Un cinema particolare

Un cinema particolare

La relazione tra Fabrizio ed Elena andava avanti da qualche anno, ma da diversi mesi ormai attraversava una fase critica, dovuta al disinteressa di Fabrizio che, dopo la promozione, era sempre più preso dal suo lavoro. Ogni volta che lei proponeva un’uscita la risposta era sempre la stessa “Magari la settimana prossima, oggi sono stanco, ho lavorato molto”. Fabrizio è un uomo di 44 anni, alto circa 175 cm, corporatura nella media, moro con i capelli corti ed il pizzetto, molto attento al suo aspetto, alla cura del corpo ed al vestire.
Elena è una donna di 42 anni, alta 160cm, capelli castani tendenti al rosso, fisico tonico formato da una frequente attività fisica in palestra, un seno abbondante, i tratti del viso leggermente asiatici.
E’ il tipo di donna che attira spesso l’attenzione di altri uomini, ma se fino ad ora la cosa non l’aveva mai interessata, da tre mesi la cosa la stuzzicava e la lusingava. Da quando il suo compagno aveva ricevuto la promozione, non sembrava pensare ad altro se non al lavoro, la cosa ovviamente aveva avuto ripercussioni anche nella loro relazione, oltre che nella vita sociale anche in quella sessuale. Parlando con una sua collega di lavoro piuttosto libertina, Elena era venuta a sapere di un cinema particolare, un cinema dove i frequentatori della sala, in base ad un linguaggio in codice, comunicavano la loro disponibilità al rapporto sessuale, spesso all’interno della sala stessa. Subito Elena si mostrò sconcertata una volta sentiti i racconti di Lucia, ma con il tempo aveva iniziato a desiderare di provare quella esperienza, cosi un giorno in pausa pranzo, chiese chiarimenti alla sua collega
L. “Elena, mia cara, se il tuo compagno non ti degna più di uno sguardo non c’è nulla di male nel succhiarlo ad uno sconosciuto arrapato”
E. “Io non mi fido Lucia, potrebbe essere rischioso”
L. “Non ti preoccupare c’è un codice particolare, chi indossa un fiocco verde è in cerca di avventure. Se vogliono scopare dopo un po’ di preliminari ti chiederanno di andare in bagno, ma ti puoi tranquillamente rifiutare. La maggior parte degli uomini vuole solo farselo succhiare, masturbarti o farsi fare una sega. Io due settimane fa in due ore ho fatto quattro pompini, mentre il mese scorso ho scopato con un tipo che mi ha dato una bella ripassata al culetto”
E. “Non lo so, non sono ancora del tutto convinta ..”
L. “Prova, io te lo consiglio, se poi non ti piace puoi rifiutarti ed andartene. Io giovedì sera ci vado, spero di ritrovare l’uomo a cui l’ho succhiato due settimane fa, se penso al suo sperma caldo che mi scende in gola mi eccito da morire “
E cosi dicendo Lucia iniziò ad accarezzarsi in mezzo alle cosce, infilandosi la mano dentro agli slip, fino a quando Elena non la fermò
E. “Lucia! Siamo davanti alla macchinetta del caffè! qualcuno potrebbe vederti!”
L. “Scusami cara, hai ragione, ma tu non sai che cazzo aveva quell’uomo…comunque io giovedì sera vado allo spettacolo delle 21:00 fossi in te verrei, con o senza Fabrizio. Più tardi ti mando un messaggio con le coordinate”
Durante il tragitto per tornare a casa, Elena rimuginò molto su quanto detto dalla sua collega Lucia, ma alla fine decise che non si sentiva pronta. Giovedì sera poi era d’accordo con Fabrizio, sarebbero dovuti andare fuori a cena. Arrivata a casa, sistematasi e fatte le solite chiacchiere con il suo compagno riguardo alla giornata, mentre i due apparecchiavano la tavola, lui ricevette una telefonata. Da come parlava era uno dei suoi superiori. Terminata la telefonata, Fabrizio con tono dispiaciuto disse “Amore mi dispiace moltissimo, ma giovedì sera dobbiamo rimandare la nostra uscita, c’è una cena con dei finanziatori importanti ed è richiesta anche la mia presenza” Elena stava per alzare la voce ed arrabbiarsi, era la quinta volta di seguito che dovevano annullare un’uscita a causa del lavoro del suo compagno. Ma dopo qualche secondo, il suo cellulare vibrò, aveva ricevuto il messaggio di Lucia con l’indirizzo del cinema, insieme ad un secondo messaggio “Vedi tu, ma fossi in te io succhierei qualche altro cazzo, visto che a Fabrizio probabilmente non diventa più duro”
Elena avrebbe voluto fare una sfuriata al suo fidanzato, ma rileggendo il messaggio ci ripensò “Va bene tesoro, sarà per la prossima volta, il lavoro è più importante. Mi ha scritto Lucia e mi ha chiesto di andare al cinema giovedì”. Il suo compagno, ovviamente non aveva nulla in contrario, anzi si era detto contento che lei uscisse per distrarsi un po’.
