A sua insaputa

A sua insaputa

Prologo:
Oggi torno con un nuovo racconto che ha come protagonista nuovamente mia moglie Cetty. Mi presento, mi chiamo Roberto e dal 1988 sono fidanzato con quella che in seguito sarebbe diventata mia moglie; una ragazza di nome Cetty, che all’epoca dei fatti che sto per narrare aveva di 25 anni: altezza media, magra, occhi azzurri e capelli biondi. Avevamo da fidanzati una vita sessuale un po’ tranquilla, naturalmente senza rapporti completi essendo lei una all’antica. Peraltro non amava molto i rapporti orali; quando uscivamo insieme, dopo esserci appartati in macchina o in campagna da me, si iniziava a limonare a dovere e ad accarezzarci; chiaramente già dalla prima sera in cui ci siamo messi insieme, lei ha acconsentito a farsi masturbare, permettendomi di sgrillettarla con le dita della mano prima e con la lingua di seguito fino alla venuta; d’altra parte già con i ragazzi con cui è stata prima di me, aveva loro consentito di farsi esplorare con le dita; quando toccava a lei di farmi godere, era disponibile solo a spararmi una sega ed a farmi venire. Solo qualche volta, dopo grande insistenza da parte mia, si convinceva a praticarmi un rapporto orale, chiedendomi però di estrarre il membro prima della venuta; chiaramente io non mi lasciavo sfuggire l’occasione di sborrarle in bocca, facendo poi apparire la cosa come accidentale e non voluta, ma senza ingoio. Comunque giusto per dovere di cronaca non sono stato il primo a cui lei abbia praticato rapporti orali. Segue adesso la descrizione di quello che accadde da fidanzati nel 1992.

Una città della Sicilia, 5 aprile 1992 – a casa di un mio caro amico che chiamerò Orazio.

Orazio: ” ma perchè? che c’è di male, in fondo se due persone sono veramente amiche dovrebbero condividere tutto no? non ci trovo nulla di assurdo!

Io: ma che cazzo dici, ma scherzi? secondo te io dovrei guardarti mentre tu accarezzi la mia ragazza? Ma ammesso che io sia d’accordo, persi che riuscirei a convincerla?

Orazio: se tu fossi d’accordo, il problema più grosso sarebbe risolto; poi penseremo a come convincere Cetty. E poi che ne sai, a volte certe donne sono strane, magari la cosa la intrigherebbe. E poi cavolo ci siamo sempre divisi tutto e di lei tu mi racconti sempre tutto quello che fate, anche le cose più intime! Ti ricordi quando mia hai descritto la prima volta che l’hai fatta venire!

Io: ma che c’entra, una cosa è raccontare, una cosa è fare! Non diciamo stronzate!

Orazio: ma dai che ti costa, in fondo non sei stato il primo! te la sei presa un po’ adoperata, diciamolo pure no? ed anche un po’ pulla, come dicono tutti nella comitiva! Avanti, se sei d’accordo pensiamo ad una strategia.

Io: ammettiamo che io sia d’accordo, come pensi si possa fare dando per scontato che lei non accetterebbe mai!

Orazio: allora, io direi di fare così:……………

Nelle due ore successive Orazio mi descrisse il suo piano nei minimi dettagli; poi uscimmo ed andammo a prenderci un paio di birre e lì si continuò a parlare del progetto. Devo dire che alla fine un po’ per la grande amicizia che ci legava, un po’ per la coglionaggine che avevamo a quei tempi, un po’ per il fatto che Orazio mi aveva convinto che Cetty sarebbe stata solo una di passaggio, una delle tante, mi decisi a fare quello che Orazio mi aveva prospettato.

In campagna dai miei – 13 aprile 1992, ore 20 circa

Cetty: ma perché mi devo conciare così, con sta cosa sugli occhi? dai mi scoccia!

Io: dai sarà un’esperienza nuova ed eccitante, lo facciamo mentre tu hai gli occhi bendati e nelle orecchie una cuffia con musica rock, sarà una nuova esperienza. Dai ti prego, non facciamo mai niente di eccitante.

Cetty: e va bene dai, mia hai convinto, allora mi vado a vestire con le cose che mi hai fatto portare!

