70%

70%

Mi presento: mi chiasmo Loris, ho 23 anni e sono rappresentante di una ditta di carte e cartoni.
Benché dicano che saprei vendere ghiaccio agli esquimesi il guadagno non è eccessivo ma, sin quando potrò vivere da mamma e papà posso dire di passarmela abbastanza bene.
Vado a spasso, al cinema in discoteca ed avanzo pure i soldi per il mio bel mesetto di ferie. Cosa desiderare di più?
La mia vita scorreva beata quando una sera conobbi Giuliana, una bella brunetta di circa 160 cm con un bellissimo davanzale sporgente ed in possesso di un personale notevolissimo. Avete presenti le bottigliette della Coca Cola? Guardandola mi sembrava proprio di vedere le forme di Mae West
Ci scambiammo uno sguardo e ci piacemmo.
Dieci minuti più tardi ci sedemmo ad un tavolino immemori della festa che si stava svolgendo attorno a noi ed iniziammo un fitto parlottio che non si sarebbe interrotto nei seguenti anni.
Inutile dire che ci innamorammo e, appena possibile, ci sposammo andando ad abitare in un appartamento in affitto: nulla di speciale ma quello era il nostro nido d’amore.
Lei lavorava come segretaria presso una ditta abbastanza vicina, per cui non era necessario che si prendesse un’automobile personale.
Dovevamo rigare diritto: non potevamo certo permetterci voli pindarici ma non ci mancava nulla.
La nostra vita scorreva ne latte e nel miele sin quando la mia ditta non organizzò un seminario in una città vicina ed io non potevo sottrarmici.
Era solo una settimana e quello era il primo periodo in cui ci saremmo separati per più di qualche ora ma, sicuro della mia donna, ci andai volentieri.
La baciai con ardore e, uscendo di casa, le promisi che le avrei telefonato tutte le sere, cosa che effettivamente feci allentando così i vincoli della lontananza.
Tornai a casa un venerdì pomeriggio: lei non c’era ma certamente l’avrei rivista da li a poche ore.
Aperta la valigia tolsi i panni sporchi e li portai al cesto delle cosa da pulire. Non l’avessi mai fatto: in cima ai panni sporchi c’era un paio di mutandine sue sporcate da una strana macchia bianca.
Istintivamente le presi in mano: non era candida, era sperma, e certo non mio dato che ero stato assente tutta la settimana.
Il cuore cominciò ad andarmi in subbuglio.
Possibile che Giuliana mi tradisse? La conoscevo ormai da anni, con me si era sempre mostrata attenta e premurosa. Nulla mi avrebbe mai fatto sospettare di una sua insoddisfazione, eppure la prova che avevo in mano era insindacabile.
Non potevo far altro che attenderla e domandarle spiegazioni.
Non ci volle molto: dopo una mezz’oretta la porta di casa si aprì e lei apparve.
Non appena mi vide un grosso sorriso le illuminò il bel viso, sorriso che in pochi istanti si trasformò in una smorfia allarmata non appena vide cosa tenevo in mano.
“Non t’aspettavo così presto” tentò lei di abbozzare.
“Lo immagino ma non ciurlare nel manico. “ risposi tetro “ Cosa mi sai dire di questa macchia? So di cosa si tratta e sono certo che non sia cosa mia, quindi non inventare storie.”
Grossi lacrimoni le riempirono gli occhi “Loris sai quanto ti amo.” balbettò “Ma quella macchia è di Luca” abbassando gli occhi “ il mio capoufficio. Siamo solo donne in ufficio, lui ogni tanto ne sceglie una e se la scopa. Questa volta è toccato a me.”
Sentirla ammettere il tradimento con quelle lacrime sul viso mi toccò il cuore: ero partito deciso a metterla alla porta ma a questo punto non me la sentivo più.
Presi le chiavi della macchina e mi diressi alla porta.
