Io boss inculo ed abuso della ragazzina russa

Io boss inculo ed abuso della ragazzina russa

35 anni, fisico atletico una laurea in economia presa alla Bocconi, ed un lavoro di direttore generale, in una nota catena di negozi di sport con filiali tutta Italia. Single per scelta ed amante del sesso forte.

Il mio ruolo di responsabile alle assunzioni, mi mette in una posizione privilegiata,soprattutto per chi come me, ama le donne. Senza vergogna, confesso di aver sfruttato la mia posizione per farmi delle belle scopate .Nel caso di Katia, probabilmente ho  esagerato, anche se il piacere che ho avuto è stato davvero notevole.

E’ giorno di selezione del personale, i candidati, dopo aver passato il primo colloquio con la mia collaboratrice ed essere stati esaminati da me e dal mio staff, sono all’ultimo step del loro percorso; 2 di loro verranno assunti per un part- time di 6 mesi.

La disoccupazione, soprattutto quella giovanile è ai giorni nostri davvero alta e la concorrenza per un posto di lavoro è spietata. Inutile negare che un aspetto gradevole soprattutto per le donne è un requisito importantissimo.

Dopo averle viste nelle foto dei curriculum , i 5 ragazzi e le 5 ragazze dai 18 ai 25 anni che si contendono i 2 posti, sono nella sala d’attesa e rapidamente li scruto e li osservo. Le ragazze sono tutte di bell’aspetto ma la giovanissima Katia, ragazza Ucraina di solo diciotto anni ha qualcosa in più;  occhi verdi e capelli biondi come il fieno,un ‘altezza intorno al metro e settantacinque ed un viso angelico , di quei visi che riescono a catturarti anche senza un filo di trucco.

Chiedo alla mia collaboratrice che Katia sia l’ultima a fare il colloquio con me e durante tutta la mattinata, con la ma solita professionalità mi occupo di tutti gli altri ragazzi. Siamo intorno alle 13 e dico ai miei collaboratori che possono andare in pausa pranzo, mentre io mi appresto all’ultimo colloquio, quello, per l’appunto con la ragazza Russa o Ucraina o che dir si voglia.

“Prego entri signorina, entri pure” . Lei timida ed anche un po’ imbarazzata entra e si siede e come una vittima predestinata, sembra attendere le mie mosse. Iniziamo con le classiche domande di rito: livello di istruzione, conoscenza delle lingue, aspettative future etc. Il livello di italiano della ragazza non è molto buono, comprensibile certamente ma forse non abbastanza per lavorare come commessa in un negozio.  “A lei piacerebbe lavorare qua?”, domando ad un certo punto del colloquio. La ragazza risponde: “Vede direttore, io non so come mantenermi qui in Italia e se non trovo lavoro entro pochi giorni, non saprò come fare a vivere”.  “Vede signorina, il livello del suo italiano ancora non  è buono per poter dialogare a dovere con i nostri clienti, tuttavia il suo aspetto è davvero grazioso e mi piacerebbe averla nel mio staff, ma le devo chiedere di essere gentile con me”.

A quel punto mi dirigo verso la porta e la chiudo a chiave. La ragazza sobbalza e sembra spaventata, ma io non ci faccio caso, ho già fatto quello che sto per fare con altre ragazze e so che poi riesco sempre a gestire la situazione. “Vuole il posto Katia? Vuole rimanere in Italia? Si inginocchi a terra per cortesia”.  La ragazza è davvero spaventata e mi risponde con la voce strozzata, “per favore direttore, non posso”.  ” Sì che puoi puttanella!” ed a quel punto la prendo per i capelli e la faccio inginocchiare. Katia inizia a piangere e questo mi eccita ancora di più, tiro fuori il cazzo ed inizio a sbatterglielo in faccia, lo schiaffeggio in quel bel visino con lei che non dà nessun cenno a voler assecondarmi. Estraggo dal cassetto una benda ed un bavaglio e mentre lei urla e si dimena glieli infilo entrambi.

Le metto quindi una palla in bocca, in modo che non si sentano le sue urla e le tolgo tutti i vestiti, lasciandola nuda sul pavimento. “Adesso troietta russa,ti faccio godere un po’”.  Metto la ragazza sotto la scrivania e la faccio inginocchiare. Katia è in una posizione tale da non potersi muovere è totalmente sotto il mio controllo ed io sono ben intenzionato a godere di quel giovane corpo. Le tolgo d’improvviso la palla dalla bocca e le infilo di un tratto il cazzo in bocca, nel contempo le tappo il naso in modo da farle spalancare il più possibile la bocca per prendere aria ed allo stesso tempo per ricevere fino in gola il mio cazzo.  Le sputo in faccia e sulle labbra e poi inizio a scoparla in bocca senza tregua. Una boccuccia niente male, piuttosto grande e profonda. Ora ho voglia del suo culo, che immagino vergine vista la giovane età. Le rimetto la palla in bocca , ormai lei è totalmente remissiva e nonostante la faccia truce e le lacrime è totalmente arresa. La metto a pecorina ed inizio a leccarle il culetto, un sedere davvero fantastico, formoso e tondo e molto tonico allo stesso tempo. Prendo dal mio cassetto la crema per il sesso anale e la spalmo prima nel suo culetto e poi nel buchino. Infilo un dito e lei mugugna di dolore. Dopo pochi minuti  le infilo 2 dita e lei continua a lamentarsi. A breve riesco a sentire che il culo si è dilatato per poter entrare.

Come se fosse un mirino, punto il suo buco di culo a pecorina con il mio cazzo, le faccio cadere ancora un po’ di crema e poi con un colpo secco la infilzo e con un secondo colpo la trapano fino in fondo. Lei grugnisce e stringe gli occhi di dolore, mentre continua a piangere. Dopo il primo colpo secco, inizio invece a penetrarla lentamente, noto che con il tempo il suo viso è più rilassato ed il suo ano meno rigido. Lentamente dopo circa 10 minuti  nel quale tolgo di tanto la cappella dal suo buco per poi rinfilarla arrivo al culmine del piacere. Le sborro nel buco del culo e la lascio ferma là sulla scrivania,sempre legata per qualche minuto, mentre vado in bagno a sciacquarmi.

“Katia da lunedì il lavoro è tuo, te lo sei meritata d’altronde, torna nel pomeriggio e lascia i documenti alla segretaria. Benvenuta!”  Lei non risponde ma alle 15 si presenta alla segretaria e lascia i documenti per iniziare poi il lavoro il lunedì seguente..

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