Giulia si rivela- Sottomessa sul bus

Giulia si rivela- Sottomessa sul bus

Giulia era una ragazza timida che poche volte si approcciava con qualcuno se non per qualcosa di pratico. Era una ragazza modello casa e scuola finchè un giorno un evento l’ha cambiata radicalmente.
Era sera e Giulia tornava dal rientro scolastico, ormai si era fatto buio e lei aveva preso l’autobus. Abitava un po’ fuori città, in una casetta di campagna con la sua famiglia.
Nella corriera c’era solo lei, in minigonna scolastica e con la camicetta bianca da cui trasparivano due seni piccoli e rotondi, con i capezzoli inturgiditi dal fresco notturno. Le gambe lisce svettavano abbronzate nel neon. Era particolarmente bagnata, non vedeva l’ora di tornare a casa per masturbarsi pensando alle porcherie più spinte, il pensiero di essere penetrata da uno sconosciuto le martellava la testa ma l’eccitazione era così forte che non riusciva più a resistere. Si accosta al finestrino curante di non farsi vedere dall’autista e spostando la mutandina su un lato gioca col suo clitoride gonfio ed umido. La bellezza verginale di Giulia si accosta perfettamente al suo sesso: un fiore rosa e pulito, depilato sistematicamente e stretto al punto giusto; così bello che guardandosi Giulia si eccitava, con la mano libera afferra i capezzoli e le pupille brune si slanciavano tra il movimento veloce della sua mano nella fica straboccante di umori e lo specchietto retrovisore dell’autista. Dopo qualche istante i loro sguardi si incrociano ed un orgasmo violento spruzza tra le mutande, cosi forte che vi sgorga attraverso bagna il sedile e sgocciola sul pavimento. Il rombo del motore compre l’urlo strozzato di Giulia ed in preda alle scosse post-orgasmiche divalica le gambe non più curante dello sguardo di Carlo, l’autista, che aveva scoperto il suo segreto. Le mutandine, completamente fradice, erano ormai fuori uso e togliendosele Giulia si eccitava ancora sentendo la sensazione del vento sulla fica bagnata e pensando che in quel momento si sarebbe fatta impalare da chiunque.
Qualcuno ascoltava le preghiere della nostra protagonista perchè, alla fermata successiva saliva un ragazzo di ventisei anni sendendosi proprio accanto a lei seguito da 2 adolescenti, anche loro studenti. L’odore degli umori copriva l’intero veicolo ed il ragazzo incuriosito dall’ aspetto sfatto di Giulia le poggia lo sguardo sulle gambe nude che lei accoglie con una certa malizia, mostrando un po’ di più di quel suo corpo quindi facendo intravedere la fichetta scoperta.
Audace il ventiseienne le infila senza troppi fronzoli due dita nella vagina e la lingua in bocca che Giulia raccoglie assetata gemendo come una cagna. Nulla la può fermare ormai, gli slaccia il pantalone e gli succhia avidamente il pene appena scoperto, strozzandosi, leccandolo, sputandoci e riprendendolo in bocca.
Ormai tutto l’autobus era al corrente dello spettacolo, gli studenti si avvicinano toccandosi il pacco, eccitati dalle qualità da puttana di Giulia e l’autista rallentando si gode lo show dallo specchietto masturbandosi vivacemente. Giulia è in estasi, si alza gocciolando sul pavimento, infila la lingua nella bocca ad uno degli adolescenti e porge il culetto perfetto al ragazzo dicendogli -scopami ovunque tu voglia, sono il tuo oggetto- il ragazzo la prende per il collo, la schiaffeggia sul culo e le spinge la testa sulla patta del primo, e con un colpo secco le infila il randello della vagina. Giulia sbava, abbattuta dai colpi poderosi che la spingono sul fallo duro del ragazzino, inferocita gli lecca i pantaloni , gli morde il cazzo dal vestito, con i denti gli sfila la cerniera e la nerchia si manifesta diretta nella sua gola.
Un colpo da dietro, uno da davanti, giulia è piena e godendo sbava, affogandosi di continuo; negli intramezzi riesce però a sfilarsi la minchia dalla bocca e ridere della sua troiaggine segando e guardando negli occhi il suo padrone. Il secondo scolaro le sfila, tirandola per i capelli, il premio dalla lingua ed un rivo di saliva cola per terra, Giulia dimenandosi prova a riprendere il suo idolo ma lui la tiene salda, schiaffeggiandola forte. Con un colpo solo le fa ingoiare il suo di cazzo, tendendolo fino all’estremità dentro di lei e bloccandole la respirazione dal naso. Quando finalmente prende respiro Giulia urla di essere scopata piu’ forte, il ragazzo è sempre piu violento, e lei lo prega di venire dentro e di fare di lei la sua troia incinta. Due colpi ancora e la riempie, la sborra cola fuori dalla passerina rosa e lei ringrazia soffocata dal cazzo degli altri due.
Appena venuto il ragazzo straccia la maglietta a giulia che rimane col seno nudo e si pulisce il cazzo dallo sperma rimasto, poi gliela tira addosso e scende alla prima fermata.
Gli scolari scopavano a turno Giulia in bocca afferrandola per i capelli, alchè la forzano ad alzarsi costringendola ad una posizione inusuale: Loro si mettono a terra tenendo attaccati i loro pali insieme e lei vi si cala sopra scopandoli contemporaneamente; ormai dilaniata, Giulia urla di piacere, grondando di umori sui due cazzi turgidi non stanca li tromba senza sosta finchè non le riempono assieme nel medesimo istante la fica. Guardando il suo fiorellino gocciolante di sperma e farcito da due grossi pali Giulia dice -Grazie ragazzi sono la vostra puttanella, potete scoparmi ogni volta che vorrete- e sfilandosi i due idoli dallo sfintere li succhia assieme, ingoiando lo sperma rimansto. Rivestitosi e baciando Giulia i ragazzetti scendono dal bus.
Di giulia era rimasta una carcassa coperta di sperma, le era rimasta solo la minigonna alzata sulla pancia, ed il culetto alto e sodo svettava ancora vergine dietro la passera depilata e gocciolante. Carlo, arrapato manteneva il fallo in mano godendosi ancora lo spettacolo di quella ragazzina seminuda.
L’ultima era la fermata di Giulia ed immersa nei suoi pensieri va per scendere dall’autobus incurante dell’autista che la guardava fissamente masturbandosi forte. : -Dove pensa di andare signorina? Lei non ha ancora pagato il biglietto, venga qua- e prendendola con forza le porta la testa alla cappella lucida e le ordina di odorare l’enorme fallo. Giulia è impotente ed esegue la volontà di carlo assecondando i suoi movimenti gli permette di farsi scopare la bocca con violenza, come se non fosse nient’altro che un buco. Le lacrime gli escono dagli occhi, ma è meglio non disubbidire all’autista e continuarlo a spompinare finchè non sarebbe venuto, l’orgasmo non si fa aspettare perchè la bocca calda di Giulia ed il suo lavoro di lingua fanno aumentare l’eccitazione di Carlo che sempre più forte fotte le la testa irrompendo in uno schizzo potente che la innaffia fino allo stomaco:- Puliscimelo bene troietta, devi ingoiare fino all’ultima goccia. Questo sarà il tuo prezzo per salire sul mio autobus d’ora in avanti-
Ingoiando l’ultima volta Giulia ringrazia e si dirige verso casa seminuda dove la aspettano la mamma ed il papà.

CONTINUA..

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