte più bella della mia sottomissione a lui sia arrivata in questo periodo. Lui su certe cose è un po’ all’antica e non vuole che usiamo anticoncezionali, perciò dopo due anni di frequentissimo sesso non protetto, sono finalmente rimasta incinta. Sono sicura di sapere quand’è stato che mi ha messa incinta: un giorno di gennaio in cui mi ha scopata 8 volte, di cui 3 consecutive senza altra interruzione oltre al suo orgasmo. Ero a cavalcioni su di lui, non sempre mi permette di stare sopra, perché ritiene che potrei dimenticarmi che sono sottomessa, ma quando lo fa godo da impazzire della sensazione di essere impalata dal suo cazzone enorme. La prima volta mi ha scostata, è venuto schizzandomi tutto il suo sperma sulle grandi labbra e poi mi ha presa per i fianchi, spingendomi di nuovo sul suo cazzo. Stavamo godendo moltissimo e lui a volte mi spingeva lo sterno per farmi mettere seduta a cavalcioni su di lui, in modo da guardare sia i miei seni enormi sobbalzare per i suoi colpi sia la mia fica che faceva sparire il suo cazzo; altre volte mi afferrava per i fianchi e mi faceva sdraiare su di lui, in modo da farmi succhiare la sua lingua e penetrarmi il culo con le dita. Non è riuscito ad estrarre il cazzo in tempo e il primo schizzo del suo orgasmo l’ha fatto dentro di me. Il resto del suo orgasmo è finito, come sempre, sulle mie grandi labbra. Rimasi a cavalcioni su di lui, anche se ormai non aveva più il cazzo in erezione. Iniziai a leccargli il collo e, dopo pochi secondi, lo sentii gonfiarsi di nuovo. Il mio padrone mi afferrò, mi mise sotto di lui e mi penetrò di nuovo, scopandomi con furia. Mi infilò due dita in bocca e me le fece succhiare mentre mi trapanava facendomi quasi male. Poi venne, ma avevo la fica completamente aperta dai suoi colpi e il suo sperma anziché imbiancarmi le grandi labbra, venne sorseggiato dalle piccole labbra. Gli chiesi di autorizzarmi a prendere la pillola del giorno dopo, ma lui per tutta risposta pulì i residui di sperma sul suo glande strofinandolo contro la mia fica aperta.

Un mese dopo, il giorno del 68esimo compleanno del mio uomo, feci il test di gravidanza e appurai ciò che avevo già capito, mi ero fatta mettere incinta. Quando lo comunicai a lui, mi fece impalare sul suo cazzo e iniziò a scoparmi. Ad un certo punto mormorò “oggi ti vengo dentro”. “Oh sì” gli risposi io “lo voglio tantissimo, lo voglio dalla prima volta”. “Sì?” “Sì.” “Vuoi che ti venga dentro?” “Sì!” “Dimmelo” “Voglio che mi vieni dentro” “Dimmelo ancora. E chiamami padrone” “Voglio che il mio padrone mi venga dentro. Mi hai messa incinta padrone, ora svuotati le palle dentro la mia fica”. Passò la giornata piantandomi il cazzo più a fondo che poteva per sborrare, e io lo sentivo guizzare quando schizzava tutto lo sperma contro la mia cervice.

Ero incinta nuda sotto di lui che mi aveva appena sputato sulla lingua e si era svuotato i coglioni dentro la mia fica, sentivo lo sperma gocciolare lungo il mio culo, quando realizzai che mancava solo una cosa perché la mia sottomissione fosse completa. Scese da sopra di me e si sdraiò accanto a me, rimettendosi i boxer. Io mi girai di fianco dandogli le spalle e lui mi abbracciò. Io spinsi il culo in fuori e lo strusciai contro il suo cazzo, che subito tornò durissimo dentro ai boxer. Le sue mani si posizionarono immediatamente sulle mie tettone rese ancora più grandi e sode dalla gravidanza, spingendomi contro di lui e iniziò a colpirmi il culo con il cazzo. Dopo qualche minuto così mi chiese “Lo vuoi nel culo?”. Fino a quel momento non avevo mai voluto prenderlo nel culo, un po’ per paura, un po’ per imbarazzo e un po’ perché mi aveva chiarito che per lui inculare una donna significava sottometterla al livello di un oggetto, quindi il culo veniva scopato senza lubrificante e senza particolare delicatezza, per poi sborrarci e pisciarci dentro. Mi piaceva essergli sottomessa, ma non volevo arrivare al livello di un oggetto. Però in quel momento ero nuda e incinta piena di sperma e saliva e sentii che non volevo più dirgli di no, volevo essere sottomessa definitivamente. Mi ha già messa incinta, ha il diritto di fare qualsiasi cosa di me. Perciò gli dissi “Sì, mettimelo nel culo”. Lui non esitò un attimo e mi spinse la schiena in modo che gli offrissi completamente tutto il mio culo. Trovò immediatamente il buco e ci infilò tutto il cazzo. Mi fece male, ma non tanto quanto temevo. Mi scopò ricecando esclusivamente il suo piacere, ma la cosa mi eccitò e iniziai a gemere per eccitarlo ancora di più. Lui lo capì le mie intenzioni e mi premiò masturbandomi mentre mi scopava il culo. Ignorò ogni mia richiesta di fare più piano, poi sborrò. Poi mi afferrò e mi fece mettere alla pecorina, con la schiena completamente inarcata, mi infilò le dita in bocca, si chinò su di me per avvicinarsi al mio orecchio ed emise un gemito di piacere iniziando a pisciarmi nel culo. Prima di tirare fuori il cazzo mi sussurrò “Complimenti amore mio, eri la mia fidanzata sottomessa, ora sei il mio oggetto sessuale”.

Sono molto fiera di essermi sottomessa così all’uomo della mia vita, sono fiera di essere quella di cui si vanta con gli amici: gli faccio ottimi pompini, mi faccio scopare e riempire di sborra, mi sono fatta mettere incinta, gli do il culo e me lo lascio scopare senza lubrificazione e pisciare. Ora devo raggiungerlo a letto, ha detto di aver bevuto molto oggi solo per me…

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