Tornò dal bagno dopo pochi minuti: mutandine e reggiseno neri, molto sexy, scelti da Orazio; sul corpo un collier d’oro con un pendente a forma di cuore, anello di brillante del fidanzamento e orecchini di perle, quelli fissi che non si muovono. Naturalmente ben truccata e scarpe con tacco 15. Le bendai per bene gli occhi, la feci distendere sul letto e le legai le mani alla spalliera del letto con delle manette e le misi due auricolari nei condotti uditivi; collegai gli auricolari ad un registratore con musica degli Iron Maiden ad alto volume. Nel frattempo Orazio era nascosto in un’altra stanza. Azionai la musica e feci entrare Orazio.

Cetty: gioia dove sei? non ti vedo, vieni qui che ho paura!

Orazio mi fece un cenno e mi avvicinai a lei, le accarezzai il viso, le labbra e poi iniziai a baciarla con la lingua. Poi mi allontanai e lasciai campo ad Orazio, il quale si avvicino a lei sedendosi sul letto; naturalmente doveva stare attento a non offrirle la possibilità di riconoscerlo. Orazio iniziò ad accarezzarle le tette attraverso il reggiseno nero. Quindi lo sfibbiò e glielo tolse. Iniziò a massaggiarle le mammelle ed a palpargliele, a strofinarle i capezzoli; lei intanto iniziava ad assumere l’espressione tipica della fase iniziale del godimento.

Rivolgendosi a me Orazio disse: minchia che belle tette sode che ha Cetty, sono caldissime e profumate e che pelle liscia; ci pensi che prima di te altri le hanno sucate! e adesso voglio sucargliele. Ti dispiace se le dico delle parolacce, sai la cosa mi ecciterebbe.

Io: ok di pure.

Orazio: adesso gliele suco le minne a questa troia, a questa pulla da quattro soldi che ti sei preso! come ti dicevo in comitiva tutti dicono che Cetty non è la ragazza giusta per te, è una facile che è stata con altri prima di te, una che volentieri potrebbe tradirti col primo venuto!

Subito dopo quindi smise di palpeggiarla, avvicinò la sua faccia al torace di Cetty ed uscita la sua lingua calda ed umida, piena di saliva e di desiderio, iniziò a leccare ed a succhiarle le tette in modo voluttuoso, solo dopo di averle scostato il collier: un seno per volta, leccava prima tutta la cute soffermandosi sull’areola, che in Cetty è ampia e rugosa, dove passava la lingua descrivendo cerchi concentrici, quindi si dedicava al grosso capezzolo scuro, che prima leccava con passaggi ritmici e rapidi e poi, introdottolo in bocca, succhiava ritmicamente; poi la poppava simulando l’allattamento! Cetty intanto aveva iniziato a mugugnare piano piano!

Orazio: minchia sono dolcissime da sucare, non la finirei più; hai visto che la cagna inizia a mugugnare? te lo dico io questa è troia nell’anima! Chi lo doveva dire che avrei avuto a disposizione la tua cagna!

Cetty: siii mi piace, bravooo, ancora, mi dispiace che non possa accarezzarti, nè sentire la tua voceee!

Orazio intanto avvicino la mano alle sue mutandine ed attraverso queste iniziò a strofinargliele contro la fica; dopo qualche minuto le mutandine iniziarono a bagnarsi! Orazio con delicatezza gliele tolse, mettendo alla luce la vulva boscosa di Cetty. Iniziò ad accarezzarle la peluria, quindi allargò le grandi labbrà ed iniziò ad accarezzarle le piccole labbra che in Cetty, come detto precedentemente in un’altra storia, sono ipertrofiche; intanto Cetty iniziò ad ansimare dal piacere. Orazio quindi incominciò a gingillarle il clitoride sgrillettandola come si deve; il suo clitoride, inizialmente delle dimensioni di un cece, rapidamente diventò turgido e grosso come un gamberetto sgusciato.

Io: stai attento che è vergine!

Orazio: tranquillo compà, te la lascio illibata la troia! la sto solo sgrillettando! Vedi come gode la tua Cetty con me! io so come trattare le pulle come Cetty!

