Adolescenza Perversa

Adolescenza Perversa

Su Facebook si era fatta rappresentare dalla buffa Mafalda e presentata con un nomignolo strano, quindi mai l’avrei riconosciuta e tantomeno contattata. Cestinai così la sua richiesta di amicizia per poi andare a ricercarla quando lessi il messaggio privato dove mi diceva che era Matilde. Matilde era una cara amica di mia sorella e che non vedevo da quasi vent’anni anni, praticamente da quando si era trasferita in Belgio per problemi famigliari. Pochi giorni dopo averla accettata tra le amicizie chattammo per diverse ore e visto che mia sorella non amava il computer lefeci avere il numero di cellulare affinché potessero risentirsi e ritrovarsi. Seppi da mia sorella che si erano risentite un paio di volte e poi non ebbi più notizie, così quando una mattina mia sorella mi chiamò al lavoro per dirmi che era in aeroporto ad aspettare Matilde ne rimasi felicemente stupito . Di Matilde oramai mi ricordavo vagamente ero quindi incuriosito di sapere cosa avesse combinato in tutti quegli anni che ci eravamo persi di vista e così qualche sera dopo mi presentai a casa da mia sorella. Mi venne incontro affettuosamente, mi abbracciò come si abbraccia qualcuno a cui si è legati profondamente e rimasi colpito di come fosse cambiata. Non era bella eppure aveva qualcosa che catturava l’attenzione e più la guardavo e più mi accorgevo che non c’era nulla in lei che mi piaceva ma che nonostante tutto mi ammaliava. Mi trattenni sino a tarda notte senza rendermi conto che si era fatto quasi mattina e promisi che sarei passato a prenderla nel pomeriggio per portarla a fare qualche giro in paese. Rientrato mi addormentai immediatamente e arrivai all’appuntamento con un’ora di ritardo perché per oltre mezz’ora avevo ignorato il suono della sveglia. Mia sorella nel frattempo mi aveva lasciato un messaggio in segreteria per avvisarmi che avrebbe potuto persino non rientrare a dormire e quindi ci consigliava di non organizzare niente in funzione del suo rientro. Lo giuro, non pensai a nulla di strano, non ci pensai perché sino ad ora mai avevo avuto donne molto più grandi di me ma anche perché detestavo progettare qualsiasi cosa.
Quando salì in macchina, mi scusai per il ritardo e promisi che l’avrei portata per farmi perdonare dove desiderava. Girammo in lungo e largo per tutto il paese, fermandoci specialmente in quei posti che lei aveva frequentato e che erano cambiati come noi del resto. La portai persino al cimitero a portare due fiori alla sua nonna materna. Era nel frattempo arrivata sera e dovevamo capire dove andare a mangiare e decidemmo di arrivare in un paese vicino dove c’era una antica trattoria che proponeva a poco prezzo un menù locale ottimo e per giunta abbondante. Mentre mangiavamo prendemmo in considerazione di andare dopo al cinema, ma quando seppe che a casa avevo una vasta cineteca colse l’occasione per dirmi che avrebbe preferito starsene a casa. Da come avevamo parlato si era praticamente deciso che avremmo visto un film horror, ma una volta a casa Matilde stravolse i piani. “Sai non ho mai visto un pornografico, ne hai?” mi disse con un sogghigno.

“scusa che hai detto?” le domandai per esser certo di aver compreso bene –

“Hai film hard? Non li ho mai visti e mi piacerebbe vederne uno” replicò con tono più alto. “Certo che ne ho, sono tutti nella parte alta dello scaffale”

La raggiunsi in salone con le tazzine di caffè fumanti ritrovandomela in piedi su una sedia a sbirciare i titoli. “Cosa mi consiglieresti?” Mi aspettavo quella domanda, e poco dopo le consigliai di sceglierne uno con Selen. “La clinica della vergogna?” – “Desideri di Carla?” – “Il simbolo del peccato?”

Non considerò affatto i titoli proposti e scelse “Adolescenza perversa”

