Lo sceriffo e la majorette

Lo sceriffo e la majorette

Non capita spesso che, a Salina, nella California del Sud, piova
Ma proprio con la concidenza del viaggio per il campeggio annuale della figlia dello sceriffo,al quale , lui, non si era mai sottratto, il Bollettino Meteo, annunciò, il sopraggiungere di un lieve temporale.
Nulla i preoccupante, ma per non rischiare di ritrovarsi immersi dentro un pantano, il campeggio fu sostituito da un week- end alla casa dei nonni materni, lungo un lago.
Non potendosi assentare per alcuni giorni dall’ufficio, causa ferie di mezzo dipartimento, dopo aver eplicato un noioso, coniugale, rapprto con sua moglie e aver promesso alla figlia Molly di raggiungerle dai nonni quanto prima, quel pomeriggio ,lo sceriffo, si apprestò a lavorare.
Giocherellando con una matita, seduto alla sua scrivania, tentando di compilare dei verbali relativi ad incidenti lungo il ponter della città, oramai intasato ed impratricabilile, la sua attenzione fu rapita dal sopraggiungere nel suo ufficio, di una delle agenti- donne ,con a seguito, di una bella bionda sui 25 anni, con indosso una divisia da majorette.
Era una di quelle presenti nel loro magazzino. La riconobbe.
Lìagente informò lo sceriffo che ,la giovane majorette, era di passaggio sul ponte, quando la batteria della sua auto, ad un tratto, rimase in Default.
La ragazza riuscì a trascinarla fuori dalla carreggiata e sostarla lungo una via appartata.
Senza “CAMPO” al cellulare, non potè avvisare Il Soccorso Stradale.
Pur con la pioggia, la giovane, fu costretta a raggiungere a piedi la Stazione di Polizia, a segnalare il danno.
Nelle piccole città, l’ufficio dello sceriffo, funge ogni ruolo stradale, tra cui, quello di vigilanza e rimozione mezzi.
Raggiunto l’ufficio in condizioni impensabiki, e senza alcun abito di ricambio, l’agente-donna, prima di condirla dallo sceriffo per il evrbale, l’accompagnà nel magazzino, alal ricerca di un cambio.
Nulla le parve andar bene tranne che quel costume da majorette.
Seppur stretto e attillatao alla vita a sottoineare le forme, la giovane lo volle indossare ugualmente.
Abbassò il più possibilie il gonnellino giallo in modo che non si vedesse l’assenza delle mutadine(lacere).
Idem: il reggiseno.
Le tette compresse nel ristretto Top e i capezzoli pungenti, attiraraono la volgare atteznione dei poliziotti uomini.
Pensò di aver fatto una cavolata , e se ne pentì.
Il suo imbarazzo terminò non appena , entrata nell’ufficio dello sceriffo, ne fu attirata.
Era ,infatti, un bell’uomo. Sui 40, capelli lisci e radi, con basette grigie che circondavano un viso ancora giovanile.
Lei lo desiderò subito, e subito cercò di conquistarlo.
Subito ne notò la fede matrimoniale, ma non le dette importazna.

“Prego si accomodi. Mi dica, cosa è successo?”, le domandò lui.
Lei,s edendosi davanti alla scrivania, accavallando le gambe in modo che non si potesse non vedere la mancanza della biancheria, lo informò del guasto alla macchina.

Imbarazzato dalla vista, los ceriffo tentò di tenere lo sguardo sui fogli del verbale, ma non vi riuscì.

“Capisco. Informeremo subito il Soccorso Stradale affinchè rimuova la sua macchina
Chiederò ad una dele nsotre agenti di accompagnarla a recuperarla.”

Detto questo, inviò il messaggio alla sua segretaraia, la quale,lo informò che, causa danni al ponte, ogni altrastrada era affollata.
Non permettedo il passaggio della volante della polizia, lo sceriffo domandò se, il passaggio per le moto, sarebbe stato libero.
Sapendo che nessuna dele agenti era in grado di manovrarla,e che gli uomini erano tutti sul ponte o quasi, non si sapeva come fare.

“Purtroppo, tutti i miei agenti non sono in Stazione, in questo momento. Dovrò attendere il loro ritorno”.

“Oh, non ci voleva! Sarei dovuta andare in Texas per questa notte.
Non c’è davvero nessuno, disponibile a rimorchiarmi fino ad un treno ?”, domandò lei con voce insinuosa e allusiva, giocherellando con la mtita del poliziotto,facedogliela cadere di proposito sotto la scrivania,obbligandolo a piegarsi per raccoglierla e scorgere la vagina di lei.

“La prego, mi dica che Lei potrebbe accompagnarmi. Mi sentirei davvero a mio agio , abbracciata ad un esperto pilota come ha l’aria di essere Lei, sul suo motore”!.

Sorridendo, capendo l’antifona, lui accettò.
Si diressero al parcheggio della Stazione.
Lo sceriffo, opo aver inossatao il acso, gli occhilai e i guanti ind otazione, ne ofrrì uno anche all’ospite.
Abbracciata saldamete al corpo virile del pilota, uscirono dalla stazione lentamente.
Appena fuori da sguardi indiscreti la moto conquistà velocità procedendo verso una strada isolata.

La campagna era umida e verdeggiante.

“La prego, vada più lentamente. Voglio godermi questo paesaggio!”. disse lei.

“Ma certo! Non abbiamo fretta di arrivare, non è vero?

Non abbia timore di queste buche. All’occorrenza, so fare bene il mio dovere.

Si tenga forte a me, altrimenti può rischiare di perdere l’equilibrio.

sarebbe un vero peccato se si sbucciasse le sue belle ginocchia.”.

A sentir qeusto, la ragazza, serrò la stretta al torace di lui,.
Avvinghiò il suo bacino sulla schiena di lui, comprimendogli avvinghiamente il suo seno, mentre , appoggiava le sue cosce nude su quelle di lui.
Rallentando, la mano di lui, gliene accarezzò una invitandola a passargli in avanti.
Lei lo fece e si sedette sulle gambe di lui.
Attaccati al manubrio,a motore spento, appoggiati ad un albero, lui le sollevò la gonna gialla.
Lei gli aprì la cerniera, e tirò fuori il manubrio. di lui e se lo mise tra e gambe.
Mossero così verlocemente, che i sospensori dovettero implorare pietà.

DRIN.!DRIN” DRIIIIIIINNNN”!, squillò il cellulare dello sceriffo.

“Ah ciao, tesoro! Allora, ti diverti dai nonni?”, domandò lui con un sottofondo di scricchilìi.

“Sì, ci divertiamo molto. Papà, ma tu quando vieni?”.

“Presto, tesoro! Il papò ha ancora da sbrigare una faccenda molto importante.
Ma verrò presto!
Anche io mi divertirò,credimi”!, disse guardando la sua majorette, sdraiata sul letto della figlia, sotto di lui, alludendo ad un altro tipod i divertimento.

“Papà, che cos’è questo rumore che sento? Ti sei fatto .forse, male’?.

“Oh ,no tesoro! Mai stato così bene! Sto facendo un lavoretto al tuo lettino. Mi ci vorrà ancora un pò,per terminarlo!”.
Esclamò lui int ono malizioso passando ils uo indice sulle labbra dell’amante, ch lei succhiò sinuosamente, ambendo ad altre” lezioni di guida.”

“Tesoro, adesso il papà ti deve lasciare, altrimenti non terminerà mai.Glelo mandi un bacio a papà?”. fece lui prima di spengere il cellulare.

“E tu glielo dai un bacio al papà?”, disse lui, infilando la lingua, nela bocca della majorette.

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