Con un maturo è meglio.

Con un maturo è meglio.

Mi chiamo Carlo e sono un over 60, statura media, capelli bianchi, fisico leggermente appesantito. Sono un singolo e, dall’età di 24 anni, quando ho scoperto la trasgressione nelle calde acque delle terme di Saturnia, il sesso è stato sempre il filo conduttore della mia vita. Giocare con una donna, immersi nell’acqua, masturbarla ed essere masturbati con la presenza del marito, vicino e complice, e a volte partecipe, ha sempre suscitato in me un immenso piacere. Per alcuni anni, quello è stato il punto di riferimento per tutta la mia esperienza sessuale. Col tempo, soprattutto grazie anche al fatto di avere una buona dotazione, soprattutto di circonferenza ed una elevata resistenza, mi ha permesso di godere e far godere molte donne. Negli anni, mi sono sempre divertito a giocare con coppie e singole, con le quali ho fatto giochi di esibizionismo che, spesso e volentieri, mi sono valsi il plauso e l’ammirazione di chi, come me, ne traeva piacere. Ultimamente ho attraversato un periodo alquanto impegnativo, dove la trasgressione non è stata molto presente, anzi, per dirla tutta, è stata proprio assente. Oggi ho deciso di passare una tranquilla giornata in riva al mare, su di una spiaggetta dove si può fare tranquillamente del nudismo, senza essere disturbati. Amo venire in questo posto, perché, di solito, siamo sempre le stesse persone a frequentarla, le stesse coppie che, almeno di vista, ci conosciamo un po’ tutti e anche qualche singolo sempre in cerca di sesso trasgressivo. Oggi mi sento stanco, non fisicamente, ma mentalmente, vorrei solo rilassarmi, scaricare la mente e molteplici pensieri che mi affliggono. Passo davanti ad alcune coppie che saluto con un gesto della mano; ricambiano, poi mi sposto quasi al limite della piccola baia, dove c’è un grande masso e, dopo aver piantato il mio ombrellone e disteso il telo, mi metto nudo e procedo a spalmarmi la crema protettiva, essendo questa solo la seconda volta in quest’anno che prendo il sole. Disteso, ascolto il rumore del mare che mi rilassa i sensi e, immancabilmente, mi assopisco. Non saprei dire per quanto tempo sono rimasto addormentato, ma vengo destato dal parlare di una coppia che si sta sistemando vicino a me. Ascolto la loro inflessione e subito riconosco l’accento umbro di quei due giovani ragazzi. Lei, una biondina con i capelli lunghi legati dietro la nuca a forma di coda di cavallo, con delle splendide tette, sicuramente una terza piena. Fisicamente è molto bella, le labbra incorniciano una bocca abbastanza ampia, il ventre piatto e due splendide cosce, lunghe e affusolate, sormontate da un magnifico culetto, che lei mi mostra piegandosi a 90° per distendere il telo sulla sabbia. Prima di fare questo gesto, ho notato che lui, con un cenno del capo, le ha fatto capire che mi ero ripreso dal sonno ristoratore. È stato solo questo dettaglio ad attirare la mia attenzione e lei, prontamente, si è esibita piegandosi in modo che io potessi ammirare quello splendido capolavoro che la natura ha fatto su di lei. Lui sembra avere un bel fisico, anche se non palestrato, ma con dei muscoli ben pronunciati ed essendo già nudo, mostra, in fase di riposo, una discreta dotazione, mentre lei indossa ancora il pezzo di sotto del costume. Entrambi sono molto giovani, l’età apparente non credo superi la trentina. Per un attimo sono quasi infastidito dalla loro presenza, soprattutto perché, con tanta spiaggia libera, sono venuti proprio a posizionarsi a pochi metri da me, poi, però, mi rendo conto che è evidente il loro interessamento nei miei confronti. Dopo essersi spalmati reciprocamente la crema, finalmente vedo lei nuda e noto che, sopra il monte di Venere, ha un piccolo triangolo di peli che rende tutto molto più intrigante. Mi alzo in piedi e, fingendo indifferenza, mi avvio verso il mare ed entro in acqua per una breve