La mia prima volta

La mia prima volta

Caro diario…
comincia così chi scrive le sue cose più o meno segrete, chi non riesce a tenersele per se.

Per cui, pure io sono tentata di esternare le mie cose più intime, magari qui. Visto che, anche se mi sento un po esibizionista, certe cose non è che si raccontano poi tanto liberamente…
Come detto, io sono un po esibizionista, mi piace essere osservata ed io, quando capita, faccio in modo che possa essere vista come meglio possibile…
Sono sposata, mi chiamo Lia, e vivo in un paese della provincia, per cui le occasioni per mettermi in mostra non è che siano sempre possibili.
Così cerco di procurarmele da sola. Magari spostandomi verso qualche centro più grande, dove le occasioni per essere riconosciuta sono ridotte.
Come successo l’anno scorso…
Erano un po di giorni che avevo voglia di “esibirmi” ed essere guardata e…chissà…
Così mi preparo di tutto punto per l’occasione.
Indosso una camicetta leggera, una gonna a portafoglio bella larga, autoreggenti e sandali per mostrare meglio i miei piedini che sono ben curati e credo belli.
Salgo in macchina e mi incammino, così, senza una meta precisa.
Dopo circa una trentina di Km. arrivo nella cittadina confinante, parcheggio l’auto e mi metto a “caccia”…
Qualche occhiata me l’ero già sentita addosso, ma non era quella la cosa per cui ero uscita.
E così, cammina cammina, mi trovo a passare davanti ad un cinema dove davano un film il cui titolo mi aveva incuriosita.
Faccio per entrare ma subito sono tornata indietro.
“Su coraggio Lia” mi sono detta e, dopo qualche altra leggera titubanza, sono entrata.
In sala era buio o quasi. Mi sono fermata per abituarmi alla poca luce.
Dopodiché, una volta che distinguevo meglio la sala, ho visto che c’erano si e no 10 persone, sparse qua e là.
Mi sono seduta quasi in fondo alla sala lasciando accanto a me posti liberi, alla mia destra e alla sinistra.
I minuti passavano ma non succedeva nulla.
Mi ero quasi scocciata e stavo per andarmene, senza nemmeno avere visto il film, quando ad un tratto, con la coda dell’occhio, ho visto che qualcuno si era seduto al mio fianco, ad una poltrona da me.
Ho quasi sentito che il mio cuore si era messo a battere un po più forte.
Ho guardato verso di lui ed ho visto che anche lui mi stava guardando, con il braccio appoggiato sulla spalliera della poltrona accanto a me.
Ho fatto pure io la stessa cosa, ma senza toccarlo. Per un po siamo stati così. Poi ad un tratto ho sentito le sue dita che sfioravano delicatamente le mie.
Ho quasi avuto un piccolo sussulto, ma senza ritirare la mano.
Le sue dita, visto che io non avevo reagito negativamente, si erano fatte un po più audaci e mi stavano accarezzando la mano dolcemente, ma sempre più intensamente.
Mi sono così decisa a lasciarlo fare e farlo andare fino in fondo.
Così ho cominciato pure io a muovere le dita dapprima quasi impercettibilmente, poi sempre più decisamente.
Mi ha preso la mano accarezzandola con la sua, ormai caldissima…
Si è alzato e si seduto accanto a me.
Avevo il cuore in gola, ma ero lì per quello, no? Per cui mi sono rilassata, ho chiuso gli occhi ed ho”aspettato”.
L’attesa non si è protratta per molto però. Ha cominciato ad accarezzarmi le gambe, il ginocchio alla sua portata mentre la sua mano si faceva sempre più…invadente.
Ma era quello che volevo, quello per cui io ero lì.
La sua mano saliva sempre di più, lungo le cosce, io tremavo tutta ma non mi sono mossa, lasciandolo fare. Anzi, quasi senza accorgermene, ho divaricato leggermente le gambe per agevolare le sue “arrampicate”…
La gonna nel frattempo si era aperta quasi completamente, mentre io mi rallegravo