Arrivò la sera di giovedì, Elena era particolarmente tesa, un po’ per l’esperienza che l’aspettava ed un po’ perché il ristornate della cena di lavoro di Fabrizio non era molto distante dal cinema. Elena e Lucia si sarebbero recate al cinema in taxi, se lo spettacolo fosse finito in concomitanza alla cena, Fabrizio sarebbe poi passato a prenderle.
Le due ragazze si vestirono, ovviamente, in modo particolare, longuette con spacco laterale, perizoma, camicetta bianca senza reggipetto calze di nylon e tacco 12 per Elena. Lucia invece aveva un completo nero, con la gonna che si fermava a metà coscia, una scollatura evidente, calze autoreggenti e tacco 12. Mentre aspettavano il Taxi, Lucia sbottò “Devo levarmi assolutamente gli slip, mentre mi cambiavo quel cornuto di mio marito è venuto più volte a sbirciare, sono riuscita a non fargli vedere il vestito, ma no ho fatto in tempo a toglierli”. Così dicendo, sotto lo sguardo attonito di Elena, Lucia si aprì il soprabito, si sollevò il vestito e lo mise nella borsetta “Così va meglio, non vorrei creare troppo impiccio, nel caso trovi un bel ragazzo interessato alla mia passera”.
Elena continuava a rimuginare, ancora non era completamente sicura della sua scelta, stava ancora chiedendosi se fosse una cosa da fare quando arrivò il taxi. Le due ragazze salirono e Lucia riconobbe subito il tassista “Ciao Emilio” disse sollevandosi il soprabito e aprendo le cosce “Ciao Lucia, dove vi porto?” disse il conducente fissando lo specchietto retrovisore, appositamente sistemato per vedere bene in mezzo alle gambe delle sue clienti. Lucia, diede l’indirizzo ed il tassista ribatté, mentre faceva manovra “Vi andate a divertire vero?” “Certamente, e se sarai tu a portarci a casa, nel caso in cui non fossimo soddisfatte, potrai provare a tirarci su il morale”. Elena diede un colpo di gomito alla sua collega, era palesemente imbarazzata per la discussione ma la sua amica rispose, a bassa voce “Non ti preoccupare è innocuo, se non siamo noi a volerlo non fa niente, però le ultime volte mi sono offerta di pagargli la corsa con un pompino, ha un cazzo niente male, e schizza veramente una buona quantità di sborra” disse passandosi la lingua sulle labbra.
Il tragitto per arrivare al cinema durò venti minuti, una volte scese dal taxi, le due attraversarono la strada e si misero al polso un fiocco verde. Il cuore di Elena palpitava forte, era agitata, ma anche eccitata. Una volta presi i biglietti, si diressero in sala.
E. “E adesso?”
L. “Adesso mia cara, ci leviamo i cappotti e ci andiamo a sedere in una delle file in alto, sulla destra”
Le due si sedettero nell’ultima fila, ed attesero che si spegnessero le luci. Il cuore di Elena batteva sempre più forte, ma anche la sua eccitazione cresceva. Poco dopo essersi spente le luci, due figure maschili si siedono una di fianco a Lucia ed una di fianco ad Elena. Al fianco di Lucia si sistemo un signore sulla cinquantina, con due baffi castani curati, i capelli corti e ben tagliati, vestito piuttosto elegante. La ragazza iniziò un gioco di carezze e palpate, ma dopo quindici minuti massimo, il signore si alzò e se ne andò.
La ragazza si avvicinò all’orecchio della collega brontolando “Ho passato dieci minuti a farmi fare un ditalino mentre lo masturbavo, e quello aveva ancora il cazzo moscio, non ho tempo perdere!” Al fianco di Elena si era seduto un uomo non troppo alto, corporatura robusta, un po’ di pancia, vestito con giacca ma senza cravatta. Subito mise il suo cappotto a coprire le sue gambe e quelle della donna. Se lei nel giro di un paio di minuti non lo avesse spostato, era il segnale che si poteva combinare qualcosa. Elena particolarmente inquieta, non sapeva bene cosa fare, cercava di capire, nonostante l’oscurità, se quello al suo fianco fosse un uomo che poteva piacerle. Sembrava un po’ stempiato, mascella quadrata e naso non troppo pronunciato. Ma prima che potesse cogliere altri dettagli, Elena sentì la mano del suo vicino accarezzarle lentamente la coscia. Non sapeva ancora se respingere o meno l’uomo, ma la calma e pacatezza con cui aveva iniziato a toccarla la eccitava, tutto il contrario del suo compagno, che aveva sempre eccessiva foga.
