I primi piacere bondage di una ragazza di provincia

I primi piacere bondage di una ragazza di provincia

Ho scoperto il sesso piuttosto tardi , almeno per quello che sono i canoni dei tempi moderni. Sono rimasta infatti vergine fino alla fine delle superiori a 19 anni. Mi chiamo Giorgia, al momento ho 26 anni e vivo ad Aprila nel Lazio. Non sono una bella ragazza e devo dire che fino a poco tempo fa, potevo definirmi con onestà una ragazza bruttina. Circa 1 anno fa, decisi di migliorare il mio aspetto; mi misi  a dieta, perdendo ben 20 chili e cominciai a curar maggiormente il mio look facendo ausilio di creme, profumi ,trucchi e altre accortezze che le donne conoscono bene. Aver migliorato il mio look, mi diede molte soddisfazioni. Pur rimanendo ancor un po’ cicciottella e non potendomi comunque definire una bella ragazza, iniziai ad avere qualche corteggiatore e non nego che la cosa mi fece grande piacere. D’altronde penso che non esista donna che in cuor suo non ami essere apprezzata e corteggiata.

Lavoro come commessa in un forno con un piccolo bar annesso. Il classico tipo di lavoro che ti permette di conoscere molte persone ogni giorno e di intrattenere rapporti. Con la clientela sono sempre allegra e gioviale e questo mi fa una persona molto apprezzata dai clienti, che entrano sempre con il sorriso in negozio e sono sempre pronti a scambiare qualche chiacchiera.

Tra i nostri clienti, vi è Francesco, un uomo di 40 anni che ha proprio l’ufficio sopra al nostro negozio e viene di tanto in tanto per il pane o per il caffè. Francesco mi piace molto, pur essendo un uomo piuttosto ombroso ed introverso, con la giusta gentilezza e pazienza sono riuscita a crearci un rapporto.  Tra noi due ci sono diversi anni di differenza, ma nonostante ciò mi sento molto attratta da lui.

Con mi grande piacere, anche Francesco si accorse della mia trasformazione e mi accorsi attraverso i suoi sguardi ed i suoi sorrisi, che probabilmente ero riuscito a colpirlo e piacergli. Le nostre brevi chiacchierate, diventarono man mano sempre più lunghe ed intense; fin quando finalmente un giorno, un fine serata, mi domandò : “Ti andrebbe di uscire a bere una birra una sera dopo il lavoro?” Risposi immediatamente con un sì.

L’incontro ebbe luogo qualche giorno dopo, in un pub poco lontano da Aprilia e fu davvero positivo, pendevo dalle labbra di Francesco, che sembrava essere davvero colto e affascinante, seppure fosse un uomo semplice nei modi e nel vestire. Le sue gentilezze e il suo fare da gentiluomo, mi piacevano particolarmente. La sera mi riaccompagnò a casa ed a fine serata mi dette un tenero piccolo bacio in bocca lasciandomi con questa frase :“Ci vediamo domani per il caffè”.

Al mattino seguente, lo rividi per l’appunto a prendere il caffè al forno e mi disse: ” ti puoi liberare per la pausa pranzo?” Anche questa volta risposi di si. Alle 13 circa, Francesco passa dal forno e mi invita a salire nel suo ufficio, che non avevo mai visto fino a quel momento.

Ero un po’ intimorita a stare con lui sola in una stanza, ma a sua volta ero pronta a fare l’amore con lui ed anzi lo desideravo. Entrammo nel suo ufficio e non appena chiusa la porta, Francesco mi avvolse sulle sua braccia, mi appoggiò al muro ed iniziò a baciarmi passionalmente. Una splendida sensazione comparve dentro di me, la mente si svuotò di ogni pensiero e mi lasciai stregare da quel bacio fugace.

Francesco si fermò un attimo e si ricompose per poi dirmi: -“Giorgia, io amo la sottomissione e sono un master, ti piacerebbe giocare con me oggi?”  Dominazione, master? Ma cosa sarà questa roba, pensai tra di me. Fatto sta che ero talmente eccitata che risposi senza pensarci troppo di sì. Francesco mi chiede di andare in bagno e di indossare un intimo molto particolare, cosa che io feci senza fiatare. Quando uscì dal bagno, Francesco era seduto sulla sedia davanti alla sua scrivania e mi guardava con sguardo severo. Non avevo ancora idea di cosa sarebbe successo, ma ero sicura che si trattasse di qualcosa di nuovo. “Mettiti a quattro zampe adesso e cammina piano sculettando verso di me, forza!”  Che cazzo stavo succedendo! Ora iniziavo bene a comprendere forse cosa intendeva con il termine sottomissione. Non nascondo che seppur fossi spaventata, tutta quella situazione mi eccitava e così mi misi a quattro zampe e mi avvicinai piano piano a lui, sculettando come mi aveva richiesto.