per la mia scelta. Sentivo la sua mano sempre più su…mi toccava dappertutto.
L’altra mano intanto stava frugando nella camicetta cercando i capezzoli che ormai sentivo duri, vogliosi di quella mano, turgidi ed in attesa…
Intanto mi aveva quasi aperto la camicetta e le mie tette erano completamente in balia della sue mani, sempre più intraprendenti.
Ero stesa a gambe aperte a sua disposizione, mentre io fremevo sempre di più.
Ad un certo punto ha afferrato la mia mano e l’ha posata sopra il suo pacco, che era diventato durissimo e, al tatto, bello grosso.
Ha aperto la zip ed è schizzato fuori. Era senza slip il che ha agevolato la sua uscita.
L’ho stretto e a mala pena riuscivo a tenerlo in mano.
Mi era quasi addosso, mi accarezzava, mi baciava, mentre io ero sempre più “disposta”, decisa a lasciarmi andare completamente. Con questo sconosciuto.
Stavo quasi per godere quando, tra un bacio e l’altro, sentivo la sua lingua ormai dappertutto.
Stavo per crollare definitivamente quando, con un sussurro, mi ha detto: “posso far venire un amico?”
Io, inconsapevolmente, ormai partita completamente, in preda a sussulti, ho detto subito “si” mentre stringevo l’oggetto del mio desiderio che avevo tra le mani.
Non credo siano trascorsi più di 10 secondi quando, all’improvviso mi sono sentita toccare molto decisamente dall’altra parte.
Imperterrita ho continuato ad armeggiare il suo arnese mentre sentivo la mano dell’altro che si intrufolava tra le mie gambe.
Avevo due mani diverse che mi stavano palpeggiando a più non posso mentre io mi abbandonavo sempre di più alle loro carezze…
Ero lì lì per venire quando il primo, sempre all’orecchio mi ha sussurrato…”andiamo in bagno”?
Io, in preda ormai allo spasimo ho accettato subito.
Si sono alzati ed andati verso la porta del bagno delle donne.
Io mi sono un po rassettata, mi sono alzata e diretta verso di loro che mi aspettavano,
uno accanto all’altro. Siamo entrati dentro e subito mi sono ritrovata le loro mani dappertutto. Tra le tette, tra le cosce, tre le natiche…
Io ormai ero in estasi ed ero pronta a tutto, vogliosa di darmi completamente a questi due arrapati sconosciuti. Vogliosa delle loro sempre più bollenti carezze. Ormai vogliosa dei loro cazzi durissimi e vogliosi del mio corpo, pronto a darsi a loro con tutta me stessa.
Intanto il primo era entrato in me completamente e prepotentemente mentre io ansimante cercavo di agevolarlo al meglio.
L’altro si era messo a baciarmi dappertutto, a leccarmi tutta, a farmi andare completamente fuori di testa, mentre venivo riempita dalla sborra, con me urlante ma con la bocca dell’altro che mi baciava tappandomi la bocca.
Dopo un po mi hanno fatta appoggiare con le mani sul water, cosa che ho fatto molto ben volentieri, offrendo il mio culo a chi avesse voluto prenderlo.
Ben presto mi sono sentita una bella e dura cappella che si appoggiava all’ingresso, cominciava a spingere piano piano.
Ma io non ce la facevo più, così con un colpo ho spinto di scatto e me lo sono ritrovato tutto dentro, con mia somma gioia. Anche perché quell’apertura era rodata.
Me lo sentivo quasi in gola ed ho goduto ripetutamente, ed abbondantemente, mentre anche lui mi riempiva il mio di dietro che gli offrivo con tutta me stessa.

Stavamo per ricominciare quando abbiamo sentito dei rumori.
Un po spaventati, soprattutto io, ci siamo rimessi alla bell’e meglio. Mentre uscivamo, il primo amico mi ha sussurrato nell’orecchio: “Ci rivedremo? Magari a casa mia. Ti va?”
Io ho accettato subito e siamo usciti…diretti ognuno a casa propria. O almeno io si.

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