Cetty: uuuhhh che bello, dai Roby, leccami lo sticchio, ti prego, dai….

Io: Cetty è clitoridea quindi per godere devi lavorare di clitoride!

Orazio: lo vedo che è tutta partita!

Dopo un po’ che la stava masturbando con le dita Orazio, sentendo il suo desiderio e mostrando una grande sete di fica, avvicinò la sua bocca allo sticchio di Cetty e tenendo ben divaricate le grandi labbra, cominciò a leccarle ed a succhiarle le piccole labbra in modo avido, quindi passò a leccarle velocemente il clitoride che diventò ancora più turgido e grosso; la vulva si riempì di colata che Orazio subito assaporava ed ingoiava.
Dopo un po’ Orazio temendo che Cetty potesse sospettare qualcosa, si mise di lato e subentrai io: iniziai ad accarezzarle il caldo corpo quindi mi avvicinai alla sua testa e poggiai le mie labbra sul suo labbro superiore, liscio e succoso e lo baciai leggermente, una , due , tre o forse quattro volte, poi poggiai le mie labbra alle sue, facendo una lieve forza. Lei vogliosa ed eccitata aprì le labbra e permise alle mie di aderire alle sue ed alla mia lingua di entrare nella sua calda bocca. Trovai un alluvione di calda saliva, abbondante, buonissima di sapore ed impregnata di alito. Leccai la sua lingua calda e viscosa, il suo palato, le sue gengive, i denti, poi ancora lingua, lingua, lingua . Intanto allargai le grandi labbra di quella vulva boscosa e localizzai il clitoride, rossastro e filante; sotto il buco era semichiuso dall’imene, del tipo a semiluna; le piccole labbra corrugate, il tutto coperto da abbondante colata filante. Iniziai con dito indice a gingillarle il clitoride e lei riprese a respirare in modo affannoso e a mugugnare di piacere. Mentre la masturbavo, ripresimo a limonare, questa volta con le lingue fuori dalle bocche, che si contorcevano in modo voluttuoso. Iniziai a leccarle la vulva: un sapore fortemente acidulo mi riempì la bocca, il tipico gusto della vulva! la mia lingua leccava le piccole labbra, l’imene e poi si soffermava sul clitoride che veniva leccato e succhiato; leccavo e contemporaneamente bevevo la sua colata calda e filante. Lei ansimava e si contorceva come una zoccola. Mi alzai e mi tolsi la maglietta. Mi abbassi i pantaloni velocemente e poi le mutande. Il mio uccello era diventato grosso come non mai, pur essendo però di piccole dimensioni rispetto alla media! Il glande era grosso, liscio e violaceo. Glielo misi in bocca e lei iniziò a succhiarlo: adesso era lei che dirigeva il gioco anche se limitata nei movimenti in quanto legata alla spalliera del letto: introduceva lo zufolo sette, otto volte in bocca, in fondo, fino all’ugola, poi, quando lo tiravo fuori, lei lo leccava avidamente. Mentre suonava il piffero, io le portai la mano dietro la nuca aiutandola nei movimenti e dandole quel ritmo particolare che serve in questi casi! Continuò a spompinarmi per alcuni minuti, facendo tipici rumori con la bocca. Ero indeciso se sborrarle in bocca e farla ingoiare. La sua lingua intanto si era riempita di secrezione filante, molto odorosa e ricca di spermatozoi, il secreto prostatico, che è il primo ad uscire. Ingoiò quel po’ di sostanza come se nulla fosse! Orazio a quel punto mi fece cenno di lasciargli il posto;

Orazio: non sapevo che Cetty fosse così brava a tirare pompini! ma non mi dicevi che non amasse succhiarlo? o forse sono stato troppo bravo a fare uscire la troia che è in lei! Però adesso basta, non le sborrare in bocca che mi fa schifo poi! spostati che adesso tocca a me divertirmi con questa prostituta. Guarda ed apprendi come si lecca la fica!

Quindi riprese a leccarle la vulva boscosa. Cetty intanto riprese ad ansimare come una cagna in calore.

Cetty: continua a baciarmi la fica in questo modo meraviglioso!

