Doppio gioco – Tradimento d’amore

Doppio gioco – Tradimento d’amore

Tradimento d'amore

Lavoro insieme a Marco in un tour operator internazionale da qualche mese, ma fu solo durante un pranzo tra colleghi che lo notai veramente. Era bello, affascinante e sicuro di sé. Capii subito che avrebbe rappresentato un pericolo per la mia stabilità coniugale.

Non potevo negare l’attrazione che provavo per lui. Era molto diverso da mio marito, che aveva un carattere timido e un aspetto un po’ goffo. Marco, invece, aveva un’energia travolgente, una passione per la vita che mi faceva sentire viva in modo diverso.

Con Marco iniziammo a mandarci dei messaggi per telefono, che di giorno in giorno, diventarono sempre più audaci. Tant’è che un una volta senza preavviso e nessuna motivazione particolare, Marco mi mandò una foto del suo pene. Era enorme, e mi provocò subito una grande eccitazione. Tuttavia lo redarguì, invitandolo a non fare mai più una cosa simile. Nonostante quell’azzardo, il feeling e la passione tra noi cresceva giorno dopo giorno.

Ero arrivata un bivio, sapevo che se avessi continuato a flirtare sarei certamente finita a letto con Marco, ma non volevo tradire mio marito, sarebbe stato sbagliato. Non potevo permettere che il desiderio prendesse il sopravvento sulla ragione. Mi sforzai di resistere, ma Marco non si arrese. Continuava a mandarmi messaggi provocanti e a cercarmi al lavoro.

Un giorno, dopo una riunione mi confessò in modo ancor più tutto il suo desidero ed i suoi sentimenti. Lo guardai negli occhi e capii che era sincero. Ma mi resi anche conto che amavo ancora mio marito e che non avrei mai potuto sostituire quella relazione per una nuova avventura.

Mi chiamo Maddalena e ho 42 anni. Sono alta un metro e settanta cinque, con capelli scuri e lisci che incorniciano il mio viso dai lineamenti delicati. Indosso gli occhiali da vista stile nerd, che adoro perché mi fanno sentire intelligente e sofisticata.

Devo ammettere che ho un seno piccolo, ma non mi preoccupo affatto. Preferisco mettere in risalto il mio bel sedere, che ho ottenuto grazie a anni di esercizio fisico e una dieta sana ed equilibrata. Amo vestirmi in modo elegante e femminile, ma senza mai rinunciare alla comodità.

Sono sposata da 10 anni con Giorgio, non abbiamo figli e conduciamo una vita che potrei definire piacevole, anche se senza grosse emozioni.

Passati alcuni mesi dal mio rifiuto al corteggiamento di Marco, mi resi conto che, sebbene amassi mio marito, mi mancava la passione e il sesso, che con lui erano molto scarsi. All’inizio provai ad ignorare questa mancanza, ma con il tempo capii che la mia sessualità era un aspetto importante della mia vita. Mi sentivo frustrata, insoddisfatta, e iniziai a cercare un modo per colmare questa mancanza.

Poi un giorno mi capitò di leggere il libro “Madame Bovary” e mi identificai molto con la protagonista del romanzo, che come me aveva una vita di apparente tranquillità ma era insoddisfatta e desiderosa di  avere qualcosa di più. Il tragico finale di questo libro mi fece capire che la mia mancanza di passione e di sesso era qualcosa che non potevo ignorare, e che avrei dovuto affrontare per poter essere pienamente felice.

Iniziai a pensare al mio collega, che avevo precedentemente rifiutato. In qualche modo, il libro mi fece capire che non avevo mai smesso di desiderarlo, ma che avevo solo represso quei sentimenti. Capì che non avrei potuto vivere senza passione e sesso e decisi di fare qualcosa a riguardo.

La mattina dopo, mi svegliai con una voglia bruciante di esplorare la mia sessualità e di esprimere liberamente i miei desideri. Decisi di vestirmi con una gonna corta che lasciava scoperte le mie gambe, delle autoreggenti che accarezzavano delicatamente le mie cosce, e dei tacchi alti che slanciavano la mia figura. Mi truccai con cura, evidenziando il mio sguardo e le mie labbra carnose, per esprimere tutta la mia femminilità e sedurre chiunque mi guardasse.

