Vanessa e i Detenuti

Vanessa e i Detenuti

VANESSA E I DETENUTI
Vanessa a 45 anni credeva di aver raggiunto la serenità familiare con suo marito Giulio e il giovane figlio Marco.
Una vita senza alti ne bassi, normale, a tratti banale, ma pur sempre un esistenza dignitosa e con qualche soddisfazione qua e la. Almeno così sembrava, fino a quel maledetto giorno in cui Giulio fu arrestato per frode di diverse migliaia di euro, e solo per aver fatto da prestanome per il suo capo.
Fu tradotto in prigione con 6 anni da scontare.
Avrebbe dovuto essere un detenuto comune, ma per una sorte avversa era finito in un carcere per criminali di ogni sorta.
Vanessa aveva provato in ogni modo ad ottenerne il trasferimento senza risultato, così una volta al mese andava a fargli visita in treno, poiché non guidava.
A 45 anni Vanessa era una bella donna mora, seppure alta solo 1.63, ma con una quarta abbondante di seno, e un bel sedere non troppo grosso.
I capelli tagliati corti e i tailleur giacca e gonna, le conferivano una bella apparenza e dolcezza.
Fu proprio durante una delle visite che alcuni detenuti nello stesso braccio di Giulio, le posarono gli occhi addosso con particolare attenzione, e al culmine della visita le fecero diversi occhiolini d’intesa, a cui lei non diede volutamente peso allontanandosi con disagio.
La notte che seguì, Giulio ricevette l’improvvisa visita di tre di loro nella sua cella, che lo spaventarono e interrogarono circa la donna, e al suo diniego, lo pestarono pretendendo che egli gliela presentasse al successivo incontro.
Alla visita Vanessa trovò Giulio con gli evidenti segni delle botte, lui le raccontò tutto, comprese le minacce, e Vanessa malvolentieri dovette accettare il saluto di quei loschi individui e i complimenti viscidi che le fecero, sperando che finisse lì.
Ma così non fu, perché il più anziano di loro, un cinquantenne con dei gran baffi e avambracci le comunicò che se voleva evitare guai seri al suo maritino, si sarebbe dovuta presentare la sera stessa dopo le 10.00 agli uffici delle guardie, e seguire senza fiatare ciò che le avrebbero detto.
La povera Vanessa tremava dallo spavento, ma guardando Giulio già malridotto, acconsentì cercando di trattenere le lacrime.
Così quella sera visto partire l’ultimo treno che l’avrebbe riportata a casa, prese la circolare, e scese nei pressi del carcere.
Si strinse nella giacca e voltato l’angolo, si diresse alla guardiola, dove l’attendeva un anziano secondino che le disse di seguirlo in silenzio.
Attraversarono il corridoio e aperte due cancellate, l’uomo la fece entrare in una cella grande di fronte a quella in cui era rinchiuso Giulio.
Dentro ad attenderla vi erano i tre visti al mattino più due detenuti marocchini.
Era ferma al centro della cella, quando il tipo con i baffoni le si avvicinò da sinistra e osservandola prima bene da capo a piedi per alcuni secondi, le ordino’ poi di spogliarsi.
La femmina si vergognava molto, intuendo cosa avevano in mente quegli uomini, ma sapeva di dover ubbidire se voleva evitare guai.
Così, seppure a disagio, si levò la giacca, la camicetta bianca, e aperta la cerniera sul lato sinistro si lasciò scivolare via anche la gonna, restando con la sola sottoveste color crema orlata in pizzo, che le conferiva un aspetto davvero molto eccitante, mentre gli uomini la osservavano con occhi carichi di libidine e apprezzamento. Ora le potevano vedere bene le prosperose mammelle dal solco della scollatura, e le belle cosce lisce e carnose.
Gli uomini a quella vista le si fecero subito attorno, massaggiandosi i cazzi sotto i calzoni.
“Guarda bene che grossi cannoni che abbiamo!” le disse il baffone.. ” perché con questi adesso ti fotteremo per tutta la notte, in una maniera che non dimenticherai più “. A quelle parole la femmina arrossì ancora di più e gli occhi le si inumidirono di lacrime.
Cacciati fuori i cazzi, la fecero inginocchiare a terra fra loro, e a turno glieli spinsero in bocca, e spingendo con il bacino, glieli facevano arrivare fino in gola, ridendo vedendola trattenere a stento i conati di vomito mentre grugnivano di piacere.