Dopo qualche minuto Orazio si sbottonò i pantaloni ed abbassate dalle mutande estrasse il suo enorme pene, che io avevo visto qualche volta: una verga in erezione lunga circa venticinque centimetri dura e venosa, sormontata da un grosso glande lucido e violaceo; il mio pene rispetto a lui poteva andare a nascondersi!

Io: che cazzo vuoi fare la vuoi sgallinare? Ti ho detto che non la devi perforare!

Orazio: ma che dici, glielo voglio solo strofinare sulla vulva a questa zoccola!

Avvicinò il suo telescopio alla vulva di Cetty ed inizio a strofinarglielo contro il clitoride: dopo pochi minuti Cetty venne, urlando come una vacca da monta! Orazio le allargò bene le grandi labbra ed avvicinato il cannolo iniziò a segarsi velocemente e, raggiunto all’orgasmo, le eiaculò sulla fica e poi sulle tette ed in faccia! Quindi si scostò. Subentrai immediatamente e le spalmai lo sperma di Orazio sul corpo, riprendendo a pomiciare. A quel punto stando quasi per scoppiare, glielo rimisi in bocca ed iniziai a stantuffarla per pochi secondi: eccitato come ero, avendola vista usata da Orazio, venni poco dopo riempendole la bocca di sperma che poi lei però si lasciò colare fuori dalla bocca. Orazio si allontanò ed io sciolsi Cetty. Facemmo una doccia veloce e poi andammo ad un appuntamento con i nostri amici tra cui c’era Orazio.

Orazio ci venne incontro mi baciò salutandomi, poi salutò la mia ragazza dicendole: ciao Cetty come va, che avete fatto?

Cetty: niente di particolare, siamo stati un po’ in giro.

Orazio: ah capisco! sarai stanza allora!
Passammo una serata serena tra amici!

Stessa città della Sicilia, 09 settembre 1998 – per le strade della città

Passarono alcuni anni e le nostre strade si erano ormai divise. Con Cetty tra alti e bassi la storia era durata, ci eravamo sposati e adesso aspettavamo un figlio, si lei era gravida al nono mese! da quando avevo saputo che era incinta i nostri rapporti sessuali si erano molto diradati. Stavo tornando da lavoro, quando per strada ad un tratto, vidi un amico che era andato a lavorare fuori e che non vedevo ormai da anni, Orazio, il mio migliore amico di un tempo!

Io: ciao Orazio come stai? da quanto tempo!
Orazio: ciao Roby, amico mio, come stai, che bello rivederti! che mi racconti?
Ci sedemmo ad un bar e passammo le tre ore successive a raccontarci tutto quello che avevamo fatto in questi anni, tra una birra e l’altra. Lo misi al corrente del mio lavoro, del matrimonio con Cetty, del figlio in arrivo.
Orazio: bene sono contento, sei rimasto con Cetty, bene, una brava ragazza. Invece al momento sono scapolo e senza nessuna donna.
Dopo la quarta o quinta birra, non ricordo, il discorso cadde sugli avvenimenti di quella sera, i campagna dai miei!
Orazio: ti ricordi, è stato bellissimo con Cetty, ricordo come fosse ora tutto quello che le abbiamo fatto! Certo avrei voluto chiavarla come si deve, ma era vergine! certo adesso non lo è più, no?
Io: che cè’ Orazio, forse sei un po’ brillo?
Orazio: no dico vero, perchè non ripeterlo, per un vecchio amico no? e poi sai stavolta sono disposto anche a pagare! diciamo che sarei disposto a darti 30 mila euro, che ne dici?
Lo guardai a lungo, non sapendo se andarmene via o restare ad ascoltarlo: scelsi la seconda via, anche perchè, in quel momento, avevo bisogno di soldi. Passammo le due ore successive a pianificare il piano, come l’altra volta! ci lasciammo sapendo però che una nuova esperienza ci aspettava. Tornai a casa da mia moglie.
Io: ciao tutto ok?
Cetty: Si tesoro tutto bene ed anche lui sta bene nella pancia.
Io: sai ho avuto un’idea per riscaldare un po’ la nostra passione che mi sembra un po’ calata.
A quel punto le illustrai, come la volta precedente, quello che avevo intenzione di fare, naturalmente tenendo nascosto il piccolo particolare di Orazio!!!
Cetty in un primo tempo non era d’accordo, diceva che erano cose da ragazzi, ma poi pian piano si lasciò convincere.