Non avevo mai visto un porno con una donna con cui non avevo storie e mi sembrò strano dovermi accomodare vicino a lei sul divano come se avessimo scelto un qualsiasi altro genere. Poco dopo che lo stavamo guardando Matilde scoppiò a ridere e mi domandò se questa sua scelta avesse creato in me qualche opinione strana su di lei. Non mi diede modo di rispondere e aggiunse che per essere il primo film pornografico che vedeva riteneva di aver scelto bene. “Mi piacciono infatti i film girati negli anni 30, le musiche in sottofondo di questo non sono male e …” “e onestamente mi sto persino eccitando parecchio” Non lo so se mi stavano eccitando le scene o il fatto che lei fosse accanto a me, di certo non mi era facile pensare che dovevo o potevo provarci, anche se la tentazione diventava sempre più ingestibile nella mia mente. Matilde intanto iniziò sempre più spesso ad essere irrequieta sul divano, ogni secondo si spostava e ondeggiava di continuo, ogni tanto mi guardava in modo ambiguo e puntualmente mi domandavo ma vuole ci provi o teme lo faccia? Intanto la donna di colore del film si era adagiata su tre uomini dentro l’auto ed era la scena che mi aveva sempre più eccitato del film. Mi alzai dicendo che m’era venuta sete, non sarei riuscito a trattenermi se fossi rimasto vicino a lei. Al mio ritorno la trovai con la mano tra le gambe e anche se cercò di cambiare posizione sperando non l’avessi vista non ci riuscì. Odorava di sesso e il suo viso si era trasformato, i suoi capelli lunghi e arruffati mi sembravano quelli di una pantera e il suo gesticolare aveva su di me un effetto calamita. Non contenta decise di stendere le gambe sul divano, una dietro alla mia schiena e una sulle mie gambe. “questo poi no …” pensai, ma allo stesso tempo non mi riusciva di far alcuna mossa azzardata. Nemmeno guardavo più il film, in testa a me infatti vedevo altre scene anche se pure loro erano di certo riservate ad un pubblico adulto. Matilde a quel punto di distese ancor di più, era praticamente tutta sdraiata, con l’indice attorcigliava le ciocche dei suoi capelli e spesso tratteneva il respiro. Pensai che mi stavo rincoglionendo, ma non feci attempo a finire il pensiero che mi ritrovai girato su di lei, strappai la sua maglietta, allargai di più le sue cosce strappandole il leggerò fuseaux che indossava, scostai il suo perizoma mentre raggiungevo il suo odore con la lingua. Matilde ora aveva il volto di una vera maiala assatanata, il suo seno era gonfio e i suoi capezzoli sembravano indemoniati, i peli del suo pube erano ricoperti della mia saliva e la sua vulva inizialmente timida nello schiudersi si era trasformata in una voragine. Si inarcava e contorceva con una serpe, ansimava sempre più forte e mentre la mia lingua la percorreva su tutto il corpo con le dita si strofinava il clitoride, invitandomi ad entrare con le mie dentro lei il più possibile. “Sono eccitatissima, e mi piace da impazzire come mi scopi con le dita” “quante ne hai fatte entrare?” – “ogni tanto ti entra pure la quarta” le dissi eccitato e in quell’istante credo mi avesse letto nel pensiero, visto che si girò mettendo una gamba sullo schienale e altra sul divano spalancandosi il più possibile. Non era bagnata, era un lago, un fiume in piena. Le sue labbra erano gonfie e sembravano gridare voglio di più. Ripresi ad entrare con le dita e dopo diverso tempo che quattro uscivano ed entravano iniziai a strusciare la mia eccitazione senza però penetrarla, tutto mi eccitava, lei, la situazione e anche le scene che scorrevano sul video dove una donna con la veletta si faceva sbattere a dovere su di un autobus e per giunta da un uomo che assomigliava molto a me.

Matilde si era nel frattempo completamente lasciata andare, come la donna con la veletta aveva iniziato a farmi un pompino e me lo succhiava selvaggiamente mentre continuava a masturbarsi.

I momenti di piacere tra di noi si alternavano, entrambi eravamo ingordi l’uno dell’altro ed io nonostante la foia riuscivo a mantenere il controllo necessario per non raggiungere l’orgasmo. Ad un tratto Matilde venne come rapita da un’altra scena. L’uomo che mi assomigliava stava infatti inculando una donna a quattro zampe in un fienile mentre la sua amica le stava davanti chinata con le gambe aperte e si masturbava. Si alzò a quel punto dal divano e si mise inginocchiata sul tavolo, allargò così tanto le gambe che quasi strusciava la sua natura rovente e grondante sul piano di marmo, le mie mani intanto accarezzavano le sue natiche ed era evidente che stava attendendo anche io la prendessi da dietro. Mi divertiva avvicinarmi con la cappella al suo buchetto e poi ritrarmi, mi eccitava sentirla strusciare nervosamente sul tavolo nell’attesa di sentirsi riempire dal mio marmoreo arnese. Matilde afferrò il telecomando e rimise indietro, si fermò esattamente dove la donna di colore era stata raggiunta da altri due uomini e se la stava facendo con tre, spompinava uno mentre gli altri due la palpavano per poi dopo un secondo ritrovarsi a cavalcare su di uno mentre masturbava altri due. Era tutto veramente incredibile, tra noi la carica erotica aveva raggiunto un apice che difficilmente si arriva ad assaporare, l’intesa era perfetta, l’ansimare sincronizzato. Selen intanto cavalcava un uccello mentre uno le teneva le gambe e un altro si masturbava, ed io intanto avevo preso a inculare con ferocia Matilde. Selen e Matilde godevano contemporaneamente ed io stavo per raggiungere finalmente l’orgasmo che avevo desiderato sin da pochi minuti dopo che era iniziato il film.