La mano dello sconosciuto accarezzava la coscia di Elena con calma, dall’alto verso il basso e vice versa. Dopo qualche minuto, la sentì dirigersi verso l’interno coscia, fino a quando, lentamente e delicatamente non arrivò alla figa. Per ora si limitava a toccargliela dolcemente, senza scostare gli slip, mentre con l’altra mano l’uomo aveva iniziato a sbottonare la camicetta ed a tastare il suo grosso seno. Elena ancora non aveva fatto nulla, cercò con lo sguardo Lucia, che però era indaffarata a succhiare il cazzo del suo vicino. Non si era accorta che la sua collega si ere data da fare, e mentre lo sconosciuto le scostava gli slip per toccarle la figa, e iniziare a masturbarla lentamente con un dito, lei in preda all’eccitazione, guardava la scena, vedeva questo uomo sui 65/67 anni che tenendo ferma con una mano la testa di Lucia le scopava a colpi regolari la bocca. a Lucia sembrava piacere e dopo qualche minuto, lei tirò su la testa, e vide il cazzo dell’uomo in tiro, no particolarmente lungo ma incredibilmente spesso. Lucia lo stava masturbando avidamente mentre lui le stimolava velocemente la figa con due dita. In quel momento Elena, sentì che iniziava ad inumidirsi in mezzo alle gambe, sia per la scena alla quale aveva assistito, sia perché lo sconosciuto al suo fianco aveva iniziato a masturbarla a velocità alterna. Ad un certo punto sente la mano dell’uomo prendere la sua e appoggiarla sul cazzo. Elena era colpita dalla durezza del membro, dalla sua lunghezza e dal suo spessore, niente a che vedere con quello del suo compagno. Prese in mano il marmoreo uccello e iniziò a segarlo, mentre lui, riprese a masturbarla con dovizia, con due e tre dita. Aveva voglia di segare e succhiare quel cazzo sconosciuto ma ancora qualcosa la frenava, si limitava a masturbarlo mentre lui la faceva bagnare a dovere. In preda all’estasi Elena si girò verso Lucia, in tempo per vedere l’uomo contrarsi per l’orgasmo, mentre teneva con due mani la testa della ragazza che con devozione spompinava e ingoiava tutto. L’uomo poco dopo si alzò, ancora con le braghe calate si allontanò. Lucia rimase distesa sulla poltroncina, a gambe aperte, si passò la lingua sulle labbra, aveva la figa fradicia. Dopo qualche minuto, un uomo basso con il cappello si avvicinò, aspettò un cenno di Lucia e si sedette.
Tutta quella scena aveva eccitato parecchio Elena, che mentre segava velocemente l’uomo, ancora si chiedeva se fosse il caso di fargli un pompino. Ma prima ancora che finisse di riflettere, sentì la mano dell’uomo dietro la nuca, la stava delicatamente spingendo verso il suo cazzo. Trovatasi a pochi centimetri dal membro, Elena iniziò a leccare la punta, con colpi decisi ed avvolgenti. Da vicino effettivamente poteva meglio notare lo spessore e la lunghezza, era cazzo più grosso che avesse mai visto, questo la frenava un po’.