Stessa città, a casa nostra, 13 settembre 1998

Cetty: e va bene amore, se pensi che possa farci tornare la passione, perchè no!

Anche questa volta feci vestire Cetty secondo le disposizioni di Orazio, Mutandine e reggiseno, tacchi a spillo; sul corpo, per adornarlo a dovere Orazio, dopo avere chiesto informazioni sui gioielli di Cetty, dispose per una parure di perle che comprendeva una collana con un doppio filo uno di perle coltivate ed uno di corallo, un anello con perla e brillante, un bracciale con tre file di perle e per finire pretese per l’occasione che portasse gli orecchini di perle e brillanti del matrimonio. Curò moltissimo anche il trucco; forse un po’ troppo forte, pettinò i capelli sciolti sulle spalle.
Anche questa volta la bendai, la feci mettere su un divano letto con materasso rigido posizionandola alla pecorina e le legai le mani alla spalliera del letto con delle manette; le misi due auricolari nei condotti uditivi e collegai gli auricolari allo stereo questa volta con una musica dei Genesis, sempre ad alto volume. Nel frattempo Orazio arrivo e mi mando una sms. Quindi azionai la musica e lo feci entrare; lei era messa a novanta gradi, col pancione da gravida quasi a termine e due tette gravidiche da vacca; un po’ più grande della prima volta, non più vergine, ma sempre bella ed arrapante!

Orazio: che bella donna che hai per moglie! non sai quanto sono felice che oggi me la chiavo davanti a te! la devo fare godere a dovere questa sgualdrina!
iniziò ad accarezzarla tutta e contemporaneamente iniziò a coprire le sue spalle con piccoli baci; quindi le sbottonò il reggiseno che cadde: due enormi tette da gravida a termine si presentarono alla sua vista:
Orazio: madonna che vacca! chissà caro Roby, mentre sei lontano da casa per lavoro, chissà quanti cazzi ha spolpato la tua troia; credimi queste tette le hanno sucate pure i cani!
Quindi uscita la lingua, iniziò a leccarle con avidità le spalle e la schiena, facendole il cappotto con la saliva. Spostatosi lateralmente iniziò a popparle le tette gravidiche, assaporando un po’ di liquido che veniva fuori dai capezzoli! Quindi, con delicatezza, le tolse le mutandine;

Orazio: vedo che si è rasata la cagna! che è per godere meglio? che bella pelle che hai Cetty, che belle natiche, da puledra!
Orazio continuò ad accarezzare le natiche di Cetty e poi all’improvviso mollo uno schiaffo fortissimo sulla natica destra poi uno sulla sinistra ed un altro ed un altro ancora.

Cetty: cazzo Roby, mi fai male così, smettila!
Poco dopo con entrambe le mani Orazio le divaricò le natiche da sballo ed iniziò a leccarle avidamente l’ano, anch’esso non più vergineo, che a contatto della calda lingua dell’uomo, iniziò a pulsare; quindi vi pose contro il dito indice dopo averlo lubrificato con la propria saliva e glielo spinse nel canale anale, iniziandolo a muovere avanti e dietro; continuò l’operazione con il dito medio, poi col medio e l’indice insieme; tutte queste manovre regalarono a Cetty irresistibili fitte di piacere che la fecero ansimare dalla voglia! Passando adesso sotto le cosce, le leccò prima il pancione e poi si concentrò sullo sticchio di mia moglie, le allargò le grandi labbrà ed iniziò ad accarezzarle le piccole labbra ed il clitoride; intanto Cetty aumentò l’intensità del suo ansimare di piacere. Orazio quindi aumentò la velocità con cui le gingillava il clitoride che rapidamente diventò turgido e caldissimo. Dopo che finì di masturbarla con le dita, Orazio avvicinò la sua bocca alla fica di Cetty e tenendo ben divaricate le grandi labbra, iniziò a leccarle ed a succhiarle le piccole labbra; quindi passò a leccarle abilmente e velocemente il clitoride che diventò ancora più turgido e grosso; Cetty intanto socchiusi gli occhi cominciò ad ansimare ancora più di prima in maniera completamente disinibita come una cagna in calore! L’uomo continuò ancora per qualche minuto a leccarle avidamente la clitoride fino a quando non cominciarono a venirgli dei crampi alla lingua!
Cetty mughugnando: che bello, continua a leccare così, questa sera sembri diverso amore sei troppo bravo, sembri un altro!
Orazio: ma hai visto come ansima questa cagna? ma siamo sicuri che te la scopi perchè a me sembra arrapata e fortemente aviopenica! Ora vedo di rimediare!