Mi guardai allo specchio, ammirando la mia figura sinuosa e desiderando ardentemente di essere toccata e baciata. Sentivo la mia pelle eccitata e le mie zone erogene in fermento, pronte a esplorare nuovi piaceri e sensazioni. Con passi decisi e sicuri, uscii di casa pronta a scoprire la mia sessualità in modo libero e intenso, senza più freni né paure.

Marco, rimase stupefatto vedendomi arrivare in ufficio vestita in modo molto sexy, diverso dal mio solito look sobrio. Io gli sorrisi maliziosamente, desiderosa di provocarlo e di accendere nuovamente la sua passione nei mie confronti.

Il mio modo di fare malizioso e sbarazzino sortì subito i suoi effetti. A metà mattinata infatti, ricevetti un suo messaggio su WhatsApp che diceva: “Ti andrebbe di pranzare insieme al ristorante giapponese?” Io risposi immediatamente con un “Si” e una faccina sorridente, eccitata all’idea di trascorrere del tempo con lui in un’atmosfera intima e seducente.

Il nostro pranzo trascorse tra sorrisi e sguardi intensi, di quelli che vogliono dire tutto senza pronunciare una parola. Poi Marco mi fece una proposta sconvolgente: “La prossima settimana ci sarà una convention in Puglia di due giorni con i tour operator. Perché non chiedi in azienda di partecipare anche tu? L’albergo in cui alloggeremo ha delle camere con vasca idromassaggio molto suggestive”. I miei pensieri andarono subito alla camera con la vasca, e immagini torbide e maliziose che mi vedevano nuda in vasca da bagno con lui mentre facevamo sesso.

Sentivo il mio corpo in fermento, desideroso di sperimentare ore di sesso sfrenato con Marco. La prospettiva di trascorrere due giorni in una stanza lussuosa e accogliente con lui, era troppo allettante per resistere. Con un sorriso malizioso, accettai la sua proposta.

Quando tornai a casa quella sera, sentivo un’elettricità nell’aria. Il mio corpo era pervaso da un misto di eccitazione e rimorso, poiché i miei pensieri erano rivolti a Marco, ma sapevo di dover affrontare la realtà della mia vita matrimoniale con Giorgio, che era un buon uomo e che amavo, seppur non riuscisse a soddisfare le mie esigenze sessuali. Decisi di ricompensarlo, facendo qualcosa di speciale per lui. Entusiasta di poter mettere in pratica le mie fantasie più nascoste, corsi in camera da letto, mi spogliai e indossai un intimo provocante e sensuale in modo da far sentire Giorgio desiderato e amato. “Vieni in camera da letto tesoro”, gli dissi con voce suadente, sentendo il mio cuore battere sempre più forte.

Appena Giorgio arrivò in camera, mi fiondai su di lui è in modo quasi vorace, iniziai a baciarlo, poi gli sbottonai i pantaloni e presi immediatamente il suo cazzo ancora moscio tutto in bocca. Giorgio era un bell’uomo, ma non molto virile purtroppo e con un pene di dimensioni piuttosto modeste. Nonostante ciò quel momento era per me molto eccitante. Iniziai a pensare a Marco e così intensificai voracemente il mio andar e rivieni sul cazzo di Giorgio. Senza freni mentre mi diventava duro in bocca, presi a mugugnare come se mi stessero scopando e nel contempo mi toccavo le mie intimità. Dopo poco che ero intenta a sbocchinare Giorgio come una vera cagna in calore, sentì intensificarsi il suo piacere. Compresi che Giorgio stava per venire. Inizialmente pensai di fermarmi, perché altrimenti come spesso accadeva nei nostri rapporti, non sarei riuscita a raggiungere l’orgasmo, ma poi mi sobbalzò un’idea …. ed invece di rallentare, presi a succhiarlo ancora più forte fino a quando Giorgio non mi venne tutto in bocca ed in gola. Mi feci colare pian piano lo sperma dalla fessura della bocca giù verso il mento. Poi sollevai la testa verso Giorgio, sfoggiando un sorriso malizioso e presi a leccarmi le labbra piene di sperma. Raccolsi infine con le dita quello che avevo fatto colare, lo portai dolcemente alla mia bocca, e  ingoiai tutto.

“wow! Non mi avevi mai fatto una cosa del genere”. Esclamò Giorgio, felice e stupefatto..

e io gli replicai con: “non è finita qui: mettiti disteso adesso”.

“Cosa vuoi fare?”

” Non preoccuparti”. Replicai in modo deciso.

Volevo godere e volevo farlo con un cazzo dentro la mia figa e per questo dovevo risvegliare Giorgio.