“Do..ve vai?” singhiozzò allarmata rincorrendomi “Non lasciarmi! Se vuoi mi licenzierò e cercherò un altro lavoro. Tu sei l’unico amore della mia vita, lo sai! Quello non conta nulla per me, mi sono solo lasciata contagiare dalle abitudini delle altre donne dell’ufficio.”
La guardai con occhi di ghiaccio “Ti ho amata più di quanto un uomo possa amare una donna. In te riponevo tutta la fiducia possibile immaginabile e mi sono ritrovato tradito. Devo riflettere Giuliana, non posso ignorare la cosa, ma certo nulla potrà più essere come prima.”
Mi girai, salii in macchina e cominciai a vagabondare senza meta, almeno così intendevo perché,, percorse poche centinaia di metri, la lacrime, che ora occupavano i miei occhi impedendomi di vedere la strada, mi costrinsero ad accostare.
Solo sul bordo della strada compiangevo il mio matrimonio, consapevole che esso era ad un passo dal completo fallimento.
A questo punto mi ricordai di chi fosse il mio rivale: il capoufficio di Giovanna e che lei si era offerta di licenziarsi.
Licenziarsi sarebbe stato inutile, sapevo che il 70% dei tradimenti avveniva tra le mura di un ufficio.
Non guadagnavo abbastanza da poterla mantenere a casa per cui sarebbe stato forzatamente necessario che lei si trovasse un’altra occupazione e, a questo punto un ufficio valeva l’altro.
Ero ancora assolutamente innamorato di Giuliana e non avrei voluto lasciarla, ma neppure potevo permettere che mi tradisse.
Continuai a rimuginare tutta la notte e fu solo verso le quattro che mi venne in mente una possibile soluzione. Riavviata la macchina tornai a casa.
Aperta la porta ritrovai Giuliana dove l’avevo lasciata che continuava a piangere come una fontana.
“Sei certa di amarmi davvero?” Le domandai.
“Assolutamente si “ rispose “tu sei l’aria che respiro.”
“Pensavo di lasciarti.” ribattei “ ma forse non sarà necessario. Quello che conta è che io possa avere tutta la fiducia in te, certo che tu non mi tradisca.”
Un pallido sorriso attraversò il suo volto: ero certo che la speranza stesse facendo capolino.
“Domani è sabato. Invita il tuo capo a cena qui da noi! Da persone civili troveremo una soluzione: sappi però che io sono ancora assolutamente innamorato di te e che non sopporterò ulteriori tradimenti. Sei d’accordo?”
Annuì timidamente “Farò tutto quello che vuoi, ma resta al mio fianco A M O R E.”
Al pomeriggio feci un veloce giro in rosticceria ed in tal modo la sera potemmo allestire una decente cena per il nostro ospite.
Verso le sette una automobile posteggiò sotto la nostra abitazione e ne scese un uomo sui 40, moro, fisico asciutto, e questi venne a suonare alla nostra porta.
“Benvenuto sig Luca!” l’accolse Giuliana “Permette che le presenti mio marito?”
Ci stringemmo la mano e ci mettemmo a tavola.
La cena fu abbastanza veloce. Nulla di trascendentale che meritasse di essere ricordato, ed al suo termine sottovoce invitai Giuliana a spogliarsi ed a mettersi a letto.
Lei mi guardò stupita, poi annuì e si recò in camera da letto senza dire una parola.
Restavamo a tavola solo io ed il capoufficio: attesi 5 minuti per dare a Giovanna il tempo di prepararsi poi attaccai l’argomento.
“Sig Luca, so che lei mi ha tradito con mia moglie.”
Ogni traccia di affabilità era completamente scomparsa dalla sua voce
“E se anche fosse vero cosa avrebbe intenzione di fare?”
“Non si alteri. “ ribattei “ vorrei risolvere la cosa da persone civili.”
“Se le segretarie sono amanti del loro capo rendono di più e la produzione migliora. Vuole forse insegnarmi a fare il mio mestiere?”