La femmina sentiva le cappelle gonfiarsi fra le sue labbra, mentre uno usciva, e ne riceveva subito un altro.
Poi la fecero alzare, e le ordinarono di levarsi le mutande… Vanessa esitò alcuni secondi perché si vergognava, ma subito uno dei marocchini infoiato la prese per un braccio, e le mollò un violento schiaffone in pieno viso che la fece cadere di nuovo in ginocchio.
La ritirarono su, “levati le mutande! hai capitoo?” le urlò il Baffo, che stava per colpirla ancora. “si..” disse la femmina singhiozzando, e mettendosi le mani sotto la sottoveste, si sfilo’ subito le mutande, per non essere picchiata di nuovo.Il marocchino le prese e le gettò da parte.
Poi la trascinarono in fondo alla cella, dove avevano messo due materassi uno sull’altro a mò di “T”…la fecero inginocchiare, e mentre uno la teneva ferma da davanti, il Baffo da dietro le alzò la sottoveste, e con un colpo deciso, glielo schiaffo’ tutto nella fessa.
La femmina singhiozzava e gemeva, mentre incassava le botte di cazzo del Baffo, bagnando di lacrime il petto dell’uomo che la teneva ferma da davanti.
Il Baffo la chiavo’ per dieci minuti buoni, mentre i gemiti della donna si sentivano anche dalla cella di Giulio, che ormai aveva capito cosa stava accadendo e piangeva, rannicchiato nella sua branda senza poter fare nulla.
Quando il Baffo si stacco’ per non venire subito, la fecero girare, e fu impalata subito da un altro, che ci diede dentro per un bel po,’ dandole ogni tanto delle botte più forti che le facevano ballare le zizze.
“toh puttana… toh” le diceva fissandola dritta negli occhi, poi dandole colpi sempre più veloci, le sparò dentro una bella sborrata, che la fece gemere di vergogna e piacere.
“Che gran puttana..”, commentò il Baffo, ridendo assieme agli altri.
Poi la tirarono su ancora una volta. Cerco’ di divincolarsi, ma si beccò due violenti ceffoni che la fecero singhiozzare di nuovo.
La presero tenendola ferma in due, mentre uno dei marocchini si stendeva sul materasso smanettandosi il cazzo per farselo intostare di più.
Poi i due, costrinsero la femmina a sedersici sopra a cavallo, beccandoselo così di nuovo tutto nella fessa, gridando sentendosela spaccare dalla grossa mazza del marocchino che la fotteva da sotto.
Giulio dalla sua cella sentiva i rumori dell’orgia in cui Vanessa veniva montata dai cinque, e si rese conto che potevano sentire anche dalle altre celle…ma nessuno avrebbe osato disturbare quei tipi, che facevano paura a tutti.
Smise di piangere e si avvicinò alla porta di ferro aprendo la finestrella delle vivande…ora sentiva però dei gemiti più sommessi.
Infatti il baffo si era messo davanti alla femmina e le ficcava il cazzo in gola facendo il paio col marocchino…andarono avanti per una buona mezz’ ora così, chiavandosela nella fessa e in bocca.
Il marocchino la prese poi per i fianchi e con un ultimo colpo di reni le sborro’ dentro grugnendo forte.
La femmina gemendo, si voltò velocemente, e stavolta senza bisogno di essere obbligata, si prese in bocca il cazzo del marocchino, succhiandolo e ingoiando le ultime gocce di sborra calda,
sotto gli sguardi degli uomini che sghignazzavano compiaciuti.
Il Baffo vista la scena, segandosi forte la imboccò di nuovo subito anche lui, dicendole ad alta voce.. “ti è piaciuto eh?… e allora beviti pure questa puttana!…bevitela tutta!”
La femmina ubbidì subito ingoiando tutto, e facendogli cenno di “si” con la testa guardandolo negli occhi sorridendogli mentre leccava la sborra rimasta…aveva ragione…quello che le avevano appena fatto, le era piaciuto…e glielo dimostrò pulendogli per bene tutto il cazzo con la lingua, sedendosi poi e mostrando anche agli altri un sorriso di piacere.
Allora gli altri tre che erano stati a godersi la scena le si avvicinarono con i cazzi in tiro pretendendo la loro parte, ma il Baffo li fermò.. “state buoni qualche secondo che adesso ci divertiamo anche di più”..fece un cenno ai marocchini, che andarono nella cella di Giulio, e a strattoni e calci lo portarono nella loro.