Ci mettemmo nella posizione del 69 ed io ripresi il mio lavoro di bocca sul cazzo nuovamente moscio di Giorgio, mentre nel contempo mi facevo leccare la figa. Ci volle un po’, ma poi rieccolo nuovamente duro e pronto. Negli ultimi anni, confesso che non ci era mai successo di farlo 2 volte di fila, Giorgio non ce la faceva, ma quella volta la situazione era diversa e molto eccitante.

Approfittai quindi dell’erezione di Giorgio e salì sopra di lui, iniziando a cavalcarlo. Ero sopra di lui, ma in realtà mi immaginavo di essere sopra il cazzo enorme di Marco. Accelerai il mio andamento fin quando Giorgio non sborrò nuovamente, questa volta dentro di me. io a mia volta venni nello stesso istante.

Dopo molto tempo, avevamo finalmente ritrovato una buona intesa sessuale.

“Grazie Tesoro per questo regalo. Ma cosa è successo?” , mi domandò Giorgio esterrefatto.

“Sai che le donne dopo una certa età diventano più disinibite: è arrivato anche per me  il momento di godermi il sesso”. 

Devo essere onesta aver acceso nuovamente il flirt con Marco, mi aveva donato una nuova felicità ed una nuova vita sessuale, del quale anche Giorgio stava beneficiando. Tutto questo, mi fece sentire meno in colpa e propensa di continuare quel “doppio gioco”, nel quale tutti i protagonisti erano felici.

Arrivò la data della convention in Puglia. La giornata era trascorsa in modo piuttosto monotono, tra convenevoli e incontri con i colleghi del settore. Io e Giorgio eravamo stati vicini per gran parte della giornata, ma i nostri sguardi di desiderio erano l’unica cosa che ci avvicinava. Ci cercavamo continuamente, ma eravamo costantemente sotto lo sguardo degli altri, e quindi dovevamo essere discreti. Dopo una cena con tutto lo staff, io e Marco ci ritirammo ognuno nella propria stanza, cercando di non far sospettare nulla agli altri colleghi.

Ero a letto aspettando il mio amante, quando sentii  bussare alla porta. Non appena l’aprii, vidi Marco che mi guardava con un sorriso ammiccante. Indossavo una tutina a rete che copriva il mio corpo senza niente sotto. Quando lui mi vide, sobbalzò e rimase senza fiato per un attimo. Poi, senza dire una parola si avvicinò al mio corpo, mi baciò appassionatamente, con le sue mani che nel frattempo esploravano il mio sedere e il mio seno. Era evidente che il desiderio tra noi era ormai incontenibile.

Dopo le prime effusioni, visto che da tanto avevo desiderato fare l’amore in quella bella vasca idromassaggio 2 posti, lo presi per mano e lo portai in bagno. L’idromassaggio era già in movimento con la vasca piena d’acqua che zampillava piccole bolle. Lentamente mi avvicinai a Marco, presi a sbottonargli la camicia che feci scivolare a terra, quindi mi abbassai all’altezza dei pantaloni, li aprii, tirandoli giù con decisione. Con delicatezza mi apprestai infine a levargli le mutande per trovarmi di fronte quell’arnese enorme davanti, già durissimo e pronto a prendermi. Non credo di sbagliarmi nel dire che era almeno il doppio di quello di mio marito. Ero particolarmente eccitata di provarlo. Non ero stata con molti uomini in vita mia, e sicuramente, mai con uno che avesse un pene tanto grande. Aprii la bocca ed iniziai a leccarlo, passando la lingua bene all’altezza dell’attaccatura tra l’asta e la cappella. Quindi lo presi in bocca ed iniziai a succhiarlo piano piano, muovendo la  lingua internamente ed infine spalancai tutta la bocca cercando di prenderlo tutto dentro, ma rimanendo già strozzata a meno di metà del suo cazzo.

