Abusata di notte da un infermiere

Abusata di notte da un infermiere

Mio nonno aveva subito una piccola operazione, dopo vari turni, toccava a me fare la notte in ospedale, un po’ mi seccava la cosa, ma non potevo farne a meno, così mi organizzai alcune cose e andai abbastanza presto la sera.

Tra i vari infermieri e infermerie che stavano al piano, ne avevo notato uno che non mi piaceva particolarmente, un uomo sulla quarantina con lo sguardo un po’ cattivo, non mi aveva dato una buona sensazione.

Comunque, ovviamente, proprio lui doveva fare il turno di notte, insieme ad altre due infermiere, non ero pe niente entusiasta della cosa, ma alla fine non dovevo averci molto a che fare, così lasciai perdere.

Durante la sera veniva spesso a controllare mio nonno e l’altro paziente, ogni volta cercava di dirmi qualcosa, io rispondevo con aria di sufficienza, avevo la metà dei suoi anni e non avevo nulla da dirgli.

Erano le due di notte quando decisi di allontanarmi, nonno dormiva tranquillo, decisi di avvicinarmi a un distributore in fondo al corridoio, passai davanti alla stanza degli infermieri, era chiusa, probabilmente dormivano anche loro un po’.

Stavo scegliendo la bibita quando mi sentii afferrare da dietro con forza, una mano sulla bocca, venni trascinata in una sorta di stanzino, riconobbi subito l’infermiere, mi intimò di stare in silenzio, mi chiamò “troietta”, poi tirò fuori il cazzo e mi disse di succhiarlo.

Io mi ribellati alla richiesta, gli dissi che era un porco e mi allontanai cercando di raggiungere la porta, lui si innervosì, mi prese per il collo da  dietro con la forza, mi fece piegare a novanta gradi, mi tirò giù i pantaloni della tuta che indossavo e le mutandine e mi infilò il cazzo moscio nella figa.

Iniziò a sbattermi forte, più passavano i secondi e più il cazzo si gonfiava dentro, era duro e ora mi stava facendo male, ma a lui non importava, godeva e gemeva, lo sentivo spingere forte e veloce, non si fermava, mi stava scopando per suo piacere, la sua mano sulla bocca non mi permetteva nemmeno di urlare.

Lo sentii gemere troppo, stava venendo, lo tirò fuori velocemente e sentii lo sperma bagnarmi le chiappe, mi lasciò libera, mi disse di non dire niente altrimenti l’avrei pagata e non solo io…Non dissi nulla, mi rivestii velocemente e mi chiusi in camera con mio nonno. Il mattino seguente il turno era cambiato, non l’ho mai più rivisto.07

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