Arrivai gattonando fino all’altezza dei suoi pantaloni ed allungai la mano verso la cerniera per abbassarla, quando il mio padrone, con impeto e voce autoritaria mi dice: “Ferma! Non hai capito.  Sono io che do gli ordini e tu obbedisci. Sei la mia schiava…” Annuì con la testa,per fargli capire che avevo capito ed aspettai quindi i suoi ordini. A quel punto Francesco mi posò una mano dietro la nuca e spinse il mio viso a pressare verso il suo pacco. “Ora lecca i miei pantaloni all’altezza del cazzo”.

Gli obbedii leccando i suoi pantaloni e sentendo il suo membro, che pian piano si stava indurendo sotto i colpi della mia lingua. L’odore del suo cazzo nel frattempo si stava come impossessando di me, tanto da sentirmi inumidire la figa per l’eccitazione.

Ero talmente eccitata che iniziai a leccarlo  senza controllo e gli bagnai completamente i pantaloni all’altezza del cazzo. Così facendo, potevo sentire sempre più vicino il sapore del cazzo. Quanto lo volevo in quel momento.” Adesso alzati Giorgia. Sembri proprio una brava schiavetta”.

Mi alzai e Francesco tirò fuori da un cassetto una benda , una strana palla e un vibratore dalla forma molto particolare.

Poi  Francesco mi mise la benda e quindi sentì tapparmi la bocca. In quel momento compresi a cosa servisse quella piccola palla, che tanto mi aveva incuriosito. Il mio amante mi fece quindi, mettere sulla sedia  e mi pose una gamba poggiata sul bracciolo della sedia destra e l’altra sul bracciolo di sinistra, lasciandomi al suo cospetto con le gambe ben larghe. Era davvero una sensazione meravigliosa. Ora il mio padrone, gentilmente mi  stava leccando la figa e anche il buco del sedere. 

Mentre mi leccava l’ano iniziò a stimolarlo pian piano con un dito  molto delicatamente e confesso che, inaspettatamente mi piacque. La sua lingua e le sue dita, si alternarono a stimolare la  fica e ed il mio culetto, fin quando un gemito strozzato dalla palla che avevo in bocca, precedette il mio orgasmo.

Dopo pochi secondi dal mio orgasmo Francesco mi fece alzare, sedendosi al mio posto sulla sedia. Poi mi prende per un braccio e mi fa mettere  distesa sopra di lui  sulla sedia per orizzontale e con la testa rivolta verso il pavimento, proprio come si fa quando si vuole sculacciare una bambina cattiva. E furono proprio delle sonanti sculacciate, il seguito della mia nuova esperienza da schiava. Nonostante fossi dimagrita molto come avevo accennato prima, mi rimaneva un culo piuttosto abbondante, ma questo sembrava essere gradito al mio padrone, in quanto ripetette vari apprezzamenti riguardo appunto il mio sederone grande e bello. 

Gli sculaccioni diventarono sempre più intensi ed i miei mugugni e lamenti sempre più forti; era un dolore molto particolare, che mi stava dando anche eccitazione. Dopo oltre 5 minuti  circa di sculacciate, il  sedere mi faceva decisamente male anche se quella situazione mi provocò una vera e propria estasi sessuale. Tutto un tratto mi trovai a pecorina con le mani poggiate sulla scrivania. Qui nuovamente Francesco mi leccò l’ano e la vagina. Sentì poi passarmi una crema gelatinosa nell’ano ed a seguire Francesco ci inserì il vibratore spingendolo piano piano fino in fondo. Era la prima volta che facevo sesso anale, ma non fu poi doloroso e sgradevole come avevo immaginato. 

A quel punto Francesco iniziò a penetrarmi finalmente con il suo cazzo, mentre il mio culo continuava ad essere tappato dal vibratore, che di tanto in tanto Francesco spingeva su e giù. La sensazione di avere tutti i miei buchi violati, uniti nel sentire il piacere di Francesco che aumentava colpo dopo colpo, mi provocarono un secondo ed intenso orgasmo, al quale seguì una sborrata copiosa di Francesco proprio nel mio sedere.

Da quel momento divenni la sua schiava e facemmo cosa ancor più estreme. 

Alla fine di questa esperienza, ho imparato che non tutto è come sembra. Conoscere Francesco mi ha fatto capire che anche le cose più strane e bizzarre possono essere sorprendentemente piacevoli. Devo ringraziare Francesco per questa lezione e per il fatto che mi sono innamorata di lui.

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