A quel punto mi alzai, feci cenno a Marco di andare in vasca e quando lui fu completamente immerso; guardandolo intensamente iniziai a togliermi la tutina lentamente ed i tacchi a  seguire, fin quando non rimasi completamente nuda. Ancora un piccolo sguardo e un sorriso malizioso e quindi mi immersi nella grande vasca insieme a lui. Immediatamente gli salì sopra e mentre ci baciavamo, iniziammo a sfregarci nelle parte intime. Le grandi labbra della mia vagina aderivano all’asta del suo pene ed andavano su e giù fin quando, la fessura della mia figa, incontrò la grande cappella del suo cazzo, e così lo presi finalmente tutto dentro. “Mamma mia, che cazzo favoloso!”  Dopo averlo cavalcato per qualche minuto, lo voglio da davanti, quindi ci cambiamo di posizione e mi metto con la schiena distesa verso la vasca a gambe larghe, le mani parallele al corpo, che si poggiavano alla parete adiacente, le mie gambe attanagliate tra il bacino e il sedere di Marco: mentre lui sopra di me è intento a penetrarmi con forza su e giù, tanto da far uscire in abbondanza acqua della vasca nel pavimento. Il fruscio dell’acqua provocato dal movimento irruento ed animale di Marco, unito ai miei gemiti, furono la colonna sonora del mio orgasmo, che arrivò di lì a poco.

Marco era invece molto lontano dall’essere soddisfatto, e visto che la posizione non era comodissima, decidemmo di continuare nel letto. Ci asciugammo brevemente il corpo, e quindi andammo nella camera. Come da richiesta di Marco, mi misi alla pecorina sopra il letto;  qui lui iniziò a stantuffarmi da dietro con forza. Mentre mi prendeva mi afferrò da dietro le tette , strizzandole sadicamente a più riprese con le sue grandi mani, mentre io ero inclinata con la testa appoggiata sul materasso rivolta verso un lato e, gemevo sempre più ad ogni colpo che mi penetrava. Tutto un tratto Marco tolse il suo cazzo dalla mia figa e mi disse:” Ora sculetta”. Mentre  muovevo sinuosamente il mio sedere con movimenti ondulatori, eseguendo il suo desiderio, lui si menò il cazzo, fino a  schizzare tra le mie chiappe tanto sperma caldo, che colò pian piano dal mio sedere verso le gambe. 

Bagnata del suo sperma, un po’ stordita da tutto quel mix di sensazioni, mi alzai in piedi e ci baciammo.

Infine dissi a Marco di tornare in camera sua, che ci saremmo rivisti presto e che lo avrei fatto ancora divertire molto. In quel momento volevo solo rilassarmi da sola e riflettere. Ebbi così modo di pensare nuovamente a Giorgio: continuavo a chiedermi se tutto quello fosse giusto oppure no, e se avessi dovuto confessargli il mio tradimento. Tuttavia realizzai dentro di me, che non avrei mai più  potuto fare a meno di quel sesso e di quella passione. Presi così la decisione di non dirgli nulla.

Il lunedì dopo la convention di Bari mi fu concesso un giorno di ferie, così ne approfittai per sistemare delle cose in casa e fare una bella cenetta per Giorgio. 

Ero felice, raggiante ed anche vogliosa, quella sera facemmo l’amore ed anche in quell’occasione Giorgio venne 2 volte. Nonostante i suoi problemi di eiaculazione precoce e un pene di modeste dimensioni, come già accennato in precedenza, adesso fare l’amore con lui riusciva a darmi nuovamente piacere. Il merito era senz’altro di Marco, che portò inconsapevolmente nuova linfa sessuale nel nostro rapporto. 

Tuttavia i miei sensi di colpa non erano ancora del tutto placati. Continuavo a sentire qualcosa che non andava in me, tant’è che la notte restai sveglia tra dubbi e rimorsi.

Al mattino seguente quando mi alzai per fare colazione, trovai sul tavolo della cucina dei fiori, un cornetto al pistacchio della pasticceria sotto casa ed un bigliettino di mio marito. Nel bigliettino c’era scritto: “Tesoro ti amo tantissimo, da quando hai conosciuto Marco la nostra relazione va a gonfie vele. Spero che continuerai a vederlo ancora per molto.”

Mi trovai per qualche minuto del tutto disorientata, un po’ spaventata e stupita, ma anche allo stesso tempo, liberata dal peso di quel tradimento. “Allora lui sapeva tutto?” Com’era possibile, pensai tra me.

Poi mi venne in mente, che un giorno Marco e Giorgio si erano conosciuti in una cena fatta con tutti i miei colleghi. In quell’occasione Giorgio aveva chiesto il numero di telefono a Marco, riguardo ad un interesse comune che avevano sugli investimenti in cripto valute. Mi maturò il sospetto che i due si fossero sentiti in realtà per ben altro, e che Giorgio avesse probabilmente chiesto a Marco di sedurmi.