“Certo che no.” replicai “ ma non posso comunque permettere che mia moglie mi tradisca. Per risolvere la cosa le chiedo solo obbedienza per un’oretta del suo tempo: non le darò ordini che possano nuocerle, glielo prometto.”
Lui mi guardò perplesso, poi annuì.
Avuto il suo assenso lo guidai alla camera da letto dove Giovanna si era preparata come le avevo suggerito
“Ora sig Luca si metta nell’abbigliamento che ha adottato quando ha deciso di possedere mia moglie.”
Lui, senza dire una parola, si abbassò calzoni e mutande.
Io presi in mano il suo marchingegno che con un paio di carezze s’inturgidì ed io lo guidai all’ingresso del piacere.
“Si accomodi sig Luca, solo le chiedo di avvertire prima di eiaculare.”
Mentre lui stantuffava io mi avvicinai alla bocca di Giovanna e la baciai,
“Senti il mio membro dentro di te? Da questo momento questo membro sarà come il mio e tu nel caso sarà come se ti concedessi a me.”
Lei mi guardò stupita “Davvero mi fai questo regalo? Non lo merito.”
“Amore questa è la soluzione più dolorosa per me ma è l’unica percorribile. Dobbiamo rassegnarci al fatto che facciamo grosso modo parte della plebe e che la nobiltà avrà sempre la possibilità di possederci, che noi lo vogliamo o no. Col 70 e rotti % di tradimenti che avvengono in ufficio cambiare lavoro significava solo esporti ad altri pericoli.
L’unica soluzione era ed è eliminare il tradimento, ed è quello che stiamo facendo.
Da ora, quando scoperai con lui, non mi tradirai perché hai la mia autorizzazione.”
“Sto per venire” si intromise a quel punto Luca “devo togliermi?”
“Assolutamente no “ risposi “ Continui fino alla fine.”
Poi mentre Luca eiaculava dentro di lei baciai sulla bocca Giuliana “Senti il mio seme che ti riempie? Anche per questo ho voluto il rapporto completo. Se dovesse capitare qualche incidente potrai stare tranquilla: quello che esce dal mio pene è il mio seme, anche se il membro agisce per procura.”
E nuovamente la baciai con passione mentre Luca finiva di venire dentro di lei.
“Ho finito” disse Luca “ e per me non c’è nulla? Mi sono prestato gratis?”
“A lei posso concedere, se accetta, di essere il mio cazzo sostituto, di averla quando vuole senza mie rimostranze.” risposi
“Accordo accettabile direi.” replicò togliendosi, “Mi posso rivestire?”
“Certamente si” annuii e mentre lui si sfilava e si rimetteva i calzoni passai colla bocca alla vagina che baciai a lungo teneramente.
Adesso potevo ricondurre Luca in sala da pranzo anche per lasciare Giuliana libera di potersi lavare e sistemare prima di raggiungerci.
“Non mi aspettavo un uomo con una mentalità così aperta.” esordì lui “Ero pronto a difendermi, anche con le cattive, ma la sua logica mi ha spiazzato.”
“Amo moltissimo mia moglie.“ ribattei “non potrei vivere senza di lei. Non autorizzarla a scopare con lei avrebbe significato nervosismo, senso di colpa, menzogne, tutte cose che alla fine avrebbero minato il nostro rapporto. Sa che si è offerta di cambiare lavoro? La cosa non sarebbe servita a nulla: via un capo se ne presentava un altro. La cosa avrebbe avuto di diverso solo il personaggio dominante e, nomi a parte la situazione sarebbe rimasta la stessa. In questo modo invece lei saprà sempre che io non posso non sapere dato che ero presente e pure parte attiva mentre lei la inseminava. Le menzogne verranno spazzate via e lei avrà tutta la sua libertà. Se vorrà restare con me sarà una sua scelta, qualsiasi cosa faccia con lei.”

“Lei non è mia, solo le scelte che fa a mio favore lo sono.” continuai “Può anche fare l’amore con lei, ma sono certo che è me che ama.”