Due donne si masturbavano nel frattempo dentro un’auto d’epoca accerchiate da diversi uomini che si masturbavano, pure Matilde si toccava e per farlo si era girata e restando sdraiata sul tavolo e con l’aiuto di due sedie aveva aperto le sue gambe come una vera porca, il mio seme scivolava a gocce sul pavimento, mentre lei continuava a pizzicarsi il clitoride e a mettersi due dita dentro. Vederla così mi aveva eccitato nuovamente, i suoi capezzoli sembravano punte di un trapano, il suo clitoride sembrava scoppiare da un minuto all’altro, lei odorava di ferino. Vedendomi di nuovo eccitato iniziò a darsi della svergognata, della troia, diceva di esser diventata peggio di una cagna e che al solo pensiero di essere scopata da più uomini la stava mandando giù di testa. Entrai in lei con prepotenza, ma dopo pochi colpi Matilde mi pregò di fermarmi. “devo fare una doccia perdonami” rimasi stranito da quel suo cambiamento repentino, mi chiesi se avevo errato qualcosa e soprattutto cosa ….

Pochi attimi prima di entrare in doccia Matilde mi raggiunse e baciò focosamente, poi mi chiese di scegliere un altro film. “ovviamente pornograficoooo” mi gridò prima di entrare in bagno e mentre stava per chiudere la porta aggiunse che se lo desideravo potevo persino chiamare un mio amico.

Non stava scherzando ne ero certo e così decisi di chiamare un mio amico che lavorava in un locale e che di certo avrei trovato ancora sveglio, velocemente gli spiegai la cosa e quando mi disse che con lui c’era anche suo cugino pensi che Matilde sarebbe stata davvero soddisfatta della mia decisione di farli arrivare entrambi. “Lascerò la chiave nella pianta vicino alla porta, non vi sarà difficile capire in che parte della stanza siamo” Misi giù e vedendo che non aveva sentito la conversazione decisi di dirle che non avevo amici che a quell’ora sarebbero stati disposti a raggiungerci. Non mi sembrò delusa, e mi invitò a cercare per noi un altro video. Scelsi così un video dove diversi uomini si fottevano una donna e lo feci partire mentre l’attendevo. Lei intanto si era messa una mia canotta e mi aveva raggiunto dicendomi che l’acqua l’aveva maggiormente accesa e che sotto la doccia si era anche detta che visto che non avevo trovato amici da portarle avremmo potuto fare sesso lasciando la finestra spalancata perché il solo pensiero che ci avesse potuto vedere qualcuno la eccitava da impazzire. Riprese a baciarmi e strusciarsi a me e si ritrovò velocemente con la stessa voglia di quando era poco prima sul tavolo, confessandomi che si stava immedesimando nella donna dello schermo. Con voce rauca e graffiante diceva che aveva voglia di farsi scopare maledettamente e che rimpiangeva l’Italia solo per questo. Mentre la toccavo ovunque i miei amici finalmente arrivarono, entrarono senza far rumore e presto Matilde se li ritrovò con le loro mani e lingue addosso. Matilde era davvero diventata ingestibile, sembrava nulla potesse più bastarle, sfilava carne da una parte e la inseriva dall’altra, la sua gola era sempre piena e le sue mani continuavano a masturbare lei o noi. Era splendida per quanto oscena, troia nell’anima, così tanto porca che dopo averci fatto godere uno dopo l’altro andò in cucina a prendere un enorme cetriolo. Risalì sul tavolo, questa standosene con le gambe aperte verso la finestra supplicandoci di toccarla mentre continuava a soddisfarsi. Il cetriolo entrò quasi tutto in lei, eccitandoci nuovamente. Cercammo così di metterci tra le sue cosce di nuovo ma non ci venne permesso – “prima deve godere il signore sul terrazzo” ci disse “e poi se volete sarò di nuovo tutta per voi, vi avviso però che più scopo e più mi viene voglia, più ho voglia e più divento una insaziabile troia, quindi se volete dirgli dopo che può raggiungerci non può farmi che piacere!

Due giorni restammo con Matilde chiusi in casa, due giorni che credo nessuno di noi dimenticherà mai e dove son certo che ogni volta che ci si troverà davanti ad un film porno l’eccitazione raggiungerà il massimo proprio nel ricordarla così vogliosa e soprattutto indecente.

scritto da Animadellalupa e Black Duke

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