A cena con gli zii

A cena con gli zii

Eravamo andati a cena con i nostri zii, solo mio fratello non c’era perché aveva una festa, quella volta l’ho invidiato particolarmente perché lui si sarebbe sicuramente divertito, io odiavo le cene nei ristoranti, troppa formalità.

Inoltre, i miei zii, anche se sono giovani, sono abbastanza pallosi, per cui non è il massimo del divertimento uscire con loro e i miei.

Con mia sorpresa, però, ho notato mio zio particolarmente agitato quella sera, sembrava assente, partecipava alle conversazioni ma era evidente che pensasse ad altro.

Lo chiamai un paio di volte per attirare la sua attenzione, lui mi guardò stranito, poi mi sorrise, gli chiesi se fosse tutto apposto, lui annuì, poi si alzò e disse che sarebbe uscito cinque minuti per fumare.

Lo guardai uscire dal ristorante, mia zia e i miei continuavano a parlare di non so cosa, così comunicai che avrei raggiunto zio per fargli compagnia, sembravano non avermi ascoltato.

Trovai zio appoggiato al muro che aspirava nervosamente la sigaretta, gli chiesi cosa non andasse, sorrise amaramente e mi confessò che era stufo di mia zia, era una donna stressante e pressante, non lasciava spazi, avevano litigato per tutto il giorno e non ne poteva più.

Non aveva intimità da mesi e lui stava seriamente pensando di lasciarla, io non mi stupii più di tanto,  effettivamente mia zia era pesante.

Non aveva voglia di rientrare, così mi chiese se volevamo fare due passi, andammo nel parcheggio, non c’era nessuno, lo vedevo ancora nervoso, mi dispiaceva, volevo fare qualcosa per lui, così gli chiesi come avrei potuto aiutarlo, la sua risposta fu un sorriso malizioso.

Lo vidi aprirsi la zip dei pantaloni, io capii al volo, mi guardai intorno, non c’era nessuno e avere quel rapporto incestuoso era eccitante, mi inginocchiai e lo presi in bocca, il suo cazzo era durissimo.

Gli feci un bel pompino, mio zio mi tenne per la nuca e accompagnò i miei movimenti mentre glielo succhiavo accuratamente, mi piaceva il suo sapore, la cappella era gonfissima, mi resi conto di essermi bagnata la figa.

Infilai un dito nella mia passera e mi masturbai mentre continuavo senza sosta a succhiare il cazzo, sentii mio zio gemere, stava venendo, lo tirò fuori dalla mia bocca e venne sulle labbra, mi bagnò con il suo sperma caldo.

Diventò più rilassato, la serata si era trasformata in qualcosa di piacevole, tornammo al tavolo più sorridente e con una complicità in più, perché quella non sarebbe stata l’ultima volta.

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