La cena

La cena

La cena di lavoro
Ogni anno, prima delle vacanze estive a fine luglio. Io e alcuni miei colleghi e il capo facciamo una cena di buone ferie.
Mia moglie alcuni anni fa lavorò per la ditta dove sono impiegato per alcuni mesi come consulente esterna su alcuni progetti quindi fu invitata alla cena. Arrivammo ad una trattoria vicino al fiume. Eravamo io, mia moglie, il capo quattro colleghi e la segretaria della ditta.
La cena fu tranquilla. Risate, chiacchere, battutine alle due donne. Ma tutto con molta discrezione.
Al momento di tornare a casa il capo propose di mischiarci nelle auto. Con me salì la segretaria. Con lui mia moglie e Antonio, un collega trentenne. Gli altri su una terza auto.
Ok- disse il capo- adesso ogni auto vada a bere qualcosa da qualche parte. Poi mi guardò e mi disse che avrebbero portato a casa loro mia moglie. Questo gioco lo facevamo ogni anno, era un modo per mischiare le amicizie all’interno della ditta.
Io e la segretaria andammo a bere qualcosa in un bar li vicino.
Ci conoscevamo da sempre e dopo una mezzoretta, quando le dissi che volevo tornare a casa, lei mi disse ridendo- non avere fretta, tua moglie farà tardi.
Dici? Le chiesi
Dico- rispose- il capo non la porterà a casa tanto presto e poi con loro c’è Antonio che è il suo fido compagno di merende….
E tu che ne sai? Le chiesi
Ogni tanto mi portano a casa dall’ufficio e prima di passare da casa ci si ferma sempre alla casetta al fiume…
Subito dentro di me scattò qualcosa, dovevo scoprire se erano alla casetta del capo e cosa accadeva quando portavano una donna la, ma non potevo chiederlo alla segretaria. La accompagnai a casa e andai a curiosare. Il capo aveva una casetta lungo il fiume, una piccola casetta da pescatore con un giardinetto intorno. Isolata.
Per arrivarci si doveva percorrere una stradina sterrata per quasi un chilometro. lascia l’auto nascosta in un boschetto a un centinaio di metri e mi avvicinai alla casetta restando nei campi di mais alle spalle della stessa. quando arrivai capii subito che ….sentivo mia moglie che urlava parole che usa solo quando è davvero eccitata.
Era una sera di luna piena e si vedeva benissimo cosa stava accadendo nel piccolo giardino adiacente alla casetta.
I due la stavano scopando stesi su un asciugamano
Tutti e tre completamente nudi. Uno sotto, uno sopra e lei in mezzo ai due che la sbattevano.
Lei urlava cose oscene. Non l’avrebbe sentita nessuno in quel posto isolato!
Io, nascosto dal mais mi godevo la scena. I due cambiavano posizione di tanto in tanto e lei li supplicava di non fermarsi. La sentii avere un orgasmo! I due continuarono a sbattersela per un paio di ore e lei ebbe diversi orgasmi. poi tutti e tre si stesero nudi sull’asciugamano. Fu allora che mi allontanai velocemente e tornai a casa ad aspettarla.
Dopo un’oretta non vedendola arrivare la chiamai al cellulare. Rispose con la voce che ogni tanto cambiava tono. Capii che stava ancora scopando, la troia.
Siamo al bar, non preoccuparti, torno presto, dormi pure.
Poi mi passò il capo. Non preoccuparti, beviamo ancora qualcosa e torniamo, tua moglie è davvero di compagnia, ci vediamo domani in ufficio che ci salutiamo.
Lei non spense il cellulare.
La sentii dire ad alta voce- adesso sfondatemi porci e riempitemi di sborra! Poi lei spense il cellulare.
Tornò tre ore dopo. Entrò e barcollando attraversò la stanza, io ero sul divano e finsi di dormire.
Aveva la camicetta strappata e la vidi salire le scale per andare a dormire che barcollava
Aspettai una mezz’oretta e andai a letto. Era stesa, vestita a pancia in giù. La annusai e si sentiva forte l’odore di sesso.
Il mattino dopo, prima di andare al lavoro, le chiesi come era andata la sera prima.
-ti racconterò stasera ma è stata una sera da vera troia…..- mi disse
Al lavoro il capo era in ufficio solo. Entrai.- spero ti sia divertito ieri sera- mi disse.
Io si, spero anche voi con mia moglie- dissi sorridendo
– Sei fortunato, sa davvero come rendere una serata piacevole…….

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