Dopo un po’ si abbassò i pantaloni e si voltò verso di lei, quindi abbassate le mutande posizionò la sua mazza sull’ostio vaginale di mia moglie Cetty e spinse penetrandola; incominciò a fotterla da tergo; mia moglie completamente sconvolta e fuori di se, aveva la faccia congesta e sudata; a tratti si mordeva le labbra come per trattenere i lamenti, a tratti posseduta dal desiderio usciva la lingua succosa e grondante di saliva e si leccava le labbra simulando alla perfezione un’attrice hard all’azione; a tratti inarcava il collo all’indietro ed aperta completamente la bocca emanava caldi e ovattati sospiri di piacere!

Cetty: mi fai impazzire stasera amore, non l’avevi mai avuto così grosso, poi lo voglio in bocca!

Ad ogni colpo di reni, il cazzo dell’uomo la penetrava a fondo dentro la vagina e la forza trasmessa da ogni colpo si trasmetteva al corpo di mia moglie che sobbalzava ritmicamente in avanti in modo armonico e costante; ad ogni colpo mia moglie sobbalzava in avanti, le sue mammelle gravidiche sobbalzavano in avanti e anche le collane che portava al collo e gli orecchini del matrimonio sobbalzavano in avanti! Con le mani l’uomo le accarezzava tutto il corpo soffermandosi a palparle energicamente le tette; un paio di volte insalivate le mani con la propria saliva, le passava sulle tette di mia moglie spalmandole a dovere! accarezzava e palpava a fondo quelle grosse mammelle, strizzando a tratti i capezzoli fino a farla sobbalzare dal dolore.
Di tanto in tanto mia moglie ormai completamente fuori di se girava la testa verso l’uomo ed uscita la lingua dalla bocca, si leccava le labbra trasmettendogli il desiderio di avere la sua lingua, ma lui non poteva dargliela!

Cetty: ti prego Roby, dammi la lingua che sto godendo come una troia! Ho voglia di cazzo! vienimi dentro!

Orazio: Roby dimmi che questa è la mia troia, la mia puttana per una sera, che mi è costata trentamila euro!

Io: Si, è vero, è la tua troia, solo la tua troia. Mi hai pagato per chiavarla!

Dopo qualche minuto mia moglie inarcò al massimo delle possibilità la schiena all’indietro, contrasse tutti i muscoli del suo corpo ed aperta la bocca vogliosa assunse l’espressione da orgasmo e venne, Era il primo orgasmo di una lunga serie. Poco dopo Orazio raggiunse l’orgasmo eiaculandole dentro la vagina. Ma non finì lì, Orazio quella sera sembrava insaziabile.
Si avvicinò nuovamente al culo di Cetty, le divaricò le natiche e ricominciò a leccarle avidamente l’ano quindi vi pose contro ancora due dita dopo averle lubrificate con la propria saliva e gliele spinse nel canale anale, iniziandole a muovere avanti e dietro; Orazio continuò a leccarle l’ano ritmicamente ingoiando la saliva dopo che la stessa si era insaporita; quindi le appoggiai il suo glande inumidito con la saliva. Fece pressione, ma niente.

Orazio: scusa ma non mi avevi detto che le avevi rotto il culo a sta troia? a me sembra vergineo!

Io: come ti dicevo qualche settimana fa abbiamo avuto uno dei nostri ormai rari rapporti sessuali; dopo che lei se ne è venuta, si è voltata verso di me e semplicemente mi ha detto di incularla. Per farla breve inumidii il mio bastone e glielo poggiai sull’ano; feci pressione e senza troppe difficoltà le ruppi il culo entrandole dentro il retto, venni quasi subito. Sul momento mi vennero anche dei sensi di colpa!