“Molto saggio.” interloquì Luca “Mi è piaciuta molto la sua cerimonia di autorizzazione. Non mi ha messo vincoli specifici ma ora ho capito una cosa: la sua cerimonia volge ad ottenere una moglie soddisfatta. Promessa mia: farò quanto in mio potere per mantenergliela tale.”
Nel frattempo Giuliana ci aveva raggiunto “Certo che amo solo te Loris: Luca, non si offenda ma con lei solo di sesso si tratta.”
“Non importa se non mi ami, ho una proposta per voi, basta che tu sia disposta ad accoppiarti anche con me. “ le rispose “Da questo momento tu divieni la mia amante ufficiale. la numero 1 che mi aiuterà a gestire tutte le femmine dell’ufficio.”
“Permette?” Mi domandò Luca, ed alzò la gonna della donna mettendo in mostra le sue mutandine immacolate.
“Un paio di cose: da questo momento quando verrai in ufficio dovrai farlo senza mutandine. Tuo marito ci ha fatto un grosso regalo e, per non deluderlo voglio fare le cose sul serio.
D’ora in poi scoperemo in orario d’ufficio ma tu dovrai essere immediatamente pronta e disponibile. Va bene?”
Giuliana annuì.
“Altra cosa” proseguì Luca” Tu già sai che. più o meno, mi sono già fatto tutte le tue colleghe.”
Giuliana lo guardò attenta.
Intendo iniziare una ginogestione; tutte le ragazze dovranno diventare ciclicamente mie amanti e starà a te recuperare le eventuali recalcitranti e portarmele, poi dovrai stabilire quale ragazza dovrà volta volta sottomettermisi.
Io penso che avere nel proprio organismo un seme maschile sia tranquillizzante per la donna e se poi si tratta del seme del capo questo la lega di più alla ditta. Sarebbe poi carino che tu studiassi bene i loro cicli e che me la facessi incontrare nei momenti giusti per ingravidarle, in modo che l’ufficio divenga una sola unica grande famiglia..
Infine ancora un compito che invece sarà per tuo marito. Lui dovrà convincere gli altri mariti a ripetere una cerimonia simile a quella di stasera. Ogni volta che un marito mi inviterà a celebrarla il tuo stipendio aumenterà del 5%, cifra che sarà rivalutata al 7% se, invece del marito, sarà il fidanzato intenzionato a sposarla ad invitarmi.
Vi va bene?”
Non potevamo credere ai nostri orecchi: un rapido sguardo ed assentimmo entrambi..
Ad un gesto di Luca Giuliana si sfilò le mutandine passandomele mentre io, annusandole, pensavo alle mie assodate capacità di imbonitore.
Tanto per dirvi come è finita: lo stipendio di Giuliana è aumentato quasi del 50% . La settimana prossima, Luca sarà testimone alle nozze dell’ultima ragazza il cui fidanzato ha accettato di fare quella cerimonia e vorrà essere il primo a scoparsi la sposina.
Da quel che mi dice Giuliana sono vietate le pillole contraccettive e Luca scopa a pelle con una notevole fuoriuscita di sperma: al mattino lei deve mettersi in piedi davanti a lui perché possa ispirarsi cogli umori della sua fighetta cui segue un veloce cunnilinguo. Quindi convoca la ragazza che lei gli ha indicato e la chiava. Al pomeriggio tocca a lei affrontare il coito: prima di lasciarla tornare a casa le da una lunga ripassata lasciandola andare quando è ben piena di semi. Ora ella è incinta (probabilmente di lui ma non mi importa). Luca le ha giurato che il prossimo figlio glielo lascerà fare solo con me astenendosi dal chiavarla sin quando non avrà saltato il ciclo.- Giuliana mi giura che anche se ora le piace farsi scopare da Luca, comunque è solo me che vuole e spesso, mentre lui la stantuffa, chiude gli occhi e fa il mio nome ed IO LE CREDO.