nuotata. Appena poche bracciate, poi appoggiando i piedi sul fondale, scopro di avere l’acqua fino all’altezza delle ascelle, mi giro verso la spiaggia e noto che entrambi mi osservano con estrema attenzione. Mentre sto ancora piacevolmente assaporando il fresco dell’acqua, vedo che subito quattro singoli iniziano a passeggiare davanti a loro e, addirittura, due stendono i loro teli nelle vicinanze della coppia, senza ricevere da entrambi alcuna attenzione. Indugio ancora un po’ in acqua, poi, lentamente, esco e noto lo sguardo di disappunto che lei rivolge verso un singolo che, in qualche modo, ha cercato di attirare la sua attenzione. Con indifferenza, raggiungo il mio telo, mentre tre dei singoli, intuito che non sono graditi, si allontanano verso altre coppie, mentre quello più anziano, anche se più giovane di me, rimane nelle vicinanze, ma si tiene a debita distanza per non infastidire la coppia. Quando mi accingo a mettermi di nuovo disteso, è lei che viene verso di me e con un sorriso smagliante, sfoggiando il fisico stupendo, mi rivolge una domanda, che a me suona esattamente come un pretesto per attaccar bottone: «Mi scusi, poiché lei ha appena fatto bagno, posso chiedere com’è l’acqua? Deve sapere che a me l’acqua fredda non piace». Resto in piedi davanti a lei e, dopo aver inforcato i miei occhiali scuri, lancio una breve occhiata verso di lui, che è sdraiato supino dietro di lei e, mi osserva, con evidente curiosità, poi torno ad osservarla e, consapevole che sono l’oggetto del suo desiderio, decido di giocare un po’ con lei. «Trovo che l’acqua sia stupenda, appena leggermente fresca, come piace a me perché desta i sensi e tonifica il corpo». Sorride compiaciuta dalla mia risposta, poi si sdraia, quasi di lato, volgendo le spalle a lui. Anch’io mi metto disteso, leggermente appoggiato sul braccio destro, rivolto verso di lei, che ha appena inarcato la gamba destra e con un movimento lento, anche se apparentemente casuale, apre e chiude le sue cosce, mostrando, con calcolata indifferenza, la sua splendida fica. Mi godo la sua provocazione da dietro gli occhiali e, lentamente, sento crescere l’eccitazione, che mi fa indurire il membro. Lei continua nel suo gioco, passando le dita lungo il corpo, come a volerlo nettare da inesistenti granelli di sabbia. Indugia lungo i fianchi, fino alle cosce, per poi risalire ed accarezzare, in maniera lieve, il seno, che adesso mostra due capezzoli perfettamente eretti, gonfi e duri. È palese il gioco che sta facendo per farmi eccitare ed io la osservo e ne resto piacevolmente affascinato. Quando il mio membro è completamente eretto, lo accarezzo in maniera lieve con la mano, quasi a voler mostrare a lei che è riuscita nel suo intento. Improvvisamente lei si gira verso il suo lui, poi, insieme, si alzano e si dirigono verso il mare, sempre però rivolgendosi verso di me, quasi a lanciarmi l’invito a raggiungerli in acqua. Li vedo entrare in acqua e nuotare verso la fine della baia, dove c’è un’imponente scogliera. Decido di raggiungerli e, quando entro in acqua, loro si sono avvicinati ad un masso appena affiorante dal pelo dell’acqua. Nuoto mantenendomi a distanza, per non infastidire, anche se mi accorgo che non hanno perso un singolo mio movimento. Mi fermo a pochi metri da loro ed è lei che, ancora una volta, mi rivolge la parola. «Effettivamente, è abbastanza fresca, anzi, direi freddina». Nel parlare ha allungato un braccio verso di me, come un invito ad avvicinarmi a loro e, quando sono a breve distanza, mi accorgo che lei ora volge le spalle a lui, che la abbraccia da dietro e, nella trasparenza dell’acqua, vedo che con una mano le accarezza il seno, mentre l’altra è ben infilata fra le sue cosce e la sta masturbando. Immediatamente la mia eccitazione torna al massimo livello e, appena giungo vicino a lei, sento che la sua mano afferra con decisione il mio membro e lo