Quando Vanessa lo vide ebbe un sussulto misto di vergogna e paura…ma il Baffo la rassicurò ridendo..”non gli faremo del male promesso!…vogliamo solo che si goda lo spettacolo..”
Così lo legarono coi piedi ad un letto e si riavvicinarono tutti a Vanessa.
Il Baffo le infilò una mano fra le cosce sotto la sottoveste, mentre un altro la teneva per le spalle…Vanessa lo guardò negli occhi senza reagire con aria sottomessa.
“Avanti” disse il Baffo rivolto ai compari..”adesso facciamo vedere a quello stronzo come ci fottiamo questa gran puttana!”
Vanessa fu presa, riportata sul materasso, e fottuta dai primi due assieme al Baffo.
La fecero gemere e gridare per quasi tre quarti d’ora, facendole poi ripulire bene i cazzi dopo aver sborrato. Poi uno dei marocchini prese la puttana per le cosce e alzata da terra comincio’ a fotterla in piedi. Glielo schiaffava nella fessa inarcandosi ad ogni colpo, tenendola saldamente a cosce aperte, fra le risate sguaiate degli altri.
La puttana, posseduta in quel modo brutale, singhiozzava forte, e si teneva al collo del marocchino.
Quella scena fece intostare di nuovo i cazzi di tutti…anche Giulio seduto sul letto si segava eccitato da quella scena bestiale. Non pensando più che quella era sua moglie, ma solo una troia presa in mezzo a cinque grossi cazzi. Rimessa a terra dal marocchino, la puttana come aveva fatto prima, prese il cazzo in bocca e ingoiò tutta la sborra del maschio, mentre lui la insultava e glielo spingeva fino in gola.Finito di godere, il porco le mollo’ un gran ceffone in pieno viso facendola cadere di lato sul pavimento. Passò qualche minuto fra gli sghignazzi di tutti.
Poi il Baffo, infoiato come un toro, prese la femmina facendola tenere davanti da due dei compari, e dopo averle sputato fra le chiappe glielo chiavo’ nel culo..la puttana urlò e pianse, ma il Baffo menava colpi di reni facendole sbattere le zizze sul petto dell’uomo che la teneva da davanti..”ti spacco il culo mignotta!”..le gridò, e continuò così fino a farla scoppiare in lacrime, prima di sborrarle fra le chiappe grugnendo come un porco.
Vanessa pensò fosse finita lì, anche perché era esausta, quando si sentì di nuovo afferrare da uno dei marocchini e un compare. Il marocchino le schiaffo’ il cazzo nella fessa da sotto, e l’altro da dietro la ficcò nel culo, chiavandola in doppia, mentre la puttana singhiozzava e gridava.
Neanche Giulio poté resistere a quello spettacolo, e segandosi, si venne addosso.
I due dopo almeno un quarto d’ora di doppia monta, la fecero mettere in ginocchio fra loro e dopo averle sborrato sulle zizze,la obbligarono a pulire bene i cazzi con la bocca. La puttana ubbidì subito senza discutere, lucidandogli le cappelle a dovere…non avrebbe mai pensato che costretta a fare sesso, le potesse piacere… Così quando dopo un po’ gli altri uomini le si avvicinarono, per farsi leccare e pulire i cazzi dai residui delle sborrate, lei ringraziò il Baffo per averla costretta a quella monta di gruppo.
Allora il Baffo decise di darle la botta della staffa… la fece prendere di peso dai due marocchini, e la fece portare sopra i materassi, e mentre i due la tenevano bloccata, glielo chiavava forte nella fessa, facendola gridare e piangere di nuovo, per quasi dieci minuti.
Il Baffo aveva il cazzo molto duro, e le faceva male…”Toh!..ti sfondo mignotta…ti sfondo!” le diceva, mentre la fotteva facendole ballare continuamente le zizze…poi le sparò dentro una prima bordata di sborra, e alzandosi subito, glielo ficcò in bocca per farle bere il resto… la puttana succhiò tutto, e gli puli’ bene tutta la cappella…dicendogli “grazie… è buona…mi piace la tua sborra..” con voce dolce, e sorridendogli.
Così quella notte Vanessa fu violentata da tutti e cinque quegli uomini che le fecero provare dolore ma anche un piacere inaspettato.

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