Io sono felicissimo perché quel bambino, in via diretta o per procura è MIO e sarò io con Giuliana ad occuparmene!

PARTE SECONDA
Eravamo ai primi di agosto.
La ditta era momentaneamente chiusa per ferie, Luca era andato al matrimonio di Marisa (con quali intenzioni potevo, per ora, solo immaginare) ed io e Giuliana, seminudi, stavamo sul divano a coccolarci un po’ ed a goderci l’aria di un ventilatore.
Lei si rannicchiava tutta sotto un mio braccio ed io ne approfittavo per carezzarle il viso, i seni e la pancia che cominciava a mostrare un leggero arrotondamento.
“Loris, sono sempre stata sincera con te.” cominciò “ voglio che tu sappia di quella prima volta che tanto ci ha fatto soffrire.”
“Non dirmi nulla. Ti ho perdonata pur senza nulla sapere. Ti ho reso, come giusto la tua libertà ed ora sono felice ogni volta che tu scegli di stare con me.”
“No”, insisté lei,” voglio che tu sappia perché poi possa serenamente giudicarmi.”
La guardai incuriosito “Allora parla.”
“Quel giorno in ufficio non c’era molto lavoro e molto tempo era speso a chiacchierare con le colleghe. Verso le 4 Anna, uscendo dall’ufficio di Luca, mi disse: Luca ti vuole vedere, preparati perché ti vuole chiavare.”
Io la guardai stranita; “Cosa mi vuole fare?”
.”Hai sentito bene principessa, cosa ti fa credere di avere diritto ad un trattamento diverso da tutte le altre?”
Intervenne Wilma: .-“Possibile che tu non lo sappia? A turno tutte dobbiamo sottometterci all’insaputa dei nostri rispettivi mariti o fidanzati. Sembra chissà cosa ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine. Lui ti chiama, tu gli apri le gambe e lo lasci fare. Dopo qualche volta neppure ci farai più caso.”
Ero molto perplessa ma le due colleghe mi sospinsero verso la porta: “Sbrigati, non gli piace aspettare”
Così, colle gambe che facevano Giacomo Giacomo, varcai quella porta.”
Si interruppe un attimo ed io ne approfittai per baciarla..
“Sembri turbata ricordando, se vuoi non sei obbligata a proseguire. “ le dissi.
“No voglio che tu sappia, non voglio esistano segreti tra noi. Ti ho sinceramente detto che ora mi piace quando mi scopa, ma non è sempre stato così, meno che mai quella prima volta.
-“Mi ha fatto chiamare sig Luca?” “Si, ho deciso che è ora che anche tu entri nel ciclo dell’ufficio, togliti le mutandine e sdraiati sul divano”
-“Ma cosa dice?” domandai “questo non fa parte dei compiti dell’ufficio”
Mi si avvicinò e personalmente mi abbassò con la forza le mutande
-“Qui il capoufficio sono io ed io decido quali sono i compiti dell’ufficio, tu devi solo ubbidire”
E gettatami sul divano mi chiavò. Fu una cosa surreale: un coniglio si sarebbe trastullato di più Pochi secondi: due colpi …. Ed ero piena.
Schifata recuperai le mutandine e corsi verso casa.
Durante il tragitto qualcosa è uscito e questo è il motivo per cui tu ha trovato la macchia ma io non ci ho proprio fatto caso.
Ho gettato le mutandine nel cesto della biancheria sporca e mi sono gettata sotto la doccia tanto mi sentivo sporca.”
“Povero amore.” interloquii “Non potevo saperlo ed ero troppo furioso per darti retta. Mi perdoni?” domandai.
“Non debbo perdonarti tu non hai colpe. Eri giustamente furioso ed hai reagito rendendomi la libertà. Forse sei stato un po’ eccessivo con le concessioni che hai fatto a lui. Lui avrebbe comunque continuato a scoparmi anche se tu non gliene avessi dato l’autorizzazione ma certo ad un ritmo minore.
