Sesso al telefono con donna sconosciuta

Sesso al telefono con donna sconosciuta

Era una di quelle giornate uggiose in pieno inverno dove la voglia di fare qualcosa e tantomeno studiare venivano meno. Mi Mancavano 2 esami alla tesi di laurea in economia e le mie giornate ormai le trascorrevo sui libri da mattina a sera. Ma quel giorno mi svegliai con uno strana eccitazione. Era da parecchio che non consumavo e quella mattina sentivo il cazzo negli slip che pulsava come non mai. Così decisi di lasciar perdere lo studio per quella mattina e di dedicarmi un po’ al mio corpo sparandomi una grande sega visto anche che ero solo a casa quella mattina. Così accesi il pc ed iniziai a navigare su uno di quei tanti siti di video porno presenti sulla rete. Mi abbassai i pantaloni e inizia ai giocare con il mio cazzo ormai già duro mentre guardavo qualche video porno di giovani ragazze che lo prendevano nel culo. Era un momento perfetto, mi sentivo completamente rilassato e immerso nel godimento più intenso pensando che mi ci voleva proprio una giornata così. Ma tutto venne interrotto dallo squillare del telefono di casa. Ricordo di essermi innervosito come non mai, chi aveva osato disturbarmi e interrompere questo momento così tranquillo? Non potendo fare altrimenti andai a rispondere. Era la voce di una ragazza che cercava un certo Mario. Pensai, sarà la solita rincoglionita che ha sbagliato numero e mi ha interrotto inutilmente la mia performance. Poi dopo avergli detto che purtroppo aveva sbagliato a digitare il numero perché a casa mia non esiste nessun Mario, mi accorsi che aveva una voce diversa dalle altre. Era dolce, sottile, confesso che ne rimasi stregato e iniziai a segarmi mentre lei mi parlava al telefono. Inizialmente mi disse di essere mortificata dall’aver sbagliato e cercò di scusarsi. Insomma cercai di tenerla al telefono e così iniziai a porle delle domande su chi era questo Mario, come avrei potuto aiutarla e soprattutto come si chiamasse. Mi disse di chiamarsi Anna e di avere 19 anni. Anche lei sembrava una che quella mattina non aveva un cavolo da fare visto che sembrava accettare molto volentieri la mia compagnia. Poi dopo 15 minuti, terminate le cose da dirci, attaccammo e ci salutammo come niente fosse accaduto. Così dispiaciuto ma visibilmente preso da ciò che mi era successo ritornai alla mia sega. Ma non trascorsero neanche 10 minuti che il telefono squillò di nuovo. Questa volta andai subito a rispondere quasi ero sicuro che a chiamare fosse di nuovo Anna. Ed infatti era proprio lei! Che nemmeno a farlo apposta cercava di nuovo Mario. Ma era evidente che l’aveva fatto per richiamarmi e sentire di nuovo la mia voce che probabilmente aveva colpito anche lei. Pensai che era giunto il momento di passare all’attacco e così le chiesi com’era vestita. Non so se era realmente vestita così ma mi rispose che indossava una sottoveste scollata da notte ed una vestaglia. Udito questa frase la mia eccitazione salì in un modo incredibile e continuavo a segarmi mentre lei mi parlava. “ Descrivimi come sei fatta ed io ti immaginerò nuda senza la vestaglia” – dissi con sfrontatezza e senza paura. D’altronde eravamo perfetti sconosciuti sino a mezzora prima. Lei dimostrando di stare saper stare al gioco rispose con estrema calma. “ sono alta 1.70, taglia 42, 3° abbondante di seno e amo indossare perizoma sexy di pizzo”. Amava stuzzicare la troia così che poco dopo mi chiese com’ero fatto io. Sapendo che comunque non ci saremmo mai visti e che non sapevo se anche lei avesse detto cose non veritiere, decisi di strafare dicendo di essere alto 1.90 ed essere palestrato. Gli chiesi di aprire la vestaglia che indossava , di sfilarla, poi di guardarsi il seno e dirmi com’era fatto. Lei come se fosse ipnotizzata dalla mia voce e dai miei comandi iniziò ad ubbidire e a fare tutto ciò che le chiedevo. Mi descrisse la forma del suo seno e mentre sentivo la sua voce iniziare a tremare forse dall’eccitazione, mi confessò che i suoi capezzoli erano diventati turgidi. Allora le chiesi di spingersi in basso e di descrivermi come era fatto l’intimo che indossava. Disse di avere un perizoma a filetto nero di pizzo il tutto condito da un reggicalze. Probabilmente lei capì che mi stavo segando dalla mia voce che iniziò a diventare sempre più debole e tremante. Così le chiesi se le piaceva questo giochino che stavamo facendo e se voleva continuare. Lei annui dicendo di essere intrigata da questa situazione nuova che stava vivendo. “ Sfilati l’intimo, apri bene le gambe e pian piano fai dischiudere le tue grandi labbra e passa le tue dita all’interno” – le ordinai dopo avergli confessato di essere nudo con il mio cazzo in mano. Lei eseguì e sentivo la sua voce ansimare di piacere. Era eccitatissima e mi invito a continuare con le istruzioni perché le piaceva molto il fatto di essere comandata al telefono. Le ordinai di infilarsi ora due dita dentro la vagina e con il pollice di continuare a toccarsi la clitoride mentre io dall’altra parte mi segavo sempre più velocemente. “ Oh si che bello” – mi rispose dalla cornetta. Poi la invitai a prendere un oggetto a lei vicino e di infilarselo nella fica immaginando che quello era il mio cazzo di 21 cm. “Aspetta un attimo, torno subito “ e si assentò per un paio di minuti. Poi ritornò e disse di aver trovato l’oggetto che faceva al caso suo. Prese una spazzola di quelle che si utilizzano per pettinarsi i capelli e infilò l’asta di legno nella vagina. “ Si che bello sembra il tuo cazzo” – disse mentre la guidavo nei movimenti. Mi confessò che stava per raggiungere il massimo piacere e voleva tanto che arrivassimo nello stesso momento immaginando che la stessi sborrando nella fica. Avvicinai la cornetta al glande e segandomi le feci sentire il rumore della pelle che salendo e scendendo sulla cappella faceva attrito. “Si continua continua” – disse prima di esplodere in un urlo liberatorio di estasi e godimento. E nello stesso istante giunsi anche io al massimo piacere e mi sborrai tutto sull’addome. Infine mi ringraziò di avergli fatto provare quest’esperienza che mai aveva fatto prima di allora.

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