Scrissi immediatamente un messaggio a Marco nel quale gli dicevo : “Perché hai accettato la proposta di mio marito e mi hai sedotta?”

Il mio tranello era quello di far capire a Marco, che ero certa di sapere dell’esistenza di una trama tra lui e mio marito. A prescindere se questo fosse stato vero o meno; una sua risposta in un verso o in un altro, mi avrebbe potuto chiarire la questione.

Nonostante avesse visto il messaggio, non mi rispose. Arrivati al lavoro, durante la giornata lavorativa, fu molto schivo e cercò di fuggire sempre ai miei sguardi pieni di interrogativi. Ad un tratto vidi che stava per dirigersi in bagno e col si l’occasione. Mi alzai di scatto dalla sedia e lo seguì, chiusi la porta dell’antibagno e mi trovai finalmente solo faccia a faccia con lui.

“Marco, credo che tu mi debba delle risposte”.

 “beh, tu mi piaci tantissimo Maddalena, sei così bella e sensuale e, tuo marito mi ha dato il suo benestare per corteggiarti, cosa dovevo fare?”

“Dovevi dirmelo, mi avete soltanto usata. Siete 2 stronzi.” Sbattei la porta e tornai a sedere sulla mia scrivania.

Ero lì li per piangere, mi sentivo presa in giro, usata e imbrogliata da due uomini ai quali avevo dato il massimo. Avevo sofferto come una matta per i rimorsi del mio tradimento, invece, era tutto combinato.

Presi alcune ore libere al lavoro ed andai a casa a farmi un bagno caldo. Ebbi così modo di riflettere un po’ da tutto quel turbinio di emozioni e colpi di scena, che si erano succeduti in così poco tempo. Il mio primo pensiero fu per Giorgio. Lo amavo e nonostante il sesso con lui non fosse il massimo: compresi che anche lui mi doveva amare tantissimo, che probabilmente questo suo gesto era solo per farmi avere delle soddisfazioni e delle emozioni che lui sapeva di non potermi dare, ma che voleva che io provassi. Mi emozionai pensando a quanto questa sua premura fosse dolce, seppur perversa allo stesso tempo. Poi, pensai anche a quanto la nostra relazione sia nel sesso, sia nella vita di tutti giorni era migliorata, da quando Marco era entrato nella nostra vita. Infine per l’appunto c’era Marco, con il suo pene enorme, i suoi modi di fare gentili ed il suo corpo statuario. Potevo pensare realmente di rinunciarci?

Fu così che accettai quel gioco, anzi quel “doppio gioco”, della quale io pensavo di essere  fino a poco tempo fa la regista, ma del quale invece ero solo la ignara protagonista principale.

Presi il telefonino e scrissi un messaggio per Marco: ” Tra un mese sarà estate piena, ci sarà un’altra convention alle Isole Eolie: Hai mai fatto sesso dentro il mare?

“La risposta di Marco arrivò dopo pochi minuti:” Vado subito dal capo a prenotarmi per la prossima convention. Ti farò impazzire :-)”.

Alla sera, Giorgio tornò a casa al solito orario, e come  sempre, mi sfoderò al suo rientro il suo consueto sorriso gentile. Era sereno, come d’altronde lo era sempre, ma il suo viso  pareva nascondere qualche piccola esitazione. Forse voleva parlarmi del bigliettino che mi aveva scritto al mattino e di Marco, ma non fu necessario, in quanto fui io a fargli capire che stava andando tutto nella giusta direzione.

“Il prossimo mese ci sarà un’altra convention alle Isole Eolie. Ho deciso di andarci  e ci sarà anche il mio collega Marco”. 

“Bene!”, mi rispose Giorgio con un grande sorriso sornione e con il suo viso che sembrava essere ora rilassato del tutto. 

“Ti amo molto Giorgio”. Gli dissi infine abbracciandolo.

Da quel momento in poi, la nostra vita ha preso una piega diversa, entrambi eravamo più innamorati che mai l’uno dell’altra. Rispetto al passato una aurea di leggerezza attraversava le nostre anime, donandoci una serenità serafica.

So che tutto questo può sembrare paradossale, se si pensa soprattutto che alle basi di questa trasformazione nel nostro rapporto, c’è un tradimento: tuttavia ho compreso che non esiste un tradimento del corpo ma solo quello dell’anima.
Per questo non ci si può sentire né traditi né traditori se la persona che ti ama, prova giovamento e ti è complice nella relazione con l’altro.

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