In questo modo, “ e si accarezzò la pancia, “ avrei certamente avuto un bellissimo bambino che somigliasse tutto a te, invece … Lo sai vero che probabilmente non è tuo?
“Come non è mio? Certo che lo è. Uscirà dalla tua pancia ed in quella è entrato solo il mio pene o il sostituto, autorizzato, quindi tu hai concepito con me.” risposi.
“Avrei preferito l’originale.” continuò triste “Sai perché sono convinta che la paternità biologica non sia tua?”
La guardai deciso ad ascoltarla: ignorarla era un errore che non avrei commesso mai più.
“Sin dal primo giorno, dopo che abbiamo accettato la sua proposta, mi ha sottoposta ad una maratona erotica. La cosa straordinaria era che il coniglietto veloce non c’era più. Da allora quando scopava si vedeva che cercava la mia soddisfazione e si tratteneva per tutto il tempo necessario. Per questo ti dico che ora mi piace scopare con lui.
Ma non divaghiamo: per una intera settimana il mio compito in ufficio è stato uno solo: dargliela!
Cominciavo al mattino a mettergliela sul naso, Lui la apriva con le dita (sono convinta che cercasse segni del tuo sperma). Leccava tutto intorno alla patatina (sempre in cerca di segni che un altro maschio mi aveva penetrata) poi mi leccava avidamente l’interno ed alla fine mi faceva stendere sul divano e mi scopava da vero esperto a lungo.
Mi riempiva e mi metteva due cuscini sotto il culo per non permettere al seme di uscire.
Io dovevo restare così, davanti a lui, fin quando non avessi avuto una necessità impellente di muovermi, ad esempio per andare a fare pipi.
Allora, quando tornavo dalla toilette, lo trovavo di fianco al divano che mi invitava a distendermi e poi mi riempiva nuovamente con susseguente posa dei cuscini sotto il culo..
A mezzogiorno faceva portare del cibo pronto in ufficio ed io potevo mangiare solo col suo membro piantato in me che si muoveva sfregandomi le pareti vaginali (non so come facesse)
Mi era consentito di prendere il caffè stando impalata a schiacciamoccolo su di lui, e qualche volta me lo sono pure versato addosso dato che lui non si fermava, e finalmente mi rovesciava di nuovo colle spalle sul divano ed ancora mi riempiva. Quindi cuscini.
Come se non fosse bastato alla sera, prima di rimandarmi a casa, una bella scopata completa, proprio come fa ora. Mi riempie all’inverosimile, mi chiude il buco con un assorbente interno e finalmente il congedo.
Ho trascorso una settimana in queste condizioni, ed è stata la settimana in cui ho passato il mio periodo fertile e. non ho avuto la forza di accoppiarmi con te, ne avevo già abbastanza di scopate durante il giorno senza volerne anche di notte.
Alla fine mi sono ritrovata incinta ma, sono sicura, non di te.
Mi perdoni amore?”
“Neppure tu hai nulla da farti perdonare.” replicai “la prima volta sei stata praticamente violentata ed io non mi sento di attribuirti responsabilità per questo.
Le altre volte sei stata preda di una mia promessa improvvida, ma lui mi ha colto di sorpresa colla sua domanda di guadagno ed io non ho trovato di meglio, al momento, che nominarlo mio sostituto.
Ma che razza di mostro è questo Luca?
Non conosco altri uomini con un controllo così assoluto sui propri genitali.
Ti rendi conto? Scopa anche 10 volte al giorno ed è sempre pronto, gli bastano 2 colpi per eiaculare al massimo ma può tranquillamente trattenersi per un tempo indeterminato. Riesce a raggiungere le pareti vaginali in qualsiasi posizione e sa scoparti addirittura mentre mangi mantenendo sempre pieno del suo seme il tuo canale della vita.
Comunque, come ti ho detto prima, non preoccuparti. Un figlio non è di chi lo fa ma di chi lo cresce. Io so che lui uscirà da te e tanto mi basterà: sarà mio con chiunque tu l’abbia concepito.”