Dopo qualche minuto sentì la voce dell’uomo “Signora per favore, me lo prenda in bocca. Voglio che mi faccia una pompino” Elena era ancora indecisa, ma ad un tratto pensò a tutte le volte che Fabrizio aveva rifiutato le sue avance con la scusa della stanchezza e del lavoro, questo la aiutò a sbloccarsi. Aprì la bocca al massimo ed iniziò a succhiare il grosso cazzo, la mandibola tirava, ma il sapore della carne e le pulsazioni la eccitavano tremendamente. Provò per tre volte a prenderlo tutto in bocca, ma non ci riusciva, alla quarta volta lo ingoiò fino alle palle. I freni inibitori erano completamente saltati e lei leccava e succhiava con avidità, senza l’uso delle mani. Lo sconosciuto era eccitatissimo e con la mano dava il tempo sulla testa di Elena. Ad un certo punto le spinse la testa per farle prendere tutto il cazzo in bocca, la tenne giù e con l’altra mano le tappò il naso. La sensazione di leggero soffocamento unito al sapore e alle pulsazioni del cazzo in bocca la fecero bagnare completamente. Dopo un paio di minuti si tirò su, guardò lo sconosciuto che soddisfatto mentre le infilava un dito nel culo le sussurrò “Signora lei è una grandissima bocchinara, a succhiare il cazzo ha un vero talento è una troia con i fiocchi, adesso sto per sborrare, mi finisca di mano cosi poi io potrò dedicarmi a farle un ditalino come si deve”. Elena, normalmente si sarebbe offesa per una frase simile, ma la cosa l’aveva stranamente eccitata, sentirsi chiamare troia da un uomo che non conosceva, al quale aveva fatto un pompino e che l’aveva masturbata eccellentemente, fece scattare in lei qualcosa. Aveva ancora voglia di sentire quel grosso cazzo nella sua bocca, quindi si gettò di nuovo sul membro del suo vicino e riprese a succhiarlo con costanza e decisione. Dopo dieci minuti l’uomo la avvisò “Signora sto per sborrare si stacchi, ne ho ancora per poco” ma Elena continuò imperterrita. Erano anni che non sentiva più il sapore della sborra, da prima di conoscere Fabrizio. Continuò fino a quando l’uomo non la avvisò per l’ultima volta “Signora sborro!” e cosi dicendo rilasciò quattro lunghi fiotti di denso sperma nella bocca di Elena che, dopo il primo, prese tutto il cazzo in bocca per non perdersi nulla, nemmeno una goccia. Una volta rialzatasi il suo vicino le porse un fazzoletto di carta “Signora, la può sputare qui” ma lei tranquillamente rispose, dopo aver ingoiato “Grazie, ma avevo sete”. Si distese sulla poltroncina e sentì l’uomo risistemarsi e andarsene “A rivederla signora”. Elena si voltò verso Lucia che era intenta a spompinare un uomo, aveva perso il conto e non sapeva se fosse il secondo od il terzo. Riusciva ad intravedere il movimento della testa della ragazza e le dito medio di lui che le stimolava il buco del culo. Il cellulare di Elena vibrò, era un messaggio di Fabrizio “A che punto siete con il film? Fra 30740 minuti ho finito, poi vi passo a prendere”. Elena si agitò subito e cercò di spiegare la situazione a Lucia “E no, questo signore mi ha promesso una grossa sborrata e la voglio! Stasera ho succhiato solo tre cazzi prima di lui. Fammi un favore, dammi una mano Elena”. Lucia fece spostare l’uomo, che si sedette fra le due donne “Sei fortunato maiale, adesso io e la mia mica ti facciamo schizzare in men che non si dica”. Elena restò un po’ a fissare l’uomo, era basso, con pancia non troppo vistosa, i capelli bianchi pettinati con il riporto. Avrà avuto 68/70 anni. l’idea non la allettava ma Lucia le prese la testa e la avvicinò al cazzo. Era perfettamente in tiro, dritto come un palo, non molto spesso ma piuttosto lungo. Vedere la sua collega che leccava intensamente quell’uccello la eccitò parecchio cosi inizio a leccare le palle. L’uomo ora aveva alla sua destra e alla sua sinistra le due donne che gli succhiavano e leccavano il membro, mentre lui masturbava entrambe nel culo. Dopo pochi minuti sussurrò “Aaahhh siete due grandissime troie! Mi fate sborrare! Vi riempio di sperma!” cosi dicendo rilasciò tre fiotti di denso sperma che finirono in pieno fiso alle due ragazze che gli stavano leccando il cazzo. Lucia si pulì con la lingua le labbra ed ingoiò, Elena fece la stessa cosa, in preda ad un livello di eccitazione mai provato.
L’uomo si alzò e se andò, mentre le due amiche si ricomposero, il film era quasi terminato, Elena rispose al messaggio di Fabrizio, chiedendo di passare a prenderle, dato che la sua cena di lavoro era terminata.
All’uscita del cinema Lucia chiese alla sua collega “Allora? come ti è sembrata come esperienza?”
Elena sorrise, si sistemò un po’ la gonna e rispose “Ho succhiato dei bei cazzi, virili, grossi, tutto il contrario di quello di Fabrizio, penso che si possa ripetere come esperienza”. Nel mentre arrivò l’auto del compagno “Allora ragazze, com’era il film? Come è andata la serata?” chiese appena salirono in auto “Molto bene, questo cinema proietta film sempre molto interessanti, Elena ha espresso il desiderio di entrare a far parte del club dei cinefili, quindi probabilmente te la ruberò per altre serate” “Benissimo, mi fa piacere, io ho diverse responsabilità con il mio lavoro, spesso devo dedicargli anche il mio tempo libero, è meglio se Elena si trova un hobby”. Elena sorrise, si passò lentamente la lingua sulle labbra, pensando che succhiare il cazzo di uno sconosciuto nel buio del cinema e ingoiare il suo sperma era il tipo di hobby che cercava da tempo.

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