Esposta in pubblico

Esposta in pubblico

Era tutto il giorno che avevo voglia di scopare, non vedevo l’ora che arrivasse sera per incontrarmi con il mio ragazzo ed appartarci da qualche parte. Alle 7 di sera mi arriva un suo sms “scusami ma stasera non ci si vede, devo portare mia madre da dei parenti”
L’avrei ammazzato! Il padre non ce l’ha da quando era piccolo ed è sempre stato succube della madre. Ero incazzata nera!
Così ho deciso, sarei andata in discoteca da sola, le mie amiche erano in vacanza, io me n’ero rimasta a casa per rimanere con il mio ragazzo e lui mi dava buca!
Mi vesto da troia, minigonna ascellare con sotto un perizoma ridottissimo e sopra una maglietta di quelle che fanno un giro di stoffa dietro il collo e scendono con due fasce a coprire le tette per poi incrociarsi ed annodarsi dietro la schiena. La scollatura era incredibile e la schiena rimaneva nuda così non indosso nemmeno il reggiseno. La mia quarta misura è a rischio esposizione, ci starò attenta. Mi sento tremendamente sexy!
Prendo la macchina e vado in una discoteca a mezzora di strada, ci sono stata solo un paio di volte.
Entro e vedo che i ragazzi mi guardano, la mia quarta libera dal reggiseno, molto soda, ballonzolava un po’ e quella maglietta (se così si può chiamare) rischiava di farmela uscire da un momento all’altro.
Vado in pista, ballo ma non esageratamente, in base ai movimenti la scollatura ogni tanto si apre o si apre un po’ sul fianco, insomma, ogni tanto una porzione delle mie tette era visibile ed infatti noto alcuni ragazzi li vicino che mi guardano.
Uno di loro si fa avanti, si mette a ballare di fronte a me guardandomi negli occhi. E’ davvero figo, io lo guardo con fare un po’ malizioso e continuo a ballare. Lui mi si fa sempre più vicino fin quasi a strusciarsi sul mio corpo. Poi mi fa cenno se andiamo a bere qualcosa così lo seguo. Andiamo al bar ed ordina due drink, ovviamente alcolici e ci andiamo a sedere sui divanetti.
Si inizia a parlare, fa veramente caldo ed il drink sparisce velocemente. Passa il cameriere e ne ordina altri due e spariscono con la stessa velocità. Iniziavo a sentirmi leggera e quando bevo perdo ogni inibizione.
Il ragazzo (Ivan) mi si siede di fianco, mi mette un braccio sulle spalle facendolo passare dietro la testa e l’altra mano la allunga direttamente dentro la mia scollatura. Rimango sorpresa da tutta questa intraprendenza ma prima che dica nulla mi piazza la sua lingua in bocca ed iniziamo a baciarci. Con la mano mi sta palpando la tetta e strizzando il capezzolo che ormai è bello duro e grande ed io inizio ad eccitarmi.
Passa il cameriere, Ivan gli fa cenno di portare ancora da bere. So che se bevo anche quello perdo completamente ogni freno inibitore ma chi se ne frega! E me lo scolo d’un fiato.
Ivan si accorge che sono partita e mi fa cenno di sedermi a cavalcioni sulle sue gambe, perciò allargo le mie e mi siedo arrivando con la mia figa a ridosso del suo pacco. Con quella manovra la minigonna era salita e dietro avevo il culo scoperto. Culo su cui Ivan ha portato subito le mani palpandomelo per bene e continuando a baciarmi.
Poco dopo fin che mi baciava sento una sua mano che sale lungo la schiena fino ad incontrare il nodo della maglietta, prende un lembo e lo tira mollandolo. Cazzo me l’ha mollata! Ma sono troppo eccitata e partita per fermarlo così lui mi sfila quella fascia di stoffa ed io rimango con la mia quarta completamente esposta ma continuo a baciarlo e gli metto una mano sul pacco bello gonfio massaggiandoglielo.
Ha capito che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa così mi ha fatta sdraiare sul divanetto con la mini che mi era salita ed era sulla vita. Ha preso i fianchi del perizoma e me l’ha sfilato via.
Era incredibile, ero stesa su un divanetto della discoteca con le tette e la figa al vento. Vedevo che c’erano ragazzi che mi guardavano, alcuni toccandosi il pacco. Ivan si cala con la faccia tra le mie gambe ed inizia a leccarmela, non capisco più nulla, prendo la sua testa e la premo sulla mia figa per godere di più. Intanto delle mani iniziano a palparmi le tette ed i ragazzi attorno a me sono sempre più numerosi.
Ad un tratto però si spostano per far passare un buttafuori che prende di peso Ivan cacciandolo via dal locale e prende i miei vestiti e me per un braccio strattonandomi dentro uno stanzino e chiude la porta.
Mi fa sedere su delle sedie che erano stivate in questa sorta di sgabuzzino e mi dice “ma che combini? Non è mica un bordello questo!”
Io “mi stavo solo divertendo un po’ alla faccia di quel cornuto del mio ragazzo!”
Il buttafuori si tocca il pacco e mi dice “adesso ti sistemo io!”. Mi sfila anche la minigonna e mi ritrovo in piedi di fronte a lui completamente nuda. Lui si tira giù i pantaloni e le mutande facend uscire un cazzo di belle dimensioni, mi prende per i capelli e mi fa abbassare per farselo succhiare. Mi tiene la testa e mi da il tempo, io lo spompino come una matta.
Dopo un po’ mi dice di sdraiarmi su una specie di materassino che era in un angolo e lui si siede sulla mia pancia mettendomi il cazzo tra le tette, io le stringo e lui me le scopa. Io porto in avanti la testa e ad ogni suo affondo lecco la sua cappella. Dopo un po’ si toglie, mi gira e mi fa mettere a pecorina, me lo punta sulla figa e me lo mette dentro in un colpo solo iniziando a scoparmi con gran foga. Io godevo come una matta e lo incitavo a sfondarmi.
Dopo un po’ me lo tira fuori, sputa sul mio buco del culo e ci punta la cappella. Inizia a premere, per fortuna ero abituata a riceverlo anche nel culo, anche se non di quelle misure. Appena dentro tutto inizia a pomparmi nel culo ed io mi porto una mano sulla figa ed inizio a sgrilettarmi.
Sto per venire, sento che arriva l’orgasmo, eccolo, inizio ad urlare dal piacere. Le contrazioni del mio culo glielo spremono e fanno venire anche lui che mi riempie le budella.
Si ricompone e mi dice “adesso vattene e non farti più vedere!”

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