Per convincerla le accarezzai nuovamente la pancia.
“Comunque sono convinta che sia proprio matto.” proseguì: “Sai che ha in progetto di metterci tutte incinta?”
Rabbrividii ripensando a tutti i mariti che avevo convinto a cedere l’uso della loro moglie in nome di un bene superiore e convincendoli che, dando la loro autorizzazione, sarebbero spariti tutti i tradimenti.
“Ma che dici Giuliana? Lui è convinto che un po’ di liquido seminale all’interno di un corpo femminile tranquillizzi e sproni le donne, ma da questo ad ingravidarle tutte ce ne corre.”
“Pensaci bene. Marisa si è sposata ieri e Luca era il testimone dello sposo.”
“E allora?”
“Luca è partito cogli sposi per il viaggio di nozze, ho prenotato io i vari hotel” rispose.
“Che vuol dire? Vorrà fare un regalo agli sposi sobbarcandosi le spese di soggiorno” replicai
“Noleggiando solo camere a 2 letti? Matrimoniale più singolo? Inoltre sai che io debbo tenere conto dei cicli di tutte.
Oggi comincerà la settimana fertile di Marisa. Vuoi scommettere che il neo maritino non riuscirà a toccarla e che l’unico che la scoperà sarà Luca? Vuoi scommettere che tornerà incinta pure lei? Sono pronta a scommettere: il massimo che concederà al marito sarà una scopatina col preservativo, tanto per assaggiare il corpo di Marisa, ma il resto sarà Luca e cuscini!”
Mi sembrava impossibile ma, a pensarci bene, era quello che era successo a noi. Andammo a letto ed il mattino successivo telefonai al marito di Wilma che di Marisa era ottima amica e certamente l’aveva tenuta aggiornata sull’evolversi della situazione.
“Tutto bene” mi disse l’uomo” sono giunti all’albergo e sono saliti in camera. Qui si è verificata una piccola incomprensione. C’erano solo 2 letti, un matrimoniale ed un singolo. Marco si è seduto sul matrimoniale mettendo il suo pigiama sul cuscino. Ma il suo era il letto singolo! “ e ridacchiò, lui in questo viaggio deve soprattutto guardare ed imparare. “Luca, come dagli accordi presi quando lo abbiamo autorizzato ad essere il nostro cazzo sostituto, ha preteso ed a ragione di occupare lui il letto matrimoniale. Poi ha scopato Marisa mentre Marco la baciava e si informava sulle sue emozioni. Infine Luca si è fatto portare 2 cuscini e li ha messi sotto il culo di Marisa, Giusta precauzione no?”
“Ma Marco,” domandai, “non è riuscito a fare l’amore con Marisa?”
“Certamente si. Dopo un po’ Marisa ha dovuto andare a fare pipi, quando è tornata Luca ha fatto avvicinare Marco, gli ha applicato un preservativo e l’ha invitato a scoparla mentre lui le pastrugnava le tette.
È stata una scopata pazzesca: ha riempito completamente il preservativo.. Poi Luca gli ha tolto l’anticoncezionale mandandolo a lavarsi e, mentre lui era in bagno, sembra sia riuscito con due colpetti a venire ed a riempire tutta la figa. Una cosa eccezionale, noi non potremmo fare una cosa simile ed è per questo che avevi ragione quando ci hai convinto ad avere quello come cazzo sostituto. Debbo proprio ringraziarti con quel cazzo dalla nostra parte mai le nostre donne cercheranno un altro maschio. Un piccolo sacrificio per un grande risultato ma ne vale proprio la pena. Solo un piccolo inconveniente per Marisa: in questo momento è a letto con due cuscini sotto il sedere mah! ”A proposito, sai che mi ha chiesto di cominciare un periodo di astinenza? Quando tornerà ha promesso di mettermi incinta Wilma, non ne vedo l’ora: sarà anch’io papà. “

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