Orazio: secondo me non hai rotto niente con quel cazzettino che ti ritrovi di sette centimetri, le sarà sembrato un mignolino! capisci adesso perchè tutti ti prendevamo in giro da ragazzi? che ci fai con quel pisellino! e mi chiedo pure a sto punto chissà chi è che te l’ha ingravidata sta vacca! buh, uno dei tanti che se la chiavano! ma ora ci pensa il tuo amico Orazio a spaccarle il culo! Qui però ci vuole il burro! Andò in cucina e prese del burro, quindi ritornato iniziò a spalmarlo nel buco del culo di Cetty; subito dopo riposizionò l’asta sul foro e fece nuovamente pressione, stavolta maggiore, puntando i piedi al letto e così, pian piano la punta del suo sfollagente entrò dentro; un colpo ancora e la parte superficiale dell’anello muscolare sfinterico questa volta realmente si fratturò internamente, permettendo al suo bastone di entrarle tutto dentro nell’intestino. Lei urlò dal dolore. Un palo che le parve grosso all’inverosimile e duro come un pezzo di legno, le sfondò impietosamente il culo, penetrando rapidamente dentro il retto; le pareti intestinali che mai, fino a quel giorno, evidentemente erano state violate, dovettero cedere all’improvviso, lacerandosi in più punti; un getto di sangue iniziò a colarle giù per le cosce; il fortissimo dolore, dovuto a quel violento atto di sfondamento le provocò un poderoso urlo; mia moglie, come mi disse dopo, si sentì spezzata in due da quell’enorme mazza, la sentiva affondare sempre più profondamente nell’intestino; l’uomo iniziò quindi a muoversi ritmicamente in lei, sbattendola sonoramente avanti e indietro. Mentre la inculava ritmicamente le palpava le tette da tergo, facendosi strada tra la collana che portava.

Orazio: oh Cetty che bello, quanto ho desiderato questo momento, il mio cazzo nel tuo culo rotto! voglio che te ne vieni!
Essendo venuto da poco, l’inculamento di Cetty durò a lungo; il buco poco prima stretto, adesso era divenuto per la prima volta abbastanza dilatato. Il dolore proveniente dal culo ormai irreparabilmente rotto, era sempre fortissimo, ma gradatamente si riduceva, trasformandosi in godimento crescente, sempre più crescente; ad un tratto mia moglie raggiunse nuovamente l’orgasmo emettendo un gemito da vera cagna. Poco dopo Orazio venne nuovamente, copiosamente e le sborrò nel retto che si riempì. Estrasse la verga dal suo intestino e continuò ad eiacularle sulla schiena coprendola di calda e bianca sborra che subito le spalmò addosso.
Cadde il silenzio; entrambi erano esausti, io arrapatissimo! Orazio mi salutò ed andò via! Slegai mia moglie che fece una doccia quindi si mise una vestaglia.
Cetty: cazzo mi hai spaccato il culo con quel coso, ma quanto l’avevi grosso questa sera, mi è anche uscito sangue! e poi che minchia mi hai spalmato nel culo?
Io: era burro, per lubrificare!
Cetty: sono stanca, vado a dormire. Sei stato meraviglioso questa sera, non l’avevi mai avuto così grosso e duro! ora che lo so dobbiamo fare più spesso questi giochetti; sai devo confessartelo, mi hai fatto sentire veramente donna per la prima volta questa sera, grazie amore mio!
Appena si addormentò, mi misi a pensare, ero profondamente confuso per tutto quello che era successo e per le ultime parole di mia moglie; andai in bagno dove mi segai ripensando a Cetty che veniva chiavata dal mio amico Orazio.
Dopo qualche giorno mi arrivò una e-mai da parte di Orazio che si scusava per non avere più i soldi per pagare il debito!

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2 thoughts on “A sua insaputa

    1. marcello52

      Grazie, una storia si di fantasia, ma basata su un personaggio reale, mia moglie, con molte cose descritte prese dalla realtà……… ti consiglio un’altra mia storia che ha come protagonista mia moglie, sempre qui: cetty moglie palermitana violentata. Ciao a presto.

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