18 anni 10 parte

18 anni 10 parte

Tornai a casa appena in tempo difatti dopo neanche 10 minuti arrivarono i miei, io ero felice, strafelice e la mia gioia si rifletteva nei miei occhi, mio padre se ne accorse e mi chiese
“Ivano dai tuoi occhi vedono una felicità che non capisco, ti sei effeminato e quindi avrai più problemi con la gente, sapere che sei gay + già una delusione per me ma vederti che ti stai effeminando non mi piace proprio, quindi non capisco la tua felicità”
“Papà non è colpa mia se mi effemino è madre natura, per la felicità ho avuto una bella notizia”
“Vabbè”
Cenammo in silenzio, ormai i miei rapporti coi miei genitori si stavano sempre più raffreddando, dopo cena mi rifugiai in camera mi misi sul computer e mi venne di getto un racconto di quelli porno ambientato nel mondo gay, in breve tempo feci 60 fogli ben stampati poi andai a letto.
Quella notte mi immaginai a letto con Carlos che mi coccolava che mi parlava d’amore e che poi facevamo l’amore, mi vedevo con l’intimo femminile, il mio corpo nel sogno si era ancor più effeminato ed vivevo ormai con lui, mi svegliai al mattino tutto illanguidito dal sogno e che avevo goduto nella notte..
La settimana dopo avrei iniziato l’ultimo anno di scuola cominciai a pensare di nascondere un pò il mio cambiamento, di abituare lentamente i miei compagni al mio cambiamento e se alla fine non mi avessero accettato, nulla me ne sarei stato da solo.
Carlos mi invitò per andare da Claudia ma non me la sentivo di riattaccare i rapporti con lei, quelle frasi mi avevano colpito duramente anche se mi aveva chiesto scusa per cui mi negai.
L’avvicinare dell’inizio della scuola mi aveva un pò raffreddato i bollori, anche con Carlos mi negai un pò, mi sentivo strano, non mi sentivo io.
La scuola cominciò e per fortuna i rapporti coi compagni rimasero normali capirono che qualcosa in me era cambiato ma non andarono a farmi domande imbarazzanti, a casa la freddezza continuava per fortuna avevo i miei racconti che mi rilassavano, dopo i compiti battevo sul computer e passavo da racconti normali a racconti porno senza problemi per cui in due mesi avevo scritto una cinquantina di racconti e quindi un giorno andai dal mio editor che mi comunicò che il libro era in vendita ed era cercato.

UN giorno Carlos venne a casa mia aveva il viso scuro, preoccupato
“Cosa c’è Ivano non mi vuoi più bene, ti sei stancato di me?”
“Assolutamente no Carlos io ti amo e ti sogno pure di notte ma non sò anch’io come spiegarmi come mi sento, mi sento apatico, la freddezza dei rapporti che ho coi miei genitori mi ha come si dice stravolto la mia personalità”
“Ivano tu mi manchi tanto”Carlos mi abbracciò stretto e ci baciammo un unico lungo e appassionato bacio, le sue mani subito sul mio culo la sua lingua sul collo e sulle orecchie contribuirono ad illanguidirmi Carlos mi abbassò subito il pantalone e il perizoma, mi venne dietro e subito mi penetrò col suo cazzone, il mio culo ormai si era abituato così non sentii alcun dolore Carlos cominciò quindi subito a scoparmi con un ritmo martellante, assillante il suo cazzo era come un pistone di una macchina di grossa cilindrata e il mio culo era il condotto dove lavorava il cazzone,Carlos mi teneva stretto a lui e improvvisamente il godimento scoppiò in me finalmente
“Ohhhh Carlos siii siii amore siiiii scopami amore mio scopami, mi sei mancato ora scopami e godimi dentro, ti amo Carlos ti amo, ti desidero”
“Certo amore hai un culo stupendo, un culo creato per essere scopato e questo culo è solo per me”
“Si godi godi in me poi la tua troia ti pulirà l’uccello”
“Ivano non rimanere tanto tempo senza di me”
“Ora ho scuola e ho meno tempo scusami”
“Certo ma almeno nel week end”
“Certo verrò sicuramente amore ora vai che frà poco arrivano i miei genitori”
“Ok ciao amore”

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