sega lentamente, stringendolo, quasi a valutare la sua consistenza. Mentre tiene stretto il mio cazzo in una mano, con l’altra spostandosi un poco, afferra quello del suo uomo, e sega anche il suo che, adesso, lascia scorrere le proprie mani sul suo corpo e si dedica ai suoi splendidi seni, che stringe e ne titilla i capezzoli, ormai induriti. Senza indugio lascio scorrere la mia mano lungo la sua spina dorsale e, arrivato in fondo, inserisco un dito nel solco delle natiche, mentre lei che, si gode la mia carezza, apre un poco le cosce, per agevolare l’intrusione del mio dito nelle sue intimità. Quando il mio dito si insinua fra le labbra della sua figa, lui si sposta leggermente e, appoggiato il piede ad una sporgenza dello scoglio, fa emergere il suo corpo quel tanto che basta per posizionare il suo membro, duro e teso, all’altezza delle sue labbra. Lei lo afferra con la mano e se lo porta immediatamente alle labbra e, con la punta della lingua, comincia a leccare la grossa cappella carpendone il precum già presente per poi scendere lungo l’asta, fino a raggiungere le grosse palle, con cui gioca sia con la mano, che con la bocca. Un gemito esce dalla bocca di lui che assapora il piacere di quelle labbra calde e vogliose, mentre io ora ho infilato due dita dentro di lei e la sto masturbando velocemente, portandola ben presto a raggiungere un folle eccitazione. Mentre gode e succhia il membro del suo uomo, continua a segare il mio, stringendolo sempre con forza e muovendo la mano sempre più velocemente. Lui lascia che lei si infili in bocca buona parte del suo membro, poi appoggia le mani sulla sua nuca e glielo spinge tutto dentro, fino in gola. Lei rimane passiva e subisce il gioco, mentre lui commenta il piacere che sta provando: «Meravigliosa! Sei, e resterai, sempre una grandissima pompinara! Una troia sublime, una succhiacazzi fantastica!» Osservo con estremo piacere il fatto che lei, oltre ad avere tutto il membro del suo uomo completamente infilato in bocca, ha anche una notevole capacità di resistenza nel trattenerlo in bocca, nonostante le non trascurabili dimensioni. Lui, dopo averla scopata un poco in bocca, si sfila e ritorna in acqua, lasciando a me, con un gesto del capo, il suo posto, che vado immediatamente ad occupare, facendo emergere il mio corpo quel tanto che basta per presentare il mio randello a quelle labbra che adesso desidero sentire sul mio cazzo. Lei lo afferra con entrambe le mani, piegandosi leggermente in avanti, mentre lui la masturba con entrambe le mani, sia davanti che dietro, facendola mugolare di piacere a bocca piena. Sento le sue labbra che scivolano lungo il mio membro, sempre più duro e teso; sento che viene risucchiato e sparire dentro la sua gola, senza che lei dimostri difficoltà a farlo. Mentre lo tiene ben piantato dentro la bocca, sento la sua lingua muoversi lungo l’asta e procurarmi un ulteriore piacere. Mi succhia per qualche minuto, leccando e succhiando anche le mie palle, poi mi invita a tornare dentro l’acqua e appoggia il suo corpo direttamente sul mio cazzo. Sento distintamente il taglio della sua fica contro l’asta del mio membro, mentre lui, sicuramente, da dietro le sta facendo provare la stessa sensazione, spingendo il suo membro nel solco delle natiche. Stretta fra due maschi, lei vibra di piacere ed è incredibile il fatto che stia godendo solo al contatto dei nostri due cazzi, che evidentemente le fanno provare incredibili emozioni, pur senza affondare dentro di lei. Restiamo per un lungo istante tutti e tre stretti, poi è lei che decide di voler tornare sulla spiaggia. Appena usciti dall’acqua, mi rendo conto che il gioco si è interrotto, perché lei aveva realmente freddo. Vedo i suoi capezzoli davvero lividi ed intirizziti, così come sul suo corpo è evidente la sensazione del freddo, che le provoca la pelle d’oca e, finanche le labbra, sono diventate violacee. Sono palesi i brividi di freddo che scuotono il suo corpo. Subito raccolgo il mio telo e glielo sistemo sulle spalle, mentre lui fa lo stesso con l’altro telo: la sta asciugando davanti ed io, con le mani, le accarezzo le spalle e la schiena da dietro e lei ci rivolge sguardi di gratitudine. «Accidenti, era proprio fredda! Mi dispiace, ma non sono riuscita a resistere oltre». Dopo averla massaggiata un poco, lei si distende al sole e mi invita a stendere il mio telo accanto a lei, che ora allunga la sua mano e mi accarezza il corpo, alla ricerca del mio membro che sta di nuovo tornando in perfetta erezione. Lo afferra e lo sega lentamente, mentre lui allunga le sue mani sul corpo della sua donna e, con calma, gli accarezza i seni, stringendo i capezzoli fra le dita, facendola subito gemere di piacere. Lei apre il nuovo le cosce e, con uno sguardo languido, mi invita ad indugiare nelle sue intimità. Allungo la mano, scivolando lungo il fianco; le accarezzo la coscia sul lato interno e risalgo fin quando le mie dita entrano in contatto con la sua fica, che subito avverto essere molto calda, anzi è bollente. Indugio con il dito facendolo scivolare lungo la fessura, dal clitoride al basso, quasi a simulare una profonda leccata; lei dimostra di apprezzare, poi si gira verso il suo uomo e lo bacia con intensa passione. Li osservo mentre si baciano, e nel contempo affondo due dita dentro di lei, scoprendo che è bagnata fradicia di umori che sgorgano copiosi dal suo ventre. Lui, dopo il bacio, si sposta leggermente indietro rispetto a lei e, sempre voltato di lato, le offre di nuovo il suo membro da succhiare, cosa che lei fa senza perder tempo, girandosi ancora di lato, verso di lui. Per me è troppo invitante la posizione di lei distesa di lato, che mi volge le spalle, e, quindi, mi distendo a rovescio, ritrovandomi con la faccia davanti a quel capolavoro di culetto e, dopo averle fatto inarcare la gamba, scivolo con la lingua lungo il solco delle natiche, mi soffermo a giocare con il suo fiorellino che, quando avverte la sollecitazione della mia lingua, subito si contrae, ma io spingo la lingua ancora più a fondo e continuo l’esplorazione lungo il taglio della fica, fino a raggiungere, con la punta della lingua, il suo bottoncino, che ora spunta tra le labbra come un piccolo fallo; subito lo stringo fra le mie labbra e lo succhio con vigore, facendola gemere di piacere. Sento il suo corpo vibrare, mentre lei è costretta a togliersi il cazzo dalla bocca e complimentarsi con me per il piacere che le stavo donando. «Fantastico! Hai una lingua veramente fantastica! Continua così, che mi fai impazzire! Sei meraviglioso!» Modestamente, far godere una donna utilizzando solo la lingua è sempre stato uno dei miei assi nella manica che, negli anni, si è affinato nell’uso, fornendomi svariate soddisfazioni e, sentire questo giovane corpo, fremere e vibrare di piacere per quello che le stavo facendo, eccita ulteriormente i miei sensi e nello stesso tempo mi invoglia a prodigarmi al meglio. Lecco avidamente tutto quel nettare di Venere che sta sgorgando da quella fonte di piacere, mentre lei raggiunge il primo orgasmo che la fa tremare e stringere le gambe, quasi a voler impedire che io, in qualche modo, smetta in quell’opera che la fa tanto godere. Poi, dopo un lungo istante in cui è rimasta completamente immobile, si sfila da lui e mi spinge a sdraiarmi supino, mentre lei ora sale su di me ed iniziamo un focoso 69. Mentre mi posiziono, noto che intorno a noi si è radunato un piccolo gruppo di spettatori, costituito da alcuni singoli e da una coppia che, adesso, ammirano la nostra performance. Riprendo a leccare quella figa meravigliosa da cui sgorga piacere in grande quantità, mentre lei affonda agevolmente il mio cazzo dentro la sua bocca, spingendoselo con forza dentro la gola. Lui, si inginocchia davanti a lei, e gli offre anche il suo cazzo da succhiare. Lei, famelica ed instancabilmente, alterna il mio e il suo nella bocca, continuando a segare entrambi, mentre io mi scateno per far godere ancora questa fica che mi sta, di fatto, inondando la bocca di umori. Bagno un dito e lo affondo con decisione nel suo culetto, che reagisce contraendosi, e poi si rilassa ritmicamente, assaporando il piacere di quella intrusione; intanto la mia lingua si è scatenata e tortura il suo bottoncino, facendola godere sempre più forte, finché lui, per primo e improvvisamente, le riversa in bocca tutto il suo piacere con un grido quasi soffocato. «Accidenti! Mi stai succhiando anche l’anima, sei una troia meravigliosa! Bevi! Ingoia tutto il mio piacere! Amore mio, sei la regina delle bocchinare!» Avverto il suo corpo tremare per il piacere che sta ricevendo in bocca e per quello che gli sto procurando io, e decido che anche lei deve raggiungere il suo piacere. Intensifico il mio lavoro con la lingua, mentre ora ho raddoppiato le dita ben piantate nel culo e, con un movimento lento, ma deciso, le muovo dentro e fuori procurandole quell’ulteriore piacere che ben presto la portano a godere con un orgasmo che lei annuncia a bocca piena. «Vengummmmmmmmmmm! Mmmmmmmhhmm» Sento il suo corpo tendersi, vibrare e scuotersi, mentre viene percorso da scariche di piacere che mi riversa in bocca copiosamente. Lecco e succhio tutto quel nettare, mentre lei continua a tremare e, improvvisamente, crolla su di me inerte, con il viso appoggiato al mio ventre, mentre il suo corpo resta immobile: sento solo la sua fica ancora secernere il suo piacere. Lascio per qualche istante che lei assapori l’intenso orgasmo provato, poi lui che l’aiuta a risollevarsi e, quando questo avviene, un piccolo applauso risuona intorno a noi. Mi giro e vedo che alcuni singoli hanno raggiunto, masturbandosi, anche loro il piacere ed ora cercano di far uscire le ultime gocce per mostrare a lei quanto è stato gradito lo spettacolo offerto. Lei si gira verso il suo uomo e lo bacia con passione, mentre i nostri spettatori lentamente si allontanano. Dopo l’intenso bacio con lui, lei si gira verso di me, mi guarda con occhi languidi ed il viso che è una maschera di piacere. «Così non vale! Tu non sei neanche venuto, mentre noi abbiamo goduto entrambi». La guardo e sorrido, poi, cercando di minimizzare, le rispondo che la giornata per me, non è ancora finita e, a meno che loro ora non vogliono andarsene, abbiamo ancora tutto il pomeriggio per rimediare. Lei mi guarda con occhi stupiti, poi si gira verso di lui che annuisce e, poi, è lei che mi risponde. «Certo che non ce ne andiamo e ti assicuro che anche tu avrai il tuo piacere, anzi darai a me il tuo piacere». Poi si gira verso di lui e riprende un discorso che probabilmente loro stavano già facendo. «Come ti avevo detto, amore, con una persona matura ti diverti sempre e questo qui, mi sembra che sia veramente esperto, ma soprattutto sia un gran porco, quasi quanto te». Sorrido compiaciuto, poi allunga una mano e, anche se sembra strano, mi presento. «Piacere, io sono Carlo e non so quanto sia porco lui, ma ti assicuro che io sono oltre quarant’anni che mi diverto a giocare con donne o coppie che vogliono trasgredire». Lei ride divertita, mentre lui, per primo, allunga la mano verso di me e fa le presentazioni. «Piacere, io sono Luca e lei è Silvia. Per quanto possa sembrarti strano, noi due abbiamo già una discreta esperienza con persone mature, con le quali abbiamo giocato e vissuto meravigliose esperienze. Lei poi, oltre a questo, ha anche frequentato una scuola per puttane e, come avrai potuto constatare, quando lo prende in bocca è difficile resisterle, quindi sono sicuro che per lei, tu rappresenti una sfida e quindi ti avverto che, a questo punto, sarà lei che deciderà come e quando tu raggiungerai il tuo piacere». Li guardo divertito. E’ la prima volta che sento dire da una giovane coppia come loro che la femmina ha frequentato la scuola per puttane, e quindi chiedo discretamente qualche chiarimento e lei, dopo aver dato uno sguardo a lui, mi elargisce le sue spiegazioni. «Nonostante che io abbia appena superato i trent’anni, diciamo che in questo ultimo decennio ho vissuto esperienze alquanto gratificanti, fra le braccia di uno o più uomini, sempre, o quasi, sotto lo sguardo di lui che amo più di me stessa. Ho detto quasi, perché una volta in Olanda, ho frequentato una scuola dove si addestrano le donne ad esercitare il più antico mestiere del mondo e, anche se non ricordo piacevolmente quell’esperienza, devo ammettere che gli insegnamenti ricevuti hanno fatto di me una femmina che, quando decide di essere troia, difficilmente è seconda nessuno. Dopo quell’esperienza, la nostra vita è ripresa tranquilla e beata, come sempre, anche se non ci siamo mai sottratti ad esperienze intriganti che abbiamo vissuto sempre assieme e, soprattutto, frequentando coppie o singoli, diciamo over 50. Ci siamo sempre divertiti con le persone più mature di noi, perché voi rappresentate una vera sfida. Far eccitare un coetaneo, o un singolo di media età, è facilissimo e, nel gioco, che abbiamo appena fatto, loro sarebbero venuti come minimo due volte, mentre, con un maturo, diventa veramente intrigante farlo eccitare, soprattutto portarlo al piacere. Con una persona matura, prima gli devi scopare la mente, poi l’uccello. È tutta qui la differenza e, per questo, noi due amiamo molto giocare con persone mature». Ho ascoltato attentamente le sue parole e ho convenuto che, effettivamente. esiste una notevole differenza fra le due cose e, sorridendo, gli ho chiesto se era sicura di riuscire a farmi raggiungere il piacere. Lui ha sorriso ed ha usato, d’istinto, una tipica frase delle sue zone. «Tranquillo, amico, quando “Lia” decide che tu vieni, allora tu non hai scampo, perché è “Lia” che lo vuole». Sorrido divertito, mentre lui si corregge e mi spiega che nel dialetto perugino “Lia” significa lei. Gli rispondo che lo sapevo benissimo, in quanto ho una coppia di amici che vivono nella loro città da tanti anni e questa espressione l’ho sentita più e più volte. Lei mi guarda incuriosita, e mi chiede se anche i miei amici amano frequentare questa spiaggia. Gli rispondo che sono stati loro a portarmi lì la prima volta, che essi già frequentavano da tempo e che spesso e volentieri anche loro vengono qui per rilassarsi. Aggiungo che oggi non sono presenti, perché sono impegnati con il battesimo di un loro nipote. Mi chiede in quale zona della città abitano i miei amici, e io gli rispondo che vivono in una splendida viletta a schiera, situata ai margini di uno dei tre piccoli parchi che esistono nel centro della città. Lei gira lo sguardo verso di lui e mi chiede quale sia il nome del parco e, quando io lo indico, lei sorride e dice che anche loro abitano ai margini dello stesso parco, in una delle sei palazzine che sono state interamente restaurate di recente, assieme a tutta quell’area che è stata riqualificata e trasformata in una delle zone più belle della città. Allora sono io che gli chiedo come mai sono venuti in questa spiaggia e lei mi racconta che è stato un amico di Luca, un autista di autobus con il quale è in confidenza, in quanto usa quel mezzo ogni giorno per andare al lavoro, che gli ha raccontato della presenza di questa piccola spiaggia, dove si può fare nudismo e divertirsi in maniera trasgressiva. Lo guardo con aria interrogativa, e gli chiedo se è possibile sapere il nome del suo amico, lui mi risponde che si chiama Mario. Lo guardo e gli descrivo quella persona, così lui, dopo aver guardato lei, sorride e dice che, probabilmente, stiamo parlando della stessa persona, soprattutto di una coppia fantastica, in quanto anche Silvia conosce Anna, la moglie di Mario, una lei di coppia stupenda, con cui hanno trascorso momenti indimenticabili. «Come vedi, Luca, il mondo è piccolo e, in esso, le persone migliori prima o poi si incontrano senza dubbio». Rido divertito, convenendo con lei che il mondo è veramente piccolo, e che, probabilmente senza saperlo, siamo amici delle stesse persone. Restiamo sdraiati a rosolarci al sole e, quando ci rendiamo conto che è già oltre mezzogiorno, accostiamo i nostri due ombrelloni al grande masso, così da avere più ombra. Proseguiamo a parlare della nostra coppia amica e scopro che la loro è un’amicizia che dura da qualche tempo, e che li ha già portati a godere intense emozioni a seguito esperienze molto intriganti. Noto con piacere che Silvia ama molto parlare della mia amica Anna e sono ormai persuaso che le due donne abbiano vissuto momenti di intimo piacere. «Anna è una donna molto intelligente e, soprattutto, è una femmina che quando decide di essere troia, non è seconda a nessuno. Io stessa ho avuto modo di godere fra le sue braccia, ma, soprattutto, di apprendere da lei tanti piccoli dettagli, in relazione al gioco dell’esibizionismo, che mi hanno perfezionato molto. Anna sa essere naturale, sa mostrarsi con una sconvolgente indifferenza che, a volte, viene da pensare lo stia facendo inconsciamente, mentre, in realtà, è lei che si comporta in quel modo proprio per suscitare ancor più interesse e, soprattutto, per sconvolgere i maschi per cui si esibisce. Io, ad esempio, pensavo che bastava mostrare qualche parte del mio corpo in maniera succinta o provocante, per eccitare chiunque; però, osservando lei, ho capito che il suo metodo è di gran lunga più eccitante e conturbante. La sua peculiarità consiste nel fatto che lo applica, solo ed esclusivamente, quando vuole lei. Ti assicuro che questa è una cosa che eccita molto anche me, con la conseguenza che la osservo con infinita ammirazione». Sorrido e convengo con Silvia che Anna è una donna fuori dal comune, ma soprattutto è troia solo quando lo vuole lei ed è per questo che l’ammiro, la rispetto e, soprattutto, sono fiero di essere suo amico. «Hai ragione! Con Anna il gioco è talmente bello perché imprevedibile e, soprattutto, davvero eccitante. Ti posso assicurare che, quando decide di essere troia, diventa sconvolgente!» Continuiamo a parlare e Luca mi racconta di come sia rimasto piacevolmente affascinato dalla classe di Anna, ma anche dall’assoluta tranquillità con cui Mario asseconda la sua donna e, nello stesso tempo, sa gode appieno dei suoi giochi, soddisfacendo i suoi desideri e, soprattutto, restandone completamente appagato. Sempre parlando, scopro che si rivedranno nei prossimi giorni, quando una loro coppia di amici festeggerà il loro quinto anniversario di nozze, e questo sarà un evento un po’ particolare, perché la coppia è in realtà un trio, formato da due uomini e una donna. Li guardo incuriosito e loro mi raccontano la storia di due amici che amano la stessa donna e lei li ricambia donandosi loro, senza riserve. Durante il viaggio di nozze è rimasta incinta di entrambi, e, per realizzare quel progetto, si è fatta penetrare contemporaneamente da entrambi i maschi, che le hanno inondato il ventre del loro seme. Inoltre, a quell’evento parteciperà anche un’altra coppia, che ha avuto il piacere di ricevere il seme di uno dei due maschi, per fecondare il ventre della femmina con molto piacere da parte del marito di lei, che non era in grado di ingravidare sua moglie. Li osservo e mi rendo conto che queste persone stanno vivendo in un modo estremamente erotico e, soprattutto, hanno intessuto una complicità sconvolgente. Sono talmente affascinato da tutto questo che, senza rendermene conto, mi ritrovo con il cazzo già duro e Silvia, dopo aver dato un’occhiata a Luca, che ha annuito favorevolmente, mi prende per mano e mi invita ad